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L’inutile confutazione di un allarmismo inventato

Una tecnica ormai molto sfruttata nel dibattito climatico è piuttosto semplice: consiste nel confutare delle balle spaziali, attribuendole in modo generico agli “allarmisti”, evitando di discutere dei problemi veri.

Un bell’esempio è presente nell’articolo “La terra si scalda ? Una bufala. Lo dimostra il ghiaccio del Polo “.

L’intervistato, Elio Sindoni, confuta la tesi dell’imminente (5 anni !) arrivo del mare a Cortina.

Ma chi avrà mai detto o scritto che “in capo a 5 anni il mare arriverà a Cortina” ? La notizia è nuova e anche sul web non se ne trova traccia. È molto improbabile che una tesi del genere sia stata pubblicata su una qualsiasi rivista anche lontanamente tecnico-scientifica.

Il punto è che Cortina d’Ampezzo si trova a 1200 metri sul livello del mare. La fusione completa di tutti i ghiacci dell’Artico e dell’Antardide potrebbero alzare il livello del mare di circa 70 metri, da dove potrebbe arrivare l’acqua per gli altri 1130 metri ?

La tesi è quindi palesemente infondata, per confutarla non servono i risultati del progetto EPICA , basta la geografia, o forse solo il buon senso.

Come si diceva, l’inutile confutazione di un allarmismo inventato permette di evitare di discutere dei problemi veri, delle vere questioni che potrebbero costituire un allarme.

Non solo perché è una cosa molto seria il problema dell’innalzamento del livello del mare, come se ne parla in questa traduzione di RealClimate disponibile su Climalteranti.it.

Pur se i maestri di sci di Cortina non devono temere di dover insegnare immersioni fra cinque anni, delle previsioni della copertura nevosa a Cortina nei prossimi decenni, sì, forse di questo potrebbero un poco preoccuparsi….

Testo di: Stefano Caserini

4 responses so far

4 Responses to “L’inutile confutazione di un allarmismo inventato”

  1. Arsenioon Set 25th 2008 at 18:09

    Ma siete sicuri che a Cortina ci sarà meno neve ? C’è chi dice che i ghiacci vanno e vengono, nell’artico diminuiscono e nell’antartide aumentano
    Comunque è interessante il discorso.
    Saluti
    Arsenio

  2. Stefanoon Ott 2nd 2008 at 22:54

    Sui ghiacciai alpini una buona lettura è l’articolo del Prof. Orombelli: Le variazioni dei ghiacciai alpini negli ultimi 10 mila anni. Quaderni della Società Geologica Italiana, 1, marzo 2007, 5-12.
    http://www.socgeol.it/download/quaderni%201%20(2007).pdf

    In generale, sui ghiacciai ci sono tanti dati nel 4 rapporto IPCC, capitolo 4, http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar4/wg1/ar4-wg1-chapter4.pdf.

    Sul ritiro dei ghiacciai alpini ci sono dati sul sito del World Glacier Monitoring Service, Zurich, http://www.wgms.ch/mbb.html

    Saluti
    S.

  3. red snowon Ott 3rd 2008 at 18:34

    Ciao Arsenio, non credo che ci sia alcun ricercatore o scienziato che possa affermare di essere sicuro al 100% che, generalmente, a Cortina in futuro ci sarà meno neve.

    Diciamo che è molto probabile che negli anni a venire si confermi il trend alla diminuzione dello spessore della copertura nevosa su buona parte dell’arco alpino, per non parlare di quello dei ghiacciai!

    Nel contesto del GW infatti, a prescindere da potenziali effetti di feed-back locali (possibile aumento delle precipitazioni a carattere nevoso oltre una certa quota o in determinate zone dell’Arco Alpino anzichè in altre) quello che si nota nel comparto del Mediterraneo Centrale è l’aumento della frequenza di persistenti periodi si alta pressione associati a diverse configurazioni bariche tra cui l’Anticiclone Subtropicale Africano.

    Se in inverno questa configurazione barica, ad esempio, limita le precipitazioni nevose sull’Arco Alpino, in estate determina intense ondate di calore e, in questo contesto barico, lo zero termico schizza spesso al di sopra dei 4000 m di quota (ricordo che nel famoso 2003 superò più volte la quota del Monte Bianco!) e i nostri ghiacciai ne soffrono terribilmente.

    Quindi, diciamo che, se il trend climatico verrà confermato (sempre più alta pressione per dirla in maniera “spiccia”) i maestri di sci non dovranno darsi alle immersioni ma “fare i turni” (per la poca neve) sulle piste più alte…

    ciao

    red snow

    p.s. quanto sopra scritto “a naso” senza apportare documentazione di sorta, ma solo quanto ho osservato empiricamente negli ultimi anni

  4. red snowon Ott 7th 2008 at 11:27

    Ciao,
    segnalo questa divulgativa e interessante analisi dal sito di meteosvizzera: si comprende come il fenomeno della fusione dei ghiacciai alpini sia cmq un fenomeno complesso che non è esclusivamente correlato con temperature e precipitazioni, ma anche con altri parametri (es. riflettività, copertura nuvolosa).

    http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/it/meteo/attualita_sul_tempo/2008__anno_buono_per.html

    Conclusione: il bilancio di massa del ghiacciaio del Basodino, purtroppo, è in negativo anche per il 2008…

    red snow

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