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Archive for the 'Black Carbon' Category

Trump, l’ENI, il budget di carbonio e l’Accordo di Parigi

Se si vuole rispettare l’accordo di Parigi, più di quattro quinti dei combustibili fossili non devono essere utilizzati: che senso ha allora estrarre petrolio nell’Artico, una delle zone più fragili del pianeta?

 

Nei giorni scorsi si è saputo che Donald Trump ha autorizzato nuove trivellazioni nell’Artico per la ricerca di nuovi pozzi petroliferi. La prima compagnia che è stata autorizzata è l’Italiana ENI (vedi qui, qui e qui).

L’Artico è una delle zone più delicate del pianeta, operazioni petrolifere in queste zone sono molto rischiose sia per i gravi danni che un incidente a un pozzo potrebbe causare in acque così fredde, sia perché le emissioni di sostanze inquinanti come il black carbon (emesso in rilevanti quantità dai motori diesel di navi e fiaccole) in quelle zone sono molto efficaci nel ridurre l’albedo del ghiaccio, già in drammatica riduzione.

Ma se si considera il contesto globale delle politiche sul clima, questa operazione ha poco senso anche da altri punti di vista. Continue Reading »

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Riduzione delle emissioni di black carbon: funzionano i filtri antiparticolato?

Una delle emissioni climalteranti che più contribuiscono al riscaldamento globale, seppur poco conosciuta, è quella di black carbon, piccole particelle carboniose derivanti dalla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse. Sono anche particelle molto pericolose per la salute, per cui la riduzione delle emissioni di black carbon rappresenta una delle azioni cosiddette “win & win”, ossia utili per affrontare il tema del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico. Diversi inventari delle emissioni hanno indicato fra le sorgenti principali la combustione della legna e quella nei motori dei veicoli diesel (qui uno studio sulla Lombardia). La tecnologia proposta e già utilizzata a livello europeo per ridurre le emissioni di black carbon dai mezzi diesel è quella dei filtri antiparticolato. Eppure in Italia diversi mezzi di informazione, due puntate di Report (qui e qui) e un recente articolo del Fatto Quotidiano (qui) hanno messo in discussione l’utilità di questi dispositivi. Utilizzando argomenti poco fondati e citando genericamente studi e letteratura scientifica secondo i quali “i filtri antiparticolato sono sostanzialmente inutili (se non dannosi) ai fini del contenimento delle “polveri sottili”” e addirittura “con l’installazione dei Fap i danni per la salute sono potenzialmente persino maggiori” senza riportarne i riferimenti precisi (autori, titolo, rivista, anno etc.). Continue Reading »

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Limitare i cambiamenti climatici a breve termine e migliorare la qualità dell’aria

Uno studio scientifico apparso a Gennaio sulla rivista scientifica Science spiega che un numero limitato di misure di riduzione delle emissioni di agenti inquinanti puo’ sostanzialmente mitigare il riscaldamento globale e allo stesso tempo produrre benefici significativi sulla salute umana e sulla produzione di cibo.

Temperature (variazioni rispetto al periodo pre-industriale) osservate fino al 2009 e simulate per gli anni successivi secondo vari scenari del futuro (Shindell et al, 2012)

 

Finora, grande attenzione e’ stata rivolta all’anidride carbonica (CO2) poiche’ di essa e’ la maggior parte delle emissioni dovute all’attivita’ dell’uomo che sono causa del riscaldamento climatico. La CO2 e altri gas serra hanno una lunga vita media nell’atmosfera (da qualche anno a centinaia d’anni), a causa di cio’ sono necessari impegni su scala internazionale per la diminuzione delle loro emissioni e poter cosi’ avere un effetto efficace sul clima, a scala globale e a lungo termine. Continue Reading »

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