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E’ la volta di Radio Maria: le vie della disinformazione sono infinite

A non sapere che si tratta di missionari, verrebbe da immaginarseli tutti schierati davanti alla CNN pronti a stappare una bottiglia di spumante per ogni segnale di possibile fallimento del summit di Copenhagen.
Mi riferisco alla redazione di AsiaNews, l’agenzia del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) nata nel 1986 e specializzata sull’Asia: pubblicano una rivista, gestiscono un sito internet e curano una rubrica informativa su Radio Maria; dovrebbero occuparsi di “società, culture e religioni” ma da questa estate hanno iniziato ad interessarsi anche alle tematiche climatiche, tanto è vero che lo scorso 7 dicembre si sono dedicati in grande stile all’apertura della COP15, dedicandole sia una trasmissione radiofonica sia un articolo sul sito.
Rispetto all’articolo la trasmissione radiofonica era molto più ricca di dettagli e di acute asserzioni ad ampia portata, ma il tono e il senso dell’intervento è in ogni caso ben rappresentato da quanto si può ancora leggere sul sito, a partire dal titolo: “Apre la Conferenza di Copenhagen sul clima, fra business e manipolazioni“. Quello che inizia come un tranquillo articolo di cronaca internazionale si trasforma molto rapidamente in un allarmato resoconto di come a Copenhagen i grandi della terra stiano iniziando a mercanteggiare sulla pelle dei Paesi in via di sviluppo… proprio quello sviluppo che potrebbe proprio essere frenato dai tagli alle emissioni di CO2.

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E a questo punto, per gettare discredito sull’evento e in generale sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, si sparano tutte le cartucce che paiono più adatte per colpire il target di ascoltatori/lettori di radio, sito e rivista:

  • la riduzione delle emissioni è anche un business, tanto è vero che “a Copenhagen, fra le oltre 30 mila prenotazioni, vi sono anche quelle di molti imprenditori”;
  • “i paesi poveri sarebbero i più colpiti dalle nuove direttive, non avendo possibilità di investire fondi in nuove tecnologie più ecologiche”;
  • non si può provare che ci sia ampia condivisione pubblica delle preoccupazioni relative al clima, in quanto i risultati dei sondaggi sono contrastanti;
  • contrastanti sono anche le opinioni scientifiche, tanto è vero che “dal 1998 le temperature globali non sono più aumentate, anzi, per i prossimi decenni, diversi scienziati temono un possibile raffreddamento”;
  • il “Climategate” nato intorno alle e-mail rubate dall’Univesità dell’East-Anglia ha mostrato come i dati sulle temperature siano stati truccati per ” mantenere alto l’allarme riscaldamento globale, forse per garantire nuovi fondi e investimenti per la ricerca e l’industria”;
  • e come ciliegina sulla torta…. si cita la stima elaborata dall’autorevolissimo Sunday Times sulle emissioni globali provocate dal summit di Copenhagen, che risulterebbero equivalenti a quelle dell’intero Marocco nel 2006.

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All’interno di questo goffo tentativo di prendere le parti dei PVS, in particolare della Cina, con il probabile intento di accreditarsi maggiormente presso i governi dei paesi in cui si svolge opera missionaria, arrivano fino a suggerire che quanto si sta progettando di fare è in evidente disaccordo con quanto recentemente asserito dal Papa e cioè tra l’altro che “La salvaguardia del creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future”.

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Fortunatamente, la dichiarazione congiunta dei rappresentanti di tutte le religioni presentata lo scorso 9 dicembre mi ha molto supportato nel ritenere assolutamente forzata e fuorviante, oltre che non condivisa all’interno del mondo interreligioso, questa chiave di lettura delle parole di Benedetto XVI. Con questa dichiarazione tutte le confessioni si schierano in prima linea a favore della lotta ai cambiamenti climatici, riconoscendo non solo l’autorevolezza delle evidenze scientifiche e le straordinarie opportunità che si prospettano insieme alle grandi sfide, ma anche l’urgenza di “adoperarsi per coloro che soffriranno delle conseguenze dei cambiamenti climatici come alluvioni, allagamenti, siccità e rialzo del livello del mare, aiutandoli con equità ad adattarsi, sopravvivere e prosperare.”

Strano a dirsi, ma nulla di tutto ciò viene riportato nelle cronache redatte da AsiaNews in questi giorni. Nulla in merito alla dichiarazione, nulla sulle opportunità di trasferimento tecnologico, nulla a proposito delle ricadute che un mancato accordo internazionale potrebbe avere sulle economie dei paesi più fragili, come le isolette del Pacifico che cercano disperatamente in questi giorni di far valere le proprie lillipuziane ragioni. Al contrario, il resoconto pubblicato il 9 dicembre conferma la linea critica della testata: “A rischio fallimento la Conferenza di Copenhagen sul clima”, “Secondo alcuni scienziati questo decennio è il più caldo dal 1850, ma rimangono le accuse di manipolazione sui dati.”, “alcune organizzazioni non governative sottolineano che la priorità per i Paesi in via di sviluppo è quella di migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, più che il problema del riscaldamento globale.”
Un altro organo di informazione si va dunque ad aggiungere alla schiera di quelli “contro”, di quelli che vogliono a tutti i costi far sentire una voce fuori dal coro sui temi climatici, questa volta accreditandosi come i difensore dei più deboli ed oppressi del Pianeta. E tuttavia in questo caso, in considerazione del profondo valore etico che vorremo poter riconoscere nelle istituzioni missionarie, è ancora più doloroso doversi nuovamente domandare: a chi giova davvero (dis)informare in questo modo?

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Testo di: Eugeni Mirenellia

23 responses so far

23 Responses to “E’ la volta di Radio Maria: le vie della disinformazione sono infinite”

  1. Lucaon Dic 17th 2009 at 12:50

    Ma come fate, ascoltate Radio Maria ?
    Per rimanere in tema, questi non sanno quello che fanno.. o almeno che dicono…
    Tanto poi loro si confessano e tutto è a posto.
    La CO2 invece rimane secoli e secoli nel’aria…

  2. Marco S.on Dic 17th 2009 at 14:55

    Bah, si vede che la redazione Asia News del PIME oltre a non aver letto la Dichiarazione congiunta riportata nel testo, non ascoltato il discorso domenicale del Papa del 6 Dicembre, non hanno soprattutto neanche letto l’enciclica “Caritas in Veritate” di Luglio 2009 dove ci sono richiami molto precisi al ricorso alle energie alternative e allo sviluppo sostenibile…errare è umano….

  3. Marco S.on Dic 17th 2009 at 15:02

    Dimenticavo, quelli di Asia News dovrebbero anche dare un occhio a cosa è installato sul tetto della Sala Nervi del Vaticano http://it.wikipedia.org/wiki/Aula_Paolo_VI

  4. Simone82on Dic 17th 2009 at 15:23

    Che depressione, che deprimenza (scusate il neologismo).

    Pensavo di essere capitato in un blog scientifico, mi sono abbonato agli RSS perché era l’unico blog italiano di “realisti” che ritenevo scientifico. Invece con mio sommo dispiacere noto che si spendono decine di migliaia di battute per contestare Cascioli e Radio Maria… E io che pensavo che ad essere contestati dovessero essere scienziati del calibro di Lindzen del MIT, piuttosto che chi come lui.
    No, Radio Maria: a tal punto di bassezza e depressione è arrivata la vulgata climatologica? A tal punto di depressione è arrivata la scienza italiana? Un blog come questo che spende decine di migliaia di battute in ben 3 post di fila per dire:
    siete ignoranti
    siete scemi
    siete venduti
    siete collusi
    Argomenti scientifici di altissimo livello, natürlich… Gli unici evidentemente disponibili per additare al libro nero i non adepti della religione dell’IPCC: nella Chiesa Cattolica c’è più libero pensiero, nonostante la monarchia papale ed i dogmi…

    Come se poi “Radio Maria” (chiamiamola così per rimanere in tema) avesse tutti i torti, come se CO2penaghen non fosse niente altro che un mercimonio, una richiesta di denaro, denaro e denaro: infatti rischia di essere il più grosso fallimento tra i convegni climatici degli ultimi 20 anni, imho… Vediamo come finisce, c’è ancora speranza che non sia così…

  5. Lucaon Dic 17th 2009 at 16:01

    @Simone82

    e ma che palle
    quando sono troppo tecnici perchè sono troppo tecnici, quando non lo sono non va bene comunque
    Ma perchè uno non puo’ limitarsi a dire come la pensa o se non gli interessa lasciare in pace chi vuole discutere di queste cose?
    A me il post mi sembra ben fatto e utile.
    Se Cascioli e Radio Maria scrivono e dicono cazzate, perchè non si può dirlo?
    Cosa vuoi contestare di Lindzen che sono 15 anni che non pubblica più niente ?

  6. PBon Dic 17th 2009 at 16:04

    Ti perplime (scusa il neologismo…) la secondo te mancanza di rigore scientifico generale del blog, o piuttosto sei contrariato per via dei soggetti su cui senti ricada la critica che traspare nell’articolo?
    Peraltro, l’articolo, non mi pare sia scritto con vena gratuitamente provocatoria o particolare rudezza quindi anche se fosse il secondo caso, la troverei ugualmente una reazione esagerata.

  7. diegoon Dic 17th 2009 at 17:51

    @Simone 82
    Se è per quello su Climalteranti hanno scritto anche su Battaglia, Ferrara e Zichicchi (tra gli altri), persone che con la scienza del clima hanno poco a che fare, e hanno invece molto a che fare con la disinformazione sulla scienza del clima. È innegabile peraltro che si tratti di un lavoro necessario, considerato che ancora qualcuno, lei, nello specifico, cita chi parla e scrive di “religione dell’Ipcc” e di altre amenità simili.
    Grazie

  8. Stefano Caserinion Dic 17th 2009 at 18:53

    Per quanto riguarda la posizione del Vaticano sul tema climatico, segnalo che l’intervento della Santa Sede alla COP15 è l’ultimo previsto nel programma di oggi della COP
    http://unfccc.int/resource/docs/2009/cop15/od10p01.pdf (pag. 20)
    7 interventi dopo quella della Ministro Prestigiacomo.
    Sono in ritardo sui tempi previsti, quindi o sarà notte fonda o sarà domani.

  9. Simone82on Dic 17th 2009 at 22:14

    Più che altro non sono io a scriverlo ma mezzo mondo della scienza, anche quella vera, anche quella del clima, che non si è piegata alla vulgata dell’IPCC a costo di farsi cacciare o doversi dimettere.

    Lo so, queste cose sono pallose da sentirsi dire: d’altronde è di oggi l’accusa che il dataset HadCRUT è stato probabilmente alterato per i dati sulla Russia, provocando un innalzamento delle temperature globali che senza quelle alterazioni sarebbe inferiore. D’altronde, è del 2004 l’email di Jones a Mann che segnalava con soddisfazione come 2 articoli scientifici sull’alterazione dei dati della Siberia fossero stati rigettati (oh ma pensa!). È di oggi il post di R. Pielke che accusa l’ESA di far finta che gli articoli scientifici non esistano, facendosi beffe della peer-review, il pilastro della ricerca scientifica. Si possono chiudere gli occhi, ma la bellezza di internet è che la disinformazione è variabile: dipende dalla sede da cui parte l’accusa… 😉

    @PB
    Faccio ricerca scientifica in ambito universitario, sono abituato a discutere sui blog con gente che pretende di essere esperta in un campo (l’archeologia) quando magari aveva pure 4 in storia al liceo. Quindi si sfonda una porta aperta quando mi si dice che è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare… Mi “perplimono” certi argomenti… Mi “perplimono” i soggetti presi di mira (per 3 volte di fila!), non la loro qualità né la loro appartenenza…
    Ma ognuno a casa sua è padrone di fare quello che vuole, come lo vuole, quando lo vuole: io da lettore segnalo le mie “perplimità”, punto. Come avviene in qualunque blog e forum del mondo, oppure oltre a volervela raccontare come meglio vi viene, volete anche il silenzio dell’opposizione “disinformata”? Se dico scemate, non avete difficoltà alcuna a farmele notare, giacché non sono un climatologo: modestamente mi appoggio a scienziati non piegati alla vulgata climatica, mica è detto che questi siano la verità… 😉

  10. NoWayOuton Dic 18th 2009 at 01:48

    Ah ecco, ci mancava l’ennesima menzogna sui dati russi. Scoop fatto da chi? L’Institute of Economic Analysis (loro si che parlano di climatologia 😉 ) di Mosca che non si e’ nemmeno preso la briga di guardarli questi dati. Che importa; tanto si sa, basta sparare la “notizia” (eufemismo) che subito risuona la grancassa dei soliti noti (WUWT, per non fare nomi) e anche degli ignoti, nostrani e non. E tutto questo in nome della supposta VERA Scienza (con la S maiuscola) contro la scienza (s minuscola) truffaldina … oh mi Dio … non ci tengono nemmeno a salvare la faccia. Penoso.

  11. NoWayOuton Dic 18th 2009 at 01:49

    ups … errore nel link. Scorrete in su per andare all’inizio della pagina. Sorry.

  12. Maurizio Morabitoon Dic 18th 2009 at 13:19

    Sono convinto che se a Radio Maria avessero parlato dei milioni di gradi che si trovano nel sottosuolo, non sarebbe sfuggito a un certo tipo di blog, e di commentatori.

  13. Simone82on Dic 18th 2009 at 22:18

    Più che altro è penoso che l’unica risposta a tutto ciò è: vergnognatevi delle vostre menzogne… Ma andiamo, ma davvero pensate che noi si abbia il prosciutto sugli occhi? Ma certo, se la risposta viene da Tim Lambert, allora è tutto a posto, mi sono convinto… È come chiedere a Mann se è vero che hanno alterato i dati: cosa vuoi che risponda, che si l’hanno fatto? Cioè voglio dire, perché la Scienza con la S maiuscola sarebbe l’IPCC e la scienza con la s minuscola sarebbe il WUWT? Ognuno è ignorante a casa degli altri si potrebbe dire parafrasando un noto aforisma…
    Cmq non è questo il problema, poco m’importa sinceramente se il trend delle temperature globali è più elevato del 12,5%, anche se fosse realmente così cambierebbe una ceppa nel problema… Mi riferisco a ben altro evidentemente, e cioè che evidentemente è più importante parlare di Radio Maria che parlare di queste cose (ancorché false e tendenziose, come dite), piuttosto che parlare che so, di questo:
    S. Menon, D. Koch, G. Beig, S. Sahu, J. Fasullo, and D. Orlikowski, 2009:Black carbon aerosols and the third polar ice cap. Atmos. Chem. Phys. Discuss., 9, 26593-26625, 2009
    oppure di questo:
    Huss, M., M. Funk, and A. Ohmura (2009), Strong Alpine glacier melt in the 1940s due to enhanced solar radiation, Geophys. Res. Lett., 36, L23501, doi:10.1029/2009GL040789
    o ancora di questo:
    Hossain, F., I. Jeyachandran, and R.A. Pielke Sr., 2009: Have large dams altered extreme precipitation patterns during the last Century? Eos, Vol. 90, No. 48, 453-454. Copyright (2009) American Geophysical Union.
    o perché no pure di questo:
    Douglass, D.H. and R. Knox, 2009: Ocean heat content and Earth’s radiation imbalance. Physics letters A
    o anche di questo:
    Perlwitz, J., M. Hoerling, J. Eischeid, T. Xu, and A. Kumar (2009), A strong bout of natural cooling in 2008, Geophys. Res. Lett., 36, L23706, doi:10.1029/2009GL041188

    Per chi non lo sapesse, non si tratta né di negazionisti né tanto meno di scettici, ma di gente che studia e che chiede che nei rapporti IPCC e nelle decisioni politiche siano inserite anche problematiche legate ad altro… Altro che, ovviamente, non essendo CO2, smuove meno soldi… Il secondo in particolare l’ho trovato particolarmente interessante: cos’è, falso pure quello? 😀
    Ma perdonate la mia intrusione, non vorrei disturbare la “calda” tranquillità del consenso e far finire anche l’AGU nell’ambito delle liste di proscrizione degli scienziati imbecilli… D’altronde, se qualche articolo peer-review dimostra che forse le conclusioni dell’IPCC sono un tantinello sbagliate e che sarebbe meglio guardare altrove, mi rendo conto che preme di più dimostrare quanto fallace sia Radio Maria… Manco fosse la Pontificia Accademia delle Scienze…

    @Maurizio
    Non fare finta che non sai che pure il sottosuolo di riscalda… 😀

  14. NoWayOuton Dic 19th 2009 at 03:10

    Credo che queste liste “cieche”, benche’ spesso utilizzate, lascino molto il tempo che trovano. Bisognerebbe leggere prima di citare.

    Da una sia pur rapida lettura non mi risulta infatti che in quegli articoli si chieda “che nei rapporti IPCC e nelle decisioni politiche siano inserite anche problematiche legate ad altro”. Sono articoli scientifici come tanti, scienziati che fanno il loro lavoro.
    E’ da notare che nessuno di quegli articoli contrasta l’AGW e che le problematiche evidenziate erano gia’ presenti nella letteratura scientifica e, ovviamente, nel IPCC AR4 che ne e’ una selezione.

    Ti chiedo anche io, come gia’ fatto da altri, di evitare le battutine e le sterili polemiche. Cerchiamo anche di parlare di clima; e per rimanere nel topic, delle affermazioni fatte da quelli di Radio Maria.

  15. homoereticuson Dic 19th 2009 at 17:23

    Gli arogomenti di RM sono sicuramente di una rozzezza e di una superficialità incommentabili, ma a quanto pare i loro rosari funzionano.

    Scherzi a parte, sembra che le gelide notizie dalla Danimarca, insieme agli spifferi di aria artica abbiano gelato anche questo blog!

  16. NoWayOuton Dic 19th 2009 at 21:01

    homoereticus,
    forse tutti in trepidante attesa di un post su Copenhagen per trarre le propie conclusioni? 😉

  17. Stefano Caserinion Dic 20th 2009 at 09:37

    @ sembra che le gelide notizie dalla Danimarca, insieme agli spifferi di aria artica abbiano gelato anche questo blog!

    tutt’altro, è che le procedure di revisione che ci siamo dati sono un po’ rigide e ci vuole tempo.
    In realtà il periodo della COP è stato molto produttivo, ce ne sono altri quattro già pronti, in lista d’attesa…
    La COP è finita ieri pomeriggio, il post su Copenhagen lo stamo scrivendo e in un paio di giorni lo pubblicheremo.

  18. homoereticuson Dic 20th 2009 at 10:27

    @caserini

    ci conto! cmq sono stato frainteso: il summit è appena finito e non mi aspettavo certo di leggere un post a due minuti dalla chiusura, non sarebbe stato serio.
    Il mio appunto era riferito ai pochi commenti, e, per quanto mi riguarda, ribadisco che le notizie danesi mi hanno davvero raggelato, brr.
    Grazie e a presto.

  19. Maurizio Morabitoon Dic 21st 2009 at 00:23

    Facciamo il toto-climalteranti allora. Possibili toni del post su COP15: (a) trionfalistici (probabilita’:1%); (b) depressi (5%); (c) “accontentiamoci” (20%); (d) “siamo sempre stati scettici anche noi” (0.01%); (e) “e’ successo esattamente quanto avevamo sempre previsto” (73.99%).

  20. Stefano Caserinion Dic 21st 2009 at 01:07

    Eh, Morabito.. che pazienza ci vuole con Lei…
    Proprio non riesce a confrontarsi sul merito delle cose.
    Contento Lei…

  21. Maurizio Morabitoon Dic 21st 2009 at 23:29

    @Caserini – ma c’e’ stato qualche studio che ha dimostrato che un benche’ minimo di senso dell’umorismo surriscalda il pianeta?

    Si vede che si’. Confrontiamoci allora sul merito. E allora vediamo se abbiamo la faccia di discutere dei milioni di gradi, e delle altre incredibili fesserie dette negli ultimi giorni non a Radio Maria, ma da un certo signore a capo di uno sforzo plurimilionario per propagandare la “realta’” della catastrofe climatica in atto, pluripremiato a vari livelli, pronto ad usare e abusare questo o quello scienziato per previsioni insulse che puntualmente appaiono anche in Italia, alla radio, in TV, e sui giornali.

    Altrimenti, ci prendiamo solo in giro.

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