Commenti a: Riscaldamento globale: quale impatto su El Niño e La Niña? https://www.climalteranti.it/2013/12/04/riscaldamento-globale-quale-impatto-su-el-nino-e-la-nina/ Notizie e approfondimenti sul clima che cambia Thu, 14 Sep 2017 12:01:33 +0000 hourly 1 Di: Riccardo Reitano https://www.climalteranti.it/2013/12/04/riscaldamento-globale-quale-impatto-su-el-nino-e-la-nina/#comment-259416 Mon, 09 Dec 2013 18:59:30 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=3317#comment-259416 Luigi
la domanda non è affatto banale e la risposta lo è ancor meno in quanto coinvolge la complessa dinamica dell’oceano e dell’atmosfera.

In condizioni “normali”, gli alisei del pacifico soffiano da est verso ovest, riscaldandosi progressivamente e creando una regione di bassa pressione e risalita in quota dell’aria calda nella parte occidentale del bacino. La circolazione, detta di Walker, si chiude con venti equatoriali in quota diretti verso est che discendono nella zona di alta pressione sul lato orientale dell’oceano.
Questo movimento dei venti causa anche un accumulo di acqua più calda sullo stesso versante che a sua volta tende a rinforzare la circolazione di Walker. La differenza di livello del mare fra ovest ed est pacifico è poco meno di un metro. A causa (in parte) di questo movimento verso ovest dell’acqua, sul lato est si ha un upwelling di acque profonde e fredde.
Occasionalmente gli alisei nel pacifico centrale perdono intensità o addirittura cambiano direzione. Da lì partono due tipi di onde (perturbazioni), una verso est e l’altra verso ovest che tendono a riportare il livello del mare in equilibrio nella mutata condizione. L’onda che si propaga verso est, arrivando sulla costa (qualche mese dopo) tende a bloccare la risalita di acque fredde, producendo così un’anomalia calda (El Nino). Dall’altro lato dell’oceano succede l’opposto, riducendo la temperatura e causando un’anomalia fredda (o una minore anomalia calda).
Entrambe queste “onde”, però, vengono riflesse dalla costa e tornano indietro tendendo a causare l’effetto opposto. Contemporaneamente, i diminuiti alisei fanno si che la regione in cui si ha il sollevamento dell’aria si sposta verso il pacifico centrale, tendendo così a “ripristinare” gli alisei e la situazione iniziale, o addirittura a generare la fase opposta.

La circolazione di Walker ed un fenomeno equivalente all’ENSO esistono anche in Atlantico, dove però è molto ridotto e meno regolare. La ragione sta nella diversa geografia dei due bacini, con l’Atlantico molto più stretto che viene maggiormente influenzato dalla vicinanza dei continenti. Inoltre, in Atlantico esiste una asimmetria in direzione sud-nord con correnti e venti (e relativi gradienti di temperatura) trans-equatoriali che tendono a smorzare il fenomeno.

Questa descrizione è molto approssimativa ed un oceanografo mi condannerebbe ai lavori forzati in aula studio. In cambio della pena che dovrò scontare, spero di aver almeno dato una vaga idea del fenomeno 🙂

]]>
Di: Luigi https://www.climalteranti.it/2013/12/04/riscaldamento-globale-quale-impatto-su-el-nino-e-la-nina/#comment-259355 Mon, 09 Dec 2013 08:03:55 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=3317#comment-259355 Bello! mi sfugge pero’ il motivo per cui debba esistere l’oscillazione del NINO/NINA. C’è un motivo fisico? perchè non esiste una cosa analoga nell’atlantico? scusate se puo’ sembrare una domanda fessa, ciao

]]>