Commenti a: Plastica nei mari e riscaldamento globale: quali relazioni? https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/ Notizie e approfondimenti sul clima che cambia Sun, 09 Sep 2018 19:01:12 +0000 hourly 1 Di: Guido Dalla Casa https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591799 Sun, 09 Sep 2018 19:01:12 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591799 C’è un’unica soluzione: cessare immediatamente la produzione di qualunque tipo di plastica. E’ un’utopia, ma è l’unica speranza.
Il finale del libro “Assalto al pianeta”: …ci resta solo il coraggio dell’utopia”.

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Di: alsarago58 https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591796 Sun, 09 Sep 2018 10:23:47 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591796 Caro Mario,, mettere strutture galleggianti “leggere” in alto mare, come si accorgeranno probabilmente presto i proponenti di questo progetto, in genere finisce molto male, con le strutture fatte a pezzi da onde e tempeste e, alla fine della fiera, milioni di euro buttati via e altri rifiuti in giro per i mari…

Ma anche se fossi eccessivamente pessimista, si tratta di un enorme sforzo finanziario per produrre il topolino di qualche migliaio di tonnellate di macro plastiche rimosse dai mari, a fini praticamente solo mediatici.

E quando quell’obbiettivo minimo sarà ottenuto, altre migliaia di tonnellate saranno intanto entrate dai fiumi e dalle fognature di quelle decine di paesi intorno agli oceani, che non hanno sistemi di raccolta adeguati e che non stanno proprio seguendo la discussione sull’ultima versione di moda del tema “catastrofe ambientale”, in voga nei paesi ricchi.

Capisco che fare una raccolta di crowdfunfding per finanziare sistemi di riduzione, raccolta e riciclo moderni della plastica, che so, in Indonesia, nelle Filippine o in Kenya, raccoglierebbe molto meno di quello che raccoglie un ingegnoso metodo per rimuovere la plastica (a noi occidentali invenzioni e inventori alluzzano molto più che noiosi e collaudati schemi di gestione dei rifiuti…), ma forse sarebbe un tantinello più efficace che inseguire, in milioni di kmq di mare, quello che è già stato buttato via.

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Di: Mario https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591788 Sat, 08 Sep 2018 19:45:08 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591788 @renato
Personalmente lo ritengo promettente, e proprio oggi sta partendo:
https://www.lifegate.it/persone/news/partito-progetto-ocean-cleanup-pulizia-oceani
Staremo a vedere, non mi sembra il caso di polemizzare a priori.
Lo scopo dell’operazione è, a mio avviso, dei più nobili.

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Di: Mario https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591787 Sat, 08 Sep 2018 19:42:38 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591787 @alsarago58
Concordo con buona parte del’analisi, ed in particolare con l’accenno al nostro approccio “isterico”.
Circa la promozione di “raccolte di plastica nell’oceano”, ebbene, visti i quantitativi già dispersi negli oceani, non parlerei di armi di distrazioni di massa, bensì di importanti operazioni sociali/ambientali. Fermo restando che naturalmente bisogna “chiudere i rubinetti”

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Di: alsarago58 https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591143 Fri, 17 Aug 2018 07:43:20 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591143 Concordo che intorno alla plastica si è sviluppato, nei paesi che si possono permettere alternative, un certo isterismo.
Il problema, a mio parere, non risiede tanto nel materiale (anzi materiali) in sè, quanto nel modo in cui viene gestito alla fine del ciclo di vita: con una opportuna raccolta differenziata, con riciclo del riciclabile, incenerimento di quello che si può bruciare e smaltimento del resto, non mi pare che le plastiche siano un grosso problema ambientale.
Lo diventano solo se vengono buttate nell’ambiente.
Questo è tanto vero che in paesi come quelli scandinavi, dove nessuno si sogna di buttare plastiche nei campi o in mare, non sono diffuse neanche le plastiche biodegradabili, se non per particolari usi in cui la plastica si sporca di rifiuti organici e va buttata nelle compostiere.
L’isterismo di altri paesi, come il nostro, sta invece provocando effetti paradossali, come la crescita di una grande industria della blastica biodegradabile, che per metà (cosa poco nota) è fatta con poliestere da petrolio, e nonostante sia così fragile da essere praticamente un “usa e getta”, viene oggi proposta per sostituire la plastica da petrolio in usi in cui non farebbe danni (quando correttamente smaltita) e la cui superiore resistenza consente un uso ripetuto più volte nel tempo.
Il risultato è che alla fine della fiera la plastica biodegradabile finisce per emettere più CO2 di quella da petrolio, oltre a complicare la vita di chi fa riciclo, visto che i cittadini, confusi, buttano spesso quella riciclabile nel riciclo della plastica da petrolio e viceversa.
Persino come sacchetti per l’umido, ci sarebbero alternative migliori della plastica biodegradabile: quelli in carta speciale, che si dissolvono molto più facilmente del Mater B, e possono anche finire nei biodigestori per il biogas, cosa che la plastica biodegradabile non può fare.
Inoltre in molti casi, eliminare la plastica con “alternative verdi”, può essere controproducente: per esempio i sacchetti da spesa in cotone hanno spesso un impatto ambientale maggiore di quelli in plastica (magari pure riciclata) riutilizzabile.
Per non parlare poi di altri balorde proposte di cui si è sentito dire ultimamente, come quella di trasformare la plastica in combustibili, così che si finisce per aggiungere anche la sua CO2 all’atmosfera.
Insomma, a mio parere, la soluzione del problema plastica è produrne il meno possibile e solo per gli usi dove è insostituibile, riciclarne il più possible, e stroncare in ogni modo il suo smaltimento nell’ambiente.
Sostituirla con plastiche “biodegradabili”, promuovere “raccolte di plastica nell’oceano”, inventare “combustibili da plastica” o alternative “green”, sono per lo più armi di distrazione di massa per fare business e/o a uso media.

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Di: alsarago58 https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591141 Fri, 17 Aug 2018 07:21:53 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591141 Piccolo OT di interesse storico: già nel 1912 c’era chi, dalla Nuova Zelanda, lanciava allarmi sul riscaldamento globale da combustibili fossili….evidentemente inascoltato.

https://www.sciencealert.com/1912-accurate-newspaper-warning-of-climate-change

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Di: Renato https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591115 Tue, 14 Aug 2018 00:40:27 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591115 Spettabile Redazione di Climalteranti,
vorrei sapere in base a quali considerazioni -che non siano dichiarazioni della Ditta- trovate “promettente” il Progetto Oceancleanup.

Saluti.

R

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Oceancleanup https://www.theoceancleanup.com/

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Di: Paolo Gabrielli https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591110 Sun, 12 Aug 2018 17:54:39 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591110 Grazie Mario bel post.

Non mi sembra pero’ che si accenni al riutilizzo che, viste le proprieta’ di non-fragilita’ e non-biodegradibilita’ della plastica, sembra una delle azioni piu’ ovvie per diminuire la produzione di plastica soprattutto per quanto riguarda categorie come contenitori (e.g. bottiglie) ed imballaggi in generale. Non e’ cosi’?

Per la pulizia della plastica nei mari, un uso promettente potrebbe essere quello dei droni marini, gia’ utilizzati per arginare le perdite di petrolio. Cosa dicono gli esperti del settore? Ciao e grazie.

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Di: Guido https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591107 Sun, 12 Aug 2018 13:29:00 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591107 La maggior parte delle culture umane, che erano circa 5000 (non quelle che hanno poi originato l'”Occidente”) non hanno mai avuto servi della gleba, non hanno mai zappato la terra e non avevano alcuna difficoltà di sostentamento. Certo, non si ammassavano nelle attuali “città”. ..E gli umani su tutta la Terra erano al massimo alcune decine, o centinaia, di milioni. Ma il Complesso degli esseri senzienti, che è l’Organismo di cui facciamo interamente parte (che lo vogliamo o no), godeva di una salute molto migliore.

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Di: macio https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591106 Sun, 12 Aug 2018 13:07:27 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591106 In risposta a Guido.

….. e si, la tipica affermazione di chi abbandonando il sistema industriale vuol far zappare la terra con le braccia degli altri, di chi non ha difficoltà ogni giorno a mettere insieme pranzo e cena e che per sostenere questo utilizza uno dei mezzi piú inquinanti prodotti dall’uomo. Come si stava bene quando c’erano i servi della gleba!

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Di: Guido https://www.climalteranti.it/2018/08/11/plastica-nei-mari-e-riscaldamento-globale-quali-relazioni/#comment-591105 Sun, 12 Aug 2018 09:20:09 +0000 http://www.climalteranti.it/?p=8597#comment-591105 L’unica speranza è il crollo della civiltà industriale.

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