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Una risposta a Beppe Severgnini: non c’è la libertà di disinformare

Sulla rubrica “Italians” del Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha sostenuto in risposta alla lettrice Sara Milanesi la necessità di pubblicare tutte le opinioni, anche quelle che negano la scienza del clima.

Pubblichiamo la replica di Paolo Gabrielli, in cui si spiega come la libertà d’opinione non dovrebbe essere confusa con la libertà di disinformare.

 

Lettera di Sara Milanesi

Caro Beppe, che vergogna che pubblichiate lettere disinformanti come “Global Warming: e l’alto Medioevo?” di mercoledì 16 ottobre senza neppure un commento. E non è la prima volta. Mi & vi chiedo: al Corriere/Italians ricevete per caso finanziamenti da ditte petrolifere? Utilizzate veicoli a combustione fossile da decenni e non vedete il motivo di cambiare abitudine? Che fine faranno i vostri discendenti non vi tocca? Leggetevi per cortesia “The Uninhabitable Earth” di David Wallace Wells e magari capirete perchè frasi come “i cambiamenti climatici ci son sempre stati” siano proprio fuori luogo. Grazie dell’attenzione,

Risposta di Beppe Severgnini

Illazione sgradevole, Sara. Sono molte le opinioni che non condivido, nelle lettere pubblicate in quasi 21 anni (!) su ITALIANS. Dovrei prendere le distanze ogni volta? Suvvia, diventerei pedante e insopportabile. Dovremmo cestinare tutte le opinioni discutibili e/o provocatorie, come tu sembri chiedere? Non solo sarebbe scorretto, ma produrrebbe un forum appiattito su un’unica visione del mondo. Che noia.

 

Replica di Paolo Gabrielli

Caro Beppe,

nella tua risposta alla lettera di Sara Milanesi fai notare che la libertà d’opinione è sacra e rende il mondo più interessante. Tuttavia, questa non dovrebbe essere confusa con la libertà di disinformare. Certamente ne sei consapevole in quanto, ad esempio, gli argomenti dei terrapiattisti o dei no-vax non mi sembra ricevano molta attenzione in questo forum.

Ma allora perché dare invece così tanto spazio alle argomentazioni dei negazionisti climatici che, come mostravo nella mia lettera precedente, da anni sono state falsificate una ad una dalla scienza? Quando per l’ennesima volta i negazionisti vengono a ricordarci che “il clima è sempre cambiato” è un po’ come se dicessero ad un malato di tumore al cervello che, tutto sommato, i mal di testa sono abbastanza normali nell’arco della vita di una persona.

Caro Beppe, la diagnosi è ormai certificata scientificamente: il cambiamento climatico attuale è reale, è per colpa nostra ed è estremamente pericoloso. E poiché dipende da noi, quello che rimane incerto è proprio il decorso della malattia e le cure migliori da adottare. Su questi argomenti sì le opinioni degli esperti divergono enormemente. È meglio limitare le emissioni di gas serra adottando le energie rinnovabili (solare, eolico ecc.) o magari utilizzando anche il nucleare? Ed è giusto che anche i paesi in via di sviluppo debbano sobbarcarsi i costi di riduzione delle emissioni di gas serra dopo che noi occidentali ci siamo arricchiti per decenni grazie ai combustibili fossili?

Un dibattito su questi argomenti renderebbe questo forum ancora più interessante, moderno e utile. La noia dei soliti argomenti negazionisti non merita diffusione ma solo la nostra comprensione per certi aspetti misteriosi della natura umana.

18 responses so far

18 Responses to “Una risposta a Beppe Severgnini: non c’è la libertà di disinformare”

  1. Antonioon Ott 28th 2019 at 09:28

    Questi giornalisti sembrano inconsapevoli di come funziona la disinformazione.
    Pensano che se uno dice delle cose false, è comunque giusto pubblicarle senza fare alcun controllo, tanto magari qualcuno dice prima o poi cosa vere e quindi si bilancia.
    Un paio di decenni di studi su come funziona la disinformazione, e le recenti esperienze su Trump, Brexit, Cambridge Analytica e compagnia falsificante, non hanno insegnato nulla, pare.

  2. homoereticuson Ott 28th 2019 at 09:41

    “la libertà d’opinione è sacra e rende il mondo più interessante. Tuttavia, questa non dovrebbe essere confusa con la libertà di disinformare.”

    Da scolpire sulla pietra.
    La risposta di Paolo Gabrielli mi è piaciuta molto!
    Scrissi anche io (Lorenzo Danieli) due righe al BSev per cercare di spiegargli come stanno le cose, ma sono stato molto meno bravo ed efficace (non pubblicato).
    A quanto pare, tuttavia, il messaggio non è arrivato a destinazione. Si veda tra le lettere di oggi, 28 ottobre, dove ritroviamo altri sconsolanti pensieri in libertà e perfino la leggenda della terra verde.

  3. Paolo C.on Ott 28th 2019 at 10:43

    @homoereticus

    Be’, a chi continua a tirare in ballo la leggendaria Groenlandia verde bisognerebbe subito far notare che le nostre coste avrebbero avuto qualche problemino – per usare un eufemismo -.

    C’è un vecchio commento di Steph che dovrebbe far riflettere:

    “Impossibile che la Groenlandia fosse verde mille anni fa pure per ragioni fisiche e storiche. Come ben si sa, il ghiaccio continentale si forma attraverso accumuli di neve caduta. Lo spessore massimo della calotta è di circa 3200 metri: come si può pensare che questo spessore si sia formato a partire dall’accumulo di nevicate in soli mille anni? Impossibile pretendere dalla natura un aumento medio dello spessore di tre metri all’anno quando questa fornisce un accumulo di precipitazioni di un ordine di grandezza inferiore.
    Inoltre: gli storici sanno bene che Venezia fra il nono ed il dodicesimo secolo si era trasformata in una città-stato e in una grande potenza marittima. È dunque palese (ma forse non per tutti) porsi la seguente domanda: come potrebbe essere stata così importante una città fantasma ricoperta da un livello delle acque di diversi metri più elevato di quello odierno, se appunto l’isola nordica fosse stata priva di ghiaccio o anche solo con molto meno calotta rispetto ad oggi?”

  4. alsarago58on Ott 28th 2019 at 12:46

    Paolo C., ma figuriamoci: se uno continua imperterrito a usare la baggianata della “Groenlandia Verde” come “prova” che il cambiamento climatico di origine antropica è una bufala, dopo tutto quello che è stato detto, ridetto e ridetto, vuoi che una simile, razionale spiegazione lo convinca del contrario? Nulla lo smuoverà mai.
    Fra l’altro, una volta, lessi in un commento una confutazione ancora più semplice: se la Groenlandia era “verde”, perchè hanno chiamato l’Islanda “isola dei ghiacci”, visto che stava ancora più sud?

    Su Severgnini.
    Mi pare evidente che non pubblicherebbe mai lettere inneggianti ai no vax, alle cure alternative dei tumori o alla negazione dell’Olocausto.
    Evidentemente ci sono messaggi “negazionisti” la cui improponibilità, per ragioni etiche o di sicurezza collettiva, è ormai entrata nella testa dei giornalisti, altri, su temi che pensano siano ancora controversi o non poi così drammatici, di cui non percepiscono il rischio legato al loro “negazionismo”.
    Le cause sono diverse: la generale indifferenza e incomprensione della scienza da parte di molti “grandi giornalisti”; una certa diffidenza verso allarmi che si ripetono da decenni, senza apparenti effetti (i tempi della natura non sono quelli della capacità di attenzione dei giornalisti, purtroppo); il poter fare “gli anticonformisti” su un tema alla moda, ma non visto come “intoccabile”.
    Spetterebbe agli scienziati e ai giornalisti che di scienza ne sanno, cercare di spezzare questa superficialità comunicativa e ficcare in testa alle “grandi firme” che i danni da cambiamento climatico incontrollato, saranno ben peggiori di quelli legati al calo delle vaccinazioni.

  5. Renatoon Ott 28th 2019 at 14:32

    Il “Saluti da Hong-Kong” di B.Sev. è rivelatore: chi dovesse ammettere che il suo modo di guadagnarsi da vivere incide significativamente sul GW, si troverebbe sui corni di un dilemma [1].
    Molto più semplice e rassicurante attenersi alla parola della scienza … quando il “dibattito” sarà concluso, naturalmente, ossia quando di “incertezze” non ce ne saranno più, nemmeno quelle più artefatte, arzigogolate, e proterve.
    Praticamente, mai.

    R

    ———
    1: https://theconversation.com/researchers-set-an-example-fly-less-111046.

  6. Paolo Gabriellion Ott 30th 2019 at 00:59

    @homoereticus.

    Grazie mille. Secondo me il problema ancora maggiore e’ che il messaggio e’ arrivato ma viene deliberatamente ignorato dal forum Italians per promuovere la discussione. Ed allora ecco qui:

    LETTERA Global Warming: chi è scettico non è un pazzo… http://italians.corriere.it/2019/10/29/lettera-2210/

    LETTERA La Groenlandia era una terra verde… http://italians.corriere.it/2019/10/28/lettera-2204/

    LETTERA Clima: gli ulivi nelle valli alpine e l’origine antropica del GW http://italians.corriere.it/2019/10/26/lettera-2200/

    Tutte pubblicate a seguito del mio intervento. Certe volte sembra che ribattere al negazionismo sia un po’ come essere Topolino apprendista stregone che per fermare l’acqua spezza una scopa e ne crea altre 10….

    @Paolo C. e @alsarago58

    Ancora piu’ semplicemente: le carote di ghiaccio della Groenlandia vanno sicuramente indietro nel tempo almeno 130,000 anni, forse di piu’. Il punto e’ che se vuoi colonizzare un continente quando ci arrivi non lo chiami terra dei ghiacci ma Greenland ovvero terra verde. Una tecnica di marketing che ha avuto dei risvolti impensabili.

    @Renato

    Grazie per aver linkato l’articolo sul progetto dei ricercatori che si sono impegnati a volare di meno. Ne faccio parte da un anno ed e’ un’esperienza per molti versi sorprendente. Magari ne scrivero’ presto….

  7. Paolo Gabriellion Ott 30th 2019 at 01:23

    Scusate ma non resisto, indovinate chi e’ l’autore di questo articolo dell’11 ottobre 2019:

    Giornalismo, la qualità è l’alternativa alle sciocche provocazioni

    “Se una sciocchezza non merita di essere pubblicata, non si pubblica. E se questo costa qualche clic e qualche soldo, così sia. I ricavi — quelli robusti, ripetuti, certi — arriveranno dai lettori. Gli unici padroni sono loro.”

    https://www.corriere.it/sette/cultura-societa/19_ottobre_11/giornalismo-qualita-l-alternativa-sciocche-provocazioni-555c51ec-ec10-11e9-bbaa-5355d8cbf64b.shtml

  8. Stefano Caserinion Ott 30th 2019 at 12:07

    @ Paolo Gabrielli

    incredibile… un bell’esempio di coerenza! Prova a farglielo notare nella rubrica, sarebbe interessante capire cosa risponde…

  9. homoereticuson Ott 30th 2019 at 12:57

    e anche oggi (per la serie: dacci oggi la nostra sciocca provocazione quotidiana…) il nostro eroe Chioma d’Argento non si smentisce e, ahi noi, pubblica:

    http://italians.corriere.it/2019/10/30/lettera-2214/

    “Credo che anche quando si discute (tra sordi) di clima si tenda a cadere nella stessa trappola: temperatura e CO2 aumentano “assieme” (cioe’ evidenziano correlazione) ed ecco che sappiamo tutto quando invece sappiamo ben poco …”

    E ti pareva.

  10. alsarago58on Ott 30th 2019 at 15:33

    Potremmo cercare di convincere Daniele Vecchi, autore della scemenza di giornata riportata da homoereticus, mettendogli ogni giorno una piccola quantità di arsenico nel caffè.

    Quando comincia a stare male gli spieghiamo cosa abbiamo fatto, ma avvertendolo che potrebbe essere una coincidenza, perchè come ci insegna il suo intervento “correlazione non vuol dire causalità”.

    Al che lui, invece di complimentarsi per la nostra applicazione rigorosa del metodo scientifico, chissà perchè ci urlerà in faccia “Ma sei scemo!? L’arsenico è un noto veleno, cos’altro vuoi che sia a provocare questi miei sintomi!?”

    “Beh, ma anche la CO2 è un noto gas serra, che, con l’aumento di concentrazioni avvenuto negli ultimi 100 anni, si sa far aumentare la temperatura esattamente dell’entità osservata sul pianeta. Perchè quello che vale per l’arsenico non vale per la CO2?” gli chiederemo, mentre l’ambulanza lo porta via…

  11. Sylvie Coyaudon Ott 30th 2019 at 19:58

    homoereticus,

    “correlazione non vuol dire causalità”

    Lo sento dire anche da persone convinte che il riscaldamento globale faccia danni. Forse in passato l’effetto serra si insegnava solo al liceo scientifico?

  12. stephon Ott 31st 2019 at 11:15

    Now it seems that a fact isn’t worth reporting unless someone is prepared to deny it. <– Krugman una decina di anni fa . Anticipatore, forse, della moda del terrapiattismo.

    @Paolo
    grazie della riesumazione del commento, nemmeno me lo ricordavo più, sebbene sia uno degli aspetti meno discussi ma probabilmente più rilevanti associati alla balla della Groenlandia verde.

  13. Igor Giussanion Nov 1st 2019 at 07:35

    @homoereticus
    “correlazione non vuol dire causalità”

    Beh, forse per far comprendere l’assurdità di tutto sarebbe utile una gigantesca trollata dove questa pseudologica contro l’influenza antropica del GW viene applicata a qualsiasi cosa… Fumare fa venire tumori ai polmoni? Hai le prove? Allora dimmi dopo quante sigarette mi verrà il cancro!

  14. Gabrieleon Nov 29th 2019 at 11:02

    Global warming lacks common sense. One molecule of carbon dioxide surrounded by 2,500 air molecules is not going to heat anything no matter what else happens. Dilution FactorA small amount of something cannot heat a large amount of something. It would be like heating a brick building by heating one brick out of 2,500.

    So fakes pretend that the heat is “trapped”, which might mean that it accumulates, but it doesn’t. All matter emits radiation constantly, and a transparent gas emits much more readily than an opaque surface.

    There is nothing resembling a greenhouse effect in the atmosphere. A greenhouse uses a physical barrier of glass or plastic to prevent air currents from convecting and keeping out weather while letting radiation in. There is no such barrier in the atmosphere. Claiming a greenhouse effect in the atmosphere is a fraud designed for railroading fake science onto society.

    The Stefan-Boltzmann constant says that matter emits 459 watts per square meter of infrared radiation at the normal room temperature of 27°C. That’s one half of a table top emitting as much energy as five 100 watt light bulbs. Nothing resembling it is happening.

    At the cold, average temperature of the earth (15°C, 59°F), the energy leaving the surface of the earth is said to be 79% radiation, while the other 21% leaves through conduction, convection and evaporation. A white hot light bulb could not emit 79% radiation without a vacuum environment. The amount of radiation should be 1-3%, which indicates that the SBC is off by a factor of 40. Reduce the Stefan-Boltzmann constant by a factor of 40, and the calculated global warming reduces by a factor of 40.

    Carbon dioxide absorbs all radiation available to it as the radiation travels 10 meters in the near surface atmosphere, which is called saturation. Doubling the amount of CO2 shortens the distance to 5 meters. Shortening the distance is not increasing the heat. There is no global warming caused by greenhouse gases with saturation.

    Another reason why there is no such thing as a greenhouse gas is because absorbed radiation is re-emitted in 83 femto seconds. Incompetents in science missed the re-emission.

    Simultaneous emission and absorption means there is an equilibrium involved, not the additive effect that is being promoted with greenhouse analogies. With equilibrium, a small amount of something cannot heat a large amount of something without extreme differences in temperature, which is an impossibility in the atmosphere.

    Promoters of human-caused global warming are failing to grasp how miniscule radiation is compared to other methods of heat transfer.

    At the cold, average temperature of the earth (15°C, 59°F), it’s about 2% radiation and 98% conduction, convection and evaporation that moves heat from the surface of the earth into the atmosphere. An erroneous Stefan-Boltzmann constant indicates that it is 79% radiation. A white hot light bulb could not emit 79% radiation without a vacuum environment.

    Water vapor is said to be 100 times stronger of a greenhouse gas than carbon dioxide. It means carbon dioxide effects would disappear in the water vapor effects, if there were such things.

    Another thing being missed is that air has no heat capacity. It cannot warm the oceans or melt glacial ice the slightest amount.

    If all of the claimed 0.7°C heating of the atmosphere said to be caused by carbon dioxide went into the surface of the oceans to a depth of 100 meters (2.7% of the oceans), the ocean surface temperature increase would be 0.025°C, and none of the heating would be left in the air.

    Melting glacial ice is even more preposterous, as it takes 80 times as much heat to melt ice as to warm water 1°C. Global warming does nothing to melt ice.

    The actual heating due to carbon dioxide in the atmosphere is 240 trillionths of a degree centigrade (240 x 10-12 °C), when accounting for saturation.

  15. Noahon Nov 29th 2019 at 11:59

    Per mia curiosità, lei è lo stesso Gabriele che nel blog di Porro Battaglia pretende di aver smontato tutto da solo le teorie sull’effetto serra, comparando l’effetto serra di Venere con quello della Terra? Se sì, auguri, e buono studio. E visto che evidentemente non è farina del suo sacco, citi l’autore per cortesia.

  16. Gabrieleon Nov 29th 2019 at 12:27

    Per mia curiosità, per quale motivo dovrei rispondere a un commento così sgarbato e arrogante?
    Se Lei ha degli argomenti li esponga, altrimenti Taccia.
    “comparando l’effetto serra di Venere con quello della Terra” <— questa frase dimostra come lei non sappia un accidente di niente di fisica, perché ciò che dice io abbia scritto non corrisponde a realtà. La parola "effetto serra" non compare nei calcoli presentati.
    No non dico di chi è, perchè è irrilevante, e solo chiedendolo lei si macchia di comportamento anti-scientifico: se avete argomentazioni che possano spiegare come sia possibile che si possa calcolare, entro un risibile margine di errore, la temperatura di Venere a 1 atm partendo da quella terrestre SENZA includere nel calcolo il fatto che Venere ha il 96.5% di gas serra e la terra solo il 2.5% (questa LIEVISSIMA differenza), SI ACCOMODINO.
    Sono tutt'orecchie, accetto anche link a pagine esterne.
    Siccome so già che di spiegazioni plausibili NON NE AVETE, perché non esistono, perché tutta la teoria dell'AGW è basata su assunti fisici errati, allora applicando il rasoio di occam si giunge alla naturale, inoppugnabile e cristallina conclusione che non esiste nessun "riscaldamento extra" da spiegare con effetti serra o altro.
    La CO2 assorbe tutta la radiazione che può assorbire entro 10 metri dalla superficie terrestre. Aggiungere CO2, raddoppiarla, triplicarla, non cambia di una iota: l'energia quella è e il suo assorbimento, nelle bande della co2, è già saturo.

    Nota a margine: siamo tutti d'accordo che la co2 oggi è nell'ordine dei 400ppm e rotti: quindi abbiamo che ogni molecola di co2 è circondata da 2500 molecole di non-co2, giusto?
    In base a quale legge fisica una piccola quantità di qualcosa può scaldare una grande quantità di qualcosa, senza avere una temperatura molto più alta (cosa impossibile)?
    Sono ansioso di conoscere la sua risposta.

  17. Diegoon Nov 29th 2019 at 13:36

    @Gabriele
    No non dico di chi è, perchè è irrilevante, e solo chiedendolo lei si macchia di comportamento anti-scientifico
    In realtà è l’esatto contrario, la richiesta è completamente scientifica. Le affermazioni che riporta sono straordinarie (e con ogni probabilità sbagliate), dia a chi la legge la possibilità di verificare se la comunità scientifica (composta anche da fisici dell’atmosfera titolati a verificarle) le ha già analizzate, e se sì, cosa ne pensa.
    Sennò, tutto il suo commento sembra un po’ il tentativo di costruire a posteriori una teoria a partire da una percezione quotidiana (sintetizzata dal “… piccola quantità di qualcosa può scaldare una grande quantità di qualcosa, senza avere una temperatura molto più alta”).
    Attendiamo, grazie

  18. […] è aggiunto Paolo Gabrielli di […]

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