Commenti a: Un’allarmante distanza dagli obiettivi di riduzione di gas serra al 2030 https://www.climalteranti.it/2023/04/30/unallarmante-distanza-dagli-obiettivi-di-riduzione-di-gas-serra-al-2030/ Notizie e approfondimenti sul clima che cambia Fri, 02 Jun 2023 08:34:20 +0000 hourly 1 Di: Armando https://www.climalteranti.it/2023/04/30/unallarmante-distanza-dagli-obiettivi-di-riduzione-di-gas-serra-al-2030/#comment-620295 Fri, 02 Jun 2023 08:34:20 +0000 https://www.climalteranti.it/?p=11961#comment-620295 @ Stefano Carnevali

L’errore del suo ragionamento è tutto nel passaggio in cui parla di “pochi soldi disponibili”.

È un errore fatale. La gente è convinta/è stata convinta che prima bisogna trovare i soldi e poi si può “spenderli”.

Prima si risparmia e poi si investe.

In realtà è l’esatto contrario: sono gli investimenti a creare i risparmi, non viceversa.

Il problema è se, nel caso si voglia fare una cosa, qualunque essa sia, vi siano risorse inutilizzate disponibili.

Se la risposta è no, bisogna liberare risorse da altre finalità e dirottarle verso l’obiettivo che si ritiene più importante.

Nel caso di Europa e Stati Uniti le risorse ci sarebbero ma non le si vuole utilizzare.

Il nostro attuale sistema economico è deflazionista, promuove i detentori di asset finanziari e deprime il lavoro.

È un sistema che presuppone larghe masse di disoccupati e sotto-occupati.

Se un tempo, quando la ricchezza dei paesi più avanzati era molto minore, una situazione del genere non poteva essere tollerata (Hitler è andato al potere grazie alla crisi del debito tedesco) oggi che la ricchezza è nettamente maggiore e si può contare su mance e mancette, la classe politica ha deciso che l’attuale status è soddisfacente e non sussiste alcun motivo per modificarlo.

Ogni tanto, vedi il caso dei gilet jaunes, qualcosa sfugge di mano, ma poi tutto rientra nei ranghi.

Tutte le chiacchiere che si fanno sulla transizione ecologica sono appunto chiacchiere, non c’è alcun piano serio che preveda l’impiego delle risorse inutilizzate.

Quindi ne consegue che tali risorse possano essere reperite solo comprimendo il livello di vita delle persone non abbienti, che sono la maggioranza.

Continuo infatti a domandarmi come si faccia a credere seriamente che si possa effettuare una transizione da A a B (qualsiasi cosa siano A e B) in un contesto deflazionistico, cioè nemico degli investimenti, come quello attuale.

Davvero non capisco.

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Di: stefano carnevali https://www.climalteranti.it/2023/04/30/unallarmante-distanza-dagli-obiettivi-di-riduzione-di-gas-serra-al-2030/#comment-619379 Tue, 09 May 2023 19:28:39 +0000 https://www.climalteranti.it/?p=11961#comment-619379 Ne parlavo ieri con una collega..’tanto non ci sarò tra quarant’anni’ diceva, una tristezza totale mi ha avvolto, come una comoda coperta nel salotto invernale.
Sulla mobilità, finchè quella privata viene vista come unica alternativa a quella pubblica ma anche a forme ‘alternative’ di lavoro, la vedo dura. Tutti quelli che si interessano di mobilità elettrica sapevano benissimo che l’unica alternativa era quella della produzione di auto di modeste dimensioni, mentre il mercato auto degli ultimi 10 anni (almeno= si è sempre rivolto sia ad un target diverso di cliente, che di auto (col risultato, paradossale, di avere ancora mobilità endotermica in abbondanza e con costi petroliferi sempre maggiori).
Per i nostri figli non ci sono problemi, quando sarà tardi sarà la legge ad imporre gli stili di vita necessari, mentre noi avremmo potuto regolamentare in autonomia con pochissimi sacrifici (e moltissimi vantaggi..).
Insomma l’homo deficens (come dice Massini nel suo intervento nell’ultima puntata di Piazzapulita) spinge ancora su mercato e crescita, ‘investendo’ su inquinamento e cambiamento climatico per la propria estinzione.
Un bravo al Prof. Caserini, che è stato eccezionale nel sintetizzare in tempi televisivi tematiche sviluppate in anni di pubblicazioni, nonostante il calcio d’angolo concesso al giornalista, e il contrasto ad argomenti comunque duri a morire, tipo Annibale in t-shirt sulle alpi o Eric the Red che organizza tornei di beach volley sulle coste sudorientali groenlandesi.

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Di: Simone Casadei https://www.climalteranti.it/2023/04/30/unallarmante-distanza-dagli-obiettivi-di-riduzione-di-gas-serra-al-2030/#comment-619317 Sun, 07 May 2023 21:34:35 +0000 https://www.climalteranti.it/?p=11961#comment-619317 In merito ai trasporti stradali, ad inizio dicembre 2019 nel PNIEC al 2030 si prevedevano 36,6 milioni di autovetture circolanti, di cui 6,1 milioni ad alimentazione elettrica (4 milioni di BEV, 2,1 di PHEV) e 2,4 milioni a metano, puntando molto sull’utilizzo del biometano. Il tutto per contribuire a traguardare il “vecchio obiettivo” del -33% di emissioni complessive di CO2 al 2030 rispetto alle emissioni del 2005.

Fotografia attuale a metà del 2023 (a 7 anni dal target), il parco autovetture circolante a fine 2022 ha superato i 40,2 milioni: bruciata l’ “occasione” del cambio di paradigma dei lock-down e del Covid, c’è quindi un trend opposto rispetto ad una virtuosa ed auspicabile contrazione del parco. Le auto elettriche circolanti a gennaio 2023 sono 0,17 milioni (dato Motus E) e le plug-in dello stesso ordine di grandezza, le auto a metano circolanti a fine 2022 sono 0,97 milioni, ma con le immatricolazioni in crollo per via del caro-gas dovuto alla guerra in Ucraina…

Ora si discute del rinnovo del PNIEC e leggo di autorevoli centri di ricerca e Università che – per raggiungere il -43,7% citato nel post – ipotizzano un target al 2030 di 8 milioni (o più!!) di autovetture elettriche circolanti (BEV+PHEV).

Mi chiedo, chi fa queste proiezioni si rende conto della grave crisi economico-sociale in cui versano le famiglie italiane, anche per via dell’inflazione scatenata dal caro-energia correlato alla guerra in Ucraina e ora alimentata dai profitti delle aziende e dalle speculazioni, con gli stipendi al palo e la precarietà in ulteriore rilancio? In questo contesto, si ritiene – seriamente, senza scherzare – che il target degli 8 milioni di BEV+PHEV verrà traguardato esclusivamente puntando su risolutivi e miracolosi incentivi, e poi ci penseranno l’afflato green degli Italiani e il salvifico Mercato?

Cosa deve fare la politica per raggiungere al 2030 target di emissioni dai trasporti stradali che – ancora prima di essere stati definiti nell’aggiornamento del PNIEC – appaiono irraggiungibili? Perseverare semplicemente sulla strada dell’incentivo al mercato, oppure contrastare il fatalismo dell’incremento della domanda di mobilità privata? Dove è scritto che, al contrario, non si può ridurre? L’ “esperienza” del Covid, quella della mobilità privata ridotta e dello smart working massimizzato, è proprio tutta da buttare? Non si potrebbe puntare a quanto sopra, girando contemporaneamente tutti o quasi i pochi soldi disponibili su investimenti atti a massimizzare l’infrastruttura, l’efficienza e la disponibilità della mobilità pubblica climate friendly a basso costo, e della mobilità dolce?

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