Notizie e approfondimenti sul clima che cambiaPosts RSS Comments RSS

Archive for the 'Recensione' Category

Il romanzo sugli impatti e la scienza del clima

L’ultimo libro di Bruno Arpaia, Qualcosa, là fuori (Edizioni Guanda), è ambientato in un mondo futuro devastato dagli impatti dei cambiamenti climatici. È indubbiamente una cosa positiva quando il mondo della cultura e della letteratura abbraccia temi come questo e li porta alla conoscenza di un pubblico più vasto di quello puramente scientifico o accademico, perché i risultati possono essere molto interessanti (si veda Libertà di Johnatan Franzen o Solar di Jan McEwan) e perché il futuro dipende dalle scelte che tutti noi faremo.

Non è certo il compito di un blog scientifico come Climalteranti proporre una recensione di questo romanzo, che ha indubbie qualità letterarie. Al di là del fatto che possa sembrare riuscito o no, noioso o avvincente, originale o già sentito, l’analisi che sarà fatta in questo post sarà sulla rappresentazione che viene proposta degli scenari di cambiamento climatico e dei relativi impatti.

Siamo coscienti che non sarebbe necessario valutare la sostanza scientifica del testo; un romanziere ha tutto il diritto di andare oltre i limitati ambiti della realtà delle cose, ed è proprio questo il bello di molti romanzi. Il problema in questo caso è che nelle due pagine finali di “Avvertenza”, l’autore scrive di avere “attentamente confrontato” gli scenari del libro con “i Rapporti dell’IPCC e dell’European Environmental Agency”, e sostiene che questi “però, secondo numerosi scienziati del clima peccano sistematicamente per difetto”.

L’accusa è pesante: può capitare di sottostimare o sovrastimare l’evoluzione di una componente del sistema climatico (es. l’andamento del ghiaccio marino artico o antartico) poiché non tutti i processi fisici che la caratterizzano sono ancora noti con esattezza o si riescono a riprodurre appieno in un modello – che per sua natura è comunque imperfetto; e può anche essere che le sottostime siano maggiori delle sovrastime; ma una sottostima “sistematica” in ambito scientifico è un errore molto grave, sottintende inevitabilmente o una pesante incapacità (nel caso la sistematica sottostima sia involontaria) o una volontà fraudolenta. Continue Reading »

8 responses so far

Il mondo dopo Parigi

Un libro (versione epub) pubblicato da Edizioni Ambiente, propone 8 analisi e 12 opinioni sull’Accordo di Parigi. Pubblichiamo la nota introduttiva dei curatori, Emanuele Bompan e Sergio Ferraris.

 

Oggi la questione del cambiamento climatico definisce un’epoca. Forse nemmeno gli scienziati e gli addetti ai lavori hanno realizzato la portata storica di questa mutazione iperaccellerata della chimica del pianeta, dei suoi ecosistemi, dell’economia globale, dei nostri consumi e costumi.

La fine dell’economia fossile, l’epoca delle grandi catastrofi, l’accelerazione della storia naturale, la sfida per fermare il cambiamento climatico. Sono tutte questioni d’infinita complessità, con diramazioni difficili da definire ora, in ogni ambito della vita antropica e naturale.

In questa epoca storica, la modernità del cambiamento climatico, che posizione occuperà l’Accordo di Parigi? Sarà il fallimento che ha portato il mondo al collasso? Un rumore di fondo al ruolo delle imprese e della società civile che hanno cambiato il modo in cui viviamo consumiamo, abitiamo e ci spostiamo? O il momento storico che ha tracciato la via per le generazioni a future e limitato i danni del cambiamento climatico antropico?

In questo libro da un lato abbiamo voluto raccogliere commenti e opinioni su questo controverso accordo, approvato nel dicembre 2015 a Parigi. Idee, riflessioni, critiche dalla società civile, dalla politica e dal mondo delle imprese italiane. Che raccontano anche lo stato della riflessione nel nostro paese.

Dall’altro, professori, giornalisti e tecnici hanno contribuito con una serie di saggi tecnici sugli elementi salienti dell’accordo per realizzare uno strumento di utilità per il ricercatore, lo studente, il cittadino interessato, il politico che vuole interessarsi di come l’Accordo di Parigi cambierà le nostre vite. Continue Reading »

3 responses so far

La sesta estinzione di massa

Elizabeth Kolbert, già autrice di Field Notes from a Catastrophe, si supera nel suo nuovo libro The sixth extinction (versione italiana: La Sesta Estinzione). Con una narrativa strepitosa, ci porta negli angoli più remoti del pianeta mostrando che la sesta estinzione di massa è in pieno svolgimento e che questa volta la causa non è naturale ma siamo noi.

 

Ve lo ricordate il soldato John Dumbar (Kevin Costner) nel film del 1990 “Balla coi lupi”? Quando gli chiesero perché diavolo volesse essere assegnato al più remoto avamposto dell’esercito nordista, rispose: “Voglio vedere la frontiera prima che scompaia”. E’ da un po’ di tempo che, di fronte all’avanzamento dei cambiamenti climatici e ambientali, ho le stesse sensazioni. E così, siccome di ghiacciai che stanno scomparendo ne ho visti abbastanza, il giugno scorso sono andato a vedere la barriera corallina prima che l’acidificazione degli oceani la cancelli completamente.

La barriera corallina delle Isole Vergini

Fig. 1: La barriera corallina delle Isole Vergini, un patrimonio di biodiversità in forte recessione.

 

 

 

 

 

Continue Reading »

15 responses so far

Clima, bene comune

 

Il libro di Luca Mercalli e Alessandra Goria (Bruno Mondadori, 2013) offre un interessante punto di vista sulla questione climatica; non solo sugli aspetti fenomenologici, ma sui collegamenti e le implicazioni per le politiche economiche e le nostre scelte quotidiane.

 

Un racconto chiaro ed efficace, in cui emerge la necessità che le politiche necessarie per contrastare il cambiamento climatico siano al centro di un cambiamento nel modo in cui pensiamo al concetto di benessere, di sviluppo e di condivisione delle risorse – limitate – del pianeta.

 

 

Clima, bene comune” nasce dall’idea di tessere un dialogo fra scienza fisica del clima ed economia per raccontare la natura, le conseguenze e le possibili risposte dell’economia e della società ai cambiamenti climatici. Il libro prende spunto dalla storia delle Isole Carteret, narrata nel cortometraggio ‘Sun come up’ proiettato proprio in occasione di un incontro divulgativo in cui gli autori hanno iniziato a dialogare sul tema. Le Isole Carteret, splendidi atolli del Pacifico appartenenti alla Papua Nuova Guinea, sono destinate a scomparire Continue Reading »

8 responses so far

“2052”, ritorno al (grigio) futuro

Un nuovo meditato scenario di Jørgen Randers sul futuro che ci aspetta se i decisori non decidono e prevale l’inerzia.

 

Mentre l’IPCC analizza, commenta e riassume tutte le posizioni espresse su riviste scientifiche e assimilabili, necessariamente giungendo a posizioni intermedie di consenso, singoli esperti, basandosi sulla loro storia, possono proporre scenari che ritengono a loro avviso i più probabili.

Jørgen Randers ha tutte le carte in regole per proporre, nel suo ultimo libro “2052”, uno scenario complessivo, globale e regionale, degli andamenti economici e sociali: un terzo di vita passato da ricercatore, un terzo da policymaker, ed un terzo nel mondo del business.

Sulla scorta di questa esperienza Randers sostiene che i decisori che contano oggi trascurano i cambiamenti climatici e fanno poco o nulla: nei migliori dei casi citano retoricamente il problema, a volte indicono qualche esperimento pilota, ma non si passa davvero a quella trasformazione epocale che la sfida richiederebbe. E quindi che succederà? PIL sempre al centro delle policy, crescita affaticata dall’esaurimento progressivo delle risorse più a buon mercato e, novità rilevante, costi rapidamente crescenti a causa del mancato adattamento Gli investimenti per la mitigazione crescono troppo lentamente e aumentano quelli necessitati, a valle degli eventi climatici estremi. Insomma: tante nuove ricostruzioni di città dopo gli alluvioni, dopo le frane, dopo gli uragani, ecc. Continue Reading »

7 responses so far

Imparare dalle catastrofi

Due libri a disposizione di chi vuole riflettere sul tema della catastrofe senza dar retta alle stupidaggini sulle presunte previsioni dei Maya

 

Da tempo mi è capitato di notare come nel campo dei cambiamenti climatici i toni si vanno via via facendo più preoccupati. Perfino dagli articoli scientifici, in cui il linguaggio è per sua natura freddo, razionale, asettico,  traspare spesso come gli scienziati siano davvero preoccupati (vedi ad esempio qui, qui qui e qui).
Nei convegni mi è capitato di sentire discorsi tesi, per non dire imbarazzati per la crudezza delle analisi che la scienza del clima può offrire sui pericoli che ci attendono nei prossimi decenni e secoli.
Ho iniziato a leggere un po’ di libri sull’argomento (alcuni davvero molto interessanti (ad esempio questo, questo e questo), e ho iniziato a discuterne con diverse persone, fra cui diversi amici di Climalteranti e in un paio di occasioni pubbliche con Luca Mercalli.
Le discussioni più accese e divertenti le ho avute con un caro amico, Enrico Euli dell’Università di Cagliari, e ad un certo punto abbiamo deciso di provare a scrivere varie cose che sembravano interessanti nelle nostre discussioni, a noi e a chi ci ha ascoltato in alcune occasioni. L’idea iniziale era un “Dizionario della catastrofe”, poi diventato Imparare dalle catastrofi  pubblicato da Altraeconomia, in libreria da Gennaio 2013.
37 voci, ognuna di 3-4 pagine, che affrontano da diversi punti di vista il problema della catastrofe: dal Clima, Finanza, Guerra, Risorse, ma anche Cinema, Letteratura e Musica Pop. E con la postfazione di Luca Mercalli. Continue Reading »

59 responses so far

Come accelerare la mitigazione dei cambiamenti climatici

Esce su Amazon.it la seconda edizione di “Politiche economiche innovative per la mitigazione dei cambiamenti climatici”, aggiornata con le prime implementazioni all’estero ed in Italia. Un lavoro collettivo di oltre 30 scienziati, presentato da chi ne ha coordinato il lavoro.

Presentata inizialmente ad un side-event nel contesto del vertice di Copenhagen del 2009, questa raccolta di politiche economiche innovative per ridurre le emissioni si offre all’interesse dei policymaker di tutto il mondo. Il libro, oggi divenuto di 455 pagine, abbraccia in 33 incisivi e sintetici capitoli una larga varietà di politiche inconsuete, che mirano a modificare la struttura dei mercati, il comportamento d’impresa, le scelte dei consumatori, il modo con cui si prendono le decisioni. Tutto questo all’interno di un prospettiva di governance multi-livello, dal globale al locale, che contrasta l’elusione delle responsabilità e fornisce invece ruoli e strumenti attivabili a ciascun livello decisionale. Dopo aver raccolto l’elogio di Bill McKibben e di chi ha presieduto una sessione dei negoziati climatici globali (la COP9), il libro offre ad a decisori politici e cittadini impegnati informazioni e strumenti per agire per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra.

Invece di schierarsi con gli inquinatori (e considerare quindi la mitigazione come un costo, da minimizzare tramite obiettivi poco ambiziosi, da rimandare alle calende greche, da spostare sui paesi in via di sviluppo e di cui gravare settori economici fragili e poco capaci di fare lobbying), il libro assume il punto di vista delle imprese della green economy – e quello di chi ama il pianeta e gli esseri viventi – dimostrando come si possa fare della mitigazione un fattore propulsivo di innovazione, imprenditorialità, fatturato, occupazione, introiti fiscali, stabilità finanziaria, benessere e felicità individuale e collettiva.
I contributi di psicologi, sociologi, economisti e testimoni privilegiati si complementano l’un l’altro, offrendo un menù tutto da declinare per paese e per settore di emissioni, attraverso policy packages in cui inglobare questioni di interesse ulteriore. Ad esempio durante operazioni di rigenerazione urbana  è possibile puntare a fare dei veri e propri nuovi ecoquartieri, dalle prestazioni ambientali eccellenti, sia sul piano degli edifici che degli spazi pubblici e della mobilità, ottenendo vantaggi di vivibilità e risparmi. Continue Reading »

32 responses so far

Caligola, Lucifero e… Bernacca…

Chissà se questa nuova tendenza dei siti di previsioni meteorologiche glamour sarebbe piaciuta al Colonnello Edmondo Bernacca, figura storica di un’Italia che negli anni del secondo dopoguerra veniva unificata dalla televisione pubblica? Me lo chiedevo sfogliando il gradevole manuale “Che tempo farà”, scritto proprio dal Bernacca nel 1971 – edizioni Mondadori – rinvenuto nella libreria della casa di montagna.

Senza nulla togliere ai sicuri meriti e competenze del compianto Colonnello nel suo ruolo di previsore e divulgatore, relativamente agli aspetti che in qualche modo possono riguardare le tematiche trattate da questo blog il manuale sembra scritto proprio in un’altra era geologica. Viene ad esempio dato un certo rilievo a tecniche invasive di intervento quali “La pioggia provocata” (pag. 57), ottenibile grazie allo ioduro d’argento. Citando testualmente “Questo sale, portato ad una temperatura molto elevata a mezzo di opportuni bruciatori si decompone e si ricombina poi producendo “fumi” ricchissimi di germi solidi insolubili […] I risultati finora ottenuti possono essere definiti soddisfacenti…”. Continue Reading »

19 responses so far

Dalle azioni individuali di mitigazione un contributo per il clima?

Per ridurre le emissioni di gas erra e vivere meglio, un libro con 101 ricette d’azione individuale e familiare. Ma se le cose da fare sono chiare, come far sì che facciano la differenza?

 

La tentazione di intraprendere azioni dirette a livello individuale e familiare è fortissima. Chi sente arrivare i cambiamenti climatici e si pone il problema di dare un contributo, per quanto piccolo, ma preciso e personale, oggi dispone di un’ampia letteratura che elenca le tante cose che si possono intraprendere. In essa spicca il libro di Lorena Lombroso e Simona Pareschi Dipende da te: 101 cose da fare che presenta in pillole un gran numero di gesti che possono aiutare a costruire un ambiente a misura d’uomo, favorendo concretamente la sostenibilità e la riduzione delle emissioni climalteranti.

Suddiviso in 11 parti, il testo aiuta in scelte quotidiane ed azioni semplici, capaci ciascuna di dare un contributo concreto e una spinta simbolica per un mondo migliore. Simpaticamente illustrato da Matteo Zanfi e col solido sostegno scientifico di Luca Lombroso, il libro accompagna il lettore protagonista del cambiamento a fare azioni nel suo ambito di dominio diretto: la casa, la tavolo, l’orto, la scuola e l’ufficio (ed il luogo di lavoro in senso lato). Ovunque andiamo, siamo chiamati a fare delle scelte. Prendere quelle che aiutano l’ambiente può diventare il filo rosso che, come mostra il libro, le unisce tutte, senza peraltro complicarci troppo la vita.

Il bello del libro è che sono tutte cose fattibili, alla portata di ciascuno, in ambiti che privatamente può e deve gestire. Sono le scelte di consumo (che poi trainano chi vende e lo spingono a rifornirsi dai produttori “giusti”); sono le scelte di trasporto, di mobilità, di comunicazione (da Internet alla fotografia digitale) – in una parola sono scelte di vita. Quelle sulle quali siamo bombardati di pubblicità e che rischiano di minare la nostra sostenibilità… finanziaria! Continue Reading »

18 responses so far

La grande sete

Tra cambiamenti globali e ragioni locali, la risorsa acqua è minacciata. Il libro La grande sete tratta un tema chiave per l’adattamento e per la sopravvivenza della specie umana.

È una lettura istruttiva il nuovo libro di Charles Fishman, La grande sete (The Big Thirst: The Secret Life and Turbulent Future of Water, 2011,  edito in Italia da Egea, € 28). Dopo Un pianeta senz’acqua di Fred Pearce (Il Saggiatore, 2006), un nuovo libro di scottante attualità ci mette di fronte alla crisi dell’acqua, al suo recente acuirsi ed ai suoi possibili sviluppi futuri. Il cambiamento climatico e lo spregiudicato utilizzo della risorsa idrica da parte dell’uomo sono i principali colpevoli.
L’autore, dopo un’introduzione generale sull’acqua, le sue proprietà, la sua distribuzione sul globo, si focalizza su casi di studio recenti, negli Stati Uniti, in Australia, in Asia.
Con linguaggio semplice e comprensibile, supportato da dati, cifre, interviste ed una vastissima bibliografia, Fishman ci guida nell’esplorazione del pianeta acqua, del suo uso e spreco, per scopi irrigui, industriali, civili.
La tesi di Fishman è chiara: l’acqua è un bene universale, di cui tutti siamo proprietari; tuttavia la società la spreca. L’acqua non è scarsa sul pianeta, ma la sua disomogenea distribuzione geografica, la diminuzione delle piogge in aree tropicali densamente popolate e le scelte politiche ed economiche portano ad enormi sperequazioni nella disponibilità idrica.
Nel deserto di Las Vegas, le autorità lottano contro lo spreco dell’acqua, per gli alberghi, le piscine, i giochi d’acqua, i campi da golf, mentre il lago Mead scende pericolosamente. Nel periodo 2000-2010 infatti le precipitazioni sul bacino del lago sono diminuite drasticamente, tanto da ridurre l’invaso a metà del suo volume.
In Australia è possibile morire di sete nel deserto dell’Outback se le scorte d’acqua sono insufficienti, mentre milioni di litri di acqua vengono utilizzati, per coltivare riso, ma anche per irrigare campi da golf. Ma l’ultima decade ha visto una siccità record (Big dry), tanto da svuotare tutti i serbatoi del Queensland, imponendo politiche di gestione dell’acqua più rispettose. Continue Reading »

2 responses so far

Il cigno nero del clima

La storia è piena di eventi unici ed estremamente impattanti ritenuti imprevedibili a priori. Sono quelli che Nassim Nicholas Taleb, noto filosofo empirista ed operatore di borsa, definisce “cigni neri”. In questa categoria possono ricadere non solo gli eventi climatici estremi ma anche i drivers socio-economici del riscaldamento globale. 

Quando per la prima volta vediamo un cigno nero, la nostra certezza che tutti i cigni siano bianchi crolla all’improvviso e così, inaspettatamente, può cambiare anche la nostra visione del mondo. Per dirla con Nassim Nicholas Taleb, ideatore della teoria del cigno nero e autore di “Il cigno nero, come l’improbabile governa la nostra vita” (2007, New York, 3 milioni di copie vendute) un cigno nero è “un evento raro/inaspettato, con un impatto enorme, prevedibile solo retrospettivamente”, ovvero a fatto avvenuto. Di cigni neri è costellata la storia umana: dall’11 settembre al successo di Google, dalla scalata di Hitler al potere fino alla scoperta della penicillina. Insomma, un cigno nero è  un fatto né positivo né negativo, è solo un evento inaspettato che si verifica, cambiando il mondo intero, la nostra città o anche “solo” la nostra vita.

Secondo Taleb, nonostante i cigni neri avrebbero sempre guidato la storia, questi ci sorprendono ogni volta. La nostra sorpresa di fronte ad un cigno nero è spiegabile attraverso meccanismi di natura psicologica insiti nella natura umana per i quali tendiamo a focalizzarci solo su una minima parte (nota) della realtà mentre non consideriamo la parte preponderante (ignota). Dal punto di vista tecnico si tratta di una stima errata delle probabilità, basata quasi sempre sulla distribuzione gaussiana, la classica curva a campana. Secondo questo semplice modello, gli eventi più probabili risiedono nei pressi della media mentre le possibilità di verificarsi di tutti gli altri casi diminuiscono molto rapidamente. Tanto che nel giro di poche deviazioni standard cadiamo nel campo di quello che, da un punto di vista pratico, è…. “praticamente impossibile”. Continue Reading »

10 responses so far

Un pianeta e un dibattito che scotta

Climalteranti ha creato una pagina LIBRI in cui sono riportate le recensioni e il materiale di supporto di libri consigliati o scritti dai componenti del Comitato Scientifico. Questo post ne segnala uno appena uscito, che riesce ad unire una spiegazione divulgativa della scienza del clima ad una riflessione sul dibattito attorno ai cambiamenti climatici.

.

Il pianeta che scotta. Capire il dibattito sui cambiamenti climatici“, edito da Città Nuova editrice e scritto a quattro mani da Luca Fiorani e Antonello Pasini, è per chi vuole capire due aspetti dei cambiamenti climatici: non solo il problema fenomenologico, ma anche il dibattito mediatico a contorno.
La prima parte, con i due capitoli “Sistema Terra” e “Modelli Climatici”, offre una spiegazione del clima che cambia; verrebbe da dire semplice, se non fosse che gli autori entrano anche nei dettagli di una materia che di semplice ha ben poco. Una ventina di immagini ben fatte e numerosi esempi presi dalla vita di tutti i giorni aiutano non poco a comprendere i concetti esposti.
Ne emerge anche la vita degli autori, che parlano della scienza del clima perché ci hanno dedicato tempo ed energie.“Insomma, le nostre simulazioni non sono giochi di climatologi-bambinoni che hanno creato un proprio mondo astratto e virtuale, ma hanno effettivamente a che vedere con la realtà concreta del clima negli ultimi 150 anni…”. Continue Reading »

9 responses so far

Solar: energia del sole, pigrizia dell’uomo

Come già in “Lettera da Berlino” e in “Sabato”, Ian Mc Ewan gioca nel suo ultimo libro “Solar” sul parallelo-intreccio tra vicende globali (la guerra fredda nel primo caso, la guerra calda in Iraq e le grandi manifestazioni pacifiste del 2003 nel secondo) e le storie personali, caratterizzate da amore, sofferenze, violente inquietudini e piacere, come quelle di tutti noi.

In ‘Solar’, la questione globale è il cambiamento climatico; il prof. Beard, protagonista del romanzo, si muove in una dimensione non più tragica o drammatica come nei due precedenti romanzi, ma direi farsesca, quasi parodistica. Il viaggio all’isola Spitsbergen, la goffaggine del protagonista e l’assurdità insensata del contesto, ne sono forse la rappresentazione suprema. Ma tutto il romanzo si muove su questa tonalità: si tratta di una tragedia e di una catastrofe quella che è in corso, ma Beard (e l’umanità) non riescono a prenderla e a prendersi davvero sul serio. Continue Reading »

4 responses so far

James Hansen in Italia

Il grande climatologo James Hansen sarà in Italia dall’1 al 4 dicembre, per presentare il suo libro “Tempeste, Il futuro del clima del pianeta e l’urgenza di agire”, di cui abbiamo già pubblicato qui una recensione.
In seguito sono elencati gli appuntamenti previsti.
Ho letto e curato, con Luca Mercalli, Tempeste, l’edizione italiana di “Storm of my grand children”, perché lo ritengo un libro importante, come ho scritto nell’introduzione che è riportata in seguito.

.

Mercoledì 1 dicembre, dalle ore 20 alle 21, Radio Popolare Milano. Hansen intervistato da Sylvie Coyaud.
La trasmissione va in onda in diretta anche sulle altre radio del network, quindi si potrà tele-intervenire (numero telefonico 02 33.001.001, email diretta@popolarenetwork.it, SMS 331 62 14 013)

Giovedi’ 2 dicembre, ore 10.30, Politecnico di Milano. Conferenza “Il futuro del clima del pianeta e l’urgenza di agire”. Interverranno Marino Gatto e Telmo Pievani. Ci sarà un ampio spazio per il dibattito.
La locandina dell’iniziativa è disponibile qui.
La presentazione di Hansen è disponibile qui. Il video dell’intervento di Hansen è disponibile qui

Giovedi’ 2 dicembre, ore 18,30, Milano, Rotonda della Besana.
Incontro nell’ambito della mostra “2050: Il pianeta ha bisogno di te, con Telmo Pievani e Frank Raes.

Venerdi’ 3 dicembre, ore 21, Torino, Circolo dei lettori.
Conferenza: “Clima, l’urgenza di agire. La natura e le leggi della fisica non scendono a compromessi
Introduce Luca Mercalli. Intervengono Mario Salomone, Antonello Provenzale, Giovanni Paesano, Erik Balzaretti.
La locandina dell’iniziativa è disponibile qui.

Sabato 4 dicembre, Roma, ore 19, Palazzo dei Congressi, EUR.
Presentazione di “Tempeste” alla Fiera dell’editoria “Più libri più liberi“. Modera Sylvie Coyaud. Continue Reading »

38 responses so far

Benvenuti su Terraa – un pianeta ostile dove dobbiamo farcela

Un nuovo frame per il dibattito “oltre” il cambiamento climatico – l’ultimo libro di Bill McKibben prova a considerare le conseguenze dell’inazione politica e propone idee e riflessioni per un mondo ormai, ahinoi, diverso.

.

Come vi sentireste se, avendo notato che il rubinetto della vostra vasca da bagno è aperto al massimo, aveste provato inutilmente a richiuderlo, chiamato in soccorso i vicini e averli visti litigare, e tutto ciò fosse andato avanti per vent’anni?

.

Arrabbiati, delusi, depressi? Nel 1989 Bill McKibben pubblicava uno dei primi libri sul cambiamento climatico per il grande pubblico e da allora chiede non solo di chiudere il rubinetto, ma anche di incominciare a tirare via l’acqua dalle stanze.

.

Col movimento 350.org, di cui è un leader, ha organizzato migliaia di eventi di tutto il mondo per premere per decisioni forti a livello globale.
L’esito della COP15 UNFCCC di Copenhagen, pur contenendo l’obiettivo, condiviso e firmato da 140 paesi del mondo, di impedire che la temperatura media mondiale cresca più di 2 gradi centigradi, ha mostrato che si è ancora molto lontani dalla chiusura del rubinetto: stime recenti dicono che gli impegni finora annunciati non saranno sufficienti a centrare l’obiettivo. Continue Reading »

7 responses so far

« Prev - Next »

Translate