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Archive for Agosto, 2018

Plastica nei mari e riscaldamento globale: quali relazioni?

Un “Armageddon oceanica”, così è stato definito il problema della plastica nei mari da parte del responsabile UNEP nel corso del summit dello scorso dicembre a Nairobi. L’accumulo di plastica nei mari è forse la problematica ambientale che più velocemente si è fatta spazio sui media, tanto da diventare realmente mainstream e iniziare a scuotere le coscienze. Con una semplice ricerca su internet si possono trovare migliaia di immagini di fauna marina intrappolata in manufatti plastici, oppure ripiena di frammenti di vario tipo rinvenuti negli organi interni. E pensare che solo poche decine di anni fa, nel 1955, la rivista americana Life celebrava l’alba di una nuova era, quella del “Throwaway living”. Un’era resa appunto possibile dagli oggetti in plastica monouso, così comodi ed economici e in grado di abbattere la fatica delle faccende domestiche, con tanto di foto illustrativa della famiglia felice.

I numeri di questa Armageddon sono piuttosto facili da recuperare da diverse fonti bibliografiche, tra cui citiamo in particolare questo bellissimo rapporto dell’UNEP, “Marine litter – Vital graphics”. Riportiamo qua i più essenziali per comprendere a livello macroscopico l’entità del problema, tratti dal rapporto della Marine Task Force dell’International Solid Waste Association (ISWA).

Si stima che tra 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica di scarto siano state rilasciate nell’ambiente marino dalle popolazioni costiere nel 2010, e ulteriori 1,2 – 2,4 milioni di tonnellate dall’entroterra attraverso i fiumi. Per inquadrare questi numeri, circa 380 milioni di tonnellate di resine e fibre plastiche sono state prodotte globalmente nel 2015, di cui circa 275 sono diventati rifiuti. Si può dunque ipotizzare che all’incirca il 2% in peso della produzione totale di plastica totale venga sistematicamente rilasciata nell’ambiente. Naturalmente la situazione è molto differente tra le varie zone del pianeta, e anche qua si osservano grossi divari tra i paesi sviluppati, dove i servizi di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici sono efficienti, e quelli in via di sviluppo, dove la raccolta è spesso inesistente, oppure lo smaltimento avviene in dumpsites incontrollati, se non direttamente, e deliberatamente, in fiumi e mari. Continue Reading »

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Gli argomenti infondati di Ramella contro la mobilità sostenibile

Un mix di dati sbagliati, ipotesi inconsistenti e ragionamenti fallaci ha portato Francesco Ramella dell’Istituto Bruno Leoni ad una conclusione senza senso, pubblicata in grande evidenza su un quotidiano nazionale.

 

In un articolo apparso sul Fatto Quotidiano il 25 luglio 2018, l’esperto di trasporti Ing. Francesco Ramella arriva ad una conclusione sorprendente: “una mobilità più sostenibile è nemica dell’ambiente”. Ricordando un detto del grande Carl Sagan, “affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”, siamo andati a vedere le “prove”, i dati e le elaborazioni degli stessi che portano Ramella ad una asserzione che appare davvero poco sensata.

L’articolo non riporta alcun riferimento a studi scientifici a supporto delle tesi espresse, quindi il fact-checking non può che limitarsi a quanto affermato nell’articolo stesso.

Secondo Ramella, le politiche di “riequilibrio modale”, che dovrebbero portare a “ridurre degli spostamenti in auto a favore di quelli che comportano un minore impatto ambientale” sono inefficaci, inefficienti e persino non eque. Continue Reading »

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