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Archive for Aprile, 2013

Guy Callendar, 75 anni dopo

Nel 1938 Callendar fu il primo a mostrare che la terra si stava scaldando, e suggerì che molto di quel riscaldamento era dovuto allaumento di CO2 causato dalluso dei combustibili fossili

 

Guy Stewart Callendar (1898-1964) fu un ingegnere inglese che iniziò a occuparsi della sua passione, la meteorologia, durante i primi decenni del XX secolo, quando il dibattito sui cambiamenti climatici era sostanzialmente sopito. Dopo il lavoro pionieristico di Arrhenius e la critica di Angstrom, la scienza restava senza una teoria largamente accettata che spiegasse quale potesse essere la causa dei grandi cambiamenti climatici del passato, già noti all’epoca.
Riprendendo l’idea di Arrhenius, al meticoloso Callendar venne in mente di valutare quale fosse stato l’andamento della temperatura media planetaria negli ultimi decenni.  Ricorse alla raccolta dello Smithsonian “World Weather Record” che includeva i dati di circa 200 stazioni con diversi milioni di dati, e ne valutò l’affidabilità e quella che oggi chiameremmo omogeneità, cioé la coerenza nel tempo dei modi e sistemi di misura. Lo stesso fece con le scarse misure di concentrazione di CO2 disponibili all’epoca.
Callendar presentò alla Royal Meteorological Society i risultati della sua ricostruzione della temperatura media planetaria degli ultimi cinquant’anni, una novità assoluta,. I dati raccolti mostravano un lieve ma misurabile aumento delle temperature e che il riscaldamento risultava essere maggiore nell’emisfero nord, alle alte latitudini e in quota, tutti fenomeni coerenti con un aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera. Rifece dei calcoli simili a quelli di Arrhenius utilizzando dati aggiornati ma, sappiamo oggi, considerando erroneamente solo il bilancio radiativo in superficie. Le pubblicazioni di Callendar (qui la più importante) attirarono una certa attenzione, ed i libri di testo di climatologia del 1940 e 1950 includevano normalmente un breve riferimento ai suoi studi. Ma la maggior parte dei meteorologi considerò scarsamente credibile l’idea di Callendar. Continue Reading »

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La sedia a rotelle, una nuova icona per il clima

La fine dell’Olocene e l’inizio dell’Antropocene emergono chiaramente dall’unione delle temperature ricostruite negli ultimi 11000 anni e da quelle attese per i prossimi 100.

Di recente, grande scalpore ha suscitato la pubblicazione su Science della ricostruzione delle temperature dell’Olocene (circa gli ultimi 11.000 anni) da parte di Shaun Marcott, Jeremy Shakun, Peter Clark e Alan Mix, dell’università dell’Oregon e Harvard: il grafico a fianco è uno dei risultati principali.

 

Il lavoro di Marcott e colleghi è scientificamente molto rilevante ed originale, non solo per gli aspetti metodologici. Mostra che il recente riscaldamento globale è senza precedenti negli ultimi 1500 anni e le temperature attuali sono superiori a quelle del 75% dell’Olocene. Pur se, come in tutte le proposte innovative, alcuni dettagli si possono discutere e potrebbero cambiare nel futuro (così funziona la scienza), la ricostruzione ha una sua solidità, e i soliti tentativi di denigrazione da parte dei soliti sospetti faranno la solita fine (al riguardo si veda un eccellente post degli autori su Realclimate e i link in esso presenti). Continue Reading »

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