Climalteranti on Lug 24th 2013 Paleoclimatologia,Temperature
Nell’aprile del 1998 la rivista Nature pubblicò una ricostruzione delle temperature medie globali a partire dal 1400. Michael Mann, Raymond Bradley e Malcolm Hughes l’avevano calcolata con un nuovo metodo che, presto adottato e migliorato, da allora ha prodotto numerose ricostruzioni analoghe.
Basandosi su lavori precedenti di paleoclimatologia, gli autori per la prima volta utilizzarono un metodo statistico per “trasformare” le serie di indicatori locali in una serie spazio-temporale su scala planetaria. L’anno successivo gli stessi autori pubblicarono un secondo articolo focalizzato sull’emisfero nord andando però indietro nel tempo fino all’anno mille. Questo secondo lavoro meriterà gli onori della cronaca due anni dopo quando venne inserito del terzo rapporto dell’IPCC.

Fig. 1: Anomalia della temperatura nell’emisfero nord. Curva azzurra: serie annuale; curva nera: smoothing su 40 anni; banda grigia: 2 deviazioni standard; curva rossa: serie strumentale; linea rossa a tratteggio: trend fino al 1850. (Figura 2.20 del IPCC Third Assessment Report). Continue Reading »
Climalteranti on Lug 15th 2013 Didattica,Effetto Serra,esperimento
Per inaugurare la nuova sezione “didattica” di Climalteranti, pubblichiamo un esperimento che permette di riprodurre in laboratorio i principali meccanismi dell’effetto serra planetario
Materiale usato per l’esperimento:
Un contenitore cubico (o cilindrico) in materiale plastico (Nalgene) di dimensioni circa (20x20x20) cm.- una lampada 150 W (Osram®) a incandescenza con concentratore – numerosi termistori (Pasco Scientific®) (i termistori sono termometri che hanno bassa capacità termica e accuratezza e risoluzione elevate)- anemometro a filo caldo Delta Ohm® “HD 2103.2” – argon, biossido di carbonio e protossido di azoto in bombola (99.5%) con i corrispondenti regolatori di pressione ed adattatori per i collegamenti- autorespiratore per l’ultilizzo del protossido di azoto (CEA Estintori S.p.A.)- fibre di seta private della parte solubile gentilmente fornite dal laboratorio “BIOthech” Mattarello (Trento)- bottiglioni di plastica per termalizzare il gas (ossia aspettare che dopo essersi espanso (e quindi raffreddato) dalla bombola o dall’impianto torni a temperatura ambiente), connessioni varie di acciaio, fogli di alluminio da cucina, nastro adesivo a due facce- una termocoppia ultraveloce di tipo K autocostruita- termometro infrarosso (“optris®”)- • telecamera a infrarossi (T9 Fluke)
Negli ultimi 2 secoli il sistema climatico terrestre ha mostrato notevoli cambiamenti dovuti sia a cause naturali che umane; l’aumento della temperatura media terrestre è una delle questioni meglio documentate e la comunità scientifica è sostanzialmente concorde nel ritenere che il meccanismo fisico alla base del riscaldamento climatico sia l’effetto serra atmosferico e che l’uomo attraverso la continua immissione in atmosfera di gas serra abbia rinforzato tale fenomeno.
È quindi di grande interesse per la didattica scolastica una simulazione sperimentale dell’effetto serra planetario che sia semplice e “robusta”, in cui fossero evidenziati i fenomeni chiave ed i limiti della simulazione stessa.
Nella letteratura scientifica dedicata all’insegnamento della fisica, si trovano alcune indicazioni su come riprodurre tale fenomeno. L’apparato sperimentale generalmente proposto è costituito da pochi e semplici elementi. Molte delle simulazioni che si trovano in letteratura [vedi 2a, 2b, 2c, 2d, 2e] risultano tuttavia povere di dettagli sperimentali o perfino concettualmente imprecise. Per questo abbiamo deciso di analizzare con maggiore precisione il “classico esperimento” atto a simulare l’effetto serra. Continue Reading »
Climalteranti on Lug 10th 2013 Stagioni,Temperature
In un post precedente abbiamo visto come il riscaldamento in Italia abbia qualitativamente rispecchiato l’andamento globale, ma con un maggiore incremento della temperatura. Questo andamento può essere inserito nel quadro delle proiezioni per il Mediterraneo; nel IV Rapporto IPCC si legge infatti:
“Annual mean temperatures in Europe are likely to increase more than the global mean. The warming in northern Europe is likely to be largest in winter and that in the Mediterranean area largest in summer.“ (“É probabile che le temperature medie annuali in Europa aumenteranno più della media globale. Il riscaldamento è probabile che sia più grande in inverno in Nord Europa, e in estate nell’area mediterranea”)
La frase citata contiene un riferimento stagionale differenziato per diverse regioni europee: ci si aspetta che l’area mediterranea, e quindi l’Italia, si riscaldi maggiormente d’estate che d’inverno. Possiamo fare di nuovo ricorso ai dati stagionali ISAC-CNR per vedere cosa è successo finora.
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Climalteranti on Lug 3rd 2013 Temperature
Quando si parla di riscaldamento globale si tende spesso a fare riferimento a situazioni regionali, quando non addirittura locali, ed a singoli eventi limitati temporalmente. Così facendo si mette da parte il significato dell’aggettivo globale. D’altronde, non foss’altro perché è ciò che viviamo nel quotidiano, è normale che ognuno di noi sia interessato anche all’andamento locale e in particolare agli eventi estremi, resi più probabili dalle mutate condizioni climatiche.
In linea di principio il riscaldamento su piccola scala potrebbe non essere in sintonia con l’andamento globale poiché localmente, anche a fronte di un riscaldamento generalizzato del pianeta, si risente maggiormente delle variazioni della circolazione atmosferica e di eventuali feedback locali.
Grazie al lavoro certosino dei ricercatori del Historical Climatology Group dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR, l’Italia possiede una delle più lunghe serie storiche di temperatura esistenti. Con a questi dati è possibile avere un’idea abbastanza precisa di cosa sia successo in Italia negli ultimi due secoli.

Fig. 1: Anomalia in Italia rispetto al 1951-1980. Linea nera: dati annuali; linea rossa dati con filtro 15 anni. Continue Reading »