Notizie e approfondimenti sul clima che cambiaPosts RSS Comments RSS

Archive for the Tag 'Vietti'

Dal negazionismo al livore: e magari chiedere scusa?

Il negazionismo ha finito gli argomenti ed è passato agli insulti: gli stessi che fino a ieri negavano l’aumento delle temperature o le responsabilità umane, oggi gettano fango e livore su Greta Thunberg.

Il grande aumento dell’interesse dei giovani e dei media per la questione climatica ha portato molti commentatori a discutere sulla giovane attivista svedese Greta Thunberg, che è riconosciuta come l’ispiratrice delle manifestazioni di “Fridays for future, Strike4 Climate e “Extinction Rebellion” avvenute in tutto il mondo, in cui si chiede di agire in modo deciso e rapido contro il riscaldamento globale. È interessante notare come le reazioni di insofferenza e fastidio sono arrivate in larga parte da parte di quanti, in passato, hanno negato l’esistenza del problema (“le temperatura non sta aumentando”…), la gravità dei cambiamenti attuali  (“il clima è sempre cambiato”…), o le responsabilità delle attività umane (“è colpa del sole… dei raggi cosmici… ecc”). Molti dei nomi noti per chi segue Climalteranti sono ricorsi agli insulti.

Molti ormai non negano più l’esistenza del problema, o la sua gravità. Ma non possono accettare che diventi così importante e prioritario, e che sia una ragazzina sedicenne a spiegare in modo schietto come stanno le cose: per chi per tanti anni ha raccontato frottole o minimizzato i rischi legati ai cambiamenti climatici, le parole di Greta Thunberg sono degli schiaffi (meritati). Il trash logico e morale che descriveva un complotto degli scienziati mondiali intento a propagandare la bufala del riscaldamento globale ha lasciato spazio al complottismo sui secondi fini della sedicenne attivista svedese, di sua madre, dei suoi presunti “manipolatori” o dei suoi supporter. Il tutto condito con il solito disprezzo per i fatti, tanto paternalismo e parecchia misoginia. Vediamo alcuni esempi. Continue Reading »

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Premio “A qualcuno piace caldo” 2014: non assegnato

Il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici è tradizionalmente l’occasione per assegnare il Premio “A qualcuno piace caldo”, “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”.

Per l’anno 2014 i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti non hanno trovato negli interventi sui principali quotidiani nazionali e in televisione un candidato meritevole del premio. È questa un’ottima notizia, segno che anche per i mass media italiani il clima è cambiato.

PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2014

NON ASSEGNATO

È stata decisa però una menzione per Piero Vietti che, con minore visibilità e impatto comunicativo, continua a proporre su Il Foglio on line e cartaceo tesi negazioniste sul clima, scegliendo accuratamente le sue fonti fra quelle più screditate e senza valore scientifico, e senza preoccuparsi di cercare riscontri alle sue affermazioni. Si veda ad esempio l’articolo “Più aumenta la CO2, meglio si vive”. Il Cato provoca (con numeri e dati) i catastrofisti del clima e questa divertente auto intervista in cui profetizza che i rapporti IPCC non saranno considerati dai governi.

Quest’anno l’estensione minima del ghiaccio marino artico, registratasi il 17 settembre e pari a 4,41 milioni di chilometri quadrati, è stato il quarto valore minimo mai registrato dall’inizio delle osservazioni da satellite. In figura sono riportati gli andamenti della superficie di ghiaccio artico nel 2015, 2014, 2012, 2011 e 2007, insieme alla media 1981-2010).

Sempre ricordando che non è solo un problema di estensione, ma conta anche lo spessore

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Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2012

Come da tradizione, in coincidenza con l’estensione minima dei ghiacci artici (nota 1), i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it hanno votato il vincitore del premio “A qualcuno piace caldo”. Per l’anno 2012  è risultato essere Antonino Zichichi.

Il premio, che sarà inviato dal Comitato Scientifico al premiato, è una copia del Sommario per i Decisori Politici e del Sommario Tecnico del Quinto Rapporto IPCC-WG1, che sarà disponibile a partire da questo venerdì e sarà stampato nelle prossime settimane.

 

 

PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2012

 

Antonino Zichichi

Motivazione

Per la perseveranza nel diffondere affermazioni errate o senza fondamento sul tema dei cambiamenti climatici, con argomenti spesso risibili e non supportati da alcuna pubblicazione scientifica sul tema.

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La catena degli errori

La cosa originale dell’articolo di Elena Dusi pubblicato su Repubblica non è laver dato una notizia (il mancato riscaldamento.. in barba ai modelli) infondata, ma il fatto che sia stato ripreso da altri giornali con risultati piuttosto divertenti. Analizzare quanto successo fa capire come funziona un certo tipo di informazione, e perché i giornali più seri non dovrebberosparare” bufale nei titoli in prima pagina.

 

Il quotidiano Libero è partito da quanto scritto su Repubblica in un misurato articolo intitolato “Il riscaldamento globale non cè, ma ci è già costato 300 miliardi”, firmato da Maurizio Stefanini e pubblicato l’11 aprile.
A differenza dell’articolo di Dusi, si tratta di un articolo negazionista, che sostiene l’inesistenza del problema climatico e l’inutilità di occuparsene. L’occhiello“Ambientalisti smentiti” sembra voler confinare il riconoscimento del riscaldamento globale in corso a qualche associazione ambientalista, mentre l’esistenza e la gravità di questo problema è stato accettato non solo da tutte le organizzazioni scientifiche, ma dal G8 e da tutti i paesi del mondo in centinaia di documenti, dalla Convenzione ONU sul Clima (nel 1992!) al “Doha Gateway” (2012). Continue Reading »

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Un articolo con poche idee e tutte copiate

Chi nega che il pianeta si stia surriscaldando somiglia sempre di più a quei soldati giapponesi che continuavano a credersi in guerra decenni dopo la sua conclusione.
È il caso di Piero Vietti, il giornalista che ha pubblicato sul Foglio dell’11 gennaio 2013 l’articolo “Fa sempre lo stesso caldo. Le temperature globali non aumentano più, nonostante i catastrofisti.
Vietti non è nuovo a queste tesi sul clima, da anni le rilancia sul quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, nonché sul suo blog Cambi di stagione.
L’articolo, segno dei tempi, mostra a quali acrobazie concettuali e salti logici sia costretto chi vuole tuttora far dubitare dell’influenza umana sul clima.
All’inizio Vietti ironizza su alcune orche rimaste per un po’ intrappolate da uno strato di ghiaccio, e liberatesi da sole: la battuta “avevano dato troppo ascolto a chi sostiene che i ghiacci del nostro pianeta si stanno irrimediabilmente sciogliendo” è copiata da un TG5 di qualche anno fa (vedi qui).All’epoca aveva dato retta alle teorie secondo cui il pianeta si sta scaldando il comandante di una nave, finita anch’essa intrappolata nei ghiacci. Continue Reading »

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Perché si è sgonfiato il Climategate /1 – Il trucco che non c’era

In questo primo post si mostra come la notizia diffusa in seguito allo scandalo “Climategate”, secondo cui i dati del clima erano stati “truccati”, fosse infondata.

Sono passati 5 mesi da quando, il 20 novembre 2009, scoppiò in tutto il mondo il “Climategate”.

Come si ricorderà, il furto dai server di un’università inglese di migliaia di email private, scambiate in un decennio da alcuni fra i più importanti scienziati del clima, suscitò un putiferio, fece gridare allo scandalo, chiamato in seguito con molta enfasi “Climategate”.

Già in quei giorni avevamo scritto che, sulla base di quanto si poteva leggere, era estremamente improbabile che ci fosse della sostanza scientifica in quella vicenda, e che la ritenevamo “un’altra delle polemiche senza vera sostanza, utili per illuderci ancora un po’ che possiamo non preoccuparci del riscaldamento globale“.

La maggior parte dei giornali e delle televisioni italiane, nonché molti blog che si occupano di clima, scrissero articoli molto diversi, dando per buone molte delle favole raccontate dalla grancassa negazionista italiana e straniera.

Con calma, esaminando le carte, si può ora dire che avevamo visto giusto, e avevano visto sbagliato quanti avevano anteposto ai fatti e alle risultanze scientifiche la propria volontà di non credere alla crisi climatica.

È ormai chiaro, come mostreremo in questo e in altro post, come le email avessero spiegazioni del tutto innocue, che non prevedevano l’alterazione dei dati della scienza del clima e ancor di più non mettevano in discussione l’onestà e la buona fede degli scienziati.

Cominciamo in questo post da uno dei casi più citati, la presunta falsificazione dei dati sul clima.

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