Notizie e approfondimenti sul clima che cambiaPosts RSS Comments RSS

Archive for Settembre, 2021

Una voce dalla prima linea della nuova guerra del clima

È uscito nelle librerie l’edizione italiana del nuovo libro di Michael Mann “La nuova guerra del clima” (Edizioni Ambiente), un libro importante nel dibattito su come contrastare la crisi climatica e le forze che impediscono il cambiamento.

Se quella contro il cambiamento climatico può essere definita una guerra, Michael Mann è da un paio di decenni in prima linea. Lo era a fine anni ’90, quando da giovane ricercatore fu costretto a subire pesanti attacchi a causa dei risultati delle sue ricerche. Lo è oggi, da climatologo di fama mondiale, con un curriculum impressionante fatto di decine pubblicazioni scientifiche sulle riviste più prestigiose, ma anche una delle voci più incisive e ascoltate del dibattito internazionale sul clima.

Da questa posizione Mann fornisce un racconto utile per orientarsi in questi tempi in cui finalmente il cambiamento climatico è entrato nel dibattito pubblico, presente regolarmente sui giornali e nelle homepage dei portali informativi online. E non solo a causa dei disastri causati dal surriscaldamento globale.

Anche se la situazione degli Stati Uniti ha molti aspetti particolari, il libro di Mann è di grande importanza anche per noi italiani ed europei. Anche sui nostri mezzi di informazione e sui nostri social si possono incontrare le diversi tipologie di inattivisti del clima (splendido neologismo usato da Mann): chi diffonde disinformazione, chi inganna, chi cerca di dividere gli ambientalisti, chi vuole rallentare le azioni, chi sparge disperazione e rassegnazione.

Pensiamo ad esempio alle reazioni che ci sono state al pacchetto “Fit for 55” proposto nel luglio 2021 dalla Commissione europea. Un atto legislativo inevitabile, un passo necessario nel percorso per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi, per raggiungere gli obiettivi della Legge europea sul clima approvata il precedente dicembre da Parlamento e Consiglio europeo. Eppure, quante voci hanno diffuso timori per i possibili costi per consumatori e aziende, con toni da tragedia. Quante altre hanno cercato di mettere in discussione l’utilità delle energie rinnovabili o della tassazione della CO2. Quante hanno cercato di personalizzare gli attacchi, quel “shooting the messenger” (sparare al messaggero) di cui parla Mann.

O pensiamo a quanto, anche da noi, ha preso piede la narrazione dell’inevitabilità della catastrofe climatica, della prossima inabitabilità della Terra, dell’estinzione dell’umanità all’orizzonte, o dell’inutilità delle contromisure. Sempre di più anche da noi sono le voci che esagerano una situazione già abbastanza grave, come recita il titolo del capitolo 8 del libro.

La nuova guerra del clima non è solo un racconto dettagliato dei tanti assalti alla scienza e alle politiche climatiche da parte del negazionismo al soldo delle lobby fossili, dei politici sul loro libro paga, dei legami di questi poteri con i media di Murdoch o con gli oscuri hacker russi, delle tecniche usate per diffondere la disinformazione. È anche una rassegna aggiornata delle diverse forme di negazionismo soft: che non mette più in discussione la realtà del riscaldamento globale e delle responsabilità umane, ma cerca argomenti e tecniche più efficaci per lo stesso obiettivo, impedire le riforme legislative che potrebbero ridurre i profitti del sistema energetico basato sui combustibili fossili. Ad esempio spostando l’attenzione sui comportamenti individuali, enfatizzandone l’importanza in un’azione di distrazione di massa. È un album degli attori in campo, riportati con nomi e cognomi, con i dettagli delle loro dichiarazioni o con i link ai loro tweet. Molti di questi nomi, i vari Bjorn Lomborg, Michael Shellenberger o Michael Moore hanno avuto notorietà anche in Italia.

Mann ha parole molto dure sui danni portati da alcuni interventi che molto hanno fatto discutere e riflettere, ad esempio i saggi “La terra inabitabile” di David Wallace-Wells o “E se smettessimo di fingere” di Jonathan Franzen. Mann mette in guardia dalla pericolosità di visioni eccessivamente cupe del nostro futuro, sente il pericolo che possano portare a paralisi e disperazione. Arriva a definirle “pornografia climatica” e ci esorta a leggere con freddezza i dati scientifici: seppur l’incertezza non è nostra amica, le migliori proiezioni non prevedono quegli scenari (si veda ad esempio il capitolo 4 del recente Sesto Rapporto IPCC-WG1). È ancora possibile incidere sulla traiettoria delle temperature del pianeta. Non è affatto inevitabile che le previsioni più fosche debbano avverarsi. Quello che gli esseri umani faranno nei prossimi anni e decenni conta, eccome. Continue Reading »

39 responses so far

Il livello del mare nel 6° assessment report dell’IPCC (AR6)

Pubblichiamo la traduzione in italiano del post pubblicato dall’oceanografo Stefan Rahmstorf su Realclimate su un tema chiave nel dibattito scientifico sugli impatti del riscaldamento globale.

 

Anticipo le mie 3 principali impressioni:

– le proiezioni per il 2100 del livello del mare sono state ancora corrette verso l’alto;

– l’IPCC ha introdotto un nuovo scenario di rischio di alta fascia, stabilendo che un innalzamento globale del livello “che si avvii verso 2 m per il 2100 e 5 m per il 2150 in uno scenario di altissime emissioni di gas serra non può essere escluso a causa dell’incertezza sui processi delle calotte glaciali”;

– l’IPCC presta più attenzione al grande innalzamento del livello del mare di lungo termine, oltre l’anno 2100.


Qui è riportato il grafico principale sul livello del mare presente nel Sommario per i Policymaker (ndt: traduzione di Erminio Cella).

Fonte: IPCC AR6, Fig. SPM.8

 

Questo illustra chiaramente come il livello del mare inizi a salire lentamente; ma a lungo termine, l’innalzamento causato dalla combustione dei combustibili fossili e dalla deforestazione potrebbe letteralmente uscire dal diagramma, portando all’inondazione di molte città costiere e cancellando dalle carte geografiche intere nazioni insulari. Ma cominciamo dalle cose fondamentali. Continue Reading »

3 responses so far

Translate