Climalteranti on Nov 30th 2020 Libri,Recensione

Il libro “Cambiamento climatico, il punto di vista fisico tecnico” di Gianni Comini e Michele Libralato (SGE editoriali) è un agile libro di testo per chi vuole partire dai fondamenti fisici del problema climatico per capire le sue implicazioni.
La conoscenza scientifica sul tema climatico è come noto enorme, se si pensa che l’ultimo Rapporto di valutazione dell’IPCC (i tre volumi del prossimo rapporto sono attesi per aprile, giugno e ottobre 2021) è formato da più di 5000 pagine, senza contare gli allegati. Per cui è sicuramente un merito riuscire a toccare quasi tutti i principali aspetti scientifici in sole 150 pagine, riuscendo altresì ad entrare nei dettagli di alcuni aspetti di base del problema, ad esempio spiegando le equazioni alla base del bilancio energetico terrestre o del budget del carbonio.
Il libro è un utile testo adatto anche come supporto alla didattica, in quanto presenta le conoscenze di base con un linguaggio didattico e figure chiare (molte tratte dai rapporti IPCC e tradotte con cura), nonché una ricca bibliografia.
Il libro è benvenuto anche perché fra chi ha ostinatamente negato le acquisizioni della scienza del clima in passato, ci sono stati docenti di fisica tecnica e di fisica-chimica. Mentre, come scrivono gli autori, studiando i rapporti dell’IPCC “ci si rende conto che le basi fisiche dell’IPCC sono, per lo più, argomenti di trasmissione del calore, termodinamica applicata e modellistica termofluidodinamica”.
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Climalteranti on Ott 22nd 2020 Bufale,Errori,IPCC,Libri
Nel libro “Elogio della crescita felice: contro l’integralismo ecologico”, Chicco Testa condisce un pastone di luoghi comuni sull’ambientalismo integralista con alcuni svarioni sul tema del cambiamento climatico, di cui sembra ignorare gli ultimi dieci anni di evidenze scientifiche, e di cui non riesce a cogliere la gravità.
Portare ottimismo e positività nella lotta al cambiamento climatico e in generale ai diversi problemi ambientali può essere una cosa utile e benemerita. Il libro di Chicco Testa, “Elogio della crescita felice: contro l’integralismo ecologico” non raggiunge l’obiettivo, a causa di un’analisi superficiale e spesso supponente in cui il “serio riformismo ambientalista” si riduce ad una minimizzazione della gravità dei problemi stessi, in nome di una fiducia irrazionale nei poteri taumaturgici dell’innovazione tecnologica.
Il libro tratta moltissime questioni ambientali, dalla gestione dei rifiuti all’inquinamento dell’aria, dagli OGM al glifosato, dall’elettrosmog all’energia nucleare, dalla Xylella alla plastica. Ci limitiamo qui a commentare come il libro affronta la questione dei cambiamenti climatici: un approccio vecchio di almeno 20 anni, in cui risuonano molte delle falsità e delle argomentazioni minimizzatrici della crisi climatica già sentite su Il Foglio, da parte degli ambienti liberisti (es. l’Istituto Bruno Leoni) che fino a ieri negavano l’esistenza del problema climatico. E con alcune tesi inedite. Continue Reading »
Climalteranti on Set 14th 2020 antropologia,Filosofia,Libri,Meteorologia,Recensione
Pubblichiamo una presentazione del libro “Campati per aria” (eléuthera, Milano, 2020), scritta dall’autore, Mauro Van Aken. Una riflessione su come tradurre i sentimenti di paralisi, di paura e i dinieghi sociali della crisi climatica in desideri di cambiamento. Discernere i molteplici aspetti sociali, culturali ed emotivi del “tempo che cambia” è un passo generativo sempre più importante.
La crisi climatica ridefinisce oggi
socialmente le dimensioni del tempo, e di agibilità del futuro: è la prima volta che una generazione, i “nuovi venuti” come li chiamava Hannah Arendt, in altri tempi di crisi, si trova di fronte a scenari catastrofici, ad una profonda incertezza, ad una difficoltà ad immaginare il proprio futuro. E ciò proprio perché sappiamo dell’impatto dei gas climalteranti della nostra produzione fossile, così a fondamento delle nostre idee di modernità, degli utilizzi di energie e del mondo così come lo conosciamo nel contesto delle società industrializzate e dell’economia del carbonio. È uno scontro intergenerazionale latente e potente che sta dietro al “How did you dare?!” di G. Thunberg, rivolto alle Nazioni Unite, lanciato verso una generazione che ha beneficiato, e dato per scontato, le libertà dell’economia del carbonio: quella di pensarsi libera, “fuori” da limiti ambientali. E sappiamo anche come tradurre l’economia del carbonio in un’economia fondata sulle rinnovabili, ma ciò richiede un radicale cambiamento sociale e politico che stenta ad avviarsi a causa della mancanza di un governo transnazionale su una questione planetaria, un bene comune di nuova scala che rimane un “male comune” (Beck, 2017).
Di queste urgenze e della necessità di discernimento, questo blog è stato importante portavoce negli anni, rivelando anche la necessità di un’alleanza, anche inedita, tra saperi. Vorrei qui sintetizzare, alcuni aspetti che rendono la crisi climatica una questione sociale e culturale: non solo nelle conseguenze, come amplificatore delle diseguaglianze nel sud del mondo, di cui storicamente l’antropologia culturale si è occupata a partire anche dai conflitti ambientali, la perdita di autonomia e la crescente competizione nella gestione delle risorse. Ma culturali sono anche gli ostacoli che rendono difficile fare della crisi climatica una dimensione pubblica a “casa nostra”: culturali sono anche le risorse necessarie per tradurre i dinieghi di fronte a questo “impensabile” (Ghosh, 2016) in desideri sociali di cambiamento. Continue Reading »
Climalteranti on Mag 27th 2020 Filosofia,Libri,Recensione
Pubblichiamo una recensione di Why Trust Science?, l’ultimo libro di Naomi Oreskes, già autrice di “Mercanti di dubbi”

Perché dovremmo fidarci della scienza? No, non è una domanda trabocchetto. Oggi come non mai questa domanda ricorre ovunque: dai mass media ai social, dalle chiacchiere in famiglia al dibattito politico. Specialmente riguardo a questioni come i cambiamenti climatici, i vaccini, e la più che mai attuale risposta all’emergenza coronavirus, lo scetticismo nei confronti dei risultati e metodi della ricerca scientifica sembra a molti non solo legittimo, ma sacrosanto.
Nel suo ultimo libro, tratto da una serie di lezioni tenute all’Università di Princeton nel 2016, Naomi Oreskes spiega perché questo presunto dovere di diffidenza verso la scienza sia fondamentalmente sbagliato.
Why Trust Science? È un libro accessibile a un pubblico che va ben oltre i filosofi della scienza e in generale gli accademici con una profonda conoscenza dei casi citati. A prescindere dai singoli esempi, passati e presenti, usati da Oreskes, il messaggio è unitario e diretto: la scienza merita la fiducia dell’intera società perché è essa stessa un prodotto della società, con regole e metodi di controllo aperti e trasparenti.
Fare scienza non vuol dire, secondo Oreskes, essere obiettivi, neutrali, al di sopra delle opinioni, scevri da valori ed interessi personali. Il tipo di conoscenza che la scienza produce non è inconfutabile, non è eterna, e non è garantita in virtù del fatto che risulta dall’applicazione di un unico ed infallibile ‘metodo scientifico’. Continue Reading »
Climalteranti on Gen 13th 2020 Libri,Recensione
Come da anni andiamo ripetendo anche su Climalteranti, i cambiamenti climatici sono già in atto e determinano notevoli impatti sugli ecosistemi terrestri e marini, sul rischio idrogeologico, la salute delle persone e degli animali, le attività produttive, la biodiversità delle specie vegetale e animale e tanto, tanto altro ancora. L’evidenza più eclatante di tale cambiamento è certamente il trend di crescita delle temperature, già osservato (circa un grado centigrado in cento anni), e destinato a persistere nei prossimi decenni, e ad accelerare ulteriormente, se non verranno drasticamente ridotte le emissioni di gas “serra”. Se così non dovesse accadere, gli impatti sopra citati si acuiranno e, come diretta conseguenza, le prossime generazioni si ritroveranno a vivere in un mondo molto meno ospitale di quello che ci hanno lasciato i nostri nonni e genitori.
Stante questa realtà, assolutamente incontrovertibile e sulla quale tutti gli scienziati del clima concordano, cosa potrebbe quindi dire un giovane della seconda metà di questo secolo, ad un giovane di adesso? Il romanzo che ho scritto, (La giostra del tempo senza tempo, Bonomo editore) cerca di rispondere a questa domanda, attraverso il racconto di un dialogo, impossibile nella realtà ma non nella fiction, tra una coppia di giovani che vivono nel 2019 e una che vivrà nel 2080, e così facendo tenta di approfondire un po’ il tema della responsabilità inter-generazionale.
In aggiunta, al termine della “storia di fantasy”, comunque fortemente ancorata a quanto la scienza del clima oggi propone e riassunta dai vari rapporti dell’IPCC, vengono approfonditi, in diverse schede tecniche curate da amici e colleghi esperti di settore, alcuni dei temi che gravitano attorno alla problematica della “crisi climatica” e che sono continuamente richiamati nella storia. Continue Reading »
Climalteranti on Nov 25th 2019 Disinformazione,Libri
È uscita la versione italiana di “Merchants of doubt” di Naomi Oreskes ed Erik Conway. Un libro importante per capire le radici della disinformazione sul tema dei cambiamenti climatici
Pubblicato per la prima volta nel 2010, Mercanti di dubbi è diventato subito uno dei testi di riferimento per chi si occupa di storia della scienza, della medicina e di climatologia, e resta ancora un passaggio ineludibile per capire i rapporti tra scienza, democrazia e informazione.
Secondo Naomi Oreskes ed Erik Conway, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso alcuni scienziati statunitensi hanno messo la loro autorevolezza e le loro competenze a disposizione delle industrie (le famigerate Big Tobacco, Big Chem e Big Oil) per confondere opinione pubblica e decisori politici, e per intralciare l’approvazione di quelle norme che avrebbero potuto rallentarne la crescita e far diminuire i profitti. Lo hanno fatto per motivi ideologici, per desiderio di affermazione personale o per pura e semplice avidità. È una tesi forte, ma è suffragata da un lavoro di ricerca basato su un’enorme mole documentaria (solo per il capitolo sul tabacco i due storici hanno passato in rassegna milioni di pagine di archivio), che ha superato indenne un decennio di critiche e attacchi personali e che, negli ultimi anni, è stata confermata da nuove indagini.
Dagli anni Cinquanta infatti iniziano a emergere, dapprima in maniera frammentaria e poi sempre più coerente, le evidenze sulla pericolosità del tabacco, un prodotto che fino a quel momento era addirittura consigliato da alcuni medici (che sostenevano che fumare sigarette al mentolo facesse bene per il mal di gola…). La svolta arriva nel 1964, quando il Surgeon General, preposto alla tutela della salute pubblica, rilascia il rapporto Smoking and Health, che stabilisce in maniera definitiva che il fumo è mortale. L’industria intuisce immediatamente il rischio, e decide di passare al contrattacco investendo in una gigantesca manovra di disinformazione. Continue Reading »
Climalteranti on Gen 6th 2019 Libri,Negazionismo
Poco più di 10 anni fa ho pubblicato il mio primo libro “A qualcuno piace caldo”, in cui avevo scelto di spiegare il problema dei cambiamenti climatici a partire dalle teorie “alternative” a quella proposta dalla (già allora) stragrande maggioranza della comunità scientifica. Teorie che 10 anni fa trovavano spazio molto più facilmente su giornali e televisioni. Dopo un’introduzione sui temi delle inevitabili incertezze presenti nella scienza del clima e della necessità e importanza del consenso scientifico (Parte 1), avevo mostrato lo scarso spessore di queste teorie (Parte 2), che si rifacevano a miti e storielle già più volte confutate nella letteratura scientifica. La parte più impegnativa è stata raccontare i soggetti che le propagandavano (Parte 3), il loro linguaggio e il loro contesto, cercando di far intuire le ragioni (es. esibizionismo, narcisismo, necessità di visibilità politica) che motivavano alcuni a proporre sistematicamente un vero e proprio negazionismo climatico. Nella parte “In limine” (Parte 4) avevo infine mostrato l’impreparazione del mondo dell’informazione e di suoi autorevoli protagonisti nell’affrontare questo grande problema.
Il libro ha avuto un discreto successo, anche fra gli addetti ai lavori, e questo ha fatto piacere. L’idea di fondare Climalteranti è nata anche sulla spinta dei riconoscimenti ricevuti, e sull’importanza di aggiornare costantemente le analisi contenute nel libro. Continue Reading »
Climalteranti on Mar 5th 2018 Libri,Recensione
Pubblichiamo la presentazione del libro “Physical limits to economic growth”, appena pubblicato per le edizioni Routledge, curato da Roberto Burlando e Angelo Tartaglia.
E’ recentemente stato pubblicato il libro Physical limits to economic growth, apparso nella collana Routledge Studies in Ecological Economics. L’opera ha tratto occasione dal convegno Science and the Future che si svolse, presso il Politecnico di Torino, nell’ottobre 2013. Il tema è pienamente espresso dal titolo e l’intento è quello, insieme, di presentare lo stato dell’arte su una serie di problematiche rilevanti e di offrire approfondimenti originali su vari aspetti della sostenibilità o insostenibilità del sistema socio-economico globale contemporaneo.
Un impegno, assunto e perseguito nel convegno del 2013 e continuato in questo testo, era ed è quello di intavolare un dibattito scientifico tra ambiti culturali differenti: scienze della natura da un lato e scienze economico-sociali dall’altro. Come è ovvio e ben noto i linguaggi sono diversi ma la pesante oggettività dei fatti impone o imporrebbe uno sforzo congiunto per analizzare con disincanto e senza barriere artificialmente costruite la fenomenologia evolutiva delle società umane nel contesto ambientale del nostro pianeta, e, possibilmente, suggerire modalità razionali e praticabili per gestire trasformazioni la cui rapidità sta ripercuotendosi negativamente e pesantemente, e ancor più rischia di farlo nel futuro, sull’umanità nel suo insieme. Continue Reading »
Climalteranti on Feb 4th 2018 Libri,Recensione
Cambiamenti climatici. Che ci azzecca la filosofia? In quanto orizzonte globale dell’umanità all’alba, invero ormai inoltrata, del XXI secolo, il global warming e le possibili o probabili catastrofi che esso prospetta non possono non essere oggetto della riflessione filosofica. A tale riguardo è però necessario fare un chiarimento preliminare, per così dire ex negativo: non può essere ufficio di una Filosofia dei cambiamenti climatici verificare e ancora meno stabilire quanto corrette siano le modellizzazioni e simulazioni elaborate dai climatologi. Di rilievo filosofico è per contro che i grandi sconvolgimenti della biosfera cui oggi assistiamo debbono considerarsi come disastri tecno-naturali, ossia come il risultato di complesse azioni e retroazioni fra l’umano e il non umano. A prescindere dalla veridicità o attendibilità delle previsioni fatte in sede climatologica, i guasti all’ambiente hanno oggi raggiunto dimensioni planetarie tali da mettere comunque in pericolo l’esistenza della civiltà così come oggi la conosciamo.
Nel mio saggio Catastrofi e cambiamenti climatici. Sette riflessioni su pensiero e rappresentazioni del disastro tecno-naturale, pubblicato da Mimesis l’anno scorso, affronto temi fra loro diversi: dalla possibilità di narrare la catastrofe alla forza o debolezza persuasiva dei dati e modelli scientifici che la descrivono; dalla critica degli usi del mondo ai futuri immaginati e immaginabili; dallo spirito della complessità alla retorica della responsabilità nei confronti delle generazioni future. Il tratto comune delle riflessioni proposte è la consapevolezza che i disastri già avvenuti, in corso e annunciati scuotono fino alle fondamenta l’edificio del pensiero che la cultura non solo filosofica è andata costruendo nei secoli.
L’articolo qui di seguito presentato illustra alcuni sviluppi della riflessione avviata nel libro, come pure alcune piste per future indagini. Trattasi di un testo piuttosto lungo, invero poco confacente al format “blog”– ma il pensiero filosofico ha le sue esigenze, fra cui quella di potersi distendere. Continue Reading »
Climalteranti on Set 20th 2017 Conflitti,Libri,Recensione
Fra i libri usciti in Italia sul tema del cambiamento climatico, uno dei più ambiziosi è “Effetto serra. Effetto guerra”, scritto da Grammenos Mastrojeni e Antonello Pasini, appena pubblicato da Chiarelettere.
Un diplomatico esperto di cooperazione allo sviluppo e un climatologo esperto di fisica dell’atmosfera si sono trovati per cercare di spiegare una delle questioni più complesse e ricche di sfaccettature, ossia il legame fra i cambiamenti climatici globali e le crisi ambientali e geopolitiche che stanno avvenendo o potrebbero accadere nel nostro pianeta.
La prima parte del libro è quella più classica, una spiegazione sintetica e divulgativa della scienza del clima (raccontata da anni da Antonello Pasini nel suo blog “Il Kyoto Fisso”): le molecole di CO2, i driver climatici, gli impatti sulle produzioni agricole, sui più poveri, sugli oceani, con collegamenti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, all’enciclica Laudato Si’ o ai lavori nell’ambito della Convenzione ONU sul Clima.
La seconda parte si pone la domanda più difficile, che è quella di capire come, dove e quando il riscaldamento globale maggiormente influirà sulle guerre, sarà un fattore di instabilità. Gli autori non si pongono ovviamente l’obiettivo di definire scadenze precise, “il sistema è troppo complesso per questo, e nessuno ha sfere di cristallo”, ma di indicare il maggiore o minore potenziale, il “cosa potrebbe accadere” nelle diverse aree del pianeta, per diversi livelli di gravità degli scenari di aumento delle temperature globali. La panoramica è ampia quanto preoccupante, riguarda tutte le regioni del mondo, dai Poli alle Maldive, dal Kirghizistan al Sahel; la fragilità delle terre e delle popolazioni è raccontata con tanti esempi del presente, mostrando la sottile quanto innegabile connessione con le dinamiche climatiche locali e globali. Le analisi del diplomatico sono unite alle informazioni del climatologo, con molte note di rimando ad articoli scientifici. Continue Reading »
Climalteranti on Ago 29th 2016 Impatti,Libri,Recensione
Le migrazioni degli esseri umani sono oggi al centro delle cronache quotidiane, in particolare per gli sbarchi di migliaia di persone sulle coste italiane e greche, i muri e i fili spinati eretti in molte parti d’Europa, la difficoltà delle politiche di gestione dei flussi e dell’accoglienza.
Le stragi continue, le azioni improvvisate in molte nazioni, le polemiche, ci raccontano dell’incapacità di una larga parte della politica e dell’opinione pubblica ad affrontare il fenomeno, a riconoscerne la portata storica, le sue cause profonde o contingenti.
Inoltre, sempre più spesso si parla di migranti ambientali, e di profughi climatici: gli studi raccontano dell’influenza diretta o indiretta delle siccità sulle migrazioni, arrivano le notizie dei piani degli abitanti delle isolette del Pacifico per trovarsi nuovi territori quando l’aumento del livello del mare renderà inabitabili le loro terre.
Eppure le migrazioni esistono da sempre, hanno accompagnato la storia degli esseri umani; le variazioni climatiche sono solo uno dei fattori che spingono le persone a spostarsi; il clima è già cambiato ma i cambiamenti registrati fino ad oggi sono poca cosa rispetto a quanto potrebbe succedere in questo secolo. Insomma, la questione è parecchio complessa, sfuggente.
Per questo motivo è particolarmente utile e benemerito il libro “Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre ed è meglio così”, di Valerio Calzolaio e Telmo Pievani (Einaudi, 130 pagine, 12 euro). Un libro che affronta il tema delle migrazioni in profondità, da una prospettiva evoluzionistica, spiegando come Homo sapiens da sempre si è adattato al “contesto” in cui si è trovato, “migrando pur non diventando una specie migrante”, con “un processo che a noi sembra istantaneo, dando l’impressione di un’unica uniforme migrazione, mentre è composto di tanti piccoli, incerti spostamenti, spesso falliti”. Il racconto dei diversi “Out of Africa” delle diverse specie e gruppi del genere Homo è sintetico e aggiornato, consigliabile anche a chi ha già letto gli altri bei libri di Pievani (suggerisco in particolare “La vita inaspettata. Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto”, e “Homo sapiens”); e permette di capire perché quanto oggi sta succedendo ha in parte una lunga storia ma è per altri aspetti inedito. Continue Reading »
Climalteranti on Mag 7th 2016 Libri,Negoziazioni,Recensione
Un libro (versione epub) pubblicato da Edizioni Ambiente, propone 8 analisi e 12 opinioni sull’Accordo di Parigi. Pubblichiamo la nota introduttiva dei curatori, Emanuele Bompan e Sergio Ferraris.

Oggi la questione del cambiamento climatico definisce un’epoca. Forse nemmeno gli scienziati e gli addetti ai lavori hanno realizzato la portata storica di questa mutazione iperaccellerata della chimica del pianeta, dei suoi ecosistemi, dell’economia globale, dei nostri consumi e costumi.
La fine dell’economia fossile, l’epoca delle grandi catastrofi, l’accelerazione della storia naturale, la sfida per fermare il cambiamento climatico. Sono tutte questioni d’infinita complessità, con diramazioni difficili da definire ora, in ogni ambito della vita antropica e naturale.
In questa epoca storica, la modernità del cambiamento climatico, che posizione occuperà l’Accordo di Parigi? Sarà il fallimento che ha portato il mondo al collasso? Un rumore di fondo al ruolo delle imprese e della società civile che hanno cambiato il modo in cui viviamo consumiamo, abitiamo e ci spostiamo? O il momento storico che ha tracciato la via per le generazioni a future e limitato i danni del cambiamento climatico antropico?
In questo libro da un lato abbiamo voluto raccogliere commenti e opinioni su questo controverso accordo, approvato nel dicembre 2015 a Parigi. Idee, riflessioni, critiche dalla società civile, dalla politica e dal mondo delle imprese italiane. Che raccontano anche lo stato della riflessione nel nostro paese.
Dall’altro, professori, giornalisti e tecnici hanno contribuito con una serie di saggi tecnici sugli elementi salienti dell’accordo per realizzare uno strumento di utilità per il ricercatore, lo studente, il cittadino interessato, il politico che vuole interessarsi di come l’Accordo di Parigi cambierà le nostre vite. Continue Reading »
Climalteranti on Apr 3rd 2016 Libri

Capita spesso, alla fine di una conferenza sui cambiamenti climatici, la richiesta di raccontare qualcosa di positivo, che possa infondere speranza e ottimismo sul futuro. Sembra emergere da una spinta liberatoria: e basta con le cattive notizie! Per questo porta sollievo, sui volti compaiono sorrisi, sguardi partecipi.
In questi tempi in cui l’ottimismo spesso nasconde narcisismo o paura di affrontare la complessità del mondo, la richiesta si scontra con un sospetto motivato, che lo sguardo fiducioso verso il futuro sia un modo per sfuggire alla realtà, all’accettazione della gravità della situazione.
Col tempo mi sono accorto che la domanda di positività arriva soprattutto dai giovani, da chi non ha intenzione di sfuggire alle proprie responsabilità; arriva perché chi cerca una via d’uscita ne ha bisogno per trovare nuove motivazioni ed energie. In fondo, la spinta per un cambiamento non può derivare solo dal riconoscere una minaccia, un pericolo, ma dal riuscire a scorgere un altro futuro possibile. La minaccia senza la speranza in una via d’uscita ha effetti ridotti e controproducenti: porta a un pessimismo cupo che rende difficile la scoperta, l’analisi e il sostegno alle alternative possibili. Porta alla logica dell’emergenza, e nell’emergenza prevalgono le soluzioni spicce, spesso non le migliori.
Ho provato dunque a raccogliere gli aspetti positivi che si possono intravedere nella complicatissima e maledettamente grave faccenda del riscaldamento globale; sul lato delle evidenze scientifiche sulla situazione attuale e gli scenari futuri, su quanto si sta facendo o si potrebbe fare nei prossimi anni per contrastarlo.
Fatti che possano essere catalogati fra le buone notizie. Continue Reading »
Climalteranti on Dic 9th 2013 Inquinamento,Libri
I cambiamenti climatici sono un problema globale, che già riguarda noi, qui e ora, ma che lasceremo in gran parte ai posteri. L’inquinamento dell’aria ha una scala regionale o locale, ci riguarda più da vicino, danneggia il nostro apparato respiratorio e cardiovascolare. Potrebbero sembrare due problemi distinti, ma se si va in profondità si scopre che hanno tanti punti in comune, per certi aspetti sono intrecciati.
Innanzitutto dal lato fenomenologico: il clima che cambia può influire sulla qualità dell’aria; viceversa, alcuni inquinanti atmosferici sono in grado di influenzare fortemente il bilancio radiativo del pianeta e quindi hanno un effetto climalterante. Dal punto di vista delle azioni per contrastare i due problemi, anche qui l’intreccio è forte: ci sono sia politiche sinergiche, che affrontano assieme le due sfide, sia punti di contrasto.
Richiede un po’ di impegno, ma capire i perché di queste connessioni è importante ed è il punto centrale di un mio libro appena pubblicato, Aria Pulita (Bruno Mondadori), che sarà presentato al Politecnico di Milano mercoledì 11 dicembre 2013, alle ore 11 (in Aula Beltrami, Edificio 5, locandina qui). Tutti i lettori di Climalteranti sono invitati.
Da ricordare che il Quinto Rapporto IPCC-WG1, recentemente publicato, ha riconosciuto l’importanza del trema, includendo per la prima volta anche nel Sommario per i decisori politici un paragrafo (E3) in cui sono riassunte le proiezioni sulla qualità dell’aria a scala globale (i dettagli sono nel Cap. 11, par. 3.5).
Qui sotto due estratti di uno dei capitoli del libro. Continue Reading »