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Il 2014: in pratica l’anno più caldo dall’inizio delle misure

Sono 4 i centri di ricerca che pubblicano una stima delle temperature globali del pianeta. In attesa dei dati Met-Office e NASA-GISS, in questo post presentiamo i dati delle temperature globali del 2014 elaborati dalla Japan Meteorological Agency – WMO Regional Climate Centers di Tokyo (JMA) e un’analisi delle temperature eseguita usando i dati scaricabili dal database della National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA/NCEP/NCAR). Il 2014 è stato un anno molto caldo. Nella classifica, esso si posiziona al primo posto per JMA e al secondo posto per NOAA (a soli 0,02 °C di distanza dal 2005). Statisticamente, visto che la differenza di soli 0,02 °C è sicuramente inferiore all’errore nel calcolo del valore medio, in pratica anche per NOAA il 2014 può essere posizionato al primo posto, ex-aequo con il 2005 ed il 2010

No, non siamo a caccia di record: ne faremmo volentieri a meno. Perché il clima non è il calcio o lo sport. È solo che c’era una certa attesa per vedere se il 2014 si sarebbe preso lo scettro di anno più caldo. Come è ormai consuetudine da diversi anni, ai primi di gennaio cogliamo l’occasione per fare il punto sull’anno appena trascorso, per quanto riguarda le temperature.

In attesa di avere i dati ufficiali di tutti i centri di ricerca che realizzano l’analisi delle temperature globali, pubblichiamo qui a fianco i dati della Japan Meteorological Agency, che mostrano come il 2014 sia stato l’anno più caldo, con un’anomalia di +0.27°C rispetto alla media del periodo 1981-2010, con una differenza di 0.05°C in più rispetto al 1998, che ora passa al secondo posto.

Elaborazioni più dettagliate sono possibili, e saranno illustrate in seguito, partendo dal database NOAA/NCEP/NCAR, che permette di avere a disposizione con solo due giorni di ritardo i dati grezzi rielaborati; Ad oggi sono disponibili i dati medi giornalieri fino al 31 dicembre 2014.
Prima di proseguire, ricordiamo ancora una volta che questi sono dati grezzi, mediati e “grigliati”, ovvero rielaborati su un grigliato regolare di 2,5 gradi in longitudine e latitudine, il che equivale, alle nostre latitudini, ad un quadrato di circa 300 x 300 km quadrati. Le analisi che facciamo ad inizio anno con questi dati grezzi si sono quasi sempre rivelate abbastanza vicine ai risultati ufficiali diffusi una volta che i dati stessi sono stati ricontrollati, eventualmente epurati da errori e poi ne è stata fatta la statistica.
Ebbene, la media delle temperature medie globali sulla superficie terrestre nel 2014, secondo il database NOAA/NCEP/NCAR, è risultata di 14,38 °C, il che corrisponde ad un’anomalia di 0,62 °C se paragonata con le medie del periodo 1961-90, di 0,52 °C con il 1971-2000, e di 0,33 °C con il 1981-2010. Ovvero è sempre positiva.

Per capire come si colloca il 2014, riprendiamo la tabella pubblicata un anno fa in questo post e vediamo che, secondo questo database, il 2014 si colloca al secondo posto, a 0.02 °C di distanza dal 2005 ed a pari merito con il 2010.

Tabella 1: Medie annuali delle temperature globali, estratte dal database NOAA/NCEP/NCAR, e loro anomalia rispetto al periodo climatico 1981-2010.

La differenza di 0,02 °C è così piccola che non risulta statisticamente significativa, visto che l’incertezza della media è maggiore. Per questo motivo, dal nostro punto di vista, il 2014 può sicuramente essere considerato al primo posto ex-aequo con il 2005 ed il 2010, sempre ribadendo che, a nostro avviso, non è importante la posizione ma il significato del dato. Inoltre, visto il “distacco” esiguo tra le temperature medie di questi tre anni, non ci sarebbe da stupirsi se altri centri climatici, che utilizzano insiemi diversi di misure, mostrassero come, dal loro punto di vista, il 2014 sia effettivamente l’anno più caldo.
Certamente, si tratta di un risultato che stride decisamente con gli strilli che, ad inizio 2014, paventavano l’arrivo di una nuova era glaciale (vedi qui, qui, qui e qui, ad esempio; il quarto sito si distingue per l’aver messo in copertina questa bella immagine relativa ad una delle frequenti tempeste di ghiaccio invernali avvenuta a Versoix, sul Lago Lemano, che non c’entra nulla). Ovviamente, dopo aver preso atto che il 2014 è stato il quattordicesimo anno consecutivo in cui le temperature medie hanno ecceduto la media del trentennio più recente (1981-2010), i fautori del raffreddamento hanno spostato il tiro dichiarando che l’era glaciale inizierà dal 2015 (vedi qui, ad esempio).
Andando a guardare l’andamento dei singoli mesi, si possono notare alcune particolarità.

Tabella 2: Medie mensili delle temperature globali, estratte dal database NOAA/NCEP/NCAR, e loro anomalia rispetto al periodo climatico 1981-2010.

Innanzitutto, nessun mese ha mostrato anomalie negative. Il mese meno anomalo è stato febbraio, con soli +0,06 °C rispetto alla norma (che, ricordiamo, è il trentennio più recente, ovvero 1981-2010), mentre il mese più anomalo è stato ottobre, con ben 0,48 °C in più. Anche settembre e maggio, con i loro +0,44 °C, sono stati mesi molto anomali. Il mese più freddo dell’anno è risultato febbraio, inferiore di 0,02 °C rispetto a gennaio, mentre il mese più caldo è stato luglio, ma anche agosto gli è andato vicinissimo (a soli 0,03 °C di distanza). In definitiva, l’anno è stato caratterizzato da anomalie maggiori nelle stagioni intermedie rispetto a quelle estreme.

Come dicevamo all’inizio, ci si attendeva che il 2014 fosse un anno “caldo” in quanto era stata prevista una fase positiva (ovvero di El Nino) forte dell’indice ENSO (che ora si chiama MEI – Multivariate ENSO Index). Tuttavia, come si può vedere qui, i valori del MEI sono stati sì positivi, come previsto, ma relativamente modesti. Vale la pena ricordare, semplificando un po’ il discorso, che la fase positiva dell’indice MEI, ovvero la fase in cui prevale El Nino, è legata ad un minor rimescolamento delle acque superficiali dell’oceano Pacifico con quelle più profonde, e questo fatto produce un riscaldamento delle temperature superficiali.

Vediamo ora qualche dettaglio in più relativo alla spazializzazione dei dati.
L’esame della mappa di anomalia termica globale, riferita al trentennio 1981-2010, mostra come la grande maggioranza del territorio e degli oceani abbia sperimentato, nel 2014, temperature superficiali superiori alla norma. Eccezioni si trovano sugli Stati Uniti e Canada occidentale, Asia centrale, su alcune porzioni di oceano e lungo le coste antartiche. Soprattutto i valori inferiori alle medie registrati su una porzione degli Stati Uniti hanno avuto una grande rilevanza mediatica, anche se basta vedere la mappa per capire che gli Stati Uniti orientali, pur essendo densamente abitati, non costituiscono che una piccola percentuale della superficie terrestre. Al contrario, i massimi si trovano sulle zone Artiche, mentre la grande maggioranza delle terre emerse ha anomalia positiva, talora pure vistosa: Europa centrale, Stati Uniti occidentali, Alaska compresa, Australia e Africa settentrionale, e anche l’Antardide centrale sono regioni più calde della media. Relativamente agli Stati Uniti occidentali, si può notare come il centro dell’anomalia positiva sia collocato sulla California, stato che ha risentito di una delle più grandi e gravi siccità che si ricordino a memoria.

 

Uno zoom sull’Europa mostra l’intero continente in anomalia positiva, con picchi ragguardevoli di oltre 2 °C tra Romania e Turchia. L’Italia non fa eccezione e mostra un’anomalia compresa tra 0,75 °C e 1,25 °C circa, con le regioni alpine e la Sardegna tra le più calde.

A livello di precipitazioni, sempre sull’Europa, il rateo è aumentato su gran parte del continente, dalle zone centrali sino alla

Scandinavia, mentre anomalie negative si riscontrano sulla Russia. Solo per capirsi, 0.5 mm/day significano, in un anno, 183 mm. Tenuto conto della grande variabilità interannuale della grandezza precipitazione, nessuno di questi valori di anomalia, dal punto di vista statistico, è significativo, ma è comunque un dato utile al fine di interpretare gli effetti climatici sul territorio.

 

 

Infine, un’occhiata alla circolazione media annua nel 2014 alla quota della tropopausa o bassa stratosfera nell’emisfero nord mostra un andamento con cinque lobi (si vedono bene nelle fasce azzurre) abbastanza equispaziati tra loro.

Se si guardano le anomalie, tuttavia, si può notare come tutti e cinque questi lobi rappresentino delle anomalie negative di geopotenziale. In particolare, le anomalie più intense si sono registrate sull’America settentrionale, tra l’oceano Atlantico e l’Europa nordoccidentale, e sull’Asia centrale, ovvero praticamente in corrispondenza alle zone che hanno fatto registrare le anomalie negative di temperatura più significative. Parallelamente, anche le zone di massima anomalia positiva di geopotenziale a 250 hPa, più o meno intervallate a quelle di minimo, corrispondono quasi esattamente alla posizione delle regioni che hanno fatto registrare le massime anomalie di temperatura superficiale, a riprova dello stretto legame tra la circolazione nella troposfera e quanto avviene in stratosfera.

Per concludere, in questi primi giorni dell’anno, i vari ricercatori che si occupano di clima nel mondo stanno lavorando per validare le misure a scala nazionale e globale, e pubblicano via-via i risultati dei loro studi.

Sono usciti da poco i dati relativi all’Italia: lo studio del CNR-ISAC sull’anno meteorologico 2014 (ovvero sui dodici mesi tra dicembre 2013 e novembre 2014) conferma come l’anno meteorologico 2014 sia stato l’anno più caldo dall’inizio delle misure, con un’anomalia di + 1,39 °C rispetto alla media 1971-2000, un valore decisamente superiore alla media globale ed in linea con quanto discusso in precedenza riguardo alle anomalie (tenendo conto del diverso trentennio di riferimento).
In questi stessi giorni è uscita anche un’analisi condotta su un periodo di oltre 160 anni (1847-2013) in Finlandia (si veda questo studio di Mikkonen e altri, appena uscito), nella quale si dimostra che, in tale periodo, si è avuto un riscaldamento della temperatura media annua di quasi 2,5 °C, del tutto paragonabile pertanto al rateo di riscaldamento riscontrato sul territorio italiano nello stesso periodo.

 

Testo di Claudio Cassardo

28 responses so far

28 Responses to “Il 2014: in pratica l’anno più caldo dall’inizio delle misure”

  1. […] un dettagliato approfondimento vi segnaliamo l’ultimo post di Climalteranti. Share // Sharrre jQuery(document).ready(function(){ jQuery('#twitter').sharrre({ share: { […]

  2. robertoon Gen 8th 2015 at 14:55

    @Cassardo

    Le differenze sono sicuramente nei dati grezzi. Ma nella elaborazione ufficiale del NOAA (State of Climate) è il 2010 ad essere il più caldo e lo stesso vale per la NASA e Met Office.

    Per il NOAA, il 2014, fino a novembre, è risultato essere il più caldo. E probabilmente lo rimarrà, in quanto il dicembre 2010 fu relativamente freddo (con l’innesco della NINA). Questo nella loro analisi che pubblicano a metà di ogni mese.

    http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/cmb/images/global/2014/nov/ytd-nov-2014-horserace.png

    Perchè lei ritiene più valida l’analisi dei dati grezzi?

    Per il resto, complimenti per l’analisi!

  3. robertoon Gen 8th 2015 at 14:58

    dimenticavo di aggiungere che, chiaramente, parliamo di dettagli, come giustamente ha scritto. Il quadro è ben chiaro e non cambia se il record riguarda il 2010 o il 2014.

  4. Riccardo Reitanoon Gen 9th 2015 at 20:01

    Secondo i dati ISAC appena usciti, in Italia il 2014 è stato anche l’anno solare più caldo con un’anomalia (deviazione rispetto alla media del trentennio 1971-2000) di 1.45 °C.

  5. Max72on Gen 10th 2015 at 07:00

    Ecco i soliti siti italiani subito alla carica con le diffamazioni

    http://meteoteam.blogspot.fr/2015/01/linganno-di-calcolo-della-temperatura.html

    Ricordo che anni fa avevano detto che erano i dati NASA a essere falsificati quando l’ anno piu’ caldo fu per la NASA, ora diventano NOAA e il JMA i corrotti.
    Secondo loro il corrotto e falsificatore diventa automaticamente colui che osa dire che l’ anno in corso e’ il piu’ caldo.
    Tutti ingannano, tutti mentono, solo loro (che non sanno nemmeno le scienze di seconda media) sono la bocca della verita’.
    Da fastidio si, sapete perche’ ? perche’ queste dozzini di blog sono tutti della stessa pasta e la gente crede a loro piuttosto che all’ unico sito climatico serio che e’ Climalteranti.
    Se guardate con google “La NOAA falsifca i dati” decine di mezzi di informazioni hanno riportato l’ articolo diffamatorio di un blog personale antiscientifico. Questa gente fa danni ogni giorno alla scienza, non possiamo sempre dire, ma dai, sono dei ragazzini. Eh no, sta gente ci da dentro a rovinare il lavoro di chi ci mette la scienza. Non so voi, ma io lo vedo come un’ attacco a tutti noi che lavoriamo con coscienza.

  6. Max72on Gen 10th 2015 at 07:04

    @Roberto. Infatti, il margine di errore c’e’ in TUTTE le misurazioni e i primi anni sono in un fazzoletto e comunque sono tutti anni recenti. Non ci vuole uno scienziato per trarne le conclusioni sul trend in atto, anche uno studente di matematica della terza media con un minimo di preparazione e di onesta’.
    2010 o 2014 o 2005 qualche centesimo piu’ o meno, la sostanza non cambia, senza dover tirar sempre in ballo la storia dei dati “falsificati” che certa gente bolla sempre e solo a chi conviene.
    Non riesco a abituarmi a questa gente, il fatto e’ che si moltiplicano come mosche, e mettono le loro baggianate ovunque e la gente prende tutto cio’ per buono.

  7. Max72on Gen 10th 2015 at 07:22

    Ragazzi quella dello scienziato giapponese e’ forte.

    http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/07/09/nel-2015-lemisfero-nord-del-pianeta-comincera-a-raffreddarsi/

    Un sito italiano chiamato Il Navigatore Curioso afferma che secondo “la Voce della Russia” un giapponese AVREBBE detto…che dal 2015 inizia l’ era glaciale.

    Ragazzi basta essere buoni chiamiamo le cose per il loro nome….SPAZZATURA.
    (senza offendere l’innocente spazzatura i cui “antenati” un tempo hanno svolto un compito utile).

  8. Riccardo Reitanoon Gen 10th 2015 at 09:29

    Max72
    sono anni che qualcuno predice un’imminente piccola o grande era glaciale. Mentre gli “appassionati” dei cicli, che però parlano al massimo di stasi o rallentamenti del riscaldamento, esistono nella letteratura scientifica, di imminenti ere glaciali non c’è traccia.
    Queste teorie vengono tipicamente riportate da blog di “contrinformazione” contro la “scienza ufficiale”, tipicamente costretti a fare ricorso ad un qualche complotto mondiale per giustificarne l’assenza dalla letteratura scientifica. Spazzatura scientifica, appunto.

  9. oca sapienson Gen 10th 2015 at 22:48

    Max72,
    quel blog ha “controinformazioni” strepitose

    In un estratto di un enigmatico video della Nasa, è possibile vedere il viaggio degli astronauti a bordo del modulo spaziale che li ha portati su Marte, mentre in alcuni fotogrammi, invece, si vede un astronauta che cammina sul terreno rosso di Marte… Viene il dubbio che tutta la questione sugli avvistamenti ufo e la possibile vita extraterrestre sia una gigantesca montatura per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica sui reali piani segreti degli illuminati: salvarsi la pelle in vista della glaciazione. Ma queste sono solo le fantasie di una contorta mente complottista… o no?

    Per chi volessi salvarsi la pelle, i piani segreti degli illuminati sono in codice nella puntata di science report del 1 aprile 1977 (embè? La data è un depistaggio, ovvio…)

  10. stephon Gen 11th 2015 at 12:18

    Max72
    ———–
    Questa gente fa danni ogni giorno alla scienza…
    ———–
    L’antidoto, fra gli altri, lo aveva già sagacemente suggerito, a suo tempo, il grande Cipolla con la sua teoria della stupidità umana . Questi si illudono di appartenere alla categoria dei banditi; in realtà sono solo degli stupidi.

  11. albertoon Gen 12th 2015 at 11:53

    Il fu Cipolla non individuò nessun antidoto alla stupidità umana

    ed infatti chiosava che «contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano».

    E suppongo che il fatto che dopo la sua morte venga di gran lunga più citato per il suo libello sarcastico che per la sua attività da economista lo avrebbe tristemente confermato riguardo alla correttezza delle sue leggi, tra le quali mi piace evidenziare la seconda.
    E la ricordo con parte del commento ad essa dedicato dallo stesso Cipolla nel noto libello

    “La prova che l’educazione e l’ambiente sociale non hanno nulla a che fare con la probabilità s (nota mia: s per il Cipolla è la frazione di stupidi presente nella razza umana, alla quale per la I legge non è possibile attribuire un valore numerico in quanto risulterebbe sempre una sottostima di quello effettivo) è stata fornita da una serie di esperimenti condotti in molte università del mondo. Possiamo suddividere la popolazione di un’università in quattro grandi categorie: i bidelli, gli impiegati, gli studenti, il corpo docente.
    Ogni volta che si analizzarono i bidelli si trovò che una frazione a di loro erano stupidi. Dato che il valore di s era più alto di quanto ci si aspettasse (Prima Legge), si pensò dapprima, pagando il tributo alle mode correnti, che ciò fosse dovuto alla povertà delle famiglie da cui in genere i bidelli provengono e alla loro scarsa istruzione. Ma analizzando i gruppi più elevati si trovò che la stessa percentuale prevaleva anche fra gli impiegati e fra gli studenti. Ancora più impressionanti furono i risultati ottenuti fra il corpo docente. Sia che si considerasse una grande università od una piccola, un istituto famoso od uno oscuro, si trovò che la stessa frazione s di professori era composta da stupidi. Fu tale la sorpresa dei risultati ottenuti che ci si prefisse di estendere le ricerche ad un gruppo particolarmente selezionato, ad una vera e propria «élite», cioè i vincitori dei Premi Nobel. Il risultato confermò i poteri supremi della Natura: una frazione s dei Premi Nobel è costituita da stupidi. Questo risultato è difficile da accettare e digerire, ma troppe prove sperimentali ne provarono la fondamentale validità. La Seconda Legge Fondamentale è una legge di ferro, e non ammette eccezioni”.

    Commento ironicamente intelligente, ma non nel senso dato dal Cipolla stesso al termine.

  12. Claudio Cassardoon Gen 12th 2015 at 15:14

    @Roberto
    non ritengo affatto più valida l’analisi dei dati grezzi, anzi è il contrario. Ci sono due ragioni per le quali da alcuni anni ho iniziato a fare queste analisi. La prima è ovvia: passato capodanno, ho una curiosità immediata di sapere come è stato l’anno appena trascorso a livello globale. E qui, ringraziando la NOAA, che mette online GRATUITAMENTE i propri dati, sia pure grezzi, al momento tali dati sono gli unici disponibili subito al fine di quantificare gli andamenti, e quindi per questo li uso.
    Inoltre, questi dati, oltre che grezzi, sono anche disposti su punti griglia.
    Inoltre la “grigliatura” (so che questa espressione in lingua italiana fa sorridere e pensare alle grigliate di maiale…) ha un piccolo vantaggio rispetto all’uso dei dati di stazione, che è quello di rendere più omogeneo il dataset. Nel senso che, se in un quadrato di griglia ho cento stazioni ed in un altro ne ho due, i due quadrati pesano allo stesso modo (o, meglio, pesano in base alla loro superficie). Ovviamente, alla base si presuppone che ci siano almeno una stazione per ogni quadrato di griglia (il che non è necessariamente vero per le regioni remote, e non lo è di certo per i punti in quota, visto che nel mondo esistono soltanto 700 stazioni circa che effettuano radiosondaggi), e questo è l’evidente svantaggio di usare questi dati.
    Inoltre ancora, in questi dati grigliati entrano in gioco non soltanto le misure, ma anche le rianalisi, ovvero le uscite al tempo t=0 dei modelli, ovvero ancora una sorta di interpolazione dei dati misurati dal punto di vista del modello.
    Al di là degli errori di misura e del diverso insieme di stazioni usato in questi dati “grigliati” rispetto alle analisi “ufficiali del NOAA (State of Climate)”, tutto questo processo di rianalisi introduce certamente delle incertezze che sono difficilmente quantificabili a priori, ma che possono poi essere stimate a posteriori guardando quanto le stime di un dataset si scostano da quelle dell’altro.

  13. robertoon Gen 12th 2015 at 17:07

    @Claudio Cassardo

    La ringrazio per la gentile risposta! Al di la dei record, avevo una curiosità più tecnica sulla questione, che lei ha soddisfatto.
    Saluti

  14. […] Dobbiamo inoltre ancora sconfiggere l’epidemia di Ebola e per i meteorologi il 2014 è stato uno degli anni più caldi mai misurati: le previsioni per il futuro sono tutt’altro che rosee… […]

  15. stephon Gen 13th 2015 at 20:14

    @alberto
    non ho mica detto che esista un antidoto alla stupidità umana. Ho solo riportato l’asserzione di Cipolla (che poi non sono mica così sicuro come lei che “dopo la sua morte venga di gran lunga più citato per il suo libello sarcastico che per la sua attività da economista”: lo può dimostrare? O siamo nel campo dei luoghi comuni?) per il semplice fatto che corrobora un dato di fatto. Rendersene conto è già qualcosa.

  16. albertoon Gen 14th 2015 at 11:37

    @steph: nel tuo penultimo commento hai scritto “L’antidoto, fra gli altri, lo aveva già sagacemente suggerito …”. Purtroppo conoscendo da tempo lo scritto del Cipolla ho fatto notare che non era così.
    O meglio, in effetti il Cipolla nel preambolo alle sue leggi si propone costruttivamente di “investigare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana.”
    Ma mentre a livello di conoscenza ottiene dei risultati apprezzabili, fallisce ineluttabilmente nell’ indicare rimedi applicabili alla stupidità. Certo alla fine teorizza la fondamentale distinzione tra società in ascesa e società in declino (entrambe con la stessa s ma con un aumento relativo dei membri Hs e Bs nelle seconde) ma al di là della constatazione storica non fornisce alcuna indicazione pratica per influenzare in qualche modo le società reali.

    Riguardo alle prove statistiche che mi chiedi: non le ho e non m’ interessano.
    Ti suggerisco solo di fare un’ indagine interrogando i tuoi amici e conoscenti che conoscano almeno per averlo visto (magari senza aver letto il testo originario) il piano cartesian-cipolliano.
    Ipotizzo che troverai come ben pochi abbiano letto lavori “seri” del Cipolla, forse nemmeno tu stesso.

    Segnalo anche, come esperienza personale, che mi è capitato diverse volte di conversare con qualcuno che citasse il Cipolla in relazione alla stupidità umana e nel corso degli anni mi sono chiesto come mai, in questo sottoinsieme particolare, la quasi totalità credesse di appartenere alle aree I e Bi.
    Per fortuna a tale riguardo pur da stupido quale sono mi è venuto in soccorso il Cipolla stesso in qualche suo passaggio.

  17. stephon Gen 15th 2015 at 21:49

    alberto
    non posso che essere d’accordo con te, in effetti. Corollario compreso. D’altra parte, non credo di aver mai incontrato qualcuno a conoscenza del modello di C. (senza per questo citarlo) che creda di appartenere all’area Hs.

  18. Riccardo Reitanoon Gen 16th 2015 at 23:42

    Pubblicati i dati GISS e NOAA per il 2014. Anno record in entrambi i casi.

  19. […] il primo posto nella classifica degli anni più caldi dall’inizio delle misurazioni. In un post su climalteranti.it si legge: “No, non siamo a caccia di record: ne faremmo volentieri a meno. Perché il clima non […]

  20. Valentinoon Gen 20th 2015 at 13:49

    Per cinque immagini di sintesi sul 2014 e gli anni precedenti:
    http://www.washingtonpost.com/blogs/capital-weather-gang/wp/2015/01/16/five-images-that-best-illustrate-earths-record-warmth/

  21. Valentinoon Gen 21st 2015 at 09:54

    2014 was the planet’s warmest year on record. Now, one year doesn’t make a trend, but this does – 14 of the 15 warmest years on record have all fallen in the first 15 years of this century.

    Dice Obama nel suo Stato dell’Unione 2015 e prosegue:

    I’ve heard some folks try to dodge the evidence by saying they’re not scientists; that we don’t have enough information to act. Well, I’m not a scientist, either. But you know what – I know a lot of really good scientists at NASA, and NOAA, and at our major universities. The best scientists in the world are all telling us that our activities are changing the climate, and if we do not act forcefully, we’ll continue to see rising oceans, longer, hotter heat waves, dangerous droughts and floods, and massive disruptions that can trigger greater migration, conflict, and hunger around the globe. The Pentagon says that climate change poses immediate risks to our national security. We should act like it.

    That’s why, over the past six years, we’ve done more than ever before to combat climate change, from the way we produce energy, to the way we use it. That’s why we’ve set aside more public lands and waters than any administration in history. And that’s why I will not let this Congress endanger the health of our children by turning back the clock on our efforts.

    I am determined to make sure American leadership drives international action.

    In Beijing, we made an historic announcement – the United States will double the pace at which we cut carbon pollution, and China committed, for the first time, to limiting their emissions. And because the world’s two largest economies came together, other nations are now stepping up, and offering hope that, this year, the world will finally reach an agreement to protect the one planet we’ve got.

  22. albertoon Gen 22nd 2015 at 14:14

    Da parte mia segnalo questo grafico
    http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/cmb/images/global/2014/ann/timeseries/land-ocean-combined.png
    dal quale si vede come a partire dagli ultimi anni del secolo scorso le T superficiali terrestri siano cresciute ben più di quelle superficiali oceaniche. Il che conferma ancora una volta il ruolo di mitigazione degli oceani grazie alla loro immensa capacità termica ed al fatto che si stanno scaldando ben al di sotto della superficie.
    Mi vengono in mente due domande:
    1) come mai il riscaldamento differenziale ben evidente nella parte finale del grafico non si è realizzato durante il riscaldamento globale accaduto tra il 1900 e il 1940 circa?
    2) cosa si aspettano i modelli climatici per i prossimi decenni? Il disaccoppiamento tra T oceaniche e terrestri si ridurrà e magari si annullerà? E saranno le T oceaniche a crescere più in fretta e, in un certo senso, a raggiungere quelle terrestri o viceversa?

    Ringrazio in anticipo per le benvolute risposte.

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