Il manuale di psicologia climatica: una guida per affrontare l’impatto psicologico della crisi climatica ed ecologica
Negli ultimi anni, la crisi climatica ed ecologica è passata da questione scientifica e politica ad una vera e propria emergenza di salute pubblica. L’aumento degli eventi estremi e delle loro conseguenze disastrose ha effetti su scala globale, con gravi ripercussioni sulla salute fisica (Filippini et al., 2024) e mentale (IPCC, 2022; Charlson et al., 2021: Cianconi et al. 2023).
Il Manuale
Oltre all’aumento di disturbi psichiatrici come il disturbo post-traumatico da stress e la depressione maggiore dopo eventi climatici estremi, si osservano sempre più spesso intense reazioni psicologiche anche in chi non li ha vissuti direttamente, tra cui ansia, senso di lutto e impotenza. Comprenderle è essenziale per affrontare le sfide ambientali e sociali attuali. In questo contesto, il Manuale di Psicologia Climatica della Climate Psychology Alliance (CPA) rappresenta una risorsa chiave. La sua recente traduzione italiana, curata dalle psicologhe-psicoterapeute Lucia Tecuta, Camilla Gamba e Paola Sabatini, ne amplia la fruibilità, offrendo a professionisti, ricercatori e attivisti italiani uno strumento fondamentale per approfondire queste tematiche.
Il Manuale di Psicologia Climatica è un lavoro collettivo redatto da un gruppo internazionale di esperti e clinici del campo della psicologia climatica, una disciplina emergente che si occupa di studiare il modo in cui gli esseri umani percepiscono, elaborano e rispondono alla crisi climatica. Questo lavoro offre un materiale divulgativo e vuole essere una guida importante per chi desidera comprendere non solo le risposte psicologiche alla crisi in atto, ma anche le barriere psicologiche che ostacolano l’azione climatica. Inoltre, rappresenta una guida preziosa per chi è impegnato nell’offrire supporto psicologico alle persone che vivono crescente ansia e preoccupazione per il futuro del pianeta. Il contributo della CPA nel rendere disponibile questo materiale dimostra la sempre maggiore consapevolezza della necessità di un approccio psicologico alla crisi ambientale, un aspetto che fino a poco tempo fa era spesso trascurato nei dibattiti pubblici.
La Psicologia Climatica: concetti chiave
Il manuale tratta una vasta gamma di concetti chiave della psicologia climatica, con l’obiettivo di offrire una panoramica completa delle principali questioni psicologiche legate alla crisi climatica. Tra i temi chiave troviamo concetti psicoanalitici quali la negazione e altre difese psicologiche, che spesso portano molte persone a minimizzare il problema o a evitare di pensarci. Questo fenomeno, noto come “disimpegno psicologico”, è un ostacolo significativo all’azione ed alla presa di coscienza. Troviamo anche processi cognitivi quali la catastrofizzazione, che rappresenta una modalità di pensiero che può generare ansia e paura, distorcendo l’elaborazione delle informazioni e può arrivare a convincerci che lo scenario peggiore sia il più realistico e probabile. Troviamo anche definizioni di varie eco-emozioni oltre all’eco-ansia, quali solastalgia, lutto, colpa e vergogna spesso legate alla crisi ecologica e climatica, oltre a concetti fondamentali per comprendere l’inazione, quali l’impotenza appresa e le riposte traumatiche.
Cambiamento climatico e disagio psicologico: cosa ci dice la ricerca
Lo studio degli effetti psicologici del cambiamento climatico è un campo emergente ed ha portato all’introduzione del termine “eco-distress” per descrivere il disagio emotivo specificamente legato alla crisi ecologica e climatica, costituendo un importante rischio per la salute mentale (Agoston et al., 2020). In particolare, l’eco-ansia o ansia climatica (Coffey et al., 2021; Hickman et al., 2021), termini a volte usati in modo intercambiabile ma con alcune sottili differenze (Pihkala, 2020), si riferisce al disagio psicologico legato alla crisi climatica e ai suoi effetti presenti e futuri. Mentre l’eco-ansia è spesso descritta come una preoccupazione generalizzata per le condizioni ambientali ed il futuro del pianeta, l’ansia climatica tende a enfatizzare l’angoscia specifica derivante dalla consapevolezza dell’impatto umano sul cambiamento climatico e dalla percezione di una mancanza di controllo sulla situazione (Pihkala, 2020). L’eco-ansia e ansia climatica possono variare da risposte appropriate, razionali ed adattive, spesso associate a comportamenti pro-ambientali e varie forme di attivismo (Verplanken, 2020; Jain e Jain, 2022; Hereen et al., 2023), fino a contribuire potenzialmente ad esiti negativi sulla salute mentale quali sintomi di ansia e di depressione (Heinzel et al., 2023). Inoltre, l’eco-ansia è particolarmente diffusa tra i giovani, che non solo manifestano una forte preoccupazione per il cambiamento climatico, ma riportano anche sentimenti di tradimento legati all’inazione dei governi, come evidenziato da uno studio su larga scala condotto su 10.000 giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni in dieci paesi, che ha rilevato come la maggior parte dei partecipanti provi ansia e angoscia per la crisi climatica (Hickman et al., 2021).
Figura 1. Preoccupazioni per il cambiamento climatico e impatto sul funzionamento (Hickman et al., 2021, The Lancet, Planetary Health)
Eco-ansia e preoccupazioni ecologiche in Italia
Anche in Italia stanno emergendo i primi studi, con ad esempio la validazione in lingua italiana (Rocchi et al., 2023) del questionario più utilizzato per valutare l’ecoansia in letteratura scientifica ovvero la Hogg Eco-Anxiety Scale (Hogg et al. 2021) e la validazione in lingua italiana (Tecuta et al., 2024) del test per valutare le preoccupazioni ecologiche associate alle scelte alimentari ovvero la Eating-Related Eco-concern Questionnaire (Qi et al., 2022). Gli studi condotti su campioni italiani evidenziano un legame tra eco-ansia e comportamenti pro-ambientali, nonché tra preoccupazioni ecologiche e scelte alimentari sostenibili (Rocchi et al., 2024; Tecuta & Tomba, 2024). Tuttavia, nell’ambito delle abitudini alimentari, emergono anche correlazioni significative con atteggiamenti rigidi e disfunzionali, evidenziando la complessità della relazione tra preoccupazioni ecologiche e salute mentale (Tecuta & Tomba, 2024).
Oltre l’eco-ansia: Altri concetti rilevanti per il cambiamento
Il manuale della CPA offre strumenti per affrontare e gestire emozioni complesse legate alla crisi climatica, sia a livello individuale che collettivo. Oltre a trattare sentimenti di ansia e impotenza, approfondisce anche emozioni positive come la compassione e la speranza radicale. Introduce inoltre concetti chiave quali identità ambientale e valori, aspetti fondamentali per affrontare il cambiamento climatico in modo costruttivo. Un altro tema centrale è la giustizia climatica e la responsabilità sociale, poiché la crisi ambientale non colpisce tutti allo stesso modo e solleva importanti questioni di equità. In questo contesto, il manuale esplora il ruolo della psicologia nel favorire una maggiore consapevolezza e responsabilità collettiva, essenziali per una transizione equa e sostenibile. Viene dedicata particolare attenzione alle strategie per il cambiamento: comprendere i fattori psicologici che influenzano il comportamento umano è cruciale per sviluppare strategie efficaci di comunicazione e mobilitazione sociale. Infine, il manuale fornisce strumenti pratici per superare la resistenza al cambiamento e stimolare azioni concrete.
Un punto di partenza, non di arrivo
La versione italiana del Manuale di Psicologia Climatica è un passo importante per diffondere questa disciplina ancora poco nota in Italia. Psicologi, educatori e attivisti potranno approfondire gli aspetti psicologici della crisi climatica e sviluppare interventi più efficaci e climate psychology-informed. Il manuale offre un’introduzione ai concetti chiave per poter sviluppare strumenti utili mirati a integrare la dimensione climatica nella pratica professionale, colmando al momento la mancanza di linee guida ufficiali nel Paese.
Nel mondo anglosassone, invece, enti come l’Australian Psychological Society e l’American Psychological Association forniscono da anni materiali, emergenti linee guida e action steps ovvero raccomandazioni di passi concreti per le comunità, gli individui, i professionisti e i policy-makers. La traduzione del Climate Psychology Handbook rappresenta non solo un adattamento linguistico, ma un’opportunità per riconoscere la crisi climatica anche come una sfida psicologica globale. In un contesto dove il dibattito sul clima è spesso politicizzato e strumentalizzato creando divisioni e polarizzazioni, l’approccio della psicologia climatica può fornire strumenti cruciali per superare lo stallo emotivo e politico e passare all’agire collettivo.
Testo di Lucia Tecuta, Ricercatrice presso Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna
One response so far
molto interessante, grazie. Sono temi che volenti o nolenti dovremo occuparci, e spiegano molte cose che stanno succedendo. C’è in giro parecchi gente che non sta bene.