ImpattiOceaniTraduzioni

Prove più salde di una Circolazione nord-atlantica più debole

Pubblichiamo la traduzione di un post su RealClimate di Stefan Rahmstorf, oceanografo del Potsdam Institute for Climate Impact Research, che riassume le recenti pubblicazioni che portano evidenze più robuste di una più debole Circolazione atlantica con inversione meridionale.    Con due studi su Nature, l’indebolimento del Sistema della Corrente del Golfo è tornato nei titoli delle notizie scientifiche. Erano uscite pubblicazioni interessanti anche prima, per cui è proprio ora di fare il punto della situazione. Iniziamo da Nature dell’11 aprile, che oltre ai due nuovi studi (a uno dei quali ho partecipato) comprende un commento nella sezione News&Views. Tutto ruota attorno alla domanda “Il Sistema della Corrente del Golfo sta già rallentando?”. I modelli climatici indicano che questa sarà una delle conseguenze del riscaldamento globale, insieme ad altri problemi quali l’innalzamento del livello del mare, l’aumento delle ondate di calore, dei periodi di siccità e di eventi di precipitazione estremi; ma questo rallentamento è già in corso? La risposta è tutt’altro che scontata. La Circolazione atlantica con inversione meridionale (Atlantic Meridional Overturning Circulation, AMOC in inglese, vedi la nota 1 in fondo), detto anche Sistema della Corrente del Golfo, è un enorme sistema tridimensionale di flussi attraverso l’intero oceano Atlantico che varia secondo diverse scale temporali, ragione per cui non basta affatto immergere un misuratore di corrente nell’acqua in uno o due punti. (altro…)
GhiacciImpattiNeve

Cambiamento climatico e rischio in montagna – 2: valanghe di neve: eventi recenti e scenari futuri

In un post precedente avevamo mostrato i potenziali effetti dei cambiamenti climatici sui rischi in montagna, con particolare attenzione alle valanghe di neve, potenzialmente più intense e distruttive. Gli eventi dei due ultimi inverni hanno tragicamente confermato tale tendenza, primo fra tutti l’evento di Rigopiano.   Le vittime di incidenti di valanga negli ultimi 30 anni (1986-2017) sono circa 20 in media l’anno, con una punta massima di 49 persone nell’inverno 2017. Dopo una relativa diminuzione negli anni ’90 e fino al 2000 circa, verosimilmente legata alle diminuite precipitazioni invernali e primaverili, si osserva un valore nuovamente crescente, con una evidente impennata a partire del 2013. L’inverno 2018 vede almeno 18 vittime. Gli incidenti crescono negli anni più nevosi e va rilevato che in fase di soccorso post slavina, i soccorritori stessi siano in pericolo. Benché l’incremento di incidenti possa presentare diverse concause, quali l’accresciuto numero di frequentatori della montagna (scialpinisti ecc.) o l’impreparazione degli stessi, i fattori climatici (intense precipitazioni nivali su brevi periodi, tipicamente 2-3 giorni, rialzi improvvisi di temperatura all’inizio della primavera) giocano di sicuro un ruolo rilevante (Lazar e Williams, 2008; Addimando, 2011). (altro…)
Didattica

Strumenti creativi per parlare ai ragazzi del clima che cambia

Come portare il tema dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale tra i banchi di scuola? Per vincere questa sfida Istituto Oikos, in collaborazione con altre 12 ONG europee, ha realizzato S.A.M.E. World, un progetto educativo europeo che si pone l'obiettivo di incoraggiare una riflessione critica sull’attuale modello di sviluppo e sulle conseguenze dei nostri stili di vita. Il progetto è partito da un assunto: i programmi scolastici dovrebbero favorire la capacità degli studenti di osservare e interpretare i processi globali per comprenderne l’evoluzione e la portata, ma soprattutto evidenziarne l’interconnessione. Conoscere le dinamiche globali che stanno alla base della povertà, dell’ingiustizia sociale e delle migrazioni, che rendono ognuno di noi responsabile davanti alle sfide sociali, ambientali e culturali del nostro tempo, può permetterci di trovare soluzioni comuni e tornare a immaginare e costruire una società più equa. Crediamo profondamente che non sia possibile risolvere queste sfide a meno che non si parta dall’educazione e dalla scuola. A tale scopo Same World ha realizzato numerosi materiali didattici e iniziative di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza di insegnanti e studenti sul tema della giustizia ambientale e le connessioni con i cambiamenti climatici e la migrazione ambientale. Numerose sono le attività e le risorse pedagogiche gratuite che forniscono ai docenti gli strumenti utili per affrontare questi argomenti in classe. (altro…)
ElezioniPolitica

I cambiamenti climatici nelle elezioni politiche 2018

Anche se poco se ne è parlato nei dibattiti, il tema del cambiamento climatico è ben presente nei programmi elettorali. E l’iniziativa La Scienza al Voto è riuscita nell’obiettivo far sottoscrivere un impegno serio a quasi tutte le forze politiche. Ora che è trascorso un po’ di tempo dalle elezioni, e quindi è minore il pericolo che affrontare questo tema possa essere visto come viziato da intendi propagandistici, può essere utile cercare di capire quanto il tema dei cambiamenti climatici è stato presente nelle elezioni del 2018. La questione è ampia e complessa, quindi questo post vuole solo fornire alcune informazioni di base e spunti di riflessione, senza pretesa di fornire un’analisi esaustiva.

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Come primo punto, si può dire che in queste elezioni il tema è stato più presente che nelle passate elezioni. Poco se ne è parlato nei dibatti elettorali, ma è stato presente in quasi tutti i programmi dei partiti politici. Se si leggono i programmi (Centrosinistra, Centrodestra, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, o di altre liste raccolti da La Scienza al voto di cui si dirà più avanti) si trovano impegni, toni e sfumature molto diversi, come previsto. Ed è ovvio anche che un impegno su un programma elettorale non implichi necessariamente di per sé l’attuazione dell’impegno stesso, sia perché il programma potrebbe essere una declamazione strumentale non sorretta da un reale interesse, sia perché le debolezze complessive della proposta politica potrebbero minare l’effettiva realizzabilità del programma stesso (e.g. ma mancanza di una chiara spiegazione di come trovare le necessarie coperture finanziarie). Ma questa non è una novità; il punto importante è che chi da anni è abituato a dare un’occhiata alla presenza di questi temi nei programmi quest’anno ha trovato di più. (altro…)
LibriRecensione

I limiti fisici alla crescita economica

Pubblichiamo la presentazione del libro “Physical limits to economic growth”, appena pubblicato per le edizioni Routledge, curato da Roberto Burlando e Angelo Tartaglia. E’ recentemente stato pubblicato il libro Physical limits to economic growth, apparso nella collana Routledge Studies in Ecological Economics. L’opera ha tratto occasione dal convegno Science and the Future che si svolse, presso il Politecnico di Torino, nell’ottobre 2013. Il tema è pienamente espresso dal titolo e l’intento è quello, insieme, di presentare lo stato dell’arte su una serie di problematiche rilevanti e di offrire approfondimenti originali su vari aspetti della sostenibilità o insostenibilità del sistema socio-economico globale contemporaneo. Un impegno, assunto e perseguito nel convegno del 2013 e continuato in questo testo, era ed è quello di intavolare un dibattito scientifico tra ambiti culturali differenti: scienze della natura da un lato e scienze economico-sociali dall’altro. Come è ovvio e ben noto i linguaggi sono diversi ma la pesante oggettività dei fatti impone o imporrebbe uno sforzo congiunto per analizzare con disincanto e senza barriere artificialmente costruite la fenomenologia evolutiva delle società umane nel contesto ambientale del nostro pianeta, e, possibilmente, suggerire modalità razionali e praticabili per gestire trasformazioni la cui rapidità sta ripercuotendosi negativamente e pesantemente, e ancor più rischia di farlo nel futuro, sull’umanità nel suo insieme. (altro…)
MeteorologiaModelli ClimaticiPrevisioniRiscaldamento Globale

Arriverà del freddo (d’inverno succede), mentre il riscaldamento globale continua

L’ondata di freddo prevista per la prossima settimana è ormai notizia diffusa su tutti i media; aldilà dei dettagli, ancora suscettibili di cambiamenti, si tratta di un caso meteorologico interessante perché mostra un orizzonte di prevedibilità molto esteso, cosa relativamente rara e più che altro osservabile nelle grandi onde di calore estivo. Contrariamente a quanto scrivono in queste ore le due principali testate giornalistiche italiane (vedi qui e qui) nei prossimi giorni tuttavia non arriverà il “Burian” in Italia (da non confondersi comunque con “buriana”, con un significato diverso e spesso metaforico). Primo perché si scrive Buran, secondo perché il Buran è un vento delle steppe siberiane, interessa solo l’Asia e in Europa non soffia: in Italia il vento da nordest si chiama grecale, come da rosa dei venti, oppure bora, nel caso in cui entri sull'Adriatico dalle cosiddette "porte della bora" (le "strettoie" di uscita dell'altopiano a nordest dell'Adriatico). (altro…)
ComunicazioneDisinformazioneNegazionismo

FLICC! Cinque caratteristiche di tutti i negazionismi

Due studiosi americani, i fratelli Mark and Chris Hoofnagle, hanno stilato un elenco di cinque caratteristiche condivise da tutti i negazionismi: Falsi esperti, Logica fallace , pretese Impossibili, Cherry picking, Complottismo. Queste tattiche sono già state discusse su Climalteranti nel contesto del corso online sul negazionismo climatico “Denial 101x”, dove sono riassunte dall’acronimo FLICC (vedi immagine).  

 Fonte immagine

  I “negazionismi” non sono tutti uguali. Ci sono molte differenze tra un negazionista climatico, uno dell’Olocausto e uno dell’utilità dei vaccini. Queste cinque caratteristiche, sono però condivise da un ampio spettro di negazionisti, e forniscono una chiave di lettura comune per opinioni negazioniste su molte questioni diverse. La base di ogni negazionismo sta nell’usare argomentazioni fuorvianti per convincere gli altri che un fatto storicamente o scientificamente accertato sia in realtà falso o discutibile. Nella mia tesi di laurea sulla disinformazione nel campo dei cambiamenti climatici ho cercato di applicare le cinque caratteristiche a questo specifico negazionismo. Conoscerle può aiutarci a riconoscere notizie false e fuorvianti. (altro…)
LibriRecensione

Filosofia dei cambiamenti climatici

Cambiamenti climatici. Che ci azzecca la filosofia? In quanto orizzonte globale dell’umanità all’alba, invero ormai inoltrata, del XXI secolo, il global warming e le possibili o probabili catastrofi che esso prospetta non possono non essere oggetto della riflessione filosofica. A tale riguardo è però necessario fare un chiarimento preliminare, per così dire ex negativo: non può essere ufficio di una Filosofia dei cambiamenti climatici verificare e ancora meno stabilire quanto corrette siano le modellizzazioni e simulazioni elaborate dai climatologi. Di rilievo filosofico è per contro che i grandi sconvolgimenti della biosfera cui oggi assistiamo debbono considerarsi come disastri tecno-naturali, ossia come il risultato di complesse azioni e retroazioni fra l’umano e il non umano. A prescindere dalla veridicità o attendibilità delle previsioni fatte in sede climatologica, i guasti all’ambiente hanno oggi raggiunto dimensioni planetarie tali da mettere comunque in pericolo l’esistenza della civiltà così come oggi la conosciamo. Nel mio saggio Catastrofi e cambiamenti climatici. Sette riflessioni su pensiero e rappresentazioni del disastro tecno-naturale, pubblicato da Mimesis l’anno scorso, affronto temi fra loro diversi: dalla possibilità di narrare la catastrofe alla forza o debolezza persuasiva dei dati e modelli scientifici che la descrivono; dalla critica degli usi del mondo ai futuri immaginati e immaginabili; dallo spirito della complessità alla retorica della responsabilità nei confronti delle generazioni future. Il tratto comune delle riflessioni proposte è la consapevolezza che i disastri già avvenuti, in corso e annunciati scuotono fino alle fondamenta l’edificio del pensiero che la cultura non solo filosofica è andata costruendo nei secoli. L’articolo qui di seguito presentato illustra alcuni sviluppi della riflessione avviata nel libro, come pure alcune piste per future indagini. Trattasi di un testo piuttosto lungo, invero poco confacente al format “blog”– ma il pensiero filosofico ha le sue esigenze, fra cui quella di potersi distendere. (altro…)

MitomaniaNegazionistiTemperatureUragani

Se il negazionista neppure s’impegna più

Il freddo dell’inverno nell’emisfero nord del nostro pianeta ha portato, oltre alla neve, il ghiaccio, i raffreddori e le influenze, il solito tweet di Donald Trump, malauguratamente diventato Presidente degli Stati Uniti: “La costa est degli Stati Uniti è investita da un'ondata di gelo e per la vigilia di Capodanno sono attese temperature polari. Potremmo usare un po' di quel buon vecchio riscaldamento globale per proteggerci dal quale il nostro Paese, e non altri, sta pagando migliaia di miliardi di dollari. Copritevi bene!

Quest’ennesima idiozia del magnate newyorkese è stata accolta da numerosi articoli, sul web e sui giornali, che hanno spiegato per l’ennesima volta l’errore basilare di Trump, la confusione fra il meteo di una zona molto piccola del pianeta e il clima globale. Interessanti anche i numerosi tweet che hanno scherzato sul tema, ad esempio “Trump twitta come un bambino che odia l'ora di scienze”, “perché c’è la fame nel mondo se io sto mangiando un BigMac?”, “perché fa freddo se il sole è caldo?”, “questa è la cosa più stupida che hai twittato nel 2017, e questo non è poco…”.

Su Il Giornale del 30 dicembre è invece andato in onda il solito distacco dalla realtà, il solito trash intellettuale e morale, ma in modo un po’ diverso dal solito. (altro…)

RecordStatisticheTemperature

2017: il riscaldamento prosegue senza sosta

La rituale disamina della stima delle temperature medie globali dell'anno appena terminato mediante l'analisi dei dati grezzi e grigliati NCEP/NCAR mostra come il 2017 non abbia battuto il record stabilito un anno fa dal 2016, ma ci sia andato comunque molto vicino. Infatti, nella classifica degli anni più caldi, il 2017 si colloca al secondo posto, sopra il 2015, e il valore di anomalia , +0,51 °C rispetto al periodo 1981-2010, supera ancora +1°C rispetto all'inizio del secolo. Le considerazioni finali purtroppo confermano quanto già affermato negli anni precedenti.

Da tre anni questo articolo, che ormai tradizionalmente prepariamo commentando l'anno appena trascorso sulla base delle temperature del database NCEP/NCAR, iniziava sottolineando come l’anno appena passato fosse risultato “il più caldo dall'inizio delle misure”, battendo il record di temperatura media globale dell'anno precedente (vedi qui, qui e qui). E, diciamolo, cominciava ormai a diventare un fatto noioso e scontato.

Salutiamo, quindi, come una novità il fatto che il 2017 non abbia battuto per la quarta volta consecutiva il record dell’anomalia di temperatura media globale! Ma non c’è da esultare troppo, tuttavia. Perché, nella speciale classifica degli anni più caldi (tabella 1), il 2017 si piazza al... secondo posto! E considerando che la prima metà dell’anno ha visto un indice ENSO sostanzialmente neutrale o debolmente positivo (fase El Niño), e la seconda metà dell’anno un valore nettamente negativo (fase La Niña), come evidenziato dettagliatamente in questa disamina (ma si vedano anche i nostri articoli al riguardo, qui e qui), questa volta non si può dare la colpa a questa teleconnessione tra oceano e atmosfera. (altro…)

Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati
Comunicazione

Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati

Una guida realizzata nell’ambito del progetto europeo NoPlanetB fornisce utili suggerimenti su come sensibilizzare sul cambiamento chi oggi lo considera un tema secondario.   Diversi segnali suggeriscono come negli ultimi anni la scienza in generale sia stata messa sempre più in discussione, sia da parte dell’opinione pubblica che da alcuni settori politici e mediatici, sulla scia di una generale messa in discussione di alcuni valori ai quali eravamo abituati, fra cui inclusione, democrazia, un ruolo super partes delle istituzioni pubbliche....
Immaginre sulla Neutralità climatica 100%
EnergiaMitigazione

100% di elettricità rinnovabile è possibile

Un rapporto mostra in 40 punti come la decarbonizzazione del sistema elettrico solo con energia rinnovabile non solo sia possibile, ma può essere realizzata in diversi modi, caratterizzati da alcuni elementi comuni.   È stato recentemente presentato Il Rapporto “Elementi per un’Italia 100% rinnovabile”, promosso dalla Rete 100% Rinnovabili, preparato e sottoscritto da 25 docenti e ricercatori italiani, che mostra come sia possibile e conveniente decarbonizzare la produzione di elettricità utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili. Il documento discute le leve...
Copertina di "Manuale di psicologia"
Psicologia

Il manuale di psicologia climatica: una guida per affrontare l’impatto psicologico della crisi climatica ed ecologica

Negli ultimi anni, la crisi climatica ed ecologica è passata da questione scientifica e politica ad una vera e propria emergenza di salute pubblica. L’aumento degli eventi estremi e delle loro conseguenze disastrose ha effetti su scala globale, con gravi ripercussioni sulla salute fisica (Filippini et al., 2024) e mentale (IPCC, 2022; Charlson et al., 2021: Cianconi et al. 2023).   Il Manuale Oltre all’aumento di disturbi psichiatrici come il disturbo post-traumatico da stress e la depressione maggiore dopo eventi...
Convegni

Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno

Lo scorso 2 dicembre 2024 si è svolto presso il Politecnico di Milano l’evento “Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con climalteranti.it, dal cui comitato scientifico provengono numerosi dei relatori intervenuti. Nel seguito è riportata una sintesi di alcuni interventi. La registrazione dell’evento è disponibile qui, mentre le slide presentate dai relatori durante la conferenza sono scaricabili qui.   Segnali di ottimismo in tempi bui L’intervento iniziale di Mario Grosso...
Accordo di ParigiAcidificazioneRecordRicordiStatisticheTemperatureTipping point

Il clamoroso e preoccupante record delle temperature medie globali nel 2024

Le consuete analisi di inizio anno sui dati della NOAA/NCEP e, per confronto, su quelle relative ad altri tre database climatici, concordano sul fatto che, per il secondo anno consecutivo (ma come anche successo nel 2019 e nel 2020), l’anno appena trascorso è risultato il più caldo da quando si misurano le temperature. L’aumento di temperatura di +1,54 °C rispetto al periodo preindustriale è un dato molto preoccupante, ma ancora non implica il superamento del limite previsto dell’accordo di Parigi....
Auto elettricaTrasporti

L’auto termica green di Francesco Giavazzi non esiste

Fra gli autori delle panzane che inquinano il dibattito sulla transizione energetica, si è aggiunto lo storico editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi, che in un editoriale del 28 dicembre 2024 ha sostenuto una tesi facilmente confutabile, la presunta esistenza di auto a combustione interna in grado di emettere poche decine di grammi di CO2 per km, ossia l’80-90% in meno di quelle oggi circolanti. Il contesto è un articolo intitolato “Le scelte (utili) sui conti” in cui lo...
Auto elettrica al caricamento
Auto elettricainattivismoTrasporti

Il fuoco amico, una forma di inattivismo climatico: 2/ l’opposizione alle auto elettriche

Le emissioni di CO2 dai trasporti sono le uniche ad essere sostanzialmente aumentate in Europa nel periodo 1990-2022 (+26%). Il contributo del trasporto su strada è oggi pari al 70% delle emissioni da trasporto, e all’interno di quest’ultimo il peso delle automobili è pari al 60% (dettagli e infografiche disponibili qua). In Italia un quarto delle emissioni è dovuto ai trasporti, e le automobili italiane emettono circa 60 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, una cifra pari alle emissioni...
COPfinanzaNegoziazioni

Finanziamenti e meccanismi di supporto all’azione climatica: alcuni risultati della COP29

Moltiplicati per tre gli impegni finanziari dei paesi sviluppati per favorire l’azione sul clima, menzionati le migliaia di miliardi a cui si dovrà arrivare, approvate le basi dei meccanismi di mercato e di trasferimento internazionali dei crediti, lanciato il miglioramento della nuova piattaforma per i meccanismi non di mercato: avanzamenti utili ed importanti. In attesa del rilancio degli impegni nazionali previsto nel 2025.   La COP29 che si è svolta a Baku dall’11 al 24 novembre è stata una COP...
Eventi estremiImpatti

Cerchiamo di metterci in tempo le mani

La catastrofica alluvione che ha colpito la zona di Valencia ha costretto molti mezzi di informazione ad occuparsi del legame fra riscaldamento globale e l’aumento dell’intensità degli eventi estremi di precipitazione. Come noto, si tratta di un legame da tempo messo in luce dai climatologi (si veda ad esempio il libro Tempeste di James Hansen, pubblicato nel 2008), evidenziato chiaramente nella letteratura scientifica, e ben riassunto dall’ultimo rapporto IPCC, come già discusso qui. In diverse trasmissioni televisive (ad esempio qui...
inattivismo

Il fuoco amico, una forma di inattivismo climatico: 1/ l’opposizione alle energie rinnovabili

Climalteranti ha sempre contrastato il negazionismo climatico, sia confutando le argomentazioni più fallaci sulle cause del riscaldamento globale in corso, sia contrastando chi vuole ritardare l’azione di mitigazione dei cambiamenti climatici. Negli ultimi tempi però sta emergendo, anche tra persone attivamente schierate a favore della tutela dell’ambiente, una tendenza verso sforzi inadeguati, in grado di indebolire la già insufficiente lotta alla crisi climatica; il che costituisce una minaccia probabilmente ancora più subdola, una forma di vero e proprio “inattivismo climatico”....