Comunicazione

Comunicare minacce e opportunità per il cambiamento climatico

Sono aperte fino al 15 ottobre le votazioni per il Premio “Best Climate Solution, che per il 2018 ha come argomento “Comunicare minacce e opportunità per il cambiamento climatico”. Il premio, frutto di un’iniziativa del Centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici, sarà assegnato da una combinazione dei risultati delle votazioni online e della valutazione della giuria internazionale di esperti. 45 sono le proposte selezionate per la fase finale. Le linee guida per il voto sono qui Le quattro proposte italiane che è possibile votare sono: A qualcuno piace caldo, una conferenza-spettacolo in cui il racconto scientifico è affiancato da immagini, animazioni scientifiche, musica jazz e video (qui il sito originale) Progetto Scuola, un progetto di Italian Climate Network si rivolge alle scuole secondarie di primo e secondo grado, allo scopo di proporre un programma incentrato sulla questione dei cambiamenti climatici (qui il sito originale) Communication at UN Climate Talk, iniziativa dei giovani dell’Italian Climate Network di informazione live dai negoziati UNFCCC (qui l’esempio di quanto fatto alla COP23 di Bonn) Climate Art Project, una serie di iniziative artistiche di grandi dimensioni che hanno avuto luogo in diverse città europee (qui il sito originale) Le altre 41 proposte sono qui. Buon voto!
IPCCScienza

Cosa aspettarsi dall’imminente Rapporto speciale dell’IPCC su 1,5 gradi di riscaldamento globale?

L’8 ottobre sarà pubblicato il Rapporto Speciale dell’IPCC sul “Riscaldamento globale di 1,5 °C”, il testo più importante dell'anno per quanto riguarda la scienza del clima e le azioni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Facciamo il punto sulle principali questioni su cui il testo potrebbe fare luce.   Lunedì 8 ottobre 2018 sarà ufficialmente dato alle stampe e distribuito gratuitamente in Internet  “Global Warming 1.5 °C”, un Rapporto speciale dell'IPCC “sugli impatti del riscaldamento globale di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali e i relativi percorsi delle emissioni di gas climalteranti, nel contesto di rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e degli sforzi per sradicare la povertà”. Prodotto dai più competenti scienziati che, nelle diverse discipline, si occupano di cambiamenti climatici in tutti i loro aspetti (mitigazione, adattamento, politiche economiche e sociali, ecc.), il Rapporto  sintetizza la recente letteratura scientifica a beneficio dei decisori politici, economici e sociali. Perché è tanto importante? In una battuta, perché quando il prossimo rapporto “ordinario” dell'IPCC vedrà la luce (nel 2023), è probabile che sarà già stato esaurito il “carbon budget” per mantenere le temperature medie globali al di sotto di 1,5 °C. Una delle questioni affrontate dal rapporto è infatti quante emissioni di gas serra è possibile aggiungere prima che questo accada, in quanti anni questo potrebbe accadere, e se e come potrebbe essere possibile evitarlo. (altro…)
Eventi estremiRecordStatisticheTemperature

Le ondate di calore sono causate dal cambiamento climatico?

Pubblichiamo la traduzione del post “Are the heatwaves caused by climate change?” di Rasmus Benestad, pubblicato da Realclimate   In questi giorni ricevo molte domande a proposito della connessione fra le ondate di calore e i cambiamenti climatici. In particolare, mi viene chiesto dell’ondata di calore che ha colpito il nord Europa questa estate. Se vivete in Giappone, Corea del Sud, California, Spagna o Canada, potreste esservi posti la stessa domanda.   L’analogia delle gocce d’acqua In ogni caso la domanda è imprecisa, e proverò a spiegarlo con un’analogia. Immaginiamo di stare passeggiando con un’amica e che, sentendo qualche goccia d’acqua, lei mi chieda se sta piovendo. Finché si tratta di poche gocce d’acqua, potrebbe anche essere qualcos’altro. Le rispondo che dovremmo raccogliere qualche altra informazione per arrivare ad una risposta più sicura. Guardiamo il cielo. Ci sono nuvole scure sopra di noi? E cosa dicono le previsioni del tempo? Se sopra le nostre teste ci fossero nuvoloni neri e le previsioni indicassero temporali, potremmo dire con una certa sicurezza che sta cominciando a piovere. Così come la pioggia comincia sempre con poche gocce, allo stesso modo i cambiamenti climatici si manifestano inizialmente con pochi eventi. Analogamente all’osservazione della prima goccia d’acqua, non si può essere sicuri che un’ondata di calore sia un evento anomalo e isolato, oppure la manifestazione di un cambiamento climatico in corso. Bisogna analizzare informazioni aggiuntive. Ci sono diverse informazioni da valutare quando ci si interroga sul collegamento fra eventi meteorologici e cambiamento climatico: (a) l’evidenza statistica, (b) i processi fisici che collegano i differenti aspetti considerati, e (c) gli “studi di attribuzione”. (altro…)
Ghiacci

Il monte Ararat, i primi risultati della spedizione per i 150 anni del CAI

In un articolo recente sono stati pubblicati i risultati degli studi relativi all’evoluzione dei ghiacciai del monte Ararat. Tramite dati di campo raccolti per la spedizione dei 150 anni del CAI nel 2014, immagini satellitari e modellistica numerica, si è dimostrato come il recente cambiamento climatico stia riducendo rapidamente la coltre glaciale del celebre cono vulcanico, indicativo dell’evoluzione dei ghiacci del Caucaso.

Monte Ararat, 39°.42’.10.53’’, 44°.17’.56.80’’ Foto di Daniele Bocchiola, Luglio 2014

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Inquinamentorifiuti

Plastica nei mari e riscaldamento globale: quali relazioni?

Un “Armageddon oceanica”, così è stato definito il problema della plastica nei mari da parte del responsabile UNEP nel corso del summit dello scorso dicembre a Nairobi. L’accumulo di plastica nei mari è forse la problematica ambientale che più velocemente si è fatta spazio sui media, tanto da diventare realmente mainstream e iniziare a scuotere le coscienze. Con una semplice ricerca su internet si possono trovare migliaia di immagini di fauna marina intrappolata in manufatti plastici, oppure ripiena di frammenti di vario tipo rinvenuti negli organi interni. E pensare che solo poche decine di anni fa, nel 1955, la rivista americana Life celebrava l’alba di una nuova era, quella del “Throwaway living”. Un’era resa appunto possibile dagli oggetti in plastica monouso, così comodi ed economici e in grado di abbattere la fatica delle faccende domestiche, con tanto di foto illustrativa della famiglia felice. I numeri di questa Armageddon sono piuttosto facili da recuperare da diverse fonti bibliografiche, tra cui citiamo in particolare questo bellissimo rapporto dell’UNEP, “Marine litter – Vital graphics”. Riportiamo qua i più essenziali per comprendere a livello macroscopico l’entità del problema, tratti dal rapporto della Marine Task Force dell’International Solid Waste Association (ISWA). Si stima che tra 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica di scarto siano state rilasciate nell'ambiente marino dalle popolazioni costiere nel 2010, e ulteriori 1,2 - 2,4 milioni di tonnellate dall'entroterra attraverso i fiumi. Per inquadrare questi numeri, circa 380 milioni di tonnellate di resine e fibre plastiche sono state prodotte globalmente nel 2015, di cui circa 275 sono diventati rifiuti. Si può dunque ipotizzare che all’incirca il 2% in peso della produzione totale di plastica totale venga sistematicamente rilasciata nell'ambiente. Naturalmente la situazione è molto differente tra le varie zone del pianeta, e anche qua si osservano grossi divari tra i paesi sviluppati, dove i servizi di raccolta e riciclo dei rifiuti plastici sono efficienti, e quelli in via di sviluppo, dove la raccolta è spesso inesistente, oppure lo smaltimento avviene in dumpsites incontrollati, se non direttamente, e deliberatamente, in fiumi e mari. (altro…)
AbbagliEconomiaEmissioniErroriTrasporti

Gli argomenti infondati di Ramella contro la mobilità sostenibile

Un mix di dati sbagliati, ipotesi inconsistenti e ragionamenti fallaci ha portato Francesco Ramella dell’Istituto Bruno Leoni ad una conclusione senza senso, pubblicata in grande evidenza su un quotidiano nazionale.   In un articolo apparso sul Fatto Quotidiano il 25 luglio 2018, l’esperto di trasporti Ing. Francesco Ramella arriva ad una conclusione sorprendente: “una mobilità più sostenibile è nemica dell’ambiente”. Ricordando un detto del grande Carl Sagan, “affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie”, siamo andati a vedere le “prove”, i dati e le elaborazioni degli stessi che portano Ramella ad una asserzione che appare davvero poco sensata. L’articolo non riporta alcun riferimento a studi scientifici a supporto delle tesi espresse, quindi il fact-checking non può che limitarsi a quanto affermato nell’articolo stesso. Secondo Ramella, le politiche di “riequilibrio modale”, che dovrebbero portare a “ridurre degli spostamenti in auto a favore di quelli che comportano un minore impatto ambientale” sono inefficaci, inefficienti e persino non eque. (altro…)
ConferenzeIncertezza

L’incertezza non è nostra amica

Breve resoconto del tour di Michael Mann in Italia   La festa per il decennale di Climalteranti ha avuto un ospite d’eccezione, Michael Mann, che ha partecipato ad un dibattito con i membri del Comitato Scientifico aperto al pubblico. Michael è stato molto disponibile e cordiale, e la discussione è stata meno formale delle occasioni convenzionali quali seminari e convegni. Si è parlato tanto di clima, del futuro di Climalteranti (su cui torneremo in uno dei prossimi post), ma anche della situazione politica statunitense, Donald Trump, Scott Pruitt (fino a poco tempo fa a capo dell’Agenzia per la Protezione Ambientale Americana, ora sostituto), Jerry Brown (attuale governatore della California), di cucina italiana e di musica (ad esempio di questa canzone di Renato Carosone presente nel film Il Talento di Mr. Ripley).

Visita in bicicletta alla città di Lodi. Da sinistra: Paolo Gorini (statua), Mario Grosso, Michael Mann, Gabriele Messori, Sylvie Coyaud, Stefano Caserini, la chiesa di San Francesco a Lodi. (altro…)
AdattamentoImpattiMigrazioni

Riscaldamento globale e migrazioni: quali relazioni?

Numerosi lavori mostrano le difficoltà nell’individuare e interpretare questo nesso; in questo post se ne mostrano alcune.   La nascita della coscienza ecologica negli anni ’70 indusse a coniare il termine di “rifugiato ambientale” e a indicare diverse cifre sulla numerosità delle loro fila, nell’ordine dei milioni già negli scritti di Jacobson (1988), Myers (1996) e Homer-Dixon (1994). Ma, come rilevò Black (2001), il problema è che dietro queste cifre a volte non vi è uno sforzo scientifico di dimostrare che le persone in oggetto abbiano migrato per motivi effettivamente connessi al riscaldamento globale. Ed è proprio questa la difficoltà di qualunque studio sulle sue conseguenze in rapporto alle migrazioni. In relazione ai rapporti tra riscaldamento globale, conflitti e migrazioni, difficoltà affini, nonché la necessità di approfondire la ricerca, sono state rilevate su questo blog, in un precedente post. Ancora oggi, data la sovraesposizione mediatica dei processi migratori verso l'Europa o gli USA, è fondamentale tornare con occhio critico sui metodi e le interpretazioni con cui gli scienziati li analizzano. (altro…)
ConferenzeRecensione

Michael Mann in Italia

Michael Mann, uno dei più grandi climatologi e una delle figure più importanti del dibattito sul cambiamento climatico, sarà presente in Italia per un ciclo di conferenza da venerdì 15 giugno a venerdì 22 giugno, in cui fra l’altro presenterà il suo libro “La terra brucia. Perché negare il cambiamento climatico minaccia il nostro pianeta”. Venerdì 15 giugno dalle 10.35 alle 11.25 sarà ospite della trasmissione “Le Oche”, negli studi di Radio popolare in via Ollearo 5 a Milano, condotta da Sylvie Coyaud e Filippo Bettati.   Sabato 16 giugno alle 17.30 sarà alla festa di Radio popolare al Bar Lume nel parco dell’Ex OP Paolo Pini (via Ippocrate 45, Milano), con lui discuteranno Stefano Caserini (Politecnico di Milano), Damiano Di Simine (Legambiente), Sylvie Coyaud e Lorenza Ghidini (Radio Popolare).   Lunedì 18 giugno alle 9.30 Mann sarà al Politecnico di Milano, aula Rogers, per un incontro (in inglese) intitolato “The monumental challenge of climate change after the Paris Agreement”, preceduto da due interventi di Marino Gatto (Politecnico di Milano) e Paola Faggian (RSE-Ricerca sul Sistema Energetico). (altro…)
Protocollo di Kyoto

Dieci anni climalteranti

Festeggiamenti ufficiali il 15 giugno presso il Caffè delle Arti di Lodi.   Dieci anni fa, il 9 giugno 2008, veniva pubblicato il primo post di Climalteranti, intitolato “L’ennesima bufala sul raffreddamento globale”. Ne sono seguiti tanti altri, circa 450, che hanno toccato quasi tutti i temi della scienza del clima, come si può leggere nell’imponente elenco di tutti i post pubblicati. Pur se la definizione delle categorie nei primi anni non è stata fatta in modo rigoroso, il grafico qui sotto mostra come le principali fra le 180 categorie utilizzate sono state “Temperature” (65 post), “Negoziazioni” (49) e “Errori” (43); 37 categorie sono state usate per più di 10 post. Sono state pubblicate 44 traduzioni dei più interessanti post di Realclimate e una decina di altri post ritenuti di grande interesse anche per l’Italia. Gli autori dei post sono stati circa 80, il 90% dei post è stato scritto dalla quarantina di membri del Comitato Scientifico che si sono succeduti negli anni. (altro…)
RecordStatisticheTemperature

Perché il 2015 sarà (molto probabilmente) un altro anno con temperature record

Alcune quantità di interesse climatico hanno un andamento sufficientemente regolare, tale che ogni anno viene battuto il record. L’esempio più ovvio è la concentrazione di CO2 atmosferica che, almeno da quando sono iniziate le misure sistematiche a Mauna Loa, aumenta anno dopo anno. In alcuni mesi o anni si superano delle soglie che fanno notizia (ad esempio i 400 ppm come media globale, superata nel marzo 2015), ma ogni mese e anno è in realtà si stabilisce un nuovo record,...
GhiacciaiImpattiProiezioni

Notizie dall’Alpine Glaciology Meeting 2015

I ghiacciai continentali alpini ed extra-alpini sono sentinelle del clima che cambia. Glaciologi da tutta Europa si sono riuniti a Milano per l’Alpine Glaciology Meeting, per fare il punto sull’evoluzione e sul futuro del glacialismo. In questo post, un sunto di quanto emerso nel corso del meeting e della situazione della ricerca glaciale, con particolare attenzione agli effetti dei cambiamenti climatici.   Si è tenuto all’Università Statale di Milano, il 7 e 8 Maggio, l’Alpine Glaciology Meeting 2015, (AGM) riunione...
Eventi estremiImpattiPrecipitazioniSiccità

Come i cambiamenti climatici hanno influito sulla guerra in Siria

Un recente articolo scientifico ha mostrato in modo chiaro come le tendenze di aumento delle temperature e di diminuzione delle precipitazioni nella mezzaluna fertile, legate al riscaldamento globale antropogenico, hanno reso molto più probabile il verificarsi di siccità disastrose, come quella del 2007-2010; questa ha causato una migrazione di massa di contadini verso le città siriane, fattore che ha contribuito alla rivolta contro il regime di Bashar al-Assad, in seguito degenerata in una guerra civile. Ma è la conclusione dell’articolo...
Black CarbonDisinformazioneTecnologie

Riduzione delle emissioni di black carbon: funzionano i filtri antiparticolato?

Una delle emissioni climalteranti che più contribuiscono al riscaldamento globale, seppur poco conosciuta, è quella di black carbon, piccole particelle carboniose derivanti dalla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse. Sono anche particelle molto pericolose per la salute, per cui la riduzione delle emissioni di black carbon rappresenta una delle azioni cosiddette “win & win”, ossia utili per affrontare il tema del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico. Diversi inventari delle emissioni hanno indicato fra le sorgenti principali la combustione della...
COPNegoziazioni

Negoziati sul clima: arrivano i primi impegni in vista della COP21 di Parigi

Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Svizzera e Messico sono riusciti a rispettare la prima scadenza del 31 marzo per presentare i propri obiettivi nazionali volontari. Ed è arrivata anche la submission da parte del primo paese africano: il Gabon.   Continua il percorso negoziale dei paesi verso la COP21 di Parigi, conferenza della Convenzione Quadro ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che il prossimo dicembre avrà il compito di approvare un secondo accordo globale per la riduzione delle emissioni di...
CatastrofismoComunicazioneGiornaligiornalistiTelevisioni

Quando il critico televisivo vuole essere rassicurato

Il commento di Aldo Grasso alla trasmissione “Scala Mercalli”, pubblicato sul Corriere della Sera del 16 marzo, non stupisce chi da tempo segue gli interventi sui cambiamenti climatici degli editorialisti tuttologi del quotidiano milanese, da Pierluigi Battista a Danilo Taino. “Frasi senza significato, argomentazioni contraddittorie, affermazioni senza fondamento, toni derisori: un trash logico, lessicale, morale”, il giudizio di Antonio Calafati su una parte consistente del giornalismo nostrano è ancora attuale, e ben si adatta al critico televisivo del Corriere. Non...
EmissioniTemperatureTrend

Il clima di mia figlia e il mio

Qualche giorno fa mia figlia mi ha chiesto se era vero che il 2014 è stato l’anno più caldo. Benché con il padre che si ritrova non è raro che senta parlare di cambiamenti climatici non mi aveva mai fatto una domanda specifica sui record di temperatura. Riflettendoci, mia figlia aveva solo 12 anni nel 2010, l’anno record precedente. Non è quindi strano che non ne avesse parlato e forse non ne era nemmeno a conoscenza. La domanda di mia...
InformazioneTelevisioni

Scala Mercalli, si parla di clima in televisione in prima serata

Dal 28 febbraio, inizia un programma in cui in prima serata sulla televisione italiana si parlerà anche di cambiamenti climatici. È un evento a suo modo storico, che segna – finalmente – anche per la televisione italiana la presa di coscienza dell’importanza di un tema a lungo snobbato. Il programma è “Scala Mercalli – I gradi della crisi ambientale e la via della sostenibilità”, ideato e condotto da Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana, il volto...
AgricolturaConflittiImpatti

Cambiamento climatico e conflitti globali: c’è un nesso causale?

Studi recenti indicano che in fase di cambiamento climatico si verificano maggiori conflitti tra gli Stati, per la terra, l’uso delle risorse, per l’acqua dei grandi fiumi. C’è un nesso causale? Gli scienziati dibattono, ma se così fosse, l’umanità avrebbe un motivo in più per contrastare il riscaldamento globale.   Diversi articoli recenti su autorevoli organi di stampa e riviste internazionali (The Guardian, 2014; RTCC; 2014; HUFFPOST-GREEN, 2014; BBC News, 2013; Scientific American, 2009) e nazionali (LIMES, 2014; Repubblica, 2014)...
RecordTemperatureTrend

L’en plein dei record delle temperature

Con la pubblicazione dei dati del UK-MetOffice, sono disponibili i dati dei 5 più noti centri di ricerca che analizzano i dati delle temperature globali (gli altri sono NASA-GISS, NOAA-NCDC, JMA e Berkeley Earth). Secondo tutte queste fonti, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, ovvero da più di 130 anni. Come già scritto nella precedente analisi realizzata sulla base dei dati grezzi, il confronto dei...