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Quando il critico televisivo vuole essere rassicurato

Il commento di Aldo Grasso alla trasmissione “Scala Mercalli”, pubblicato sul Corriere della Sera del 16 marzo, non stupisce chi da tempo segue gli interventi sui cambiamenti climatici degli editorialisti tuttologi del quotidiano milanese, da Pierluigi Battista a Danilo Taino. Frasi senza significato, argomentazioni contraddittorie, affermazioni senza fondamento, toni derisori: un trash logico, lessicale, morale”, il giudizio di Antonio Calafati su una parte consistente del giornalismo nostrano è ancora attuale, e ben si adatta al critico televisivo del Corriere.

Non é la prima volta che Aldo Grasso si lamenta per il fatto che si parli di cambiamenti climatici in televisione. Già il 30 aprile del 2007 Grasso aveva rivolto le medesime accuse a Luca Mercalli, reo di non limitarsi alle previsioni del tempo, e aveva indicato il modo alternativo e più gradito con cui si dovrebbe trattare il tema, “le splendide meteorine di Emilio Fede” (oggi preferisce “lo stile rassicurante di Piero Angela”). (altro…)

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Il clima di mia figlia e il mio

Qualche giorno fa mia figlia mi ha chiesto se era vero che il 2014 è stato l'anno più caldo. Benché con il padre che si ritrova non è raro che senta parlare di cambiamenti climatici non mi aveva mai fatto una domanda specifica sui record di temperatura. Riflettendoci, mia figlia aveva solo 12 anni nel 2010, l'anno record precedente. Non è quindi strano che non ne avesse parlato e forse non ne era nemmeno a conoscenza. La domanda di mia figlia mi ha spinto a confrontare il clima vissuto da lei rispetto ai miei primi sedici anni. Non mi era mai capitato di farlo e nonostante siano anni che mi interesso di clima, non l'avevo mai vista in questi termini. Devo ammettere che questo punto di vista “personale” mi ha sorpreso.   Mia figlia ha vissuto in un clima globale in media 0,57 °C più caldo rispetto a me. Per confronto, la differenza fra mio padre e me è stata quasi nulla, solo -0,02 °C. Io ho vissuto un solo anno record, il 1973 più caldo di soli 0,.01 °C rispetto al record precedente ventinove anni prima; lei ne ha vissuti già quattro (1998, 2005, 2010 e 2014). Il mio anno più caldo è stato 0,24 °C al di sotto del suo anno più freddo e la differenza fra il mio più freddo e il suo più caldo è stata di 0,87 °C. Il mio clima trentennale è stato sostanzialmente stabile mentre il suo si riscalda ad un ritmo di 0,17 °C ogni decennio. (altro…)
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Scala Mercalli, si parla di clima in televisione in prima serata

Dal 28 febbraio, inizia un programma in cui in prima serata sulla televisione italiana si parlerà anche di cambiamenti climatici. È un evento a suo modo storico, che segna – finalmente – anche per la televisione italiana la presa di coscienza dell’importanza di un tema a lungo snobbato. Il programma è “Scala Mercalli - I gradi della crisi ambientale e la via della sostenibilità”, ideato e condotto da Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana, il volto più conosciuto per la televisione italiana sulle tematiche dei cambiamenti climatici, noto per gli interventi nella trasmissione “Che tempo che fa”, in cui ha parlato spesso di clima e di altri temi ambientali. L’avvio di questa trasmissione era stata annunciata da Luca a Venezia durante la tavola rotonda “Caccia al tesoro nella miniera dei dati. Innovazione, conoscenza e comunicazione del clima” che si svolse il 30 settembre 2014 durante la Seconda Assemblea della Società Italiana per la Scienza del Clima, in cui si era discusso dell’importanza di far conoscere ai grandi numeri del pubblico televisivo il problema dei cambiamenti climatici e le risposte possibili. Già nella prima puntata di Scala Mercalli, in onda alle 21.30 di sabato 28 febbraio su Rai3, si parlerà delle evidenze scientifiche sui cambiamenti climatici, attraverso documentari originali girati in tutto il mondo in cui saranno mostrati i risultati delle ricerche scientifiche e le ricadute sulla vita quotidiana del cambiamento climatico. Si parlerà anche di risorse, con ospiti in studio Ugo Bardi e Tim Jackson. (altro…)
AgricolturaConflittiImpatti

Cambiamento climatico e conflitti globali: c’è un nesso causale?

Studi recenti indicano che in fase di cambiamento climatico si verificano maggiori conflitti tra gli Stati, per la terra, l’uso delle risorse, per l’acqua dei grandi fiumi. C’è un nesso causale? Gli scienziati dibattono, ma se così fosse, l’umanità avrebbe un motivo in più per contrastare il riscaldamento globale.

 

Diversi articoli recenti su autorevoli organi di stampa e riviste internazionali (The Guardian, 2014; RTCC; 2014; HUFFPOST-GREEN, 2014; BBC News, 2013; Scientific American, 2009) e nazionali (LIMES, 2014; Repubblica, 2014) indicano il cambiamento climatico come con-causa sostanziale di conflitti a livello mondiale. Variazioni della temperature e delle precipitazioni, riportano tali articoli, sono correlati ad incrementi locali dei comportamenti violenti, ed ad un aumento dei conflitti transnazionali e delle guerre. Il cambiamento climatico influenza l’economia, specialmente in paesi fortemente agricoli variando i raccolti ed il costo delle derrate (vedi: RIO+20, sicurezza alimentare e cambiamento climatico). Variazioni della situazione economica e della ricchezza possono influenzare il comportamento delle popolazioni, e lo sviluppo di movimenti violenti. Il global warming sarebbe dunque da contrastare anche per l’effetto nefasto sui conflitti a scala globale. (altro…)

RecordTemperatureTrend

L’en plein dei record delle temperature

Con la pubblicazione dei dati del UK-MetOffice, sono disponibili i dati dei 5 più noti centri di ricerca che analizzano i dati delle temperature globali (gli altri sono NASA-GISS, NOAA-NCDC, JMA e Berkeley Earth). Secondo tutte queste fonti, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, ovvero da più di 130 anni. Come già scritto nella precedente analisi realizzata sulla base dei dati grezzi, il confronto dei valori forniti dai centri di ricerca non è facile, perché sono diversi i modi di elaborazione dei dati, i modi con cui si stima la media globale delle temperature partendo da un set di misurazioni distribuito non omogeneamente sulla superficie terrestre. Ognuno di questi enti esprime, infatti, i dati delle temperature in termini di “anomalie” rispetto ad un valore medio, ma con assunzioni diverse sul periodo di riferimento: (altro…)

ComunicazioneDibattitoProbabilitàStatistiche

Far finta di niente sul cambiamento climatico

Pubblichiamo la traduzione di un importante articolo di Naomi Oreskes, autrice di Merchant of Doubts e del recente “The Collapse of Western Civilization: A View From the Future, uscito sul New York Times del 4 gennaio 2015.   Gli scienziati sono stati spesso accusati di esagerare la minaccia del cambiamento climatico, ma sta diventando sempre più evidente che dovrebbero invece essere più espliciti nel sottolineare i rischi che stiamo correndo. L’anno appena terminato sta per essere definito il più caldo della serie storica, e il cambiamento climatico che si sta manifestando sul nostro pianeta è più rapido di quanto previsto dagli scienziati stessi. La scienza di per sé tende ad essere conservativa, e le nuove scoperte tendono ad essere accolte con grande scetticismo. Quando Copernico disse che la Terra orbita attorno al Sole, oppure quando Wegener disse che i continenti vanno alla deriva, o anche quando Darwin disse che le specie evolvono per selezione naturale, il peso della prova di tali affermazioni ricadeva su di loro. Nei secoli XVIII e XIX questo atteggiamento conservatore risultò nella necessità di presentare una grande quantità di prove sperimentali; nel XX secolo si aggiunse la richiesta di valutare la significatività statistica delle prove. Noi tutti abbiamo udito lo slogan “la correlazione non è la prova della causalità”, ma questa frase è fuorviante. Sarebbe preferibile dire che la correlazione non implica necessariamente la causalità, perché dobbiamo scartare la possibilità che ciò che stiamo osservando avvenga per caso. Tipicamente gli scienziati applicano il limite di confidenza al 95%, nel senso che essi sono disposti ad accettare un’affermazione di causalità qualora si sia in grado di mostrare che la probabilità di un evento casuale non sia più di una su 20. Ma ciò significa anche che, quando la probabilità che l’evento sia casuale supera un esiguo 5%, gli stessi scienziati sono disposti a scartare l’ipotesi della causalità. E’ come se un giocatore a Las Vegas rinunciasse a scommettere, pur avendo probabilità prossima (ma non pari) al 95% di vincere. (altro…)
COPNegoziazioni

Le molte alternative nella bozza del nuovo accordo sul clima

La bozza del testo del nuovo accordo sul clima, approvato con il “Richiamo di Lima per l’azione sul clima”, nella COP20 di Lima, lascia ancora spazio a molte alternative, profondamente diverse, in numerosi punti cruciali. Fra i principali risultati della 20° Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione UNFCCC che si è svolta nella capitale peruviana nei primi quindici giorni del dicembre 2014, c’è l’allegato del Richiamo di Lima per l’azione sul clima, gli “Elementi per una bozza di testo negoziale”. È di fatto la bozza del nuovo accordo che dovrà essere siglato nel dicembre 2015 nella COP21 di Parigi. Il testo è composto da 37 pagine, contiene ben 272 opzioni alternative: è un numero molto grande, ma se si considera che riguarda 89 temi, sono circa 3 alternative per ogni tema. In ben 47 temi, le scelte sono solo due, rendendo il compito più facile; va ricordato che nelle COP non si decide con un voto stile referendum, si cerca di solito di raggiungere l’unanimità. (altro…)
RecordStatisticheTemperatureTrend

Il 2014: in pratica l’anno più caldo dall’inizio delle misure

Sono 4 i centri di ricerca che pubblicano una stima delle temperature globali del pianeta. In attesa dei dati Met-Office e NASA-GISS, in questo post presentiamo i dati delle temperature globali del 2014 elaborati dalla Japan Meteorological Agency - WMO Regional Climate Centers di Tokyo (JMA) e un’analisi delle temperature eseguita usando i dati scaricabili dal database della National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA/NCEP/NCAR). Il 2014 è stato un anno molto caldo. Nella classifica, esso si posiziona al primo posto per JMA e al secondo posto per NOAA (a soli 0,02 °C di distanza dal 2005). Statisticamente, visto che la differenza di soli 0,02 °C è sicuramente inferiore all'errore nel calcolo del valore medio, in pratica anche per NOAA il 2014 può essere posizionato al primo posto, ex-aequo con il 2005 ed il 2010 No, non siamo a caccia di record: ne faremmo volentieri a meno. Perché il clima non è il calcio o lo sport. È solo che c'era una certa attesa per vedere se il 2014 si sarebbe preso lo scettro di anno più caldo. Come è ormai consuetudine da diversi anni, ai primi di gennaio cogliamo l’occasione per fare il punto sull’anno appena trascorso, per quanto riguarda le temperature. In attesa di avere i dati ufficiali di tutti i centri di ricerca che realizzano l’analisi delle temperature globali, pubblichiamo qui a fianco i dati della Japan Meteorological Agency, che mostrano come il 2014 sia stato l’anno più caldo, con un’anomalia di +0.27°C rispetto alla media del periodo 1981-2010, con una differenza di 0.05°C in più rispetto al 1998, che ora passa al secondo posto. Elaborazioni più dettagliate sono possibili, e saranno illustrate in seguito, partendo dal database NOAA/NCEP/NCAR, che permette di avere a disposizione con solo due giorni di ritardo i dati grezzi rielaborati; Ad oggi sono disponibili i dati medi giornalieri fino al 31 dicembre 2014. (altro…)
EstinzioneImpattiRecensione

La sesta estinzione di massa

Elizabeth Kolbert, già autrice di Field Notes from a Catastrophe, si supera nel suo nuovo libro The sixth extinction (versione italiana: La Sesta Estinzione). Con una narrativa strepitosa, ci porta negli angoli più remoti del pianeta mostrando che la sesta estinzione di massa è in pieno svolgimento e che questa volta la causa non è naturale ma siamo noi.

 

Ve lo ricordate il soldato John Dumbar (Kevin Costner) nel film del 1990 “Balla coi lupi”? Quando gli chiesero perché diavolo volesse essere assegnato al più remoto avamposto dell’esercito nordista, rispose: “Voglio vedere la frontiera prima che scompaia”. E’ da un po’ di tempo che, di fronte all’avanzamento dei cambiamenti climatici e ambientali, ho le stesse sensazioni. E così, siccome di ghiacciai che stanno scomparendo ne ho visti abbastanza, il giugno scorso sono andato a vedere la barriera corallina prima che l’acidificazione degli oceani la cancelli completamente.

La barriera corallina delle Isole Vergini

Fig. 1: La barriera corallina delle Isole Vergini, un patrimonio di biodiversità in forte recessione.

 

 

 

 

 

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StatisticheTemperatureTraduzioniTrend

Riscaldamento globale: aumento significativo, pausa o altro?

Pubblichiamo la traduzione di un post di Stefan Rahmstorf pubblicato sul blog Realclimate, a cui facciamo gli auguri per il 10° compleanno.

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L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha appena annunciato che “l’anno 2014 che sta per finire sembra avviato ad essere il più caldo o uno dei più caldi della serie”; mi sembra dunque il caso di dare uno sguardo ai recenti cambiamenti della temperatura globale del pianeta. Farò uso dell’ottimo strumento di visualizzazione delle temperature e calcolo dei trend  di Kevin Cowtan per presentare alcune figure. I dati sono quelli dell’Hadley Climate Research Unit (HadCRUT4), che possiede l’algoritmo più sofisticato per riempire gli intervalli di dati mancanti, specie nell’Artico, ricorrendo all’ausilio del satellite. Naturalmente, le medesime conclusioni possono essere tratte utilizzando altre banche dati. Cominciamo dall’analizzare l’intera serie dati, che ha inizio nel 1979 quando i dati satellitari sono diventati disponibili (e comunque poco dopo l’inizio del riscaldamento globale).

Fig. 1. Valori medi mensili (crocette blu), media mobile 12 mesi (linea rossa), trend lineare (linea blu centrale) e intervallo di incertezza (linee blu sottili laterali) della temperatura globale dal 1979 ad oggi. (altro…)

IncertezzaNegazionismo

Quando la scienza si piega alla politica: il negazionismo climatico nel rapporto del Dipartimento dell’Energia USA

Il 23 luglio 2025, il Dipartimento dell’Energia (DOE) degli Stati Uniti ha pubblicato un documento intitolato A Critical Review of Impacts of Greenhouse Gas Emissions on the U.S. Climate. Il rapporto si vorrebbe proporre come una revisione critica del consenso scientifico sui cambiamenti climatici, in aperto contrasto rispetto agli esiti consolidati del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (AR6), che rappresenta la sintesi più autorevole, completa e condivisa della letteratura scientifica sul clima. La pubblicazione del DOE è volta a sostenere...
Protocollo di Kyoto

Tira un gran brutto vento

L’Italia ha un grosso problema con l’energia eolica, ma non è quello di cui si parla di solito sui media e sui social: il problema principale dell’eolico italiano è che se ne installa troppo poco. I dati Terna dicono infatti che a maggio 2025 sono presenti in Italia solo circa 13 GW eolici, a fronte di quasi 40 GW di potenza fotovoltaica. Inoltre, il ritmo delle nuove installazioni è lentissimo rispetto alle esigenze della decarbonizzazione. Infatti, mentre tra dicembre 2023...
Recensione

Diluvio, un grande romanzo sulla crisi climatica

Nel suo fortunato saggio La grande cecità, lo scrittore Amitav Ghosh aveva osservato come la letteratura contemporanea avesse ignorato o quantomeno sottovalutato il tema del cambiamento climatico. Secondo lo scrittore indiano, “Il cambiamento climatico è troppo impensabile per la nostra cultura narrativa; la sua esclusione è una delle forme di “cecità” della nostra epoca.”. Secondo Gosh, pensare alla crisi climatica come qualcosa di eccezionale, improbabile e non realistico, porta scrittori e in generale gli intellettuali a relegarla nel genere della...
RecensioneStoriaTemperature

La storia del clima in Italia

È da poco uscito l’ultimo libro del climatologo Luca Mercalli, una cronistoria del clima nel nostro territorio nazionale, dalla preistoria ai giorni nostri. Un racconto che unisce la scienza del clima alla storia e alla cultura del nostro paese, frutto di decenni di ricerche, ricchissimo di storie, di rimandi alle fonti e di citazioni di lavori scientifici. Un lavoro prezioso e originale, raccomandato a chiunque voglia meglio capire cosa è stato il clima che abbiamo ormai così pesantemente alterato, ed...
Climalteranti.it
Appello

Il momento delle scelte: un obiettivo di riduzione del -90 al 2040 per l’Unione europea

Nelle prossime settimane il Consiglio europeo dovrà raggiungere un accordo sull’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra europee nel 2040, da inserire nel terzo NDC che l’Unione europea dovrà comunicare in settembre all’UNFCCC. La precedente Commissione europea aveva nel febbraio 2024 proposto una riduzione del -90% (rispetto al 1990), sulla base di una “valutazione di impatto” (qui una valutazione dell’ European Parliamentary Research Service) e assumendo il valore inferiore dell’intervallo di riduzione raccomandato dall’ESABCC (European Scientific Advisory Board on...
Religione

Il clima come bene comune

Nel dibattito sul pontificato di Papa Francesco, recentemente scomparso, poco spazio ha ricevuto l’attivismo del Pontefice sulla questione climatica, che si è manifestato in numerosi atti. Innanzitutto la lettera enciclica Laudato Si’- sulla cura della casa comune pubblicata nel 2015, cui ha fatto seguito nel 2023 l’esortazione apostolica Laudate Deum – a tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica. Inoltre, col pontificato di Bergoglio, la Santa Sede è diventata parte dell’UNFCCC, ha ratificato l’Accordo di Parigi (presentando il...
Emissioni

L’Italia si sta allontanando dai suoi obiettivi sul clima

I dati dell’inventario nazionale delle emissioni di gas serra, da poco pubblicati da ISPRA, mostrano come per il terzo anno consecutivo l’Italia registri emissioni maggiori di quelle previste dagli impegni assunti in ambito europeo. Pur se anche nel 2023 le emissioni italiane di gas serra sono diminuite, la riduzione è ben al di sotto di quanto previsto dagli obiettivi approvati dall’Italia. Aumenta dunque la quantità di emissioni che sarà da recuperare entro il 2030, rendendo il raggiungimento dell’obiettivo sempre più...
Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati
Comunicazione

Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati

Una guida realizzata nell’ambito del progetto europeo NoPlanetB fornisce utili suggerimenti su come sensibilizzare sul cambiamento chi oggi lo considera un tema secondario.   Diversi segnali suggeriscono come negli ultimi anni la scienza in generale sia stata messa sempre più in discussione, sia da parte dell’opinione pubblica che da alcuni settori politici e mediatici, sulla scia di una generale messa in discussione di alcuni valori ai quali eravamo abituati, fra cui inclusione, democrazia, un ruolo super partes delle istituzioni pubbliche....
Immaginre sulla Neutralità climatica 100%
EnergiaMitigazione

100% di elettricità rinnovabile è possibile

Un rapporto mostra in 40 punti come la decarbonizzazione del sistema elettrico solo con energia rinnovabile non solo sia possibile, ma può essere realizzata in diversi modi, caratterizzati da alcuni elementi comuni.   È stato recentemente presentato Il Rapporto “Elementi per un’Italia 100% rinnovabile”, promosso dalla Rete 100% Rinnovabili, preparato e sottoscritto da 25 docenti e ricercatori italiani, che mostra come sia possibile e conveniente decarbonizzare la produzione di elettricità utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili. Il documento discute le leve...
Copertina di "Manuale di psicologia"
Psicologia

Il manuale di psicologia climatica: una guida per affrontare l’impatto psicologico della crisi climatica ed ecologica

Negli ultimi anni, la crisi climatica ed ecologica è passata da questione scientifica e politica ad una vera e propria emergenza di salute pubblica. L’aumento degli eventi estremi e delle loro conseguenze disastrose ha effetti su scala globale, con gravi ripercussioni sulla salute fisica (Filippini et al., 2024) e mentale (IPCC, 2022; Charlson et al., 2021: Cianconi et al. 2023).   Il Manuale Oltre all’aumento di disturbi psichiatrici come il disturbo post-traumatico da stress e la depressione maggiore dopo eventi...