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Far finta di niente sul cambiamento climatico

Pubblichiamo la traduzione di un importante articolo di Naomi Oreskes, autrice di Merchant of Doubts e del recente “The Collapse of Western Civilization: A View From the Future, uscito sul New York Times del 4 gennaio 2015.   Gli scienziati sono stati spesso accusati di esagerare la minaccia del cambiamento climatico, ma sta diventando sempre più evidente che dovrebbero invece essere più espliciti nel sottolineare i rischi che stiamo correndo. L’anno appena terminato sta per essere definito il più caldo della serie storica, e il cambiamento climatico che si sta manifestando sul nostro pianeta è più rapido di quanto previsto dagli scienziati stessi. La scienza di per sé tende ad essere conservativa, e le nuove scoperte tendono ad essere accolte con grande scetticismo. Quando Copernico disse che la Terra orbita attorno al Sole, oppure quando Wegener disse che i continenti vanno alla deriva, o anche quando Darwin disse che le specie evolvono per selezione naturale, il peso della prova di tali affermazioni ricadeva su di loro. Nei secoli XVIII e XIX questo atteggiamento conservatore risultò nella necessità di presentare una grande quantità di prove sperimentali; nel XX secolo si aggiunse la richiesta di valutare la significatività statistica delle prove. Noi tutti abbiamo udito lo slogan “la correlazione non è la prova della causalità”, ma questa frase è fuorviante. Sarebbe preferibile dire che la correlazione non implica necessariamente la causalità, perché dobbiamo scartare la possibilità che ciò che stiamo osservando avvenga per caso. Tipicamente gli scienziati applicano il limite di confidenza al 95%, nel senso che essi sono disposti ad accettare un’affermazione di causalità qualora si sia in grado di mostrare che la probabilità di un evento casuale non sia più di una su 20. Ma ciò significa anche che, quando la probabilità che l’evento sia casuale supera un esiguo 5%, gli stessi scienziati sono disposti a scartare l’ipotesi della causalità. E’ come se un giocatore a Las Vegas rinunciasse a scommettere, pur avendo probabilità prossima (ma non pari) al 95% di vincere. (altro…)
COPNegoziazioni

Le molte alternative nella bozza del nuovo accordo sul clima

La bozza del testo del nuovo accordo sul clima, approvato con il “Richiamo di Lima per l’azione sul clima”, nella COP20 di Lima, lascia ancora spazio a molte alternative, profondamente diverse, in numerosi punti cruciali. Fra i principali risultati della 20° Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione UNFCCC che si è svolta nella capitale peruviana nei primi quindici giorni del dicembre 2014, c’è l’allegato del Richiamo di Lima per l’azione sul clima, gli “Elementi per una bozza di testo negoziale”. È di fatto la bozza del nuovo accordo che dovrà essere siglato nel dicembre 2015 nella COP21 di Parigi. Il testo è composto da 37 pagine, contiene ben 272 opzioni alternative: è un numero molto grande, ma se si considera che riguarda 89 temi, sono circa 3 alternative per ogni tema. In ben 47 temi, le scelte sono solo due, rendendo il compito più facile; va ricordato che nelle COP non si decide con un voto stile referendum, si cerca di solito di raggiungere l’unanimità. (altro…)
RecordStatisticheTemperatureTrend

Il 2014: in pratica l’anno più caldo dall’inizio delle misure

Sono 4 i centri di ricerca che pubblicano una stima delle temperature globali del pianeta. In attesa dei dati Met-Office e NASA-GISS, in questo post presentiamo i dati delle temperature globali del 2014 elaborati dalla Japan Meteorological Agency - WMO Regional Climate Centers di Tokyo (JMA) e un’analisi delle temperature eseguita usando i dati scaricabili dal database della National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA/NCEP/NCAR). Il 2014 è stato un anno molto caldo. Nella classifica, esso si posiziona al primo posto per JMA e al secondo posto per NOAA (a soli 0,02 °C di distanza dal 2005). Statisticamente, visto che la differenza di soli 0,02 °C è sicuramente inferiore all'errore nel calcolo del valore medio, in pratica anche per NOAA il 2014 può essere posizionato al primo posto, ex-aequo con il 2005 ed il 2010 No, non siamo a caccia di record: ne faremmo volentieri a meno. Perché il clima non è il calcio o lo sport. È solo che c'era una certa attesa per vedere se il 2014 si sarebbe preso lo scettro di anno più caldo. Come è ormai consuetudine da diversi anni, ai primi di gennaio cogliamo l’occasione per fare il punto sull’anno appena trascorso, per quanto riguarda le temperature. In attesa di avere i dati ufficiali di tutti i centri di ricerca che realizzano l’analisi delle temperature globali, pubblichiamo qui a fianco i dati della Japan Meteorological Agency, che mostrano come il 2014 sia stato l’anno più caldo, con un’anomalia di +0.27°C rispetto alla media del periodo 1981-2010, con una differenza di 0.05°C in più rispetto al 1998, che ora passa al secondo posto. Elaborazioni più dettagliate sono possibili, e saranno illustrate in seguito, partendo dal database NOAA/NCEP/NCAR, che permette di avere a disposizione con solo due giorni di ritardo i dati grezzi rielaborati; Ad oggi sono disponibili i dati medi giornalieri fino al 31 dicembre 2014. (altro…)
EstinzioneImpattiRecensione

La sesta estinzione di massa

Elizabeth Kolbert, già autrice di Field Notes from a Catastrophe, si supera nel suo nuovo libro The sixth extinction (versione italiana: La Sesta Estinzione). Con una narrativa strepitosa, ci porta negli angoli più remoti del pianeta mostrando che la sesta estinzione di massa è in pieno svolgimento e che questa volta la causa non è naturale ma siamo noi.

 

Ve lo ricordate il soldato John Dumbar (Kevin Costner) nel film del 1990 “Balla coi lupi”? Quando gli chiesero perché diavolo volesse essere assegnato al più remoto avamposto dell’esercito nordista, rispose: “Voglio vedere la frontiera prima che scompaia”. E’ da un po’ di tempo che, di fronte all’avanzamento dei cambiamenti climatici e ambientali, ho le stesse sensazioni. E così, siccome di ghiacciai che stanno scomparendo ne ho visti abbastanza, il giugno scorso sono andato a vedere la barriera corallina prima che l’acidificazione degli oceani la cancelli completamente.

La barriera corallina delle Isole Vergini

Fig. 1: La barriera corallina delle Isole Vergini, un patrimonio di biodiversità in forte recessione.

 

 

 

 

 

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StatisticheTemperatureTraduzioniTrend

Riscaldamento globale: aumento significativo, pausa o altro?

Pubblichiamo la traduzione di un post di Stefan Rahmstorf pubblicato sul blog Realclimate, a cui facciamo gli auguri per il 10° compleanno.

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L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha appena annunciato che “l’anno 2014 che sta per finire sembra avviato ad essere il più caldo o uno dei più caldi della serie”; mi sembra dunque il caso di dare uno sguardo ai recenti cambiamenti della temperatura globale del pianeta. Farò uso dell’ottimo strumento di visualizzazione delle temperature e calcolo dei trend  di Kevin Cowtan per presentare alcune figure. I dati sono quelli dell’Hadley Climate Research Unit (HadCRUT4), che possiede l’algoritmo più sofisticato per riempire gli intervalli di dati mancanti, specie nell’Artico, ricorrendo all’ausilio del satellite. Naturalmente, le medesime conclusioni possono essere tratte utilizzando altre banche dati. Cominciamo dall’analizzare l’intera serie dati, che ha inizio nel 1979 quando i dati satellitari sono diventati disponibili (e comunque poco dopo l’inizio del riscaldamento globale).

Fig. 1. Valori medi mensili (crocette blu), media mobile 12 mesi (linea rossa), trend lineare (linea blu centrale) e intervallo di incertezza (linee blu sottili laterali) della temperatura globale dal 1979 ad oggi. (altro…)

COPNegoziazioni

Il richiamo di Lima per l’azione sul clima

Con l’approvazione del “Lima Call for Climate Action” aumenta la probabilità che si giunga ad un nuovo accordo sul clima a Parigi nel 2015. Sarebbe l’accordo più ampio mai raggiunto, per temi trattati e numero di Paesi che si impegnano a ridurre le emissioni, e conterrebbe un meccanismo permanente di incremento delle ambizioni di riduzione delle emissioni. Ma il rischio di un livellamento al ribasso della sua validità legale e della sua efficacia complessiva è reale.   (altro…)
COPNegoziazioni

A Lima una settimana cruciale

È iniziata lo scorso lunedì a Lima La XX sessione della Conferenza delle Parti (COP) della convenzione ONU sui cambiamenti climatici, un appuntamento cruciale per la definizione di un nuovo accordo sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Il sito dell’UNFCCC, che quest’anno offre anche una nuova “Newsroom” ricca di contenuti con un efficiente webcast (qui l’archivio) che permette di seguire le sessioni delle riunioni plenarie, dei principali side event, delle conferenze stampa, permette anche da lontano di avere un’idea dello stato e del clima dei negoziati (si veda ad esempio questa conferenza stampa del Third World Network). Altre fonti fondamentali sono i report giornalieri e i video dell’IISD e il notiziario ECO del Climate Action Network, con il tradizionale resoconto del Premio Fossil of the Day dedicato a chi ostacola il negoziato; riferimenti utili anche le news degli inviati dell’Italian Climate Network o le cronache dell'Agenzia di Stampa Giovanile. Da lunedi' 8 dicembre il negoziato entrerà nel vivo e si affronterà uno degli scogli principali del negoziato, la definizione nell’abito della “Durban Platform” degli impegni dei singoli paesi, pre-2020 e di lungo periodo, nonché il meccanismo per valutare la loro adeguatezza in base a principi di equità. Integrare il concetto di equità nell’accordo è senz’altro difficile; da una parte i paesi sottosviluppati o in via di sviluppo reclamano il diritto di fornire ai propri cittadini degli standard di vita più elevati; dall’altra gli attuali modelli di sviluppo economico spesso corrispondono a forti incrementi nelle emissioni inquinanti. È quindi necessario trovare un delicato equilibrio fra questi due aspetti. (altro…)
AdattamentoImpattiRischio

Rischio climatico e adattamento: alcune proposte

Genova, Savona e provincia di Alessandria il 15 novembre 2014; Chiavari il 10 novembre 2014; Carrara il 5 novembre 2014; Maremma Grossetana e Orbetello il 14 ottobre 2014; Parma il 13 ottobre 2014: Genova il 9 ottobre 2014; Milano l’8 luglio 2014; Catania il 21 febbraio 2013; Cinque Terre il 25 Ottobre 2011; Genova il 4 Novembre 2011: sono solo alcuni esempi di eventi meteorologici estremi che hanno provocato inondazioni, allagamenti, morti, feriti, danni di ogni genere. Negli ultimi anni, l’Italia è stata pesantemente colpita da fenomeni meteo-climatici estremi di breve durata e forte intensità. L’impatto di questi eventi è enorme: decine di morti dal 2010 ad oggi e costi economici incalcolabili. Il tutto in un contesto in cui si iniziano a vedere delle modifiche nelle statistiche delle precipitazioni, seppur in modo non uniforme fra le diverse regioni. Il rischio climatico, come ben spiegato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)nel secondo volume (Working Group II) del Quinto Rapporto di Valutazione è il prodotto complesso dell’interazione tra la vulnerabilità (quanto un sistema umano o naturale è suscettibile a subire impatti negativi dei cambiamenti climatici), l’esposizione (presenza di persone, ecosistemi, servizi, infrastrutture, attività socio-economiche e culturali, che possono essere esposti agli impatti negativi dei cambiamenti climatici) del territorio agli impatti climatici, e i pericoli provocati dal clima e dai cambiamenti climatici (eventi estremi e tendenza del clima). (altro…)

BufaleDisinformazione

Gli imbrogli del prof. Pedrocchi

Il prof. Ernesto Pedrocchi ripropone errori e falsità sul tema dei cambiamenti climatici, incurante delle spiegazioni fornite. E con affermazioni senza fondamento si lamenta di due imbrogli inesistenti. Sull’ultimo numero del Giornale dell’Ingegnere è andata in scena l’ennesima puntata della battaglia del prof. Ernesto Pedrocchi contro i dati e la scienza del clima (qui il testo). Gli argomenti usati non sono nuovi, ma hanno avuto risalto sia per il titolo accattivante “CO2 e inquinanti, il grande imbroglio” in grande evidenza nella prima pagina del Giornale che ricevono le decine di migliaia di ingegneri iscritte all’Ordine, sia per il rilancio del blog Italians di Beppe Severgnini. D’altronde, di questi tempi, chi non è interessato a capire i dettagli di un ennesimo imbroglio? Come richiesto da molti, è con stanchezza e rassegnazione che mostriamo ancora una volta come non esista alcun imbroglio, che le tesi scientifiche del Prof. Pedrocchi sono dovute alla sua ignoranza della materia. D’altronde, il Prof. Pedrocchi è sì “Emerito” del Politecnico di Milano, ma si è sempre occupato di energia, e non ha alcuna competenza o pubblicazione nel settore della climatologia. L’inizio dell’articolo è peraltro identico a quello pubblicato su Agi Notizie nel giugno del 2014: “Malgrado il continuo aumento della CO2 in atmosfera, la temperatura media globale (Tmg) della Terra da almeno una dozzina d’anni pianeta non cresce più, dopo aver un significativo aumento avvenuto dal 1980 al 2001”. (altro…)
DibattitoIncertezza

Una risposta a chi chiede di non agire contro il riscaldamento globale

Pubblichiamo una traduzione del commento dei climatologi Kerry Emanuel and Susan Solomon all’editoriale “Climate Science Is Not Settled”, pubblicato dal Wall Street Journal pochi giorni prima del vertice ONU sul clima a New York. Una risposta efficace a chi ritiene che l’attuale conoscenza scientifica sia ancora insufficiente per guidare un’efficace azione politica contro il riscaldamento globale.   Il recente editoriale di Stephen Koonin sul Wall Street Journal mostra quanto sia importante, in materia di scienza, distinguere i fondamenti scientifici e i dettagli numerici, sopratutto quando si tratta di valutare i rischi. Koonin riconosce diversi fondamenti scientifici basilari: non nega che il clima stia cambiando, che le attività umane siano almeno in parte responsabili del problema, o che le scelte politiche non debbano tenerne conto. Ma l’affermazione riportata nel titolo dell’editoriale, che la conoscenza del clima è insufficiente perché si agisca per tutelarci dal rischio, è un giudizio di valore non basato sulla sostanza scientifica del saggio. La locuzione nel titolo del saggio, Settled Science (scienza certa), è ripetuta anche altrove ed è spesso usata da giornalisti e ambientalisti, ma fino ad ora non l’avevamo mai vista usare da uno scienziato del clima. Sebbene sia inizialmente riferita a “discussioni di tipo politico o popolare”, più avanti Koonin obbietta che l’incertezza “non dovrebbe essere relegata in sommesse discussioni ai margini di eventi accademici”, come ad indicare che anche in ambito scientifico si consideri la scienza del clima certa e non si considerino adeguatamente le incertezze residue. Questa frase ci ha sorpreso, perché l’incertezza costituisce uno dei temi, se non il tema principale, delle ricerche sul cambiamento climatico, e tutti tengono conto dell’incertezza per delineare interventi sensati. Nel “Summary for Policymakers” dell’ultimo Rapporto dell’IPCC, “incertezza” o “incerto” appare 36 volte, e i grafici riguardanti le previsioni climatiche riportano con evidenza i margini di incertezza e le barre di errore. Difficile dire che l’incertezza sia tenuta nascosta. Il termine “scienza certa” è un depistaggio che non ha nulla a che vedere con la prassi e le pubblicazioni della scienza del clima. (altro…)
RecordStatisticheTemperature

Perché il 2015 sarà (molto probabilmente) un altro anno con temperature record

Alcune quantità di interesse climatico hanno un andamento sufficientemente regolare, tale che ogni anno viene battuto il record. L’esempio più ovvio è la concentrazione di CO2 atmosferica che, almeno da quando sono iniziate le misure sistematiche a Mauna Loa, aumenta anno dopo anno. In alcuni mesi o anni si superano delle soglie che fanno notizia (ad esempio i 400 ppm come media globale, superata nel marzo 2015), ma ogni mese e anno è in realtà si stabilisce un nuovo record,...
GhiacciaiImpattiProiezioni

Notizie dall’Alpine Glaciology Meeting 2015

I ghiacciai continentali alpini ed extra-alpini sono sentinelle del clima che cambia. Glaciologi da tutta Europa si sono riuniti a Milano per l’Alpine Glaciology Meeting, per fare il punto sull’evoluzione e sul futuro del glacialismo. In questo post, un sunto di quanto emerso nel corso del meeting e della situazione della ricerca glaciale, con particolare attenzione agli effetti dei cambiamenti climatici.   Si è tenuto all’Università Statale di Milano, il 7 e 8 Maggio, l’Alpine Glaciology Meeting 2015, (AGM) riunione...
Eventi estremiImpattiPrecipitazioniSiccità

Come i cambiamenti climatici hanno influito sulla guerra in Siria

Un recente articolo scientifico ha mostrato in modo chiaro come le tendenze di aumento delle temperature e di diminuzione delle precipitazioni nella mezzaluna fertile, legate al riscaldamento globale antropogenico, hanno reso molto più probabile il verificarsi di siccità disastrose, come quella del 2007-2010; questa ha causato una migrazione di massa di contadini verso le città siriane, fattore che ha contribuito alla rivolta contro il regime di Bashar al-Assad, in seguito degenerata in una guerra civile. Ma è la conclusione dell’articolo...
Black CarbonDisinformazioneTecnologie

Riduzione delle emissioni di black carbon: funzionano i filtri antiparticolato?

Una delle emissioni climalteranti che più contribuiscono al riscaldamento globale, seppur poco conosciuta, è quella di black carbon, piccole particelle carboniose derivanti dalla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse. Sono anche particelle molto pericolose per la salute, per cui la riduzione delle emissioni di black carbon rappresenta una delle azioni cosiddette “win & win”, ossia utili per affrontare il tema del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico. Diversi inventari delle emissioni hanno indicato fra le sorgenti principali la combustione della...
COPNegoziazioni

Negoziati sul clima: arrivano i primi impegni in vista della COP21 di Parigi

Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Svizzera e Messico sono riusciti a rispettare la prima scadenza del 31 marzo per presentare i propri obiettivi nazionali volontari. Ed è arrivata anche la submission da parte del primo paese africano: il Gabon.   Continua il percorso negoziale dei paesi verso la COP21 di Parigi, conferenza della Convenzione Quadro ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che il prossimo dicembre avrà il compito di approvare un secondo accordo globale per la riduzione delle emissioni di...
CatastrofismoComunicazioneGiornaligiornalistiTelevisioni

Quando il critico televisivo vuole essere rassicurato

Il commento di Aldo Grasso alla trasmissione “Scala Mercalli”, pubblicato sul Corriere della Sera del 16 marzo, non stupisce chi da tempo segue gli interventi sui cambiamenti climatici degli editorialisti tuttologi del quotidiano milanese, da Pierluigi Battista a Danilo Taino. “Frasi senza significato, argomentazioni contraddittorie, affermazioni senza fondamento, toni derisori: un trash logico, lessicale, morale”, il giudizio di Antonio Calafati su una parte consistente del giornalismo nostrano è ancora attuale, e ben si adatta al critico televisivo del Corriere. Non...
EmissioniTemperatureTrend

Il clima di mia figlia e il mio

Qualche giorno fa mia figlia mi ha chiesto se era vero che il 2014 è stato l’anno più caldo. Benché con il padre che si ritrova non è raro che senta parlare di cambiamenti climatici non mi aveva mai fatto una domanda specifica sui record di temperatura. Riflettendoci, mia figlia aveva solo 12 anni nel 2010, l’anno record precedente. Non è quindi strano che non ne avesse parlato e forse non ne era nemmeno a conoscenza. La domanda di mia...
InformazioneTelevisioni

Scala Mercalli, si parla di clima in televisione in prima serata

Dal 28 febbraio, inizia un programma in cui in prima serata sulla televisione italiana si parlerà anche di cambiamenti climatici. È un evento a suo modo storico, che segna – finalmente – anche per la televisione italiana la presa di coscienza dell’importanza di un tema a lungo snobbato. Il programma è “Scala Mercalli – I gradi della crisi ambientale e la via della sostenibilità”, ideato e condotto da Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana, il volto...
AgricolturaConflittiImpatti

Cambiamento climatico e conflitti globali: c’è un nesso causale?

Studi recenti indicano che in fase di cambiamento climatico si verificano maggiori conflitti tra gli Stati, per la terra, l’uso delle risorse, per l’acqua dei grandi fiumi. C’è un nesso causale? Gli scienziati dibattono, ma se così fosse, l’umanità avrebbe un motivo in più per contrastare il riscaldamento globale.   Diversi articoli recenti su autorevoli organi di stampa e riviste internazionali (The Guardian, 2014; RTCC; 2014; HUFFPOST-GREEN, 2014; BBC News, 2013; Scientific American, 2009) e nazionali (LIMES, 2014; Repubblica, 2014)...
RecordTemperatureTrend

L’en plein dei record delle temperature

Con la pubblicazione dei dati del UK-MetOffice, sono disponibili i dati dei 5 più noti centri di ricerca che analizzano i dati delle temperature globali (gli altri sono NASA-GISS, NOAA-NCDC, JMA e Berkeley Earth). Secondo tutte queste fonti, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, ovvero da più di 130 anni. Come già scritto nella precedente analisi realizzata sulla base dei dati grezzi, il confronto dei...