Come smascherare il trend nascosto dalla variabilità climatica
Il trend di aumento delle temperature del pianeta è in parte nascosto dalla variabilità climatica. Un recente studio mostra come “smascherare” il trend.
L’escursione della marea è lenta e, almeno in Mediterraneo, relativamente modesta. Se non si vuol riconoscerla mentre sale basta guardare il su e giù delle onde, molto più rapido e ampio, per qualche minuto e convincersi che ciò che conta sono proprio queste.
La temperatura del pianeta si comporta in modo analogo, ha oscillazioni relativamente ampie dovute alla variabilità naturale che mascherano l’andamento di lungo periodo. Quest’ultimo, per poter essere evidenziato, ha bisogno di serie temporali abbastanza lunghe in modo che il l’andamento – in crescita o in calo – superi la variabilità naturale. Questo modo di procedere è quello che abbiamo cercato di illustrare in un post precedente.
È però possibile fare di più se si conoscono almeno i principali fenomeni che causano la variabilità naturale; è quanto hanno fatto Foster e Rahmstorf in un lavoro pubblicato recentemente. Per distinguere il trend dal “rumore” nei dati di temperatura, i due ricercatori hanno considerato tre fattori:
- la variabilità solare espressa dalla irradianza totale o dal numero di macchie solari;
- i cicli ENSO espressi dall’indice MEI o dall’indice SOI;
- gli aerosol vulcanici nella stratosfera stimati da due diverse fonti.