Dal negazionismo al livore: e magari chiedere scusa?
Il negazionismo ha finito gli argomenti ed è passato agli insulti: gli stessi che fino a ieri negavano l’aumento delle temperature o le responsabilità umane, oggi gettano fango e livore su Greta Thunberg.
Il grande aumento dell’interesse dei giovani e dei media per la questione climatica ha portato molti commentatori a discutere sulla giovane attivista svedese Greta Thunberg, che è riconosciuta come l’ispiratrice delle manifestazioni di “Fridays for future, Strike4 Climate e “Extinction Rebellion” avvenute in tutto il mondo, in cui si chiede di agire in modo deciso e rapido contro il riscaldamento globale. È interessante notare come le reazioni di insofferenza e fastidio sono arrivate in larga parte da parte di quanti, in passato, hanno negato l’esistenza del problema (“le temperatura non sta aumentando”…), la gravità dei cambiamenti attuali (“il clima è sempre cambiato”…), o le responsabilità delle attività umane (“è colpa del sole… dei raggi cosmici… ecc”). Molti dei nomi noti per chi segue Climalteranti sono ricorsi agli insulti.
Molti ormai non negano più l’esistenza del problema, o la sua gravità. Ma non possono accettare che diventi così importante e prioritario, e che sia una ragazzina sedicenne a spiegare in modo schietto come stanno le cose: per chi per tanti anni ha raccontato frottole o minimizzato i rischi legati ai cambiamenti climatici, le parole di Greta Thunberg sono degli schiaffi (meritati). Il trash logico e morale che descriveva un complotto degli scienziati mondiali intento a propagandare la bufala del riscaldamento globale ha lasciato spazio al complottismo sui secondi fini della sedicenne attivista svedese, di sua madre, dei suoi presunti “manipolatori” o dei suoi supporter. Il tutto condito con il solito disprezzo per i fatti, tanto paternalismo e parecchia misoginia. Vediamo alcuni esempi. Continue Reading »