Un’altra occasione sprecata
In una trasmissione televisiva di prima serata si parla di energia nucleare e l’unico “esperto” invitato rimedia una pessima figura. Che sia stato invitato apposta?
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I lettori di Climalteranti conoscono già le corbellerie del Prof. Franco Battaglia, primatista di errori e pasdaran del negazionismo sui cambiamenti climatici. Ultimamente il professore si è dedicato alle strategie energetiche, nucleari soprattutto, in una decina di articoli pubblicati sul quotidiano “Il Giornale”.
Invitato alla trasmissione televisiva Annozero del 28 aprile, ha ripetuto i suoi argomenti classici (“Il fotovoltaico ed eolico e solare sono una colossale frode”) e aggiunto affermazioni mozzafiato (“Cernobyl è una colossale mistificazione mediatica”), destando lo sconcerto degli interlocutori (“Ma è un film?” si domandava esterrefatto Angelo Bonelli. “Mi può dire il suo curriculum scientifico?” chiedeva perfido Antonio Di Pietro. “È un professore”, spiegava Maurizio Lupi) e lo scherno del pubblico televisivo, come si vede da una semplice ricerca sul web.
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Durante il dibattito, nel dare la parola a Battaglia il conduttore Michele Santoro sorrideva sornione, lasciando intuire che quella presenza era un colpo basso e che dare spazio alle tesi di Battaglia è il modo migliore per far perdere credibilità ai sostenitori dell’energia nucleare.
Il giorno successivo, la trasmissione Blob ha ritrasmesso parte del discorso di Battaglia, seguito dalla domanda, presa da un intervento di Vladimir Luxuria, “c’è o ci fa?”
Rispondere non è facile. Da un lato alcune tesi sono così insensate da far dubitare che siano sostenute seriamente da un docente universitario il quale, dall’altro, mostrava la solita sicumera intellettuale. Con il metodo che lo contraddistingue, già collaudato sul tema dei cambiamenti climatici, selezionava poche e parziali informazioni, le spacciava per verità scientifica, sbagliava i numeri, sfidava la logica, lanciava accuse infondate e condiva il tutto con una grossolana impreparazione. La sua incompetenza in materia di energia non deve stupire: come già ricordato a proposito del clima e dell’ambiente, il professore dell’Università di Modena non partecipa a ricerche nazionali o internazionali e non è autore di alcuna pubblicazione scientifica.
Nemmeno gli argomenti usati per deridere gli effetti dell’incidente di Cernobyl sono originali, si ritrovano in quanto scritto dall’Associazione 21 Secolo, lobby famosa anche per le posizioni negazioniste sul clima. Si basano su un unico rapporto scientifico, autorevole quanto criticato, citato anche come riferimento principale nella pagina “disastro di Černobyl”, dell’edizione italiana di Wikipedia. Basta leggere i documenti disponibili nella versione inglese “Chernobyl disaster effects” per avere un quadro molto diverso.
Però il disinteresse del professore per la realtà pare sincero. Sembra davvero credere ai dati che inventa, gli errori clamorosi che lo contraddistinguono ne sono un corollario. Ad esempio ad Annozero ha affermato con decisione che “il fotovoltaico incide nel mondo per lo 0.001 %”, un errore del 15000 % che sottostima la produzione fotovoltaica mondiale di 150 volte.
Invece di informare correttamente gli spettatori sulle scelte energetiche e sui pro e i contro dell’energia nucleare, Annozero ha preferito uno spettacolo a base di slogan, numeri sbagliati, minimizzazioni delle vittime dei disastri nucleari e le pubblicità a libri patacca.
Rimane da chiedersi se anche per l’università italiana, e quella di Modena in particolare, non sia un problema essere rappresentati da chi usa argomentazioni come quelle che riportiamo qui in seguito, per gli appassionati del trash.
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1- Černobyl ha dimostrato la assoluta sicurezza del nucleare
“Černobyl non sarebbe stata alcun incubo se non fosse stato per coloro che hanno scientemente e colpevolmente fatto passare per tale un evento che, ancorché il più disgraziato occorso nel settore di produzione elettronucleare, ne ha dimostrato in modo inequivocabile la assoluta sicurezza.”
2- Fukushima, no problem
“Spero di sbagliare le mie supposizioni, ma voi verificate. I reattori nucleari sono progettati in modo da spegnersi automaticamente alla prima sollecitazione sismica…”
3- Fukushima prova sperimentale della sicurezza del nucleare
“…Insomma, avremmo la prova ahimè sperimentale – che i reattori nucleari sono non sicuri ma sicurissimi in ordine al timore terremoti.”
4- Solo livello 4 per l’incidente di Fukushima
“Per avere una misura della gravità dell’incidente (in quanto incidente nucleare), giova notare che l’Agenzia della sicurezza nucleare giapponese ha proposto che esso sia classificato al livello 4, in una scala internazionale che va da 1 a 7 e che ha attribuito livello 7 all’evento di Černobyl.”
5- Lo tzunami è molto peggio
“Allo stato delle cose, i Paesi che ospitano gli attuali 64 reattori nucleari in costruzione nel mondo o che intendono sviluppare il nucleare hanno ora un motivo di più per perseguire nel loro intento: devono solo osservare che se in Giappone non vi fosse stato alcun reattore nucleare, non sarebbe stata risparmiata neanche una vita delle migliaia di quei poveretti che l’hanno perduta.”
6 – Poca energia rinnovabile
“In Europa il fotovoltaico contribuisce per lo 0.01%, cioè niente”.
(In realtà la produzione europea da fotovoltaico è stata nel 2010 pari a 22 TWh, pari a circa lo 0,5 % del totale dell’energia elettrica prodotta. L’errore commesso da Battaglia è del 5000 %, ossia sottostimata la produzione fotovoltaica europea di 50 volte).
In Germania “il fotovoltaico contribuisce per lo 0,5%, cioè niente”.
Invece, l’energia elettrica prodotta col fotovoltaico in Germania nel 2010 è stata complessivamente di 12 TWh, pari al 2% del totale (errore del 400 %, ossia sottostimata la produzione fotovoltaica di 4 volte).
In Germania “carbone, nucleare, gas e idroelettrico, tutti insieme coprono il 95% del fabbisogno elettrico”
(in realtà il numero giusto è 82 %: 22% nucleare + 14% gas + 43% carbone + 3% idroelettrico = 82 %).
7 – Fukushima aiuterà la ripresa nucleare
“Insomma, i fatti del Giappone – pur avendo inequivocabilmente dimostrato, a dispetto di ogni percezione emotiva indotta da sgangherati organi d’informazione complici di mercanti di terrore, la sicurezza del nucleare faciliteranno il rinnovo del parco nucleare europeo.”
8 – Meglio una centrale che scoppia di una diga che crolla
“Il terremoto ha fatto collassare una diga, e il collasso ha spazzato via decine di abitazioni assieme ai loro sfortunati abitanti. Riflettiamo ora come segue: se in Giappone ci fosse stato un reattore nucleare in più al posto della diga che, collassando, ha spazzato via quell’intero villaggio, avremmo avuto oggi anche molti morti in meno?”
9 – L’Aquila peggio di Fukushima
“Qualcuno, molto giustamente, osserva che l’evacuazione cautelativa di un’area di 20 km di raggio attorno alla centrale ormai famosa è stata comunque una tragedia. Val la pena ricordare che, senza avere alcuna centrale nucleare, i cittadini dell’Aquila subirono la stessa tragedia e vissero per molte settimane in tende e lontani da casa.”
10 – Nessuna conseguenza sanitaria da Fukushima
“le fuoriuscite radioattive dai reattori giapponesi recentemente danneggiati da terremoto e maremoto non avranno, nel tempo, alcuna conseguenza sanitaria.”
11 – Il nucleare è sicuro
“il nucleare è la tecnologia di produzione elettrica più sicura a nostra disposizione”
12 – 65 morti a Černobyl
“65 furono quelli accertati e tutti entro la cerchia del reattore.”
13 – Le rinnovabili sono una truffa
14 – Carbone e uranio per secoli e millenni
“la disponibilità del carbone sarebbe di un paio di secoli”
(Probabilmente i numeri di Battaglia si riferiscono alla situazione USA. A livello globale si stima una disponibilità, con i consumi attuali, fra i 119 anni e i 146 anni, che sarebbero di meno se i consumi globali aumentassero, e sarebbero di più se a parità di consumi ci fossero sostanziali innovazioni tecnologiche o aumenti del prezzo
“il nucleare offre combustibile per migliaia di anni”.
(in realtà si stima una disponibilità, con i consumi e le tecnologie attuali, di alcuni decenni; l’IEA nel WEO 2010 ritiene che le riserve di uranio siano sufficienti a garantire la domanda attuale per 100 anni)
“gli esperimenti di laboratorio hanno dimostrato una diminuzione di tutti i tipi di cancro con l’aumento della dose sino ad una certa soglia, oltre la quale, aumentando la dose, si osserva l’aumento dei tumori al fegato”
16 – 50 morti a Černobyl
“Si può tranquillamente dire che quell’evento ha fatto, in 25 anni, meno di 50 morti tra i lavoratori e i soccorritori (questi ultimi inviati al suicidio, senza alcuna ragione, dal cinico regime comunista) e zero morti tra la popolazione”.
17 – Zero morti a Fukushima
“zero sono e zero resteranno anche i morti di Fukushima”.
18 – Nucleare è sicuro
“I fatti del Giappone, così come peraltro i fatti di Černobyl, dimostrano che il nucleare è la tecnologia di produzione elettrica più sicura che c’è, su questo non c’è dubbio”
19 – 0,001 %
“il fotovoltaico incide nel mondo per lo 0.001 %”
(l’energia fotovoltaica prodotta nel mondo nel 2010 è circa 150 volte maggiore: può essere stimata, assumendo una produzione di almeno 30 TWh, congruente con un forte sviluppo che ha visto la crescita da 12 TWh nel 2008 a 20,5 TWh nel 2009, pari allo 0.15 % della produzione elettrica mondiale di circa 20.000 TWh)
20 – Pochi morti a Černobyl
“Černobyl è una colossale mistificazione mediatica, se ci si chiede quanti morti ha causato quell’evento disastroso in questi 25 anni, non ho timore di rispondere zero.”
“31 è il numero dei morti immediati per Černobyl. Dei 137-28 lavoratori rimasti, ne sono morti altri 19. Se si fa la somma, l’incidente di Černobyl ha causato 50 morti”
“Nel rapporto dell’UNSCEAR si può leggere testualmente che non si è osservato aumento di incidenza di alcuna radiopatologia”.
(Il rapporto dell’UNSCEAR, aggiornamento dell’aprile 2011, è disponibile qui. Sono facilmente disponibili online anche altri rapporti come il Chernobyl: Consequences of the Catastrophe for People and the Environment e il Torch Report )
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Testo di Stefano Caserini, con il contributo di Sylvie Coyaud
35 responses so far
Verrebbe da dire che ultimamente i sostenitori del nucleare non dispongano di molti ‘intellettuali’ allora tocca arrangiarsi con quello che c’è, ma forse è solo una questione di decenza!
@ Antonio
A mio parere fra i sostenitori del nucleare ci sono anche molte persone serie, che avrebbero potuto argomentare in modo molto più corretto ed efficace, con argomenti e numeri meno sballati
@ Stefano
Sono contento per loro, allora resta solo l’argomento della decenza!
Grazie per averci indicato i numeri veri, altro che quelli del Prof. Battaglia.
Il povero Battaglia dice che in Germania “carbone, nucleare, gas e idroelettrico, tutti insieme coprono il 95% del fabbisogno elettrico”?
Ecco la verità: soltanto (sic!) l’82%, replica Climalteranti, con tanto di link.
Ti leggi il link e scopri con sorpresa (certo, Climalteranti mica ti ha detto che la differenza di 18 è solare ed eolico) che un’altro 5,6% è biomassa ed un’altro 5% ancora è “altro”.
Insomma, Battaglia non dire la castroneria del 95%, dicci la verità che solare ed eolico sono il 5%, tanto la sostanza non cambia: solare ed eolico danno un contributo che il buon Totò chiamerebbe “fetecchia”.
E che dire di come la correzione della quota del fotovoltaico nella produzione mondiale dallo 0,001% a ben, udite udite, allo 0,15 fa giustizia al concreto, determinante, vitale contributo del FV a soddisfare i nostri bisogni energetici?
Dico, lo 0,15%! Insomma, un’altra fetecchia.
Ma che altro di bello c’è in quel link?
http://www.renewableenergyworld.com/rea/news/article/2011/03/new-record-for-german-renewable-energy-in-2010??cmpid=WNL-Wednesday-March30-2011
Allora scopri che nel 2010 in Germania sono stati installati 7.400 Mw di FV (“German solar PV industry installed 7,400 MW from nearly one-quarter million individual systems in 2010”) e che 1.000 di quei Mw potranno produrre 1 Twh di elettricità all’anno (“1,000 MW of solar PV, enough solar capacity to generate 1 TWh of electricity under German conditions”).
Allora uno si fa due, anzi tre conti, un po’ grezzi, ma indiscutibilmente orientativi ed esemplificativi:
1) 7.400 Mw=7.400.000 Kw di potenza installata FV costano, a tenerci ai prezzi cinesi, circa 4-6.000 € al Kw, sicchè il giocattolo è costato appena 29,6 – 44,4 miliardi di Euro.
2) 7.400 Mw di potenza installata di FV produranno 7,4 TWh all’anno di energia elettrica.
3) Una centrale nucleare da 1.600 Mw di potenza, del costo di 4-6 miliardi di € produce circa 8-9 Twh annui, ma diciamo per comodità di calcolo 7,4 Twh.
Ricapitoliamo?
Ma si: a parità di produzione, FV costa tra il il 493% (29,6/6 Mld €) ed il 1.110 % (44,4/4 Mld €) più del nucleare.
Che culo che hanno i tedeschi!
Vede Francesco ,
se si danno dati, si dovrebbe cercare di darli giusti, o almeno non sbagliati di 150 o 50 volte.
È vero che ancora oggi il FV conta poco nella produzione mondiale, se pero’ guarda l’andamento, le prime due derivate, capisce perché l’errore è importante
Per il resto, i conti andrebbero fatti meglio, ma non è questa la sede di discutere i costi di FV e nucleare, oltre a quelli mostrati da Lei ce ne sono altri molto diversi. Per decidere le scelte energetiche strategiche andrebbero viste le prospettive dei costi delle tecnologie non solo la fotografia. Trovo difficile credere che tutti i tedeschi siano dei polli e vogliano buttare i loro soldi.
Quando si parla di energia dovrebbe essere ovvio che si sta pensando al futuro, non all’oggi. Che importanza ha che le rinnovabili oggi sono una quota minoritaria? Con questo ragionamento non si sarebbero costruite le ferrovie, c’erano un sacco di cavalli e carrozze disponibili. E nemmeno le centrali nucleari sarebbero state sviluppate negli anni ’50 vista l’abbondanza di carbone e petrolio.
Quindi, il futuro; bisogna pensare una rivoluzione energetica. Trovo buffo che qualcuno provi a farlo con la superficialità che abbiamo visto.
Ne approfitto per segnalare una interessante news su Nature riguardo il rapporto fra collocazione geografica delle centrali e popolazione residente. Credo che non si possa parlare di sicurezza e rischio in astratto, senza considerare la popolazione residente.
@Francesco Marangi
Una curiosità. Dove ha visto che una centrale costa 4-6 miliardi di euro?
Il reattore EPR in una centrale pre-esistente è già costato 5,9 miliardi (più interessi, multe ecc.) e non è ancora terminato. Per le infrastrutture necessarie 100 milioni mi sembrano un affare di quelli che arrivano per mail dalla Nigeria.
Se le sembra trascurabile la differenza tra 18% e 5%, che ne dice di quella tra 6.000 e zero? Il prof. Battaglia ha detto che non ci sono state “radiopatie” dopo Cernobyl. Secondo lo stesso rapporto SCEAR che ha citato, ci sono stati 6.000 casi accertati di cancro alla tiroide negli anni ’90 e ne sono morti 15 ragazzini. Non che i sopravvissuti se la cavino bene, in Bielorussia per avere il farmaco che compensa in parte l’ablazione della tiroide bisogna pagare bustarelle, e il governo ha tagliato loro la pensione d’invalidità, già misera.
Per rigore matematico 0,001 % non è 0,150 %.
Trovo che la contestazione di questo errore distolga lo sguardo dal vero nòcciolo della questione, sollevata, tra gli altri, dal Prof. Battaglia: il FV è uno stralusso per i suoi costi e fornisce una energia inadeguata per “qualità”, essendo intermittente e, per giunta, con una intermittenza non governabile.
Quando alle ore 21:00 ho terminato la lezione di nuoto, devo asciugarmi i capelli ed ho bisogno di 1Kw di potenza per 15 minuti consecutivi in quello esatto momento, non posso aspettare 12 ore, fino al mattino successivo, sperando che splenda il sole per il FV.
Sintetizzando, in una immagine, errore matematico e vera essenza del problema: se mi immergo in una vasca con acqua pari a 100 litri + un bicchiere, non credo che il mio bagno cambi se il bicchiere sia pieno (= Lt. 0,150) oppure contenga un velo d’acqua sul fondo (= Lt 0,001): insomma, non mi accorgerei certo della differenza ed il bagno lo posso fare grazie ai 100 Lt, non grazie al bicchiere.
Le due derivate: non ho capito la domanda, perché non ho intuito a quali si riferisca.
E i costi?
E’ vero che ce ne sono tanti, ma anche qui mi sembra che il rilievo ci distragga da una realtà di fondo e cioè che il FV è molto molto più costoso del convenzionale, anche se non potrò fornire la prova impossibile che mi viene richiesta: cioè mostrare da dove ho preso il costo del nucleare.
Posso mostrare lo scontrino del pane che mi ha dato il salumiere, persino il preventivo che l’Ufficio commerciale dell’ENEL mi ha fatto per un impianto Fv, ma non potrò certo esibire il capitolato dei lavori, con annesso piano finanziario preventivo o con rendiconto economico finale della costruzione di una centrale nucleare.
Mi affido alle informazioni che circolano nei media, nei dibattiti, nella rete valutandone la verosimiglianza, essendomi impossibile avvicinarmi alla vera verità: credo che proprio così abbia fatto oca sapiens quando parla di 5,9 Mld di €, la cui verosimiglianza non mi sembra più intensa di quella dei 4-6 Mld di € da me riferiti.
Però c’è una differenza importante: il mio dato è comparabile con il FV da me citato, quello di 5,9 Mld no.
Io ho comparato i costi fisiologici dell’uno e dell’altro e non quello patologico (errori progettuali, interessi, multe, contenzioso) di uno con il fisiologico dell’altro.
Ad Annovero il rapporto UNSCEAR vince 6.000 a zero sul prof. Battaglia, il quale poteva risparmiarsela, quella uscita.
Però vince anche 6.800 a 15 sull’On. Bonelli, il quale subdolamente fa leva sull’emozione dei telespettatori, sparandoci addosso il dato falso della morte, che non c’è stata, di 6.800 bambini anzichè quello di 15.
Non che le colpe del secondo possano assolvere quelle del primo, ma la vicenda dimostra il pessimo livello della onestà intellettuale di molti dei referendari, se il suo capo fa simili affermazioni.
A tal ultimo proposito: egli è un maestro nel ripetere la notizia truffa che l’energia solare è gratis.
@Marangi
@ Per rigore matematico 0,001 % non è 0,150 %.
Eh no, guardi che se si sbaglia di 150 volte non è che si manca di rigore matematico, si sbaglia di brutto, è un errore che si puo’ fare dando numeri a caso.
Troppo comodo dire .. non guardiamo agli errori ma al noccio della questione: la frequenza degli errori del Battaglia è un sintomo di chi non sa cosa sta dicendo, perchè non studia o almeno non approfondisce.
I suoi esempi etti, tipo quello del phon, mi sembrano come stile molto battagliani, ossia semplicistici e in fondo un po’ fessi.
Non è che magari si pone la domanda che Battaglia non riesce a porsi, ossia se è possibile tutti i centri di ricerca del mondo che parlano di un deciso aumento delle rinnovabili, i capelli non se li asciugano mai e non si fanno la stessa domanda ?
Come le ha scritto Caserini, secondo lei i tedeschi non ci pensano ?
Pensare di essere gli unici geni che hanno capito tutto è davvero un po’ ridicolo, se poi si fanno
sbagli di 150 volte nei numeri che si trovano su wikipedia
Nel merito, i problemi che lei pone sulla continuità ci saranno quando il FV e eolico saranno più del 25%-30% dell’energia prodotta; nel frattempo saranno da costruire reti più intelligenti e sistemi di accumulo più efficienti degli attuali, molti stanno studiando su questo. Se si informa trova un sacco di cose anche in rete, di gente che ci sta – appunto – lavorando.
Avranno davvero invitato Battaglia per screditare i filo nucleari?
Ci sono sostenitori dell’energia nucleare competenti e responsabili; mi vengono in mente Jim Hansed o David King. La RAI avrebbe potuto, volendo, trovare qualcuno bravo anche in Italia.
Invece i media preferiscono mettere in scena un contrasto fra opposti estremismi. E sono tutte occasioni sprecate di fare informazione corretta. Viene il sospetto che attuino una strategia mediatica e politica precisa: fare confusione e, mettendo tutti sullo stesso piano dei vari Battaglia, screditare tutti.
@V. Marangi,
non parlavo degli aumenti in corso d’opera, ma del costo delle infrastrutture necessarie a una centrale prima di metterci un reattore, e che in Italia non ci sono.
Per le fonti, uso le stime ufficiali (Areva, EDF) e se divergono, quelle delle banche creditrici (via Bloomberg).
Penso anch’io che non sia difficile far un confronto tra nucleare e FV. Il decomissioning di un reattore è stimato da 300 a 4.000 $ per kW, ma quando si mettono i pannelli nuovi, quelli vecchi li portano via gratis.
L’energia convenzionale costa meno, è vero, perché riceve $ 557 miliardi di sovvenzioni pubbliche all’anno rispetto a 46 miliardi per le rinnovabili (fonte: International Energy Agency, 2010), e anche le “esternalità” sono pagate dai contribuenti.
L’energia solare _è_ gratis. Almeno finché qualcuno non vende la radiazione un tot al fotone!
@Gianfranco
Se non per quello, per screditare gli scienziati?
Mi rendo conto che avrei fatto meglio a dire “tifoserie” invece di “estremismi”. Una gazzarra chiamata dibattito. L’obiettivo, o quanto meno il risultato, è screditare non solo gli esperti veri ma tutti coloro che con qualche competenza illustrano pro e contro di una questione per permettere ai cittadini di trovare l’equilibio ottimale. I risultati di questa diseducazione al ragionamento sono sotto i nostri occhi.
ho scoperto l’arcano… ecco chi è
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Battaglia
🙂
Ve beh commentare i discorsi di un “folle” ….
Non si sa bene quale sia l’obiettivo di questo signore, se screditare la tesi del GW, dare addosso alle energie alternative o cosa.
Come servo prezzolato per le compagnie petrolifere non ce lo vedo, ci vuole una persona piu’ seria e preparata che la “venda” in maniera piu’ sofisticata e intelligente, questo qui non fa altro che far perdere credibilita’ alle sue teorie.
Persino Lussuria che dubito sappia granche’ in materia si e’ accorta subito che questo ciarlatano stava straparlando o delirando.
Non credo valga molto la pena commentare i discorsi di persone sull’orlo della follia.
Basta guardare il portale “meteo (?)” dove ogni tanto scrive, dove sono spacciate per tesi alcune comiche idee climatiche su trendi gelidi anni 2000 e onde nuove.
A volte li leggo per farmi delle risate da tanti ridicoli sono.
La risposta di Battaglia a una email che gli ho mandato:
1. il fabbisogno energetico mondiale è pari a 150.000 TWh/anno e i suoi 22 TWh corrispondono allo 0.015% del fabbisogno energetico mondiale.
il suo 0.5% è chiaramente errato: questo è il contributo che dà il FV alla produzione elettrica della Germania, ove è installato la metà del FV mondiale.
2. dire “119-146 anni” o dire “un paio di secoli” non sembra molto diverso. “un paio di secoli” è meglio, “119-146” è semplicemente ridicolo e nessuno con una mentalità scientifica lo direbbe (quanti mesi e quanti giorni?). Sarebbe come dire, che so, che l’attesa di vita di ciascuno di noi è di 78 anni, 3 mesi e 18 giorni.
3. non ho tempo di seguire alcun blog, men che meno quelli che “scientificamente” dimostrano che il carbone si esaurirà, esattamente, fra 119 e 146 anni: gente che non ha il senso dell’uso dei numeri. Indubbiamente quando ho detto che il pidocchio pesa 0.001 anziché 0.01 ho commesso un errore assoluto del 1000%, ma l’ho detto nel contesto del confronto col peso dell’elefante. Peccato che i cervelloni del blog che lei mi cita non comprendano la differenza tra errore assoluto e relativo. Ci provi da solo: ho detto che elefante+pidocchio pesano, insieme, 2,000001 tonnellate, ma avrei dovuto dire 2,00001.
Gentile Mattia,
anche i nuovi dati che Battaglia (o di chi ha scritto quel testo) che lei riporta sono, come c’era da aspettarsi, sbagliati.
È un problema solo suo (nel senso di Battaglia o di chi scrive) se non ha tempo per cercare i dati giusti, oltre che per capire come sta andando il mondo dell’energia.
1. il fabbisogno energetico mondiale è pari a 150.000 TWh/anno e i suoi 22 TWh corrispondono allo 0.015% del fabbisogno energetico mondiale.
Nell’interevento ad Annozero Battaglia parla di produzione di energia elettrica, non della produzione energetica totale, ed è su questo che imposta le sue critiche – infondate – alle energie rinnovabili.
Se vuole ascoltare direttamente la trasmissione, trova il link nel post.
Può ascoltare verso i minuti 37-39, Battaglia parla del 95 % dell’energia elettrica con le 4 modalità.. . che il nostro paese assorbe 30 GW elettrici e 60 di picco… parla di sostituzione dei GW convenzionali elettrici con i GW fotovoltaici, quindi si lancia nell’affermazione secondo cui:
“non possiamo chiudere neppure uno solo di questi 60 GW e sostituirlo con i pannelli fotovoltaici .. no… tanto è vero che il fotovoltaico incide nel mondo per lo 0,001 %.
Quindi i conti giusti sono che la produzione da FV mondiale nel 2010 è circa 30 TWh, è lo 0,15 % della produzione elettrica di circa 20.000 TWh.
(22 TWh sono la produzione europea del 2010, non mondiale).
Quindi confermo che l’errore è di 150 volte e non (solo?!?) di 15 volte
2. I dati citati nel post sono della World Coal Association e dell’US Energy Information Administration; si vede che secondo Battagli nessuno di questi ha una mentalità scientifica, ce l’ha solo lui che non ha pubblicazioni scientifiche sui temi dell’energia e dell’ambiente
3. L’esempio è sciocco; dimostra solo che il problema è nella conoscenza della matematica di base, oltre che delle tematiche dell’energia e del clima (chissà come sono fatti i pidocchi che pesano 10 grammi 😉 )
Le consiglio di leggere il recente SPM del rapporto IPCC sulle energie rinnovabili, cosi’ è più chiaro perché anche quegli errori sono gravi http://srren.ipcc-wg3.de/report
IPCC sulle energie rinnovabili?
Questo?
Rapporto IPCC: energie rinnovabili non potranno mai soddisfare la domanda energetica Se la maggior parte di persone muoiono o rimangono miseramente poveri
IPCC report: Renewables can never meet energy demand – Unless most people die or remain miserably poor
http://www.theregister.co.uk/2011/05/10/ipcc_srren_pre_release/
Iannelli
“Unless most people die or remain miserably poor”
questo catastrofismo estremista è sorprendente, soprattutto quando è così mal supportato.
@Sig. Iannelli
Forse dovrebbe leggere quello che fanno certe Ong indiane e africane, invece di un sito specializzato in bufale?
Installare pannelli solari sulle capanne perché la gente possa cuocere e conservare il cibo, bollire l’acqua e non morire di fame o di diarrea, costa molto meno che costruire centrali e reti di distribuzione dell’energia.
quando si parla di nucleare mi viene in mente la vecchia e bellissima canzone di Mina ed Alberto Lupo…parole, soltanto parole, parole fra noi..
Visto che è tempo perso parlare con chi pensa per ideologie e non per idee potremmo però cambiare il tiro e farci una domanda:
“ma perchè in questo disgraziato paese chi è di sinistra deve per forza combattere il nucleare, contro qualsiasi evidenza, e chi è di destra deve per foreza sostenerlo, contro qualsiasi evidenza?”
In questi giorni non ho fatto altro che sentire dibattiti in materia a <<Roma, Terni e Perugia e la conclusione è stata sempre la stessa..: sinistra contro e destra a favore mentre invece in un paese serio (come accadde in Francia al tempo della scelta nucleare) la divisione dovrebbe essere orizzontale e non verticale.
L’unico ambito nel quale questa penosa divisione non c’è è l’ambito scientifico nel quale la maggioranza dei fisici e degli ingegneri sono, ovviamente, favorevoli al nucleare; sono infatti proprio queste due categorie di studiosi le uniche che hanno quel sacro rispetto per il numero che è invece del tutto assente per i meravigliosi politici che stiamo lautamente mantenendo a nostre sudate spese e per tutti i poveracci che li seguono beotamente.
Mauro Marchionni (ovviamente ed orgogliosamente) ingegnere
@Marchionni
No, a mio parere la divisione cosi’ drastica destra-sinistra che lei propone di fatto non c’è. I sondaggi dicono che i favorevoli al nucleare sono più a destra, ma anche li i contrari non mancano. In Sardegna i contrari sono stati il 97,64 %..
Riguardo al fatto che la maggioranza degli ingegneri sia oggi favorevole al nucleare, ho forti dubbi. E non solo in Italia.
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/05/30/news/la_germania_dice_addio_al_nucleare_nel_2022_spegner_l_ultimo_reattore-16932841/?ref=HREC1-3
si vede che anche in Germania non ci sono ingegneri..
Avevo analizzato anch’io le affermazioni di Battaglia:
http://obbieattivo.blogspot.com/2011/05/verita-da-battaglia.html
Riguardo all’interessante dibattito che si è sviluppato nei vostri commenti vorrei fare alcune considerazioni sui costi, che mi sembrano uno degli argomenti fondamentali.
Il prezzo del solare (che NON è solo fotovoltaico) va diminuendo e diminuirà sempre più con l’aumento della produzione di pannelli fotovoltaici e con lo sviluppo del solare termico, i prezzi delle centrali nucleari aumentano sempre più e la costruzione richiede (in paesi diversi dall’Italia, dove i preventivi solitamente vengono mantenuti) costi notevoli e maggiori di quelli preventivati. Se dovessimo considerare quelli che sarebbero nel nostro paese ritengo, senza esagerazione, che dovremmo raddoppiare quelle cifre. Ma poi i costi dello stoccaggio delle scorie? Quelli vengono addebitati alla collettività, non vengono conteggiati quando si considerano i costi del nucleare. E quelli della dismissione delle centrali? Quelli possono essere anche maggiori dei costi della loro costruzione, ma chi li conteggia? Nessuno! Dato che li paga la collettività, anzi li pagheranno i nostri figli, così come pagheranno le conseguenze di qualcosa che dovesse andare storto. Mi pare che in tutto ciò ci sia profonda disonestà ed ingiustizia. Forse è per questo che il nucleare è avversato soprattutto a sinistra ed apprezzato (ma in fondo non molto tra le persone comuni) a destra.
Credo che andrebbe conteggiato tutto quando si comparano le due tecnologie ed andrebbero monetizzati anche i rischi. Peccato però che nessuna assicurazione sia disposta ad assicurare contro il rischio di disastro nucleare (ci sarà un motivo). Dunque come lo conteggiamo il rischio, mettiamo un infinito? Allora per tornare al simpatico esempio della vasca (ma in questo caso rappresenterebbe i costi) proviamo a confrontare una vasca con acqua infinita rispetto ad una grande quanto volete (in fondo neanche tanto però dato che questi costi si possono ammortizzare in pochi anni).
Questo tanto per argomentare in stile battaglico…
Tornando invece con i piedi per terra, l’anno scorso è stato pubblicato uno studio secondo il quale i costi del nucleare sarebbero già oggi (anzi lo scorso anno!) superiori a quelli del solare:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_luglio_27/solare-costi-nucleare_6c3ac74a-998b-11df-882f-00144f02aabe.shtml
http://www.nytimes.com/2010/07/27/business/global/27iht-renuke.html?src=busln
Quello studio è stato in parte smentito, magari il sorpasso non c’è ancora stato, ma è comunque imminente e ci sarà prima che sia ultimata una centrale la cui costruzione sia iniziata oggi.
Dunque perché costruirne?
L’unico argomento reale a favore del nucleare sono i vantaggi per chi la costruisce (appunto riceve un’appalto da cui guadagna) e per chi ci lavorerà (se tutto va bene e non ne riporta conseguenze).
Per tutto il resto della popolazione non conviene assolutamente!
Appunto:
http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/nucleare/I-costi-del-nucleare/La-bolletta-nucleare/
Non è vero il nucleare conviene!
Non conviene ai tedeschi che stanno uscendo dal nucleare, ma ma agli italiani converrebbe. Non a tutti certo, ma converrebbe a quelli che evadono le tasse. Infatti i maggiori costi del nucleare (dati dai costi di costruzione delle centrali, dai costi di stoccaggio delle scorie e dai costi di smantellamento e/o mantenimento improduttivo delle centrali a fine utilizzo) se li accolla lo stato, dunque una parte degli italiani, quelli che pagano le tasse (grosso modo quelli che non votano Berlusconi). Dunque a quegli altri converrebbe. A meno che accollassimo anche questi costi all’Enel che li ricaricherebbe sulle bollette, così come dovrebbero ricadere sull’Enel i costi di eventuali disastri (ammesso che il disastro non sia tale per cui non ci sia un dopo) ecco se l’Enel ci sta ci sto anch’io.
Certo rimane il problema di dove farle, ora non si possono fare più neanche ad Arcore!
😀
@ Mauro Marchionni
Io ho studiato fisica e, come lei, vado fiero della mia formazione scientifica. Mi par di capire che lei auspichi un approccio più rigoroso e pragmatico e meno ideologico ai problemi del nostro paese (qualche scienziato in più e qualche avvocato in meno in parlamento) e anche su questo sono d’accordo.
Non sono invece, diversamente da lei, “ovviamente favorevole” all’uso dell’energia da fissione nucleare.
A proposito di occasioni sprecate per fare buona informazione, nella trasmissione 8 e mezzo di ieri sera è stato invitato a sostenere le ragioni scientifiche del partito nuclearista il chimico Franco Battaglia. Mauro Marchionni qualche post indietro sosteneva che la comunità dei fisici e degli ingegneri nucleari è largamente favorevole all’uso dell’energia nucleare. Se così fosse quelli di La7 avrebbero trovato senza dannarsi l’anima qualche esperto migliore. A meno che non abbiano scelto Battaglia proprio per screditare il suo partito. Mah.
Per inciso mi ha colpito la disinvoltura con cui disegnano scenari catastrofici conseguenti alla rinuncia all’energia nucleare proprio coloro che hanno sempre tacciato i climatologi preoccupati di allarmismo, catastrofismo, disfattismo e magari anche scarsa fiducia nella Divina Provvidenza. Ri-mah.
https://www.facebook.com/groups/ale.fen
Aiutateci a mandarlo a casa!!!!
purtroppo per voi i dati di battaglia sono + vicini al vero dei dati di tutti i referendari
il punto debole di battaglia è che non è televisivo, non si rende conto che il “come dici” le cose conta purtroppo più di cosa dici
i referendari hanno detto un infinita di stronzate, il referendum ci costerà una depressione economica colossale nei prossimi 20 anni, però si sono venduti bene tanto che milioni di italiani in buona fede hanno votato si
ps: quelli che accusano i nuclearisti di catastrofismo farebbero bene a ragionare
un paese senza fonti energetiche abbondanti e non intermittenti non può avere industrie, sostenere il contrario significa che non avete mai visto uno stabilimento industriale, quelli dove si fanno i turni per un solo motivo: i macchinari che svolgono quel processo hanno costi di decine di milioni di euro solo per l’acquisto, poi c’è la manutenzione, per ripagarsi devono lavorare 24 ore su 24. Pensate che un fermo macchina di 1 ora in un azienda da 100 dipendenti costa dai 2000 ai 5000 euro.
Poi ci sono le esigenze di programmabilità, visto che lo stesso prodotto ha richiesta molto variabile durante l’anno. Se lo stabilimento riesce a soddisfare la richiesta nei momenti di massima richiesta massimizza il guadagno. Quando c’è poca richiesta meglio fare altro. Nessuno fa magazzino perchè c’è il rischio di trovarsi roba invenduta.
Ecco, in un paese “fotovoltaico” tutto questo non è possibile. Quindi il calo della produzione petrolifera nei prossimi 20 anni avrà in italia una sola conseguenza: il calo di produzione energetica, le fonti rinnovabili daranni certo il loro contributo, ma sarà costoso, e per l’industria sarà inutile. Chiuderanno molte fabbriche. Se la passeranno male tutti quelli che grazie al reddito dei queste fabbriche offrivano servizi. E di conseguenza non ci sarano neppure i soldi per uno sviluppo energetico. Per il nucleare sarà tardi, perchè mancheranno non il know how (argomentazione ridicola), ma i soldi per realizzarlo, e le rinnovabili saranno così costose che non potremo permettercele
sono una mosca bianca, ma nessuno fa notare come la sfiducia dei mercati verso l’italia sia partita dopo il referendum
berthoh
tutti dovrebbero ragionare, non solo chi accusa i nuclearisti di catastrofismo. Come si può, infatti, pensare che qualcuno proponga un sistema fatto di blackout notturni quotidiani? Se lei lo crede, può star certo che le è sfuggito qualcosa.
questa storia ormai abusata della volatilità delle rinnovabili, di solito ristrette al solo FV mi fa veramente incazzare; le rinnovabili vanno viste in blocco e se gestite in modo inteligente e se usate in un mondo che non guarda allo sviluppo infinito sono senza problemi; l’idea che si tratti SOLO di cambiare fonte di energia berthot è SBAGLIATA; si tratta di smetterela di pensare che la produzione e il profitto e lo sviluppo infinito siano il modo di vivere; NON e’ cosi’ e non puo’ esserlo; anche perchè comunque il nucleare che oggi fornisce il 6% dell’energia GLOBALE usata nel mondo non potrebbe fare molto di piu’ e tanto meno fornire nella forma elettrica quel che serve alle grandi aziende, perfino nei paesi avanzati la quota dell’elettrico è il 40% e su quello la quota del nucleare è e non potrebbe essere superiore al 30%, ergo siamo al massimo al 12-15% dell’energia totale; chi come berthot e battaglia si vende che il nucleare è la soluzione IGNORA semplicemente i termini del problema; e chi ignorando i termini fisici dei problemi cerca di convincere la gente è un ideologico difensore dello status quo; BASTA, ci avete rotto avete perso difensori dello status quo: dobbiamo cambiare e prima lo facciamo e meglio è: in primis buttiamo a mare questo modo di produrre e distribuire la ricchezza e se necessario VOI con esso.
@berthoh
Sembra che la sfiducia dei mercati finanziari verso l’Italia ci sia da quando l’acronimo PIGS – Portogallo, Irlanda, Grecia Spagna – è diventato PIIGS a fine 2009.
Se può consolarla, hanno ancora meno fiducia nel nucleare, l’anno scorso gli investimenti privati sono stati pari a zero. Secondo il rapporto Bloomberg-UNEP, invece, il settore delle energie rinnovabili è uno dei pochi “trainanti” con un aumento del 32% degli investimenti nel 2010. Può scaricarlo da qui:
http://bnef.com/
“un paese senza fonti energetiche abbondanti e non intermittenti non può avere industrie”
E’ sicuro? La Danimarca ha industrie e un reddito pro capite superiore a quello della Francia.
Forse lei è ingiusto verso il prof. Battaglia, i conduttori dei vari programmi lo ritengono molto televisivo, “fa spettacolo” è l’opinione ricorrente.
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