Climalteranti on Lug 21st 2012 Premio
La pausa della vacanze estive è per Climalteranti il momento per valutare i candidati all’ormai tradizionale Premio “A qualcuno piace caldo”, assegnato “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”.
Come tutti gli anni, la proclamazione del vincitore, che sarà scelto dal Comitato Scientifico, avverrà il giorno in cui il ghiaccio marino artico raggiunge la sua estensione minima.
Per il 2011, la lista dei candidati è breve. A differenza degli anni precedenti (2008, 2009, 2010), nel 2011 il discorso negazionista sui cambiamenti climatici si è affievolito parecchio, ha perso smalto, verve, spazio sui quotidiani e in televisione. La sua incidenza nel dibattito scientifico è ormai nulla, l’influenza nel dibattito politico si è ridotta molto, anche in Italia.
Su la Stampa, Il Corriere della Sera o Il Sole-24Ore nel 2011 sono di fatto scomparse, o ridotte a singoli casi sporadici, le voci che un tempo periodicamente rilanciavano i dubbi sulla solidità della scienza del clima.
Stessa cosa è successa sulle riviste generaliste e nella letteratura grigia. Ormai le voci negazioniste sono asserragliate in qualche blog.
Tutto questo, naturalmente, non può che essere motivo di soddisfazione. Continue Reading »
Climalteranti on Lug 11th 2012 Agricoltura,Impatti
“Il futuro che vogliamo” ci ricorda che il cambiamento climatico influenza la produzione agricola nei climi temperati, mettendo a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone, ma non delinea obiettivi ne strategie vincolanti per gli stati.
Green Economy, sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile sono stati i temi chiave del Summit Rio +20, conclusosi una settimana fa in modo, a detta di molti, deludente. In effetti il documento finale “il futuro che vogliamo” è una raccolta di posizioni di principio, senza apparenti proposte concrete, né obiettivi ben definiti. Alcuni aspetti positivi si possono però evidenziare. Come ha fatto notare anche il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, per la prima volta in un documento ONU si è introdotto il concetto di green economy come strumento per contrastare la povertà. Questo rappresenta sicuramente un passo avanti verso uno sviluppo sociale ed economico più sostenibile. Mai come in questi ultimi anni si è avvertita infatti l’urgenza ridefinire le basi del nostro modello di crescita economica. Molte piccole comunità e aziende si stanno muovendo in questo senso, come ha mostrato la forte partecipazione al People’s Summit, il controvertice tenutosi sulle spiagge di Flamenco. La transizione verso una economia verde è un processo necessario per contrastare il rapido degrado dei nostri ecosistemi e delle risorse naturali. Continue Reading »
Climalteranti on Lug 3rd 2012 Dibattito,Politiche
Un articolo di Carlo Rovelli pubblicato sul Sole24ore dell’1 luglio spiega in modo molto chiaro perché è necessario occuparsi dei cambiamenti climatici, nonostante il Summit sulla Terra delle Nazioni Unite, a Rio de Janeiro abbia ricevuto poca attenzione in Italia.
Se avete perso il portafoglio, è buona norma dedicare tutta l’attenzione a cercarlo subito. Ma se mentre lo cercate venite a sapere che il quartiere dove abitate sta bruciando, e voi ignorate la cosa e continuate a occuparvi solo del portafoglio, allora state facendo una sciocchezza. Siamo sicuri che non stiamo commettendo la stessa sciocchezza?
Fuori di metafora, i problemi finanziari ed economici a cui stanno facendo fronte il nostro paese, l’Europa, e tutto l’Occidente, sono problemi seri, dall’esito dei quali potrebbe dipendere parte del nostro benessere. Ma se guardiamo un po’ più il là, ci sono problemi più gravi, dai quali potrebbe dipendere molto di più. Presi dal portafoglio, li stiamo trascurando, e stiamo commettendo un errore grave.
Di questi problemi si è parlato a lungo la settimana scorsa a Rio de Janeiro, nel grande Summit internazionale delle Nazioni Unite dedicato ai problemi del pianeta Terra, la nostra casa comune. Fra i vari problemi, quello più grave e più urgente è il riscaldamento del pianeta, esacerbato dalla massiccia e crescente immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, che ha già portato cambiamenti climatici e che avremmo modo di combattere, se vi fosse la volontà politica di farlo. Se n’è parlato poco in Italia, presi come siamo dal terremoto, dalla crisi economica e soprattutto dal calcio. E purtroppo, la nostra risposta globale come paese a questi problemi è stata: mi spiace, devo occuparmi del portafoglio. Continue Reading »