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Claude Allègre vs i climatologi francesi: la bataille per i cambiamenti climatici

Da tempo, i climatologi francesi si scontrano con Claude Allègre, ex dirigente del gruppo di geochimica all’Institut de physique du globe, premio Crafoord nel 1986, e membro dell’Académie des Sciences, ministro per l’educazione, la ricerca e la tecnologia dal 1997 al 2000.

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Nel settembre 2006 sul settimanale l’Express, Claude Allègre usa la pubblicazione di Sepulchre et al. su Science per negare l’esistenza dei cambiamenti climatici dovuti all’attività antropica. Secondo lui, i modelli numerici dimostrano che i ghiacci del Kilimangiaro sono controllati dall’attività tettonica (che si svolge su milioni di anni) la quale influenzerebbe la variabilità dei ghiacci degli ultimi 100 anni… Dagli studi che considerano l’insieme dei ghiacci tropicali («Tropical Glacier Retreat»), come è necessario fare, risulta che negli ultimi decenni essi mostrano un ritiro accelerato che potrebbe essere causato dal riscaldamento globale. A proposito del paper di Monaghan et al. (Science, 2006) Claude Allègre afferma inoltre : “eminenti glaciologi mostrano che il volume dei ghiacci antartici non è variato”. In realtà non parlano affatto di ghiacci ma dei tassi di precipitazione. I climatologi rispondono sullo stesso settimanale, e pubblicano una lettera aperta sul sito web dell’Institut Pierre Simon Laplace.

Poco tempo dopo esce «Ma vérité sur la planète» (Ed. Plon, 2007), in generale molto ben scritto e scorrevole, in cui Allègre afferma che la comunità climatica mondiale sbaglia l’interpretazione dei dati climatici, e che l’attività antropica, in particolare l’aumento atmosferico di CO2: non impatta e impatterà sul clima attuale e futuro. Il libro viene premiato con il “Gluone d’onore” dalla rivista di fisica Scintillations per innumerevoli sviste quali l’errata definizione di joule e di unità astronomica (che confonde la distanza percorsa in 8 minuti e in 3,26 anni), nonché la curiosa idea che “La Luna gira attorno alla Terra perché quest’ultima esercita su di essa una forza di attrazione di tipo gravitazionale.”

Oltre a rilevare errori sia nel ragionamento scientifico che nei dati.(i.e. «Le cent-fautes de Claude Allègre»), quest’anno scienziati e giornalisti lo hanno accusato di aver commesso nel libro «L’imposture climatique » (Ed. Plon) un atto «contrario all’etica». L’autore “modifica” infatti un grafico (Figura 1), di Håkan Grudd, paleo-climatologo all’Università di Stoccolma, e lo pubblica con la seguente legenda: «curva di temperatura in funzione del tempo, stabilita per periodi storici da Grudd nel 2008, associata alla curva di aumento di CO2 atmosferico». Un giornalista del quotidiano Libération ha voluto verificarne la fonte e ha mandato il grafico a Håkan Grudd: è risultato manomesso. La falsificazione introdotta da Claude Allègre, segnalata con il circolo rosa sulla Figura 1, è a dir poco mostruosa. La sua curva (in nero) segue quella di Håkan Grudd fino al 1900 e dopo ne diverge visibilmente per ingannare il lettore che non ha sotto gli occhi l‘originale. Prima di tutto, la curva di Grudd riguarda soltanto la Scandinavia e quindi non può essere applicata al contesto globale. Sulla divergenza dopo il 1900, Grudd ipotizza un’estrapolazione che Allègre doveva indicare nella legenda. Intervistato al telegiornale, Claude Allègre ha risposto di aver abbozzato un grafico con temperature globali in calo perché postula che la Terra si raffredderà da qui a dieci anni.

Figura 1: Grafico di Håkan Grudd, in cui sovrappone la curva tratta della sua pubblicazione del 2008, in rosso a quella di Claude Allègre in nero.

Di sicuro la curva della CO2 di Claude Allègre non esiste nel grafico di Grudd e non corrisponde a valori conosciuti: presume che la concentrazione di CO2 verso l’anno 2000 sia di circa 300 ppm, mentre i dati degli osservatori atmosferici indicano un valore misurato di 370 ppm (Figura 2). La parte finale del grafico, invece sfida ogni tipo di logica. Se la scala di tempo deve rimanere identica per tutto il grafico (come in ogni grafico che si rispetti…), la concentrazione di CO2 sarebbe di 380 ppm nel 2100, il che corrisponderebbe al valore misurato nel… 2007!!!

Nella stessa intervista, a proposito delle accuse di falsificazione Claude Allègre si difende dicendo che, visto che tutti i grafici del libro sono disegnati a mano per scelta dell’Editore, è naturale che mostrino inesattezze, esagerazioni ed estrapolazioni allo scopo di illustrare meglio il ragionamento. Per chiarezza, il giornalista ha chiesto a Claude Allègre di fornire le fonti per i dati dopo il 1900 e, ça va sans dire, non ha mai ottenuto risposta.

Figura 2: Concentrazione di CO2 rilevata a Hawaii negli ultimi 50 anni.

L’articolo di Libération del 23 marzo 2010 ha suscitato numerosi commenti. Molti difendevano Claude Allègre, accusando i media di sottolineare solo l’aspetto antropico e di respingere le ipotesi di un global warming di origine naturale al 100%. La comunità dei climatologi avrebbe paura delle ipotesi che minimizzano l’impatto delle nostre attività sul pianeta. Non sarebbe in grado di dimostrare con certezza il contributo antropico al global warming.

La comunità climatologica ha mandato una lettera firmata da più di 600 ricercatori alla Ministra della ricerca Valérie Pécresse, in cui denuncia la mancanza di rigore scientifico degli scritti di Allègre, e chiede al governo di smentirne le accuse ai climatologi di complottare in cerca di fama e di fondi. La ministra ha incaricato l’Académie des Sciences di occuparsi del caso e ha nominato proprio il climatologo Jean Jouzel fra i più vilipesi da Allègre, presidente del Consiglio per la scienza e la tecnologia.
In attesa della delibera degli accademici, prevista per ottobre, su Le Monde del 22 maggio 2010, Claude Allègre afferma che la CO2 non provoca l’effetto serra, ma magari (sic!) solo un pò di acidificazione negli oceani. Se nel paese di Descartes, scrive, il dubbio non è più permesso, i francesi dovrebbero cambiare regime politico.

À la Bastille…?

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Testo di Florence Colleoni, con la collaborazione di Marcello Vichi e Sylvie Coyaud

4 responses so far

4 Responses to “Claude Allègre vs i climatologi francesi: la bataille per i cambiamenti climatici”

  1. Riccardo Reitanoon Set 12th 2010 at 22:09

    Interessante riassunto e aggiornamento.
    Noto due cose che ritengo importanti: i climatologi francesi hanno reagito prontamente e bene alle accuse (scomposte) di Allègre e la Ministro non ha espresso un giudizio personale ma ha affidato all’Académie des Sciences il compito, squisitamente scientifico, di dirimere la vicenda.
    Non so granchè su Allègre, ma le controversie citate da wikipedia su amianto e gravità, oltre che sul clima, varrebbero un approfondimento.

  2. Paolo Gabriellion Set 13th 2010 at 09:42

    Ben fatto e spassosissimo anche il post su Allegre di Hoffmann su Realclimate:

    Claude Allegre: The climate imposter

    http://www.realclimate.org/index.php/archives/2010/04/claude-allegre-the-climate-imposter/

  3. […] Climalteranti racconta Claude Allègre, onesto mite e ragionevole geologo francese, ex ministro della ricerca, Chevalier de l’Ordre la Terre Plate e coronato d’allori. Nel titolo c’è scritto “bataille”, per evitare che a Climate monitor colgano l’allusione? […]

  4. […] Claude Allègre vs. i climatologi francesi […]

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