La fallacia dello “stratagemma Galileo”
Capita spesso, quando si discute di cambiamenti climatici, di sentire usare lo “stratagemma Galileo”, che in sintesi è questo: “Galileo Galilei era in disaccordo con l’establishment scientifico del tempo, ma aveva ragione, quindi potrebbe essere che anche oggi abbiano ragione i pochissimi scienziati che negano le responsabilità umane sul cambiamento climatico”.
Questa argomentazione ha alcuni punti deboli storici (diversi scienziati del suo tempo davano ragione a Galileo, l’Inquisizione che l’ha perseguitato non era formata da scienziati), e logici (Galileo è oggi celebrato perché aveva ragione, non solo perché era un eretico per il suo tempo) ma viene usata così di frequente e in ambiti così vari che il “Galileo Gambit” è catalogato come un tipo di errore logico, discusso sul web in molti post interessanti.
Visto che ancora oggi capita di sentirlo riproposto, pubblichiamo una rappresentazione molto efficace della fallacia dello stratagemma di Galileo, la figura pubblicata da David J. A. Cooper.
Il caso di Galileo si trova all’intersezione fra le persone che usano la ragione, le persone che hanno ragione e le persone che sono perseguitate per le loro convinzioni.
Separate dalla grande barriera della consapevolezza di sé stanno le persone che pensano di incarnarle tutte quante, grazie al fatto di dimostrare costantemente di avere torto.
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Testo di Stefano Caserini, con contributi di Gabriele Messori e Sylvie Coyaud
7 responses so far
The problem is that the set “People that are right” cannot be defined at the same time of the other sets. They will or not be right only in the future (a posteriori).
Ma vi riferite a questo?
http://orizzontenergia.it/news.php?id_news=6104&titolo=Clima+Emissioni+di+Co2+prodotte+dalluomo+non+sono+la+vera+causa+del+riscaldamento+globale
del resto lo avevate già demolito nel 2014 https://www.climalteranti.it/2014/11/10/gli-imbrogli-del-prof-pedrocchi/
ops, non mi ero accorto che nel comitato scientifico di orizzontenergia ci sono addirittura Rinaldo Sorgenti, Luigi Mariani ecc. …
Off topic, magari vi interessa parlanrne
Tutto quello che c’è da sapere sul clima in 6 puntate, è la web serie “Climate Lab”
Il cambiamento climatico diventa una web serie in sei puntate. Si intitola ”Climate Lab” e a lanciarla sono la UC – University of California e Vox Media, ed è disponibile sul sito UC Climate Solutions e sul canale YouTube di Vox. Primo episodio, dedicato ai motivi psicologici e sociali che spiegano la lentezza dimostrata dall’umanità nel rispondere a quella che lo scienziato M.Sanjayan, ricercatore della UC, definisce ”la sfida più grande delle nostre vite”. Protagonisti della serie, i più importanti esperti statunitensi nei settori della ricerca sul clima, delle energie rinnovabili e della sostenibilità; obiettivo, mostrare come le tecnologie più innovative possono aiutarci ad affrontare il cambiamento climatico. “Il cambiamento climatico è il più grande problema del nostro tempo – dice Sanjayan – in Climate Lab incontriamo persone incredibili, di ogni genere, da tutte le fasce di vita che stanno affrontando il problema e fanno la differenza. Speriamo di ispirare gli spettatori a trasformare il pianeta assumendo alcune delle idee suggerite in questa serie e diffondendole in tutto il mondo”.
Traducendo l’ affermazione in corsivo in altra maniera (ed evitando di parlare di generici “scienziati” che non sono affatto pochissimi dato che non climatologici che si sentono in quanto scienziati intitolati a parlare di clima ce ne sono a bizzeffe) e tralasciando il disegno di ipotetici circoletti colorati si può affermare:
“se i pochissimi climatologi che negano le responsabilità umane nell’ attuale fenomeno del GW avessero ragione, dimostreranno di averla in futuro, come successe a Galileo”.
Il che torna dal punto della logica astratta e dipende da un piccolo e carognesco “se”.
Se è vero che le emissioni si sono stabilizzate, perché la CO2 atmosferica cresce ad un ritmo sempre maggiore? Facciamo un po’ di chiarezza sul’argomento.
https://stopfontifossili.wordpress.com/2017/04/24/quando-laumento-aumenta/
Stefano Ceccarelli
complimenti per il suo articolo. Direi che la risposta alla sua domanda circa la crescita ad un ritmo particolarmente elevato della concentrazione di CO2 degli ultimi 2 anni (2015 e 2016) sia da ricercare indirettamente nella seconda delle sue tre categorie di risposte che aggiunge a fine post. Si tratta però di un contesto assolutamente naturale (che si sovrappone alla crescita di origine antropica) alla base delle fluttuazioni interannuali nel rateo di crescita della CO2 e riconducibile agli effetti ambientali prodotti dalla più importante sorgente di variabilità naturale interna al sistema oceano-atmosfera: il fenomeno dell’ENSO. Nello specifico: sono gli effetti del potente e protratto El Niño fra fine 2014 e metà del 2016.
http://climafluttuante.blogspot.ch/2010/06/fluttuazioni-pacifiche.html
http://climafluttuante.blogspot.ch/2016/06/i-connotati-del-nino.html