Nuovi link sul clima
Come noto, il web è una miniera di dati e informazioni sul cambiamento climatico, in continua evoluzione. La pagina LINK di Climalteranti è stata aggiornata con le pagine nate di recente sul web, ed eliminando alcuni siti che sono scomparsi o che si sono trasformati in altri.
Pubblichiamo qui i dettagli dei nuovi link inseriti. Se volete segnalarci un sito utile, per favore scrivetelo nei commenti (controllate prima che il sito suggerito non sia già presente). Indicate anche la categoria proposta.
FONTI DI DATI
www.climatewatchdata.org Climate Watch. È una nuova piattaforma online di dati sul clima progettata per fornire a responsabili politici, ricercatori, media e altre parti interessate i dati sul clima, le visualizzazioni e le risorse necessarie per raccogliere informazioni sui progressi nazionali e globali sui cambiamenti climatici.
https://climate.copernicus.eu/ Copernicus climate change service, un portale che raccoglie una quantità pressoché sterminata di dati sul cambiamento climatico, con efficaci procedure per la loro estrazione gratuita.
www.columbia.edu/~mhs119 Updating the Climate Science – Pagina di Makiko Sato & James Hansen
www.globalcarbonproject.org, un progetto di ricerca che annualmente pubblica il Global Carbon Budget e il Global Carbon Atlas
www.worldweatherattribution.org/- una collaborazione tra centri di ricerca e la Croce Rossa-Crescente Rosso che pubblica analisi dell’influenza o meno dei cambiamenti climatici sugli eventi meteorologici estremi.
http://geosci.uchicago.edu/~rtp1/PrinciplesPlanetaryClimate/Data/dataPortal.html – molti dati interessanti, raccolti da Ray Pierrehumbert a supporto del suo fondamentale libro The Climate Book, uno dei migliori libri sulla climatologia.
www.climateprediction.net/- ricercatori dell’università di Oxford sperimentano un insieme di modelli climatici grazie al sostegno di volontari che donano tempo di calcolo del proprio computer – sulla homepage, sono indicati altri siti di “citizen science” sul clima.
http://forecast.uchicago.edu/models.html – Modelli interattivi sul clima raccolti da David Archer a supporto del suo libro Understanding the Forecast
IMMAGINI E VIDEO
www.climate-lab-book.ac.uk/visualisation-resources/ Grande fonte di risorse per visualizzare i dati sul cambiamento climatico
http://climatemodels.uchicago.edu/maps/ mappe dei modelli AR5, creabili con un agile codice di calcolo realizzato da David Archer, Università di Chicago
https://showyourstripes.info – il riscaldamento globale dal 1860 in poi illustrato per ogni paese del mondo con l’immagine più popolare e premiata del 2019
CONFUTAZIONI RAGIONATE DI ARGOMENTI NEGAZIONISTI
https://climatefeedback.org/ – un sito di fact-checking. Una rete di ricercatori valutano la “credibilità scientifica” delle notizie date dai media
https://tamino.wordpress.com – una critica impietosa, e istruttiva, delle statistiche più ingannevoli
https://andthentheresphysics.wordpress.com – un blog su un’ampia varietà di temi negazionisti, presentati dall’astrofisco Ken Rice
https://scilogs.spektrum.de/klimalounge – il blog (in tedesco) di Stefan Rahmstorf
POLITICHE E AZIONI
www.carbontracker.org Carbon Tracker – un think tank finanziario indipendente che effettua analisi approfondite sull’impatto della transizione energetica sui mercati dei capitali e sui potenziali investimenti in combustibili fossili.
www.iigcc.org – l’associazione paradossalmente non profit dei grandi investitori europei in un futuro “decarbonizzato”
www.climateaction100.org – Climate Action 100+, nata nel 2017, è un’iniziativa simile alla precedente, su scala mondiale, alla quale aderiscono anche fondi d’investimento e assicurazioni della Cina
https://ringosnet.wordpress.com/ sito della constituency Research and Independent Non-Governmental Organizations (RINGO) presso l’UNFCCC
www.globalcovenantofmayors.org – sito del patto mondiale dei sindaci per il clima e l’energia
www.c40.org – 40 città in prima fila nella lotta al cambiamento climatico
23 responses so far
BLOG IN INGLESE: https://www.climateforesight.eu/
BLOG ITALIANI: https://carlocarraro.org/
i dati relativi alle emissioni di gas serra, per i diversi paesi e settori economici sul sito della convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC):
https://di.unfccc.int/time_series
@ Alessandra e Marina
ok! li aggiungiamo
In ambito mitigazione, io apprezzo molto la sezione “Climate and energy” del blog di Bill Gates. Trovo i suoi articoli chiarissimi e costruttivi, oltre che sintetici.
http://www.gatesnotes.com/Climate-and-energy
io trovo molto utili e belli i seguenti
https://climatereanalyzer.org/ (a cura di univ maine)
https://earth.nullschool.net/ (indipendente ma basato su dati pubblici)
entrambi forniscono situazione meteo (+ altri dati) in modo grafico e il primo anche anomalie dal clima
Per chi vuole farsi una prima idea dell’effetto di una data mole di emissioni di gas climalteranti sulla temperatura media, trovo molto utile questo:
http://ccc2.frt.chalmers.se/EXEC/0/0on196s08z07x214gsdoa0l81i1o
Esistono sicuramente simulatori più avanzati – la sua forza sta nella estrema semplicità ma anche flessibilità (per esempio, si può regolare la sensitività climatica).
Secondo questa ricerca (seria)
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2020-01/eiac-osc011720.php
un terzo del cambiamento climatico dal 1950 a oggi, e metà di quello sull’Artico, non sono dovuti alla CO2, ma ai gas che alterano l’ozono.
Visto che questi gas, CFC e simili, sono oggi prodotti in quantità molto minori, la loro concentrazione sta diminuendo, e il loro effetto dovrebbe via via svanire, lasciandoci più tempo per “salvare il clima” riducendo anche le emissioni di CO2.
Mi sembra un grosso cambiamento di prospettiva, se confermato.
per favore il blog di bill gates no
almeno non prima di sapere come è andata col suo ominidigestor di Dakar, Senegal.
Perdonate l’OT, ma non saprei dove altro inserire questa nota, che ritengo possa interessare a molti, in post recenti.
L’ultimo numero (1341) di Internazionale titola in copertina:
“E se fosse il nucleare la soluzione alla crisi climatica?”
Un articolo tratto da Der Spiegel suggerisce che
“Una nuova generazione di centrali, meno pericolose e costose di quelle attuali potrebbe contribuire a ridurre le emissione di gas serra. Ma quali rischi siamo disposti ad accettare?”
L’articolo mi sembra ben scritto.
Si parla di reattori “tradizionali” più piccoli, come nel progetto NuScale, e della teconologia con neutroni veloci, supportata da Bill Gates e altro ancora.
Ereticus, se solo di queste “promesse” non se ne parlasse da anni, anni e anni, senza che di questi prototipi di laboratorio se ne veda uno sul campo…
Tutto può essere, certo, anche che di fronte al montare della crisi climatica e all’incapacità di trovare soluzioni all’intermittenza delle rinnovabili, ci si rivolga come ultima ratio a una installazione forsennata di reattori nucleari.
Personalmente non ho mai demonizzato quella fonte, anzi mi pare uno dei metodi intellettualmente più affascinanti, per fornire energia a tutti.
Il problema, appunto, è che l’industria nucleare ha sempre nascosto sotto il tappeto i suoi problemi, senza mai provare a risolverli sul serio, puntando ossessivamente sull’unico modello “pentolone nucleare”.
E alla fine la realtà gli ha presentato il conto, marginalizzando quella soluzione.
Così, oggi, credo sia molto più semplice risolvere i problemi di intermittenza delle ormai economicissime rinnovabili, che gli infiniti problemi che si trascina dietro irrisolti il nucleare, dai costi alla sicurezza, dalle scorie “eterne” al “doppio uso” civile/militare, dall’inquinamento dalla miniera in giù, fino al dare succosi bersagli al terrorismo.
I vari prototipi innovativi proposti risolvono uno o più di questi problemi, ma mai tutti.
Fra l’altro fra l’idea e il vederli sul terreno, ci sono tre ulteriori macigni: farsi validare con procedura lentissima e costosissima questi prototipi dagli organi regolatori, convincere la finanza a investirci e ottenere l’assenso di politica e opinione pubblica.
PS: però, però, però…un giorno o l’altro, come è accaduto più volte in passato, sulla Terra esploderà un supervulcano (o cadrà una grossa cometa), riempiendo il cielo di polveri per mesi, se non anni.
In quel caso, preferirei essere allacciato a un reattore nucleare, che a un impianto solare…
Non è un sito, ma forse può servire lo stesso? La climatologa Katharine Hayhoe ha curato una lista di colleghi attivi su Twitter, ai quali chiedere informazioni corrette per contrastare qualche bufala:
https://twitter.com/KHayhoe/status/1215685853151973382
Se a qualcuno interessano le analisi economiche e finanziarie della crisi climatica, delle possibili soluzioni, delle scelte energetiche, politiche ecc., ci sono parecchie fonti gratuite:
https://climateanalytics.org/
Climate Analytics è una non profit con partner e finanziamenti pubblici, e di pochi privati per ora. Crea anche strumenti informatici per determinare i costi di alcune scelte
https://www.munichre.com/topics-online/en/climate-change-and-natural-disasters/climate-change.html
Munich Re ha ottimi analisti del rischio, alcuni sono autori di rapporto IPCC e sul sito intervengono anche su temi di attualità (per es. in novembre sugli eventi estremi in Australia)
https://climateknowledgeportal.worldbank.org/
Portale sul clima della Banca Mondiale con schede per ogni paese, utili in particolare per le Ong dove i governi non consentono l’accesso ai propri dati
https://www.imf.org/en/Topics/Environment
Il sito del Fondo Monetario Internazionale con i rapporti, i “working papers” e, ogni tanto, articoli per il grande pubblico
https://www.cisl.cam.ac.uk/ – Il sito dell’Institute for Sustainability Leadership all’università di Cambridge, decisamente business-oriented, e con una parte importante di divulgazione
Alessandro Saragosa,
Un giorno… sulla Terra esploderà un supervulcano (o cadrà una grossa cometa), riempiendo il cielo di polveri per mesi, se non anni. In quel caso, preferirei essere allacciato a un reattore nucleare, che a un impianto solare
Tanto più se il reattore al quale è allacciato sta sotto la cometa o accanto al vulcano
Silvie, sì, in effetti se mi cadesse in testa l’eruzione o la cometa, la fonte di energia a cui mi approvvigiono non sarebbe poi così importante…
Si per qualche anno, finchè dura il pannello, poi lo devi smaltire. Col vetro puoi farci una finestra.
Tra i siti in inglese, uno dei più completi come raccolta di dati sempre aggiornati e presentati con varie e sempre interessanti visualizzazioni è l’ australiano
https://moyhu.blogspot.com/
Vi segnalo anche questi, qualche buona notizia :
https://www.iea.org/articles/global-co2-emissions-in-2019
https://electroverse.net/jan-2020s-antarctic-sea-ice-extent-on-par-with-1979-90-avg/
Luca,
al secondo dei due link, “electroverse”, tra altro leggo:
“The Mauna Loa (Keeling) CO2 curve may actually be doctored, as “no real-world measurements of a parameter would follow such a clean, simple, and straight trajectory for 60 years” ”
Non so quanto una fonte che mette in dubbio la Keeling curve sia affidabile
…
e poi, leggere che Our future is actually likely one of ever-descending COLD mi destabilizza non poco, quasi quasi mi butterei giù da un ponte, se non fosse che “Social Media channels are restricting Electroverse’s reach“, al che tiro un sospiro di sollievo pensando che forse il sito è malato di complottismo.
Ma veramente in crisi mi ci manda che “higher levels of atmospheric CO2 have only ever been BENEFICIAL to biodiversity on our planet — every life-form is carbon based, after all: carbon is the backbone of every known biological molecule”
Potrebbe la Redazione di Climalteranti farmi chiarezza su questi dubbi?
– la Keeling curve è “doctored”? (cosa voglia dire di preciso “doctored” non lo so, ma mi sembra poco lusinghiero). Eppure mi sembrava tanto ganza …
– è vero che la CO2 fa solo bene?
– quanto credito si deve dare a ‘sto sito Electroverse?
Grazie per l’attenzione, saluti.
U
Ullo,
scusi il ritardo.
– la Keeling curve è “doctored”? (cosa voglia dire di preciso “doctored” non lo so, ma mi sembra poco lusinghiero). Eppure mi sembrava tanto ganza …
Non è manipolata, le registrazioni fatte all’osservatorio delle Hawaii sono confermate da altre.
– è vero che la CO2 fa solo bene?
Vecchia bufala
– quanto credito si deve dare a ‘sto sito Electroverse?
nessuno, è il blog di Cap Allon secondo il quale “le temperature globali sono tendenzialmente sempre più fredde”, siamo entrati in un’era glaciale e tutti meno lui ci nascondono la verità.
Ma quindi anche anche Dott. Roy Spencer non si deve dar credito ?
https://www.drroyspencer.com/
scusate ma non capisco quale sia il vostro metro di giudizio, che spero non sia quello del “è in errore perchè non allineato al pensiero comune” perchè se cosi fosse non sarebbe Scienza ma ….
Paolo Lira,
Ma quindi anche [al] Dott. Roy Spencer non si deve dar credito ?
Ognuno è libero di dar credito a chi vuole, ovviamente.
L’errore di Roy Spencer è di negare l’evidenza. Sostiene per esempio che
– i cambiamenti in corso sono dovuti unicamente alla variabilità naturale del clima
– la temperatura globale non aumenta dal 1998
– le nostre emissioni di gas serra non hanno un effetto serra o forse metà di quello osservato
Altri esempi a richiesta.
Sylvie
sull’ultimo punto, però, lo stesso Spencer sul suo blog più volte ha difeso dalle critiche dei negazionisti l’effetto serra provocato dai gas serra.
https://www.drroyspencer.com/2009/04/in-defense-of-the-greenhouse-effect/
https://www.drroyspencer.com/2013/01/misunderstood-basic-concepts-and-the-greenhouse-effect/
http://www.drroyspencer.com/2010/09/on-the-relative-contribution-of-carbon-dioxide-to-the-earth%E2%80%99s-greenhouse-effect/
Steph,
certo, sono le *nostre* emissioni di CO2 che non hanno effetto serra o forse metà
Già…
A proposito del “pensiero comune” di Paolo Lira:
questi qua ( uno , due , tre ), secondo te, sono sufficientemente disallineati, dissidenti e ribelli?