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Non scommettere sul clima contro il banco

Pubblichiamo la traduzione del post di Gavin Schmidt su Realclimate “Don’t climate bet against the house”, che contiene utili suggerimenti per chi non crede alla realtà del surriscaldamento globale, o  per chi ritiene che gli scienziati siano troppo ottimisti.

 

Qualche decennio fa (mi pare) quando era forse ancora possibile essere onestamente in disaccordo sull’attribuzione dei trend climatici odierni, James Annan scrisse qui un post che spiegava la teoria e la pratica delle “Scommesse climatiche”, al quale seguì una raffica di scommesse sul proseguimento del riscaldamento globale (un riassunto delle sue scommesse e dei suoi tentativi di organizzarne altre si trova qui).

Tra le prime, la più famosa è probabilmente quella di $100 tra Hugh Ellsaesser e Jim Hansen, nel 1989, sulla possibilità di un nuovo record di temperatura nei tre anni successivi. Il record si verificò l’anno dopo, nel 1990, ed Ellsaesser dovette pagare il dovuto nel gennaio del 1991 (Kerr, 1991).

Le scommesse più recenti sono state però più sostanziose.

William Connolley (uno dei primi collaboratori di Realclimate) era anche un avido scommettitore, e vinse spesso scommesse basate sulle più avventate previsioni del collasso del ghiaccio marino. Il conteggio delle sue vittorie (ottenuto grazie alla previsione dei trend lineari del ghiaccio marino estivo) rimaneva in contrasto con alcune estrapolazioni abbastanza fantasiose. Una scommessa vincente (contro nientemeno che Joe Romm, e insieme a James Annan e Brian Schmidt), riguardava il momento in cui l’Artico sarebbe rimasto essenzialmente “senza ghiaccio”; William scommise “non ancora”, ossia contro le tesi di un collasso molto a brevissimo termine. Vinse, ma questa scommessa non è ancora stata pagata.

Non tutte le scommesse furono però fatte in buona fede. Nel 2005, James vinse senza ombra di dubbio una scommessa di $10.000 contro Galina Mashnich e Vladimir Bashkirtsev, predicendo che il periodo 2012-2017 sarebbe stato più caldo del 1998-2003. Ma gli scienziati russi non hanno pagato e nemmeno hanno risposto alle email nei due anni successivi.

Con l’arrivo dell’anno 2020, si sono concluse tutta una serie di scommesse climatiche, tutte in favore di coloro che avevano scommesso su un maggiore riscaldamento. Dana Nuccitelli e Rob Honeycutt scommisero con il blogger Pierre Gosselin e i suoi lettori che il 2011-2020 sarebbe stato più caldo del decennio tra il 2001 e il 2010 (e infatti così è stato). Questa fu una scommessa fatta per beneficenza con diverse persone, alcune delle quali (incluso Gosselin) hanno pagato, molti altri però non l’hanno fatto. Piuttosto sorprendentemente, Gosselin ha scommesso di nuovo che il prossimo decennio sarà più freddo di quello passato. Credo ci sia un proverbio che dice che quattrini e cretini non si fanno compagnia…

È stato difficile persino riscuotere il pagamento di somme meno importanti.

Zeke Hausfather scommise con Joe Bastardi (che al tempo lavorava per Accuweather) sulla presenza di riscaldamento, anno per anno, nei dati satellitari della UAH. Secondo quanto racconta Zeke, Joe gli deve l’equivalente di cinque (o forse quattro) cene in bisteccheria.

Dieci anni fa, ho fatto una scommessa con @BigJoeBastardi. Credeva che il mondo si sarebbe raffreddato, mentre io ho predetto che si sarebbe riscaldato. Ci mettemmo d’accordo che mi avrebbe pagato una cena per ogni 0,1°C al di sopra della media del decennio precedente (2001-2010) e che avrei fatto lo stesso per lui per ogni 0,1°C al di sotto, secondo i dati UAH. Adesso mi deve 5 cene pic.twitter.com/8HICoAtLRD
— Zeke Hausfather (@hausfath) 1 febbraio 2021

 

 

 

 

Ci sono poi certamente state molte scommesse che non sono state accettate.

Un esempio significativo fu quello di Richard Lindzen, che era disposto sì a scommettere sul raffreddamento globale, ma solo contro quote così estreme (2% di accadimento) che rendevano le sue tesi totalmente convenzionali.

In un altro caso, Bill Nye lanciò una sfida molto più corposa (di $10,000) a Bastardi, scommettendo sul fatto che il 2016 sarebbe stato tra i primi dieci anni più caldi, e che quest’ultimo decennio sarebbe stato il più caldo mai registrato [e così è stato]. Ma forse questa era una scommessa un po’ eccessiva per i suoi gusti.

I collaboratori di RealClimate hanno lanciato una scommessa a Noel Keenlyside e colleghi contro la loro previsione di un raffreddamento globale. Neppure questa sfida è stata raccolta (e sì, i primi avrebbero vinto facilmente).

Un’altra scommessa (con un’impostazione piuttosto strana) fu proposta nel 2007 dal “guru” delle previsioni meteo Scott Armstrong ad Al Gore (che giustamente lo ignorò). Armstrong aveva l’abitudine di fare un resoconto della sua scommessa immaginaria, che però da luglio 2020 non è stato aggiornato. Questa scommessa era strana non solo perché Armstrong si era inventato che il trend di riscaldamento globale indicato dall’IPCC fosse di +0.3°C/decennio (mentre le previsioni dell’AR4 (2007) erano molto più vicine a +0.2°C/decennio), ma anche perché il punteggio si calcolava valutando quando i singoli dati mensile nel record temperature UAH TLT fossero più vicini alla stabilità o al trend dell’IPCC. Questa metrica su scale temporali brevi ha una grande variabilità, “rumore” in gergo. Nonostante ciò, il Prof. Armstrong sarà (ne sono certo) rimasto sorpreso nello scoprire che il trend UAH TLT è stato maggiore di 0.3°C/decennio nel periodo 2007-2020.

 

Quindi, cos’abbiamo imparato?

All’inizio, il senso delle scommesse era quello di farsi un’idea sul livello di confidenza delle predizioni: maggiore la confidenza, minore sarà la quota che si è disposti ad accettare. Si sperava così di riuscire a distinguere le affermazioni retoriche da quelle sincere. Tuttavia, se le persone possono fare scommesse sulla fiducia, senza un reale contratto, senza una reale intenzione di pagare in caso di sconfitta, svanisce la capacità di distinguere le affermazioni in buona o in malafede. Per alcune persone, il desiderio di evitare l’infamia pubblica dell’insolvenza non è così forte come si sarebbe potuto pensare.

Ma la lezione più importante in realtà è quanto siano prevedibili gli aspetti del clima. Decennio per decennio, è possibile anticipare con certezza l’aumento di temperatura sulla base dell’attuale aumento dei gas serra. Nuovi record di temperatura globale su base annua vengono continuamente stabiliti. Mentre i fenomeni meteorologici possono facilmente influenzare l’andamento delle temperature di una stagione, i trend a lungo termine sembrano quasi lineari, almeno finora.

I vincitori di queste scommesse per la maggior parte si sono basati su proiezioni relativamente ovvie causa – effetto, senza accentuate non linearità. Le prestazioni passate non sono garanzia dei successi futuri ma, a livello globale, questa sembra una formula di successo per vincere ogni nuova scommessa climatica.

Probabilmente in futuro sarà più difficile trovare qualcuno pronto ad accettarle.

 

Bibliografia

R.A. KERR, “Global Temperature Hits Record Again”, Science, vol. 251, pp. 274-274, 1991. http://dx.doi.org/10.1126/science.251.4991.274

 

Post originale di Realclimate disponibile qui. Traduzione di Alessandro Macilenti e Beatrice Carnelos, revisione di Stefano Caserini

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  1. […] Climalteranti è uscito in italiano l’articolo di Gavin Schmidt che avevo segnalato, sulle scommesse perse dai […]

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