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La lettera aperta della comunità scientifica di clima e ambiente alle famiglie politiche europee

Climalteranti aderisce alla lettera aperta rivolta da alcune associazioni scientifiche europee alle forze politiche che – in tutti i  paesi europei – si presenteranno alle prossime elezioni, in vista di un incontro che si terrà il 3 maggio a Venezia

 

Nelle elezioni europee del maggio 2024 i cittadini decideranno il nostro futuro, scegliendo tra visioni – anche molto diverse tra loro – della società e del nostro stare insieme. Questo esercizio concreto dei valori di libertà e di democrazia è possibile proprio perché tutte le famiglie politiche europee mettono questi valori al cuore della loro azione.

 

Come scienziati di clima a ambiente che appartengono alle società e alle istituzioni scientifiche europee, vogliamo però sottolineare che poter scegliere il futuro del nostro continente dipende anche dall’affrontare la crisi del clima e della biodiversità: una crisi annunciata da decenni di studi e ormai purtroppo visibile nella vita quotidiana,

 

Non agire esporrà infatti la nostra patria a eventi climatici sempre più estremi, a una crescente incertezza economica ed alimentare, all’inabitabilità di intere zone del mondo e a conseguenti, imponenti migrazioni, dalle regioni vicine ma anche tra diverse regioni dell’Europa. Saremo così obbligati a politiche di emergenza, che assorbiranno sempre più risorse: privandoci, in ultima analisi, proprio della libertà di scegliere liberamente il nostro percorso nel futuro.

 

Per questo chiediamo a tutte le famiglie politiche europee di firmare un accordo pre-elettorale trasversale con cui si impegnano a fronteggiare la crisi del clima e della biodiversità, raggiungendo gli obiettivi di decarbonizzazione e di tutela della natura chiaramente indicati dalla ricerca scientifica.

 

Questo significherà non solo aprire enormi spazi a nuovi prodotti e a nuovi servizi, ponendo l’Unione Europea all’avanguardia nei mercati internazionali; ma vorrà anche dire conservare la stessa originalità e peculiarità delle nostre diverse famiglie politiche. Sì, perché – se gli obiettivi devono essere comuni a tutti – diversi possono essere gli strumenti con cui raggiungere questi obiettivi, purché essi siano scientificamente adeguati. In effetti, il compito della comunità scientifica è proprio quello di offrire un ampio ventaglio di strumenti scientificamente fondati ed efficaci per raggiungere gli obiettivi in un modo sostenibile per i cittadini europei.

 

Sarà quindi su diversi strumenti che si possono adottare che le famiglie politiche europee possono dividersi e confrontarsi fra loro, e questo permetterà ai cittadini di scegliere consapevolmente il percorso con cui l’Europa uscirà da questa crisi

 

La firma dell’accordo pre-elettorale permetterà quindi ai cittadini consapevoli della crisi di scegliere liberamente quella visione della società che sia più vicina alla loro sensibilità, sapendo che ogni famiglia politica tutelerà il futuro del continente. Mentre i cittadini che ancora faticano ad accettare la pericolosità della crisi e la priorità della transizione, temendo i suoi ipotetici costi – o in certi casi la stessa esistenza della crisi, poiché temono l’imporsi di un pensiero e di un agire unico – saranno rassicurati da un dibattito sulle diverse soluzioni sostenibili che sono a nostra disposizione. Infine, per le famiglie politiche europee concordare su obiettivi importanti costituirà un prezioso terreno comune per il dopo elezioni, quando dal composito panorama politico sarà necessario formare una coalizione operativa.

 

Proponiamo a tutte le famiglie politiche europee di incontrarsi con noi il 3 maggio a Venezia, una città tra le più amate dai cittadini europei, e tra quelle più minacciate dalla crisi, per firmare l’accordo: alla comunità politica europea spetta il compito storico di salvare il futuro, non solo dell’Europa ma del mondo intero, per il ruolo faro assunto dal nostro continente nella lotta alla crisi; e la comunità scientifica europea vuole essere all’altezza del momento, svolgendo pienamente il suo ruolo di servizio e di consulenza alle famiglie politiche europee.

 

Con fiducia per il nostro prossimo, storico incontro a Venezia,

 

European Climate Research Alliance (ECRA)

 

Deutsches Klima Konsortium (DKK)

 

Società Italiana per le Scienza del Clima (SISC)

 

Comitato scientifico La Scienza al Voto (LSaV)

5 responses so far

5 Responses to “La lettera aperta della comunità scientifica di clima e ambiente alle famiglie politiche europee”

  1. Tommasoon Apr 14th 2024 at 11:20

    Iniziativa interessante ma non c’è alcun riferimento. Organizzatori? Luogo dell’evento? Possibilità di partecipare?
    Potete dare qualche informazione in più?
    Grazie

  2. Antonello Pasinion Apr 14th 2024 at 21:07

    Salve. Lo organizziamo noi del comitato scientifico “La Scienza al Voto”: http://www.lascienzaalvoto.it, in collaborazione con la SISC.
    Si svolgerà in una sala dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
    Parteciperanno una rappresentanza di leading climate scientists e i rappresentanti delle sette famiglie politiche europee. Il programma dettagliato non è ancora definito.
    Non sappiamo ancora se potremo aprirlo al pubblico
    Antonello Pasini, coordinatore del comitato scientifico “La Scienza al Voto”

  3. Marco Filippeschion Apr 15th 2024 at 08:13

    Buongiorno. Vorrei sapere come si può aderire all’appello-lettera aperta e se è possibile partecipare all’incontro di Venezia.
    Grazie,
    Marco Filippeschi, direttore scientifico della Rete dei Comuni Sostenibili

  4. Antonello Pasinion Apr 18th 2024 at 23:36

    Buonasera. Per il momento la lettera è firmata solo da società scientifiche europee. Non escludo che in futuro possa essere aperta a firme diverse. Il convegno è per ora limitato ad un confronto tra scienziati e famiglie politiche europee. Grazie per l’interessamento.

  5. Armandoon Apr 23rd 2024 at 18:27

    Non so quali siano queste “famiglie” politiche europee, ma a me proprio non risulta che partiti di destra come la Laga, Forza Italia, FdI, siano a favore della transizione energetica.
    Ovviamente non lo dicono in modo esplicito, perché adesso il vento va in quella direzione, ma la sostanza è questa.
    Del resto, storicamente neppure la sinistra ha mai avuto simpatia per le istanze ambientaliste.
    Mi ricordo negli anni ’90 l’Unità strizzare l’occhio ai negazionisti per far vedere che, se vuole, sa come si fa a stare dalla parte dei mercati.
    Se oggi un De Bortoli è impegnato a perorare la causa del clima, non è certo perché è stato folgorato sula via di Damasco.
    E’ cambiato lo spartito. Non resta che adeguarsi.

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