Negoziazioni

Accordo di Parigi: cosa significa “legalmente vincolante”?

"Lo scorso 12 dicembre è stato raggiunto, alla COP21 di Parigi, un nuovo accordo sul clima nell’ambito dei negoziati della Convenzione Quadro della Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Un trattato internazionale il cui testo è stato approvato all’unanimità da tutti i Paesi membri dell’ONU e che, quando entrerà in vigore, superate alcune soglie minime di numero e dimensione dei Paesi ratificanti, sarà legalmente vincolate per i firmatari. Su tale aspetto, come già avvenuto in passato, al termine della conferenza si è acceso un dibattito a livello internazionale: cosa significa “legalmente vincolante” e, soprattutto, tale carattere è sufficiente a garantire l’attuazione e dunque la reale efficacia dell’Accordo? Questione di prospettive La questione era in realtà già emersa qualche settimana prima della COP21, con un piccolo incidente diplomatico che vide protagonisti il Presidente francese Hollande ed il Segretario di Stato americano Kerry: il primo dichiarò infatti che il trattato sarebbe stato legalmente vincolante; il secondo lo smentì a pochi giorni di distanza. Caos? No, solo un equivoco mediatico dovuto ai diversi significati che il carattere “legalmente vincolante” dei trattati assume nel diritto americano ed in quello internazionale: mentre per quest’ultimo si tratta di un semplice accordo scritto con elementi vincolanti al suo interno, negli USA questo è un documento con le medesime caratteristiche ma la cui adozione richiede l’approvazione del Senato. Ciò perché, come si vedrà in seguito, non tutti gli elementi presenti in un trattato legalmente vincolante sono da considerarsi “vincolanti”. (altro…)
Protocollo di Kyoto

Lo scivolone di Oggiscienza

 

- Sul sito web “oggiscienza – la ricerca e i suoi protagonisti” è apparso recentemente un articolo di approfondimento che pone nel titolo la domanda 2015: è caldo record oppure no?.

Come abbiamo già scritto, le temperature del 2015 sono state un chiaro record; dopo poche righe del post si intuisce che l'autore (Vincenzo Senzatela) si riferisce ad altro, al fatto che le misure troposferiche, contrariamente a quelle delle temperature di superficie, non hanno mostrato nel 2015 un anno record.

Come noto, oltre alle misure delle temperature della superficie terrestre (dell’atmosfera sulle terraferma, e sui mari, o della superficie del mare) fatte con le misure dirette dei termometri, ci sono centri di ricerca che stimano la temperatura media globale della superficie, della troposfera (< 10.000 metri) e della stratosfera (>10.000m) sulla base di rilevazioni da satellite (sfruttando il legame fra la temperatura di un corpo - in questo caso l’atmosfera - e l'emissione di radiazione elettromagnetica dello stesso). (altro…)

El NinoTemperatureTrend

El Niño e il 2016

El Niño e La Niña sono rispettivamente l'anomalo riscaldamento o raffreddamento del Pacifico centro-orientale tropicale che si manifesta con una periodicità variabile fra circa 3 e 7 anni. Queste anomalie della temperatura oceanica superficiale provocano corrispondenti anomalie atmosferiche che complessivamente prendono il nome di El Niño Southern Oscillation (ENSO). Provocano una variazione della circolazione a livello globale (teleconnessione atmosferica) causando siccità o alluvioni particolarmente intense in varie parti del globo. Anche la temperatura media globale ne risente, con anni El Niño particolarmente caldi e l'opposto con La Niña. L'anno scorso facevamo notare come il 2014, nonostante avesse battuto il record di temperatura globale, fosse un anno nella norma dal punto di vista della variabilità. Già il maggio scorso il 2015 mostrava segni di “cattive intenzioni” con temperature medie mensili record, nonostante un El Niño positivo ma debole. Ora sappiamo come è andata a finire: l'ENSO si è intensificato e la temperatura globale ha continuato a correre, infilando una notevole sfilza di mesi record. Ma la temperatura globale risente degli effetti dell'ENSO con un ritardo di qualche mese. In particolare, la temperatura troposferica, cioè quella che considera lo strato di atmosfera fra la superficie e circa 10 Km di quota, è particolarmente sensibile a questo anomalo riscaldamento del Pacifico tropicale. Questo effetto di ritardo può essere visto chiaramente per l'evento ENSO 1997/1998 graficando insieme l'anomalia di temperatura e l'indice MEI, un indice ideato tenendo conto di diversi parametri per rispecchiare l'effetto dell'ENSO sulla temperatura troposferica. (altro…)
GhiacciImpattiNeve

Cambiamento climatico e rischio in montagna 1. L’influenza del clima sulle valanghe

Malgrado il riscaldamento globale accorci la stagione nivale alpina, la casualità delle precipitazioni ed il rapido incremento delle temperature possono portare a più intensi e catastrofici eventi valanghivi. Le valanghe comportano un rischio non trascurabile per la vita umana, ma la comprensione di questi fenomeni, della loro interazione con il clima e delle strategie di prevenzione, deve essere ancora approfondita. Le valanghe, un rischio reale E’ oramai noto come il cambiamento climatico possa influenzare i rischi in montagna. Gli effetti del global warming in ambiente montano includono, tra gli altri, l’incremento delle piene lampo invernali dei torrenti, il distacco di seracchi glaciali, la formazione di laghi glaciali effimeri con le successive piene di rottura, il distacco di frane superficiali causato dalla fusione del permafrost e/o dalle più intense precipitazioni. Fra i fenomeni potenzialmente soggetti all’influenza dalle variazioni climatiche vi sono sicuramente le valanghe di neve (si osservi come il termine valanga possa essere utilizzato con altre accezioni, and esempio per le valanghe di roccia rock avalanches). I fenomeni valanghivi sono frequenti durante l’inverno ed hanno risultati spesso catastrofici, in particolare in aree frequentate da sciatori, scalatori, camminatori o turisti in genere. Ogni inverno infatti numerosi incidenti mortali occorrono nelle Alpi Europee, ed il 2015 non fa eccezione (con incidenti occorsi in Francia, Italia e Alto Adige e Austria).  
Figura 1. Valanga artificiale innescata nel sito sperimentale di Vallée de la Sionne (7 Febbraio 2003). Si osservi in basso a destra il palo attrezzato con strumenti di misura (pressioni di impatto, velocità). Si ringrazia il personale SLF Davos. (altro…)
AttivismoScienza

Da scienziato, mi vergogno di quanto poco stiamo facendo riguardo al cambiamento climatico

Siamo certi che il riscaldamento globale è reale ed è causato dall'uomo. Cosa diremo ai nostri figli se non saremo in grado di affrontare i fatti? Pubblichiamo la traduzione di un eccellente testo di Eric Wolff, docente di Earth Sciences all’Università di Cambridge, uscito su The Telegraph.   Studio il clima del passato. Durante l'ultimo milione di anni, la Terra ha attraversato periodi in cui il ghiaccio copriva gran parte del Nord America e del Nord Europa, e periodi più caldi di oggi. Lungi dal rassicurarmi, i cambiamenti naturali del clima che vedo nelle mie carote di ghiaccio, mi fanno preoccupare per come l'uomo influenza il clima. È in questo contesto che vedo i negoziati di Parigi tesi a raggiungere un “accordo universale” sul clima. Ma innanzitutto, una serie di fatti. L’anidride carbonica è un gas serra, cioè assorbe il calore che altrimenti lascerebbe il nostro pianeta. La sua concentrazione è aumentata del 40% dall'inizio dell’Ottocento ed è oggi molto più alta di quanto non lo sia stata durante gli ultimi 800.000 anni. È dovuto principalmente alla combustione di carbone, petrolio e gas. La temperatura media della Terra è cresciuta, nell'ultimo secolo, di quasi 1 °C. Sono fatti collegati e possiamo essere certi che il riscaldamento continuerà se le emissioni umane di anidride carbonica continueranno. (altro…)
GhiacciGhiacciai

Sette settimane in Tibet: i pendolari della Stazione Glaciale Internazionale

Le carote di ghiaccio estratte dalle calotte polari e dai ghiacciai d’alta quota costituiscono un vero e proprio archivio naturale delle condizioni climatiche e ambientali del nostro pianeta. Gli sforzi logistici per recuperare queste carote sono fondamentali per la scienza ma sono anche esperienze dove talvolta la percezione di sperimentare un’avventura oppure una quasi-catastrofe dipende solo dall’attitudine personale. Nel 2009, di ritorno da una lezione di paleoclimatologia al Byrd Polar and Climate Research Center, incrociai nei corridoi del laboratorio il responsabile del nostro gruppo di ricerca. “Lo sa -gli chiesi- che i danesi stanno spendendo milioni per recuperare dalla Groenlandia una carota di ghiaccio relativa all’Emiano (l’ultimo periodo interglaciale, 130000 anni fa) mentre Lei con il suo gruppo, ne aveva già estratta una in Tibet nel 1992 spendendo almeno 10 volte meno? Perché non ci torniamo per estrarne un’altra?”. Lui, quasi impercettibilmente, acconsentì col capo ma, come al solito, non disse nulla. (altro…)
El NinoRecordTemperatureTrend

2015: temperature record con distacco

L'analisi dei dati grezzi e grigliati NCEP/NCAR relativi all'anno appena terminato, che riproponiamo ad ogni inizio anno per capire come si colloca l'anno appena trascorso, questa volta non lascia dubbi: il 2015 risulta per il secondo anno di fila l'anno più caldo dall'inizio delle misure. Un risultato ampiamente previsto, e un record straordinario favorito anche dall'intenso episodio di El Niño. Il 2015 quini ha “stracciato” gli anni precedenti, e il valore dell'anomalia complessiva è ormai +1°C rispetto all'inizio del secolo.   Man mano che i mesi del 2015 trascorrevano ed il fenomeno El Niño si manifestava, d'estate, in tutta la sua potenza, crescevano le aspettative di assistere ad un evento quanto mai raro, e cioè che venisse stabilito il nuovo record di anomalia termica del pianeta, battendo quello dello scorso anno. Già ad ottobre, appariva ormai inevitabile, a meno che non si fosse verificata un'anomalia negativa praticamente inverosimile negli ultimi due mesi, cosa che ovviamente non è avvenuta. E così, dati NCEP/NCAR alla mano, vediamo che l'anomalia rispetto al periodo più recente, 1981-2010, si porta all'incredibile valore di 0,46 °C, superando di ben 0,14 °C il valore del 2014. Tale valore è pienamente compatibile, considerando gli errori associati alle misure, con l'anomalia di 0,40 °C annunciata proprio in questi giorni dall'Amministrazione Meteorologica Giapponese (JMA), uno degli altri Enti che calcola la temperatura media globale. (altro…)
Negoziazioni

Accordo di Parigi: consigli di lettura

Visto che con le vacanze c’è magari un po’ più tempo di leggere, proponiamo la lettura di alcuni interventi interessanti usciti sull’Accordo di Parigi. Chiediamo ai lettori di segnalarne altri nei commenti. Buone feste a tutti Accordo di Parigi, UNFCCC COP21, nelle 6 lingue dell’ONU With A Climate Deal In Place, Now The Real Work Begins di Seth Borenstein, Huffington Post Climate deal: the pistol has fired, so why aren’t we running? Bill McKibben, The Guardian Grand promises of Paris climate deal undermined by squalid retrenchments, George Monbiot, The Guardian How Markets And Mother Earth Each Found A Home In The Paris Climate Accord, Steve Zwick, Ecosystem Marketplace China Voice: China takes leading role in global climate deal, commento ufficiale dell’agenzia stampa cinese Paris accord offers hope but could have done more: India, Vishwa Mohan, Times of India Paris Agreement — A Good Foundation for Meaningful Progress, Robert Stavins (Harvard) Talks in the city of light generate more heat, Kevin Anderson, Nature (altro…)
AdattamentoMitigazioneNegoziazioni

La sostanza dell’Accordo di Parigi

Dopo anni di attesa e tra centinaia di alternative testuali, nella COP21 è stato approvato un testo che costituisce un nuovo importante accordo multilaterale sul clima, di cui proviamo a commentare alcuni punti salienti. L’Accordo di Parigi approvato il 12 dicembre 2015 nella XXI sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione sul clima è un importate passo in avanti in un percorso ancora molto lungo e accidentato per contrastare il surriscaldamento globale. Ora si conosce qualcosa in più di questo percorso: sia la destinazione finale (molto ambiziosa) sia alcune tappe importanti previste per il futuro (la periodica rivisitazione del divario tra obiettivi ed azioni intraprese, con l’obiettivo di implementazioni di azioni sempre più ambiziose). Letto insieme agli impegni già assunti dai Paesi e considerato come tassello dei più complessivi Obiettivi universali di sviluppo sostenibile, l’Accordo delinea il contesto di profondi cambiamenti strutturali ai sistemi energetici, trasportistici, infrastrutturali di tutti i paesi. Assorbe e rilancia impegni specifici della società civile, del settore privato, delle istituzioni finanziarie. (altro…)
Negoziazioni

Accordo in vista a Parigi

Sono giorni cruciali alla COP21 di Parigi: un accordo sembra inevitabile e nelle bozze di testo che si susseguono si delineano con maggiore chiarezza le opzioni su cui è necessario raggiungere un compromesso. Si sente profumo di accordo alla COP21 di Parigi: sono stati chiamati i traduttori per le sei lingue ufficiali dell’ONU, pronti a limare il testo di un accordo che dovrebbe contenere impegni di tutti gli Stati su quasi tutti i principali temi della lotta ai cambiamenti climatici. Nell’ultima versione del testo negoziale disponibile al momento in cui questo post viene chiuso, quella delle ore 15 del 9 dicembre 2015, rimangono ancora molte (367) parentesi quadre, che indicano punti controversi, proposte che qualcuno ha formalizzato ed altri preferirebbero eliminare, a vantaggio di alternative testuali. La proposta del testo di Accordo presentato a tutti i rappresentanti delle Parti il 9 dicembre, sotto la responsabilità politica diretta del Presidente della COP21 Laurent Fabius, frutto di un lavoro delegato a Ministri dell'Ambiente (e di altri dicasteri) presenti a Parigi, è molto più breve del testo in precedenza consegnato sabato dai contact groups ed i relativi facilitatori (cioè i negoziatori di professione). (altro…)
Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati
Comunicazione

Come comunicare la crisi climatica ai disimpegnati

Una guida realizzata nell’ambito del progetto europeo NoPlanetB fornisce utili suggerimenti su come sensibilizzare sul cambiamento chi oggi lo considera un tema secondario.   Diversi segnali suggeriscono come negli ultimi anni la scienza in generale sia stata messa sempre più in discussione, sia da parte dell’opinione pubblica che da alcuni settori politici e mediatici, sulla scia di una generale messa in discussione di alcuni valori ai quali eravamo abituati, fra cui inclusione, democrazia, un ruolo super partes delle istituzioni pubbliche....
Immaginre sulla Neutralità climatica 100%
EnergiaMitigazione

100% di elettricità rinnovabile è possibile

Un rapporto mostra in 40 punti come la decarbonizzazione del sistema elettrico solo con energia rinnovabile non solo sia possibile, ma può essere realizzata in diversi modi, caratterizzati da alcuni elementi comuni.   È stato recentemente presentato Il Rapporto “Elementi per un’Italia 100% rinnovabile”, promosso dalla Rete 100% Rinnovabili, preparato e sottoscritto da 25 docenti e ricercatori italiani, che mostra come sia possibile e conveniente decarbonizzare la produzione di elettricità utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili. Il documento discute le leve...
Copertina di "Manuale di psicologia"
Psicologia

Il manuale di psicologia climatica: una guida per affrontare l’impatto psicologico della crisi climatica ed ecologica

Negli ultimi anni, la crisi climatica ed ecologica è passata da questione scientifica e politica ad una vera e propria emergenza di salute pubblica. L’aumento degli eventi estremi e delle loro conseguenze disastrose ha effetti su scala globale, con gravi ripercussioni sulla salute fisica (Filippini et al., 2024) e mentale (IPCC, 2022; Charlson et al., 2021: Cianconi et al. 2023).   Il Manuale Oltre all’aumento di disturbi psichiatrici come il disturbo post-traumatico da stress e la depressione maggiore dopo eventi...
Convegni

Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno

Lo scorso 2 dicembre 2024 si è svolto presso il Politecnico di Milano l’evento “Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con climalteranti.it, dal cui comitato scientifico provengono numerosi dei relatori intervenuti. Nel seguito è riportata una sintesi di alcuni interventi. La registrazione dell’evento è disponibile qui, mentre le slide presentate dai relatori durante la conferenza sono scaricabili qui.   Segnali di ottimismo in tempi bui L’intervento iniziale di Mario Grosso...
Accordo di ParigiAcidificazioneRecordRicordiStatisticheTemperatureTipping point

Il clamoroso e preoccupante record delle temperature medie globali nel 2024

Le consuete analisi di inizio anno sui dati della NOAA/NCEP e, per confronto, su quelle relative ad altri tre database climatici, concordano sul fatto che, per il secondo anno consecutivo (ma come anche successo nel 2019 e nel 2020), l’anno appena trascorso è risultato il più caldo da quando si misurano le temperature. L’aumento di temperatura di +1,54 °C rispetto al periodo preindustriale è un dato molto preoccupante, ma ancora non implica il superamento del limite previsto dell’accordo di Parigi....
Auto elettricaTrasporti

L’auto termica green di Francesco Giavazzi non esiste

Fra gli autori delle panzane che inquinano il dibattito sulla transizione energetica, si è aggiunto lo storico editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi, che in un editoriale del 28 dicembre 2024 ha sostenuto una tesi facilmente confutabile, la presunta esistenza di auto a combustione interna in grado di emettere poche decine di grammi di CO2 per km, ossia l’80-90% in meno di quelle oggi circolanti. Il contesto è un articolo intitolato “Le scelte (utili) sui conti” in cui lo...
Auto elettrica al caricamento
Auto elettricainattivismoTrasporti

Il fuoco amico, una forma di inattivismo climatico: 2/ l’opposizione alle auto elettriche

Le emissioni di CO2 dai trasporti sono le uniche ad essere sostanzialmente aumentate in Europa nel periodo 1990-2022 (+26%). Il contributo del trasporto su strada è oggi pari al 70% delle emissioni da trasporto, e all’interno di quest’ultimo il peso delle automobili è pari al 60% (dettagli e infografiche disponibili qua). In Italia un quarto delle emissioni è dovuto ai trasporti, e le automobili italiane emettono circa 60 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, una cifra pari alle emissioni...
COPfinanzaNegoziazioni

Finanziamenti e meccanismi di supporto all’azione climatica: alcuni risultati della COP29

Moltiplicati per tre gli impegni finanziari dei paesi sviluppati per favorire l’azione sul clima, menzionati le migliaia di miliardi a cui si dovrà arrivare, approvate le basi dei meccanismi di mercato e di trasferimento internazionali dei crediti, lanciato il miglioramento della nuova piattaforma per i meccanismi non di mercato: avanzamenti utili ed importanti. In attesa del rilancio degli impegni nazionali previsto nel 2025.   La COP29 che si è svolta a Baku dall’11 al 24 novembre è stata una COP...
Eventi estremiImpatti

Cerchiamo di metterci in tempo le mani

La catastrofica alluvione che ha colpito la zona di Valencia ha costretto molti mezzi di informazione ad occuparsi del legame fra riscaldamento globale e l’aumento dell’intensità degli eventi estremi di precipitazione. Come noto, si tratta di un legame da tempo messo in luce dai climatologi (si veda ad esempio il libro Tempeste di James Hansen, pubblicato nel 2008), evidenziato chiaramente nella letteratura scientifica, e ben riassunto dall’ultimo rapporto IPCC, come già discusso qui. In diverse trasmissioni televisive (ad esempio qui...
inattivismo

Il fuoco amico, una forma di inattivismo climatico: 1/ l’opposizione alle energie rinnovabili

Climalteranti ha sempre contrastato il negazionismo climatico, sia confutando le argomentazioni più fallaci sulle cause del riscaldamento globale in corso, sia contrastando chi vuole ritardare l’azione di mitigazione dei cambiamenti climatici. Negli ultimi tempi però sta emergendo, anche tra persone attivamente schierate a favore della tutela dell’ambiente, una tendenza verso sforzi inadeguati, in grado di indebolire la già insufficiente lotta alla crisi climatica; il che costituisce una minaccia probabilmente ancora più subdola, una forma di vero e proprio “inattivismo climatico”....