Le previsioni “possibili” nel federalismo del meteo – seconda parte
Pubblichiamo la seconda parte del post in cui sono spiegati gli errori e le tesi infondate proposte dal prof. Franco Prodi, nell’articolo-intervista apparso sul Corriere della Sera del 2 marzo 2016, a firma di Gian Antonio Stella (prima parte qui).
2. La meteorologia non ha fatto passi avanti rispetto a “Bernacca”: troppe le variabili
Uscendo dal tema dei cambiamenti climatici ed entrando in quello della meteorologia, si rimane letteralmente “basiti” nel leggere nell’articolo la seguente frase del Prof. Franco Prodi: “Rispetto ai tempi del mitico colonnello Bernacca non è che siano stati fatti passi avanti definitivi. Sono troppe, le variabili”.
È un’affermazione totalmente priva di fondamento. Per smentirla basta ricordare che oggi una previsione a 7 giorni ha la stessa qualità di una previsione a 3 giorni ai tempi di Bernacca: c’è stato un guadagno medio di 1 giorno di previsione affidabile ogni 10 anni. È sufficiente dare anche un rapido sguardo al sito del Centro Europeo per le Previsioni a medio termine (ECMWF) di Reading (vedi qui, ad esempio) per rendersi conto di ciò. In aggiunta, si richiede molto di più ad una previsione rispetto a quanto si poteva chiedere ai tempi del Col. Bernacca. Oggi non si sente più, neanche nelle TV più generaliste, parlare di “cielo poco nuvoloso con nuvolosità in aumento e possibili piogge sul Nord Italia”. Oggi si sente dire, invece: “domani sul settore occidentale della Regione Emilia-Romagna ci potrà essere una elevata probabilità di piogge in eccesso di 50 mm in 24 ore”. Che non è proprio la stessa cosa. Come dire, si rischia anche di confrontare “cose” diverse. Continue Reading »