Ritorno al Medioevo?
Il 31 marzo in prima pagina,La Repubblica ospitava l’articolo “Caldo record e fiumi a secco il nord prega per la pioggia“.
Nell’articolo, proseguito alle pagine 28 e 29 con il titolo “Preghiere, processioni e croci nei campi. Il nord riscopre gli antichi riti anti-siccità“, Jenner Meletti racconta come al termine di un mese caldo e siccitoso, come è stato il marzo 2012, si stanno riscoprendo antichi riti per scongiurare la siccità: processioni, croci con rametti di ontano, statue dei Santi messe con i piedi nell’acqua.
Un riquadro in evidenza, per lettori frettolosi, recita: “Il sindaco di Trebaseleghe: Dio fa piovere in risposta ai nostri atti, lo dice la Bibbia“; e un altro “A Firenze il Cardinale Betori scrive una lettera ai parroci: organizzate veglie”.
L’articolo finisce invitando a evitare, in caso di insuccesso, le reazioni scomposte di un tempo: in Sicilia, San Giuseppe gettato in un giardino bruciato dal caldo nel 1893, strappo delle ali d’oro a San Michele Arcangelo a Caltanisetta, denudamento e minacce d’impiccagione allo stesso santo a Licata.
“Almeno per ora, meglio preparare solo le croci bianche d’ontano.”
L’ondata di caldo del marzo scorso in pianura padana è stata davvero un “evento estremo”, come mostrano i primi dati, ancora provvisori, provenienti da alcuni osservatori storici; per esempio a Torino marzo 2012 è stato il secondo più caldo dal 1753, con una temperatura di +13.5 °C (+4.4 °C rispetto al trentennio 1961-90, il più caldo mese di marzo è stato nel 1997); oppure a Modena dove dall’inizio delle osservazioni dell’Osservatorio Geofisico universitario, nel 1830, non si registrava un mese di marzo così caldo e nel contempo da altrettanto non si osservavano 12 mesi (aprile 2011-marzo 2012) così poco piovosi.
Nel 2011 il deficit di precipitazione annuale in Emilia Romagna è stato molto rilevante, con punte fino al -40% sulla pianura centrale e i rilievi romagnoli, il terzo per gravità dal 1951, dopo il 1988 e il 2007. Se si include anche l’effetto della maggiore evaporazione dovuta alle alte temperature, il 2011 è stato l’anno con il bilancio idroclimatico più negativo di una serie che inizia dall’inizio degli anni ‘60. Nel periodo Ottobre 2011 – Marzo 2012 sulla zona di pianura centrale si sono avuti deficit pluviometrici pari al -50%. L’indice SPI calcolato con le piogge dei 6 o 12 mesi precedenti, in tali zone è fortemente negativo, spesso su valori estremi (3-4 deviazioni standard in meno della media!), ad indicare condizioni di siccità mai raggiunte prima. L’umidità del suolo e la falda ipodermica (quella utile all’agricoltura) sono estremamente basse su buona parte della pianura centrale (-3 metri e anche inferiori), più da fine estate che da inizio di primavera.
Il bacino del Po mostra già segni di sofferenza dovuta a scarsi accumuli di neve in quota, il livello dei grandi laghi è sotto la media, le portate degli affluenti sono scarse, e siamo in prossimità dell’imminente inizio delle concessioni per prelievi irrigui.
“Non resta che affidarsi a Dio” è il sottotitolo dell’articolo di Repubblica, manco fosse Radio Maria. Nel “reportage” però non ci sono molto notizie sull’effettiva pratica di dei riti popolari che giustificherebbero affermazioni come “Il Nord prega per la pioggia” o “Il Nord riscopre gli antichi riti anti-siccità”. Al Nord abitano più di 20 milioni di persone, le iniziative di un cardinale, di qualche prete o una danza della pioggia sono un po’ poco per parlare di una tendenza sociale diffusa. Sembra un’esagerazione fatta per catturare l’attenzione, forse perché – di per sé – il caldo e la siccità di marzo non sarebbe una notizia interessante. Né sembra esserla una delle principali cause di queste anomalie meteorologiche: il riscaldamento globale, come stanno cambiando le statistiche delle temperature e dell’intensità delle precipitazioni (una panoramica italiana era stata presentata in questo post).
Proprio in questi giorni è stato pubblicato il Rapporto Speciale dell’IPCC sugli eventi estremi (SREX), un lavoro di un paio d’anni di 220 scienziati di 62 paesi, che ha ricevuto 18611 commenti di revisione.
Un altro tassello per capire come il clima sta cambiando e cambierà.
Il rapporto IPCC-SREX è di 594 pagine, ma il Sommario per i decisori politici sono solo 20 pagine, il comunicato stampa di 4 pagine. C’è poi un video di circa 5 minuti, o una presentazione di 27 slide
E’ pretendere troppo che, dopo aver dato spazio ai riti praticati fin dal medioevo, un grande quotidiano ne dedichi un po’ a questo lavoro?
E magari anche all’approccio scientifico usato dalla Svizzera per preparare la nazione a ciò che sta per avvenire?
Testo di Stefano Caserini, con contributi di Sylvie Coyaud, Carlo Cacciamani e Luca Lombroso
25 responses so far
Segnalo questo articolo. Fa riferimento anch’esso al rapporto dell’ IPCC, dal quale, a detta dell’autore, emergerebbe che non ci sono ancora prove sicure sul riscaldamento globale e l’estremizzazione degli eventi climatici. A me sembra che faccia sempre più caldo, che questo inverno è stato inesistente, a parte un paio di settimane di febbraio, e che questo marzo appena trascorso sia stato spaventosamente caldo. Però è anche vero che non sono in grado di sapere com’è andata nel resto del mondo e non ho la minima competenza per leggere e comprendere un rapporto come quello dell’ IPCC. Voi cosa pensate dell’opinione espressa in questo articolo?
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-contrordine-non-fa-pi-cos-caldo-4981.htm
Articolo davvero pessimo, io leggo Repubblica e questo l’avevo notato, in particolare i titoli che sono ormai come quelli del Corriere.
Il sindaco di Trebaseleghe ci fa una pessima figura, mi domando se era obbligatorio intervistare proprio lui.
Certo, affidiamoci a Dio, preghiamo o diamo il nostro obolo ai parroci
Buongiorno, l’ultimo link alla Svizzera temo che non si apra.
che tristezza.
Ringraziando per l’interessantissimo contributo, segnalo un errore nel titolo. Non c’è alcun ritorno al medioevo, perchè l’Italia purtroppo non ne è mai uscita. (E tra l’altro non si capisce questa ostinazione nel venerare antiche divinità preistoriche: se proprio devono, che si aggiornino almeno, e adorino il più moderno FlyingSpaghettiMonster).
@ Daniela
coretto, grazie
Simone Emili
un aggettivo adatto al link che proponi potrebbe essere “pessimo”. Ci sono diversi errori, distorsioni e una chiara presa di posizione politica più che scientifica nella lunga citazione di David Whitehouse. Bisogna stare attenti alle fonti, se sei interessato alla scienza leggi cosa hanno da dire gli scienziati, non gli opinionisti, gornalisti, politologi e quant’altro.
@ Simone
Caro Simone, penso che chi ha scritto quell’articolo sul sussidiario molto semplicemente non abbia letto non dico il rapporto SREX-IPCC, ma neppure il sommario per i decisori politici o il comunicato stampa dell’IPCC.
Se legge il SPM, qui http://ipcc-wg2.gov/SREX/images/uploads/SREX-SPMbrocure_FINAL.pdf
vede (es. a pag 6) che la situazione è ben diversa.
D’altronde, in quell’articolo c’è anche la seguente frase
“il Met Office britannico (l’Ufficio meteorologico sempre in prima linea nel fomentare paure da cambiamento del clima) ha pubblicato dei dati sul rilevamento delle temperature da cui si evince che non si è registrato alcun aumento globale delle temperature negli ultimi 15 anni, un intervallo di tempo che mette in crisi gli attuali modelli climatici.”
che mostra che l’autore non sa di cosa sta parlando.
(qui https://www.climalteranti.it/2011/11/03/ecco-perche-il-riscaldamento-globale-non-si-e-fermato/ puo’ capire perchè è una bufala).
D’altronde, non a caso ha già vinto il premio
https://www.climalteranti.it/premio-a-qualcuno-piace-caldo/premio-a-qualcuno-piace-caldo-2008/
Non credo che la siccità possa essere un fenomeno attribuibile direttamente al Riscaldamento Globale prodotto dall’ uomo, anche perché non é una vera e propria siccità dal momento che le precipitazioni ci sono state ma non negli standard richiesti dall’ economia moderna. La scianza e la tecnologia non ci aiutano e se non piove non possiamo fare più di tanto. Tra l’altro i meteorologi possono fare previsioni a meteo ottime a breve e medio termine ma non possono prevedere se ci saranno o meno precipitazioni significative a lungo termine. Eppure storicamente questi eventi sono accaduti e forse sarebbe utile studiare gli archivi storici distribuiti in tutto il territorio italiano per cercare di limitare i danni al verificarsi di tali eventi. Anche una rete di rilievo di dati pluviometrici efficiente potrebbe aiutare. Pregare e basta non credo sia sufficiente!
@Stefano C.
in realtà tu e Meletti parlate di cose diverse. Tu della tendenza del clima, bella nitida, e lui della siccità di marzo che per ora nessuna ricerca ha attribuito al riscaldamento globale.
Si occupa di un singolo evento, e proprio su Climalteranti c’era scritto:
quindi ha chiesto il parere di un meteorologo. Ha fatto la cosa giusta, no?
Se Repubblica desse più spazio alla divulgazione, sarei più contenta anch’io, ma dubito che lo faccia a spese della cronaca.
@Luci0
Strano che lei non attribuisca l’attuale siccità al riscaldamento globale, prima attribuiva le temperature di febbraio al raffreddamento globale.
Guardi che le coltivazioni si innaffiano da prima dell’economia moderna. L’acqua si sa risparmiare e riciclare da un bel po’, solo che costa soldi e fatica, e con il riscaldamento globale costerà sempre di più.
E anche le ricerche negli archivi storici si fanno da un bel po’.
@homoereticus
Sarei per l’FSM anch’io, ma almeno la chiesa fa il suo mestiere. Dice alla gente di chiedere un miracolo invece di chiedere ai politici di far riparare gli acquedotti, di aiutare gli agricoltori a installare sistemi di micro-irrigazione ecc.
Davvero specioso dire che “non é una vera e propria siccità dal momento che le precipitazioni ci sono state”, come se siccità significasse assenza assoluta di precipitazioni. Sono certo che Luci0 non lo pensa, dice questo per qualche altra ragione.
Senza bisogno di nozioni di meteorologia, basta consultare un dizionario:
“Prolungata mancanza o scarsità di piogge e di umidità; aridità del terreno e secchezza dell’aria che ne conseguono”.
Poi, ovviamente, c’è dell’altro.
@Riccardo Reitano @Stefano Caserini
Grazie delle risposte.
@ ocasapiens
ultimamente le nostre divinità tradizionali si dimostrano un po’ tirchie, in fatto di acqua. Questo fatto accade dalle mie parti:
http://www.quicomo.it/03/27/miracolo-santuario-maccio-como-acqua-altare.html
e pare che il tutto si riduca a poche gocce di condensa. Lei sa se il FSM sa fare di meglio? 🙂
Più seriamente: sarebbe interessante conoscere gli effetti sulla vegetazione locale dovuti ad appena 321 mm di pioggia in un anno, per di più caldissimo. Credo che siano stati devastanti.
@homoereticus
L’FSM avrebbe fornito di che bollire la pasta per tutti pastafariani!
Per la vegetazione locale dev’essere dura. Se abitassi da quelle parti toglierei quella secca attorno a casa, prima di qualche incendio.
@oca sapiens
In effetti volevo attribuire la siccità attuale ad una fase di inizio di una fase di raffreddamento globale associata all’ evento NINA indotto dalla ridotta attività solare. Sicuramente il post non sarebbe stato bene accetto e quindo ho preferito non abusare della pazienza del moderatore …
Fortunatamente é arrivata un pò d’acqua qui in Versilia sicuramente precipitazioni insufficienti ma meglio di niente !
Ne approfitto per augurare Buona Pasqua a tutti.
@Riccardo Reitano
Ha ragione pensavo soprattutto che il problema principale é che ci sono state precipitazioni esagerate in alcune Eventi alluvionali in Liguri e nevicate abnormi in Romagna e Marche zone mentre deficitarie in altre Friuli Piemonte Toscana etc .. quindi non si può parlare di siccità generalizzata e ci sono dei distinguo. Spero di essermi spiegato …
@ Oca sapiens
In realtà nell’articolo non si parla solo di questo evento, ma li si contestualizza in un quadro storico.
Per questo mi sarei aspettato che, pur se l’articolo è a metà fra la cronaca e il costume, citasse i motivi per cui oggi di ondate di caldo se ne parla sempre di più, e le bizze delle precipitazioni occupano le pagine dei giornali.
Nessun evento meteo è ascrivibile al clima, lo sappiamo, ma le statistiche stanno cambiando (il dado è truccato direbbe Hansen -http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/2011/20111110_NewClimateDice.pdf); della diminuzione delle piogge sull’Emilia, una delle zone di cui parla l’articolo, avevamo mostrato dei dati qui https://www.climalteranti.it/2011/06/08/il-clima-cambia-anche-in-italia/
Secondo me anche la cronaca dovrà abituarsi a leggere questi eventi, che stabiliscono sempre nuovi record, nel loro contesto, che è quello del clima che cambia.
La mia critica principale comunque è che in realtà non c’è stata al nord questa corsa alle processioni e alle croci d’ontano come sembra leggendo quelle pagine; ma è vero come tu dici che la colpa è soprattutto dei titoli, che non li fa il giornalista.
@Luci0
ha fatto bene, visto l’aumento delle temperature. Dubito che la Nina sia indotta dal minimo solare e che influisca sulla siccità qui. Forse la confonde con la NAO?
@Stefano C.
Hai ragione su “leggere gli eventi”, ma pretendi molto. Sull’influenza, hai mai visto citare la selezione naturale? sigh…
Un problema in più è che per un quotidiano la siccità è una “non notizia”, se n’è già parlato l’anno scorso. Per riparlarne servono notizie fresche e se nessuno fa niente, bisogna andarle a scovare. Ho visto ieri che Zaia ha decretato lo stato di crisi idrica, finalmente.
Tra l’altro il commento di Luci0 sulle nevicate e le alluvioni significa che oltre ai cambiamenti climatici in corso, bisogna spiegare pure il ciclo dell’acqua – ri-sigh…
Be’, auguri anche a Luci0.
@Oca … sto studiando ma a modo mio avvero rimettendo in discussione tutto e cercando di reinventare non solo la ruota ma tutte le ruote per vedere se ci sono dei bug. Ripeto c’ é qualcosa che non funziona nel semplicistico schema dell’ effetto serra classico quello del Wiki ad esempio … un debugging completo e di ristrutturazione di tutto l’ impianto dalle fondamenta é normale che ci sia un pò di confusione e polverone ! Di certo il non credere in a quello che insegnano i maestri alla lunga e alla fine ha portato avanti il progresso …
… Auguri !
@Luci0
Lo schema di wiki semplifica per forza, riassume secoli di ricerche. Per il debugging, le conviene partire da qui e passare via via alle varie altre fondamenta.
Diamo tutti per scontato che lei abbia un’ottima padronanza di francese, tedesco, russo, inglese, oltre a matematica, fisica, chimica, biologia, geografia, geologia, astronomia ecc. – ovviamente.
Luci0
se hai aspirazioni così alte non ha senso partire da Wikipedia. Quella è una descrizione molto semplificata di un problema complesso, a voler essere rigorosi si smonta in due minuti. Poi però non si scrive una voce di Wikipedia ma un libro di fisica dell’atmosfera, ce ne sono già tanti in circolazione non so se vale la pena aggiungerne un’altro.
“…Dio fa piovere in risposta ai nostri atti, lo dice la Bibbia….“.
Sapete? In questa frase si cela forse una verità da non trascurare. Con involontaria (?) comicità il prelato è riuscito a ricordarci qual’è la ragione del problema. Chissà se se ne rende conto: anziché uno strafalcione potrebbe essere un colpo di genio.
Forse le preghiere son servite !! Ha cominciato a piovere …:-)
Speriamo che non esageri .. però!
@oca sapiens
Grazie per i suggerimenti … francese tedesco e russo sono davvero un problema ma spero di trovare una qualche traduzione … per il resto mi arrangio e dove non arrivo studio !
A proposito di imprecisioni nell’informazione scientifica, su Repubblica qualche giorno fa Elena Dusi riferisce dell’articolo di Shakun et al (Nature) che smentisce un argomento caro ai sedicenti scettici secondo il quale l’aumento di CO2 in atmosfera durante le deglaciazioni seguirebbe invece che precedere il riscaldamento e non potrebbe quindi esserne la causa.
Il lavoro di Shakun et al in effetti approfondisce i dettagli del meccanismo attraverso il quale un riscaldamento iniziale innescato da variazioni dell’orbita terrestre causa un iniziale rilascio di CO2 che a sua volta scatena il grosso del riscaldamento.
L’articolo riferisce correttamente le conclusioni del lavoro di Shakun et al. ma afferma che il legame tra riscaldamento e aumento di CO2 non sarebbe mai stato provato in precedenza (non ho conservato il giornale e vado a memoria ma sono ragionevolmente certo di ricordare i punti essenziali). Quest’ultima affermazione mi sembra un grave errore: il meccanismo di innesco del riscaldamento amplificato dal rilascio di gas serra era noto da tempo e descritto nella letteratura scientifica. Le ricerche di Shakun et al lo hanno arricchito e corroborato.
Sul legame fra CO2 e temperatura solo pochi “duri e puri” del negazionismo climatico continuano ad avere “dubbi”, con buona pace di Elena Dusi. L’articolo di Shakun et al. è mal citato perché, come giustamente osservi, tratta della sequenza di eventi che hanno portato all’ultima deglaciazione, l’effetto della CO2 come feedback è dato per scontato.