Settimane importanti per il clima
Nelle ultime settimane sono avvenuti tanti fatti importanti, se non di portata storica, per le politiche sul clima. Un breve riassunto.
Limiti alle emissioni dell’aviazione
Il 27 settembre è stato raggiunto il primo accordo di limitazione delle emissioni dei trasporti aerei internazionali, approvato nell’assemblea ICAO (l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile). L’accordo è basato su uno schema di riduzione e compensazione delle emissioni, chiamato CORSIA, che prevede di stabilizzare ai livelli del 2020 le emissioni di CO2 di questo settore in forte crescita. Dettagli qui e qui.
Entra in vigore l’Accordo di Parigi
Il 5 ottobre sono state raggiunte le soglie per l’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi. Quel giorno risultavano ratificanti 55 Parti dell’Accordo (ossia Stati), rappresentanti il 58,82% delle emissioni richieste. Nei giorni immediatamente successivi si sono aggiunti ulteriori Paesi: attualmente 81 Stati, responsabili del 60,44% delle emissioni hanno depositato lo strumento di ratifica. L’elenco dei paesi e delle rispettive dichiarazioni è disponibile qui. L’Accordo di Parigi entrerà in vigore il 4 novembre, tre giorni prima dell’inizio della COP22 di Marrakech. L’Unione Europea ha ratificato l’Accordo, ma ai fini dell’entrata in vigore sono conteggiate solo le emissioni dei 7 stati Membri che hanno già ratificato (l’Italia non è fra questi).
Accordo sull’eliminazione degli HFC
Il 14 ottobre è stata approvata una fondamentale modifica al Protocollo di Montreal, per velocizzare l’eliminazione dei gas HFC (idrofluorocarburi) utilizzati come refrigeranti. Si tratta di gas che hanno un elevato potenziale climalterante, e la cui limitazione avrà impatti consistenti sulle temperature del pianeta. Dettagli sul sito della Conferenza della Parti del Protocollo di Montreal che si è svolta a Kigali, nonché qui e qui.
L’Italia verso la ratifica dell’Accordo di Parigi
Il 4 ottobre la Commissione Ambiente della Camera ha approvato il disegno di legge per Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015. Il testo introduce nell’ordinamento italiano la “piena e intera esecuzione” dell’Accordo di Parigi. Concepito per una rapida ratifica, non offre articoli di merito, a parte linee molto specifiche di spesa immediata.. Da notare la cifra di 650.000 €/anno prevista per le attività di “capacity building, educazione, formazione e coinvolgimento del pubblico”, irrisoria per un paese del G8. La Ratifica dovrà ora essere approvata dalle Camere. Altri commenti disponibili sul sito Accordodiparigi.it.
Una nuova agenda globale per le città
A Quito (Ecuador) dal 17 al 20 ottobre ha avuto luogo la UN Conference on Housing and Sustainable Urban Development (Habitat III) dove si è raggiunto l’accordo sulla New Urban Agenda per uno sviluppo urbano sostenibile e che ha evidenziato la necessità di ridurre il rischio climatico e da calamità naturali.
Assemblea SISC a Cagliari
Il 19 e 20 ottobre si svolgerà a Cagliari la quarta Conferenza Annuale dell’Associazione Italiana per le Scienze del Clima (SISC), intitolata “Climate challenges and solutions under the 2°C target”. Il programma delle sessioni e dei keynote speech è disponibile qui.
COP22 a Marrakech
Dal 7 al 18 novembre si svolgerà a Marrakech la 22° sessione della Conferenza delle parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (COP22), nonché la prima sessione della Conferenza delle Parti dell’Accordo di Parigi (CMA1). Molte informazioni sull’agenda nel negoziato o sul programma dei side event sono disponibili sul sito web UNFCCC della COP22 nonché sul sito ad hoc del paese ospitante, www.cop22-morocco.com.
L’IIT e il clima
Il 10 novembre avrà luogo l’evento di lancio del Centre for Sustainable Futures dell’Istituto Italiano di Tecnologia, nato in partnership con il Politecnico di Torino per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per combattere l’effetto serra. Convegno e tavola rotonda intitolati “Scienza e Tecnologia combattono i cambiamenti climatici dopo Parigi 2015”, è necessario prenotarsi a eventi@polito.it.
Testo di Stefano Caserini, con il contributo di Valentino Piana e Sergio Castellari
10 responses so far
La Camera approva la ratifica dell’Accordo di Parigi sui #CambiamentiClimatici
http://webtv.camera.it/evento/10138
@ La Camera approva la ratifica dell’Accordo di Parigi sui #CambiamentiClimatici
http://webtv.camera.it/evento/10138
Segnalo che è stato respinto un emendamento che chiedeva di togliere i 50 milioni di euro di contributo italiano alla prima capitalizzazione del Green Climate Fund, per finanziare con 25 milioni
“lo svolgimento di ricerche dedicate alla valutazione del rischio di un raffreddamento globale in conseguenza dell’alterazione dei cicli delle macchie solari.”
e con altri 25
“l’attuazione di progetti pilota volti all’abbattimento delle polveri sottili nella Pianura padana.”
Firmatari i deputati:
Gianluca Pini, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busini, Caparini, Castiello, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Molteni, Pagano, Picchi, Rondini, Saltamartini, Simonetti.
Più o meno gli stessi deputati hanno proposto un ordine del giorno in cui si chiedeva di impegnare il governo a
“prevedere il finanziamento di studi e ricerche ulteriori, dedicati alla valutazione dell’impatto relativo di attività antropiche e fenomeni astronomici sui cambiamenti climatici in atto sulla Terra, che investighino soprattutto sull’ipotesi concernente il possibile, imminente, inizio di un periodo di raffreddamento globale indotto dal rallentamento delle attività solari, evidenziato dalle recenti anomalie emerse nell’osservazione del ciclo delle macchie che appaiono normalmente sulla superficie della stella intorno alla quale ruota il nostro pianeta;”
(9/4079/3. Guidesi, Gianluca Pini, Giancarlo Giorgetti, Fedriga, Grimoldi, Molteni, Palese.)
Dalla COP22: niente nella bozza del presidente che rimbalza tutti i poteri di CMA su COP e allunga i tempi delle decisioni su trasparenza, compliance, ecc. al 2018
http://unfccc.int/files/meetings/marrakech_nov_2016/application/pdf/proposal_by_the_president_15112016_2330hrs.pdf
ha ancora il nome di Marrakech, rompendo la tradizione che la città ospite riesca a lasciare la propria firma su qualche nuovo meccanismo.
Ottimisticamente potrebbe decollare quanto proposto dagli ottimi Paladini del clima – una è Laurence Tubiana, che ho incontrato personalmente per la seconda volta:
la MARRAKESH PARTNERSHIP FOR GLOBAL CLIMATE ACTION
http://unfccc.int/files/paris_agreement/application/pdf/champions_outcome_draft_v4.pdf
con cicli annuali di dialogo serrato pubblico privato, come già esemplificato dal programma della giornata di oggi.
http://climateaction.unfccc.int/media/1093/1711_hle-provisional-agenda_final_0830.pdf
Al momento la bozza parla solo di prendere nota.
Commends the high-level champions and takes note of their climate action proposal;
Vedremo se il linguaggio potrà diventare più forte.
Più in generale nella bozza vi sono due versioni alternative, di cui la seconda molto più ricca.
Il testo della Marrakech partnership inizia con
The Marrakech call is loud and clear: nothing can stop global climate action.
Che risposta a Trump!
At the same time, there is universal recognition that if we are to realise the goals of the Paris Agreement, we must all go further and faster in delivering climate action before 2020, enabled by adequate flows of finance, technology and capacity building. We are currently lagging behind, but together with all hands on deck we can bridge the 14-17 Gt emissions gap and ensure adequate adaptation to the current and expected impacts of climate change.
The momentum created in the lead up to Paris among public and private entities in mobilizing financial resources for climate action continues to grow. These entities have a key role to play in assisting governments to translate NDCs into investment-ready vehicles as well as to scale up investment in infrastructure that delivers a range of benefits, including ones for addressing climate change in cities and communities.
Leggetela, è bellissima!
E potete seguire la diretta:
http://unfccc.cloud.streamworld.de/webcast/high-level-event-on-accelerating-climate-action
Stanno lanciando, nella diretta, il Nobel per il Clima e lo Sviluppo sostenibile, lanciato dal Re del Marocco e col patrocinio nelle Nazioni Unite. E poi l’Annuario dell’Azione Climatica.
Dal nulla hanno tirato fuori
la MARRAKECH ACTION PROCLAMATION FOR OUR CLIMATE AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT
pur di non dare la primazia all’azione delle Paladine del clima
http://unfccc.int/files/meetings/marrakech_nov_2016/application/pdf/marrakech_action_proclamation.pdf
Un documento non negoziato, non discusso, tirato fuori dal cilindro.
L’unico elemento nuovo di esso rimane comunque tale iniziativa
We, collectively, call on all non-state actors to join us for immediate and ambitious action and mobilization, building on their
important achievements, noting the many initiatives and the Marrakech Partnership for Global Climate Action itself, launched
in Marrakech.
E’ un testo succinto, che reitera la call for action di Lima e attinge al testo dell’Accordo di Parigi ed alle relative Decisioni di COP.
es. We call for urgently raising ambition and strengthening cooperation amongst ourselves to close the gap between current emissions trajectories and the pathway needed to meet the long-term temperature goals of the Paris Agreement.
Ottime notizie 1. Nel testo in draft sul recepiemento e valorizzazione della Marrakech partnership per l’azione climatica glogale siamo passati dal takes note al welcome (tipico di grandi successi come Kigali sull’ozono):
Commends the high-level champions and welcomes the Marrakesh Partnership for
Global Climate Action;
http://unfccc.int/files/meetings/marrakech_nov_2016/application/pdf/proposal_by_the_president_181116_0230hrs.pdf
2. CMA ha preso la sua prima decisione autonoma, che sottomette all’Accordo di Parigi (e quindi a sé) la direzione strategica dell’Adaptation Fund, finora sottoposto al Protocollo di Kyoto. E’ una novità importante per le somme economiche che potrà raccogliere (ed eventualmente per fonderlo con il Green Climate Fund, nato successivamente a Copenhagen).
Un colpo a chi crede nell’overshooting delle temperature e poi in una qualche tecnologia miracolo che riporti la CO2 nella bottiglia. Dichiarazione di Kerry alla COP22:
There’s no magic wand in any capital in the world that you can wave to refill all of the lakes and rivers that will dry up, or make farm – arid farm land fertile again. And we certainly won’t have the power to hold back rising tides as they encroach on our shores. So we have to get this right, and we have to get it right now.
We don’t get a second chance. The consequences of failure would in most cases be irreversible.
[…] Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull si era già detto d’accordo, purtroppo è stato sostituito ai primi di settembre. Comunque a breve potrebbero imitarlo Viktor Orbàn, un ammiratore di Trump e di Matteo Salvini (secondo la Lega, infatti, è iniziato il raffreddamento globale). […]