AgricolturaImpattiModelli ClimaticiSicurezza alimentare

Cambiamento climatico e sicurezza alimentare. 2) Il bacino dell’ Indrawati, Himalaya.

Il cambiamento climatico può impattare la produzione agricola ed il consumo d’acqua sul pianeta, mettendo a rischio la sicurezza alimentare. Si mostra qui il secondo di due casi di studio esemplari in Europa ed Asia, dove le modifiche del clima futuro potranno portare ad effetti rilevanti sulla produzione agricola e sul consumo di acqua nella prima metà del secolo.   Nonostante la grande distanza e le differenza climatiche e topografiche, una potenziale evoluzione comune unisce Europa ed Asia, ed il cambiamento climatico potrebbe giocare un ruolo fondamentale. Palazzoli et al. (2014;in review) hanno studiato l’impatto di potenziali cambiamenti climatici sull’agricoltura non irrigua nel bacino del fiume Indrawati, Nepal (Figura 1), utilizzando il modello SWAT. Il fiume ha origine nella fascia nevosa dell’Himalaya (a 5854 m slm) ed il territorio presenta una conformazione montuosa, con qualche zona pianeggiante in cui viene svolta l’attività agricola. Cereali come il riso, grano (frumento), il mais e il miglio sono le colture predominanti e l’economia agricola si base sulla vendita del raccolto (cash crop). Il riso è la coltura principale della regione, ma anche la coltivazione di frumento e mais è diffusa nel territorio. La complessa topografia del Nepal lo rende suscettibile agli effetti del cambiamento climatico, a fronte anche di una scarsa capacità di adattamento (Bhatt et al., 2013). Secondo studi recenti (WWF, 2012) il bacino dell’Indrawati si può considerare un’area povera in termini idrici, con rilevanti difficoltà di accesso all’acqua per via della topografia complessa e delle scarse politiche di supporto del governo. L’indice di povertà idrica, atto a misurare la possibilità di accesso all’acqua è valutato in quest’area pari a WPI = 52.5/100, mediamente povero. A titolo di esempio, secondo studi specifici condotti a livello nazionale su 147 paesi (Lawrence et al., 2002), valori estremi (massimo, minimo) dell’indice WPI sono stati valutati per la Finlandia (WPI = 77) ed Haiti (WPI = 35). L’Italia (WPI = 61) è classificata al 52° posto, mentre il Nepal (WPI = 54) è all’89° posto. (altro…)
DisinformazioneNegazionismo

Le solite fasi del negazionismo climatico

Ciclo Sul sito dell'AGI, agenzia di informazione di proprietà dell'ENI, dedicato ai problemi energetici è stato recentemente pubblicato un articolo sui cambiamenti climatici e le azioni di mitigazione. L'autore è un ingegnere nucleare ex docente di Energetica, ora emerito, del Politecnico di Milano, Ernesto Pedrocchi. Non è un sito di particolare rilevanza nel panorama dell'informazione sui cambiamenti climatici, ma è interessante l'impostazione dell'articolo. La logica tipica del negazionismo climatico si svolge su più piani, come già mostrato in questo post. Si inizia negandone l'esistenza, poi che se esiste non è a causa della CO2, se dipende dalla CO2  è un bene e non è dovuto alle nostre emissioni, se proprio deve riscaldare è solo poco. E magari un po’ di riscaldamento fa bene, e comunque fare qualcosa costa troppo. Conclusione finale, non facciamo nulla e al massimo adattiamoci obtorto collo a questa sventura. Come corollario ci sono, prevedibilmente, l'IPCC, la disinformazione e la scienza corrotta,   Questa logica la ritroviamo ben in mostra nell'articolo e per questo è interessante vedere, sia pur schematicamente, cosa scrive. (altro…)
AgricolturaImpattiSicurezza alimentare

Cambiamento climatico e sicurezza alimentare. 1) Il caso del mais in pianura padana.

Il cambiamento climatico può ridurre la produzione agricola ed aumentare consumo d’acqua relativo sul pianeta, mettendo a rischio la sicurezza alimentare. Si mostra qui il primo di due casi di studio esemplari, in Europa ed Asia, dove le modifiche del clima futuro potranno portare ad effetti rilevanti nella prima metà del secolo.   Il cambiamento climatico mette a rischio la sicurezza alimentare del pianeta. Dopo il vertice RIO+20, con il documento “Il futuro che vogliamo”, che sottolineava l’importanza capitale di un’agricoltura sostenibile per migliorare la sicurezza alimentare (food security) a scala globale, anche il 5° rapporto IPCC sottolinea (AR5, WGII, Capitolo 7) come la sicurezza alimentare sia a rischio per il cambiamento climatico in atto: Gli effetti del cambiamento climatico sulle coltivazioni e sulla sicurezza alimentare sono evidenti in molte regioni del mondo (confidenza elevata). Gli impatti negativi delle tendenza climatiche sono stati più comuni degli impatti positivi. Tendenze positive sono visibili in alcune regioni ad elevata latitudine (confidenza elevata. Dall’ AR4 (ad oggi, ndr), ci sono stati diversi periodi di crescita rapida dei prezzi del cibo e dei cereali a seguito di eventi climatici estremi in regioni chiave per la produzione, a indicare una sensibilità dei mercati agli eventi estremi del clima, tra i vari fattori. Diversi di tali eventi sono diventati più probabili come risultato delle emissioni antropiche (confidenza media)”. (altro…)
EmissioniEnergiaLimiti

Notizie dagli USA: limiti alla CO2 delle centrali elettriche

Dopo l’imposizione di limiti alle emissioni delle auto dello scorso anno, il 2 Giugno la Environmental Protection Agency (EPA) statunitense ha reso pubblico il piano per la riduzione delle emissioni di CO2 dalle centrali elettriche chiesto dal Presidente Obama. Il rapporto dell'EPA è un “mattone” di 700 pagine il cui obiettivo viene riassunto dai mass media nella riduzione del 30% delle emissioni di CO2 entro il 2030. Ovviamente c'è molto altro e ci vorrà tempo per “digerirlo”, ma qualche osservazione si può fare da subito. La prima cosa da rilevare è che la riduzione prevista dal piano riguarda solo le emissioni del settore della produzione di energia elettrica. Questo è il singolo settore di maggior impatto (circa il 40% delle emissioni totali). Purtroppo i titolisti dei quotidiani e dei siti di informazione non sempre riflettono questo importante dettaglio, a scapito di una buona informazione ma anche del giornalista che ha scritto l'articolo e che riporta l'informazione correttamente nel testo (vedi ad esempio Rai News, Repubblica, Corriere). Un altro dettaglio da sottolineare è l'anno di riferimento per la riduzione delle emissioni: in genere viene usato il 1990 mentre l'EPA usa il 2005. Se si tiene conto di questa differenza, rispetto al 1990 la riduzione delle emissioni del settore della produzione di energia elettrica risulta essere del 26. (altro…)
Negazionisti

Gli albori del negazionismo sul clima: la “strategia del tabacco”

Pubblichiamo la seconda parte dell’estratto da Merchants of Doubt di Erik M. Conway e Naomi Oreskes (prima parte qui). La stessa strategia impiegata contro il riscaldamento globale è stata adottata contro tante altre emergenze ambientali (amianto, fumo passivo, piogge acide e buco dell’ozono), ed è stata definita la “la strategia del tabacco”.    

Qualche anno più tardi, Ben Santer leggendo il giornale del mattino, s’imbatté in un articolo che descriveva come alcuni scienziati avevano preso parte ad un programma, organizzato dall’industria del tabacco, volto a gettare discredito sulle evidenze scientifiche che collegano il tabacco al cancro. L’idea, spiegava il giornale, era quella di “mantenere aperta la controversia”11. Ciò perché,fino a che il dubbio resta, l’industria del tabacco sarebbe stata al riparo da controversie e cause legali. A Santer la storia suonò piuttosto familiare. Naturalmente aveva ragione. Ma c’era dell’altro. Non solo la tattica era la stessa, anche i personaggi erano gli stessi.

I principali soggetti dell’attacco che gli era stato portato erano due fisici non più in servizio, entrambi di nome Fred: Frederick Seitz e S. (Siegfried) Fred Singer. Seitz era stato un fisico dello stato solido che aveva raggiunto posizioni di rilievo durante la seconda Guerra Mondiale, contribuendo alla costruzione della bomba atomica; in seguito divenne presidente dell’U.S. National Academy of Sciences. Anche Singer era un fisico, ma in particolare un esperto di razzi, che divenne una figura di primo piano nello sviluppo dei satelliti di osservazione terrestre. Svolse il ruolo di direttore del National Weather Satellite Service, poi direttore scientifico del Dipartimento dei Trasporti della amministrazione Reagan12. Entrambi possono essere definiti dei falchi, avendo vissuto con passione la minaccia rappresentata dall’URSS e la necessità di difendere gli Stati Uniti con l’adozione di armamenti high-tech. (altro…)

Negazionisti

Gli implacabili attacchi contro il climatologo Ben Santer

Pubblichiamo la prima parte di un estratto da Merchants of Doubt di Erik M. Conway e Naomi Oreskes, in cui si racconta la storia degli attacchi delle lobby dell’industria fossile al grande climatologo Benjamin Santer, per le sue ricerche volte a provare che l’attività dell’uomo contribuisce al riscaldamento globale.

 

Ben Santer è il tipo di persona che nessuno immaginerebbe possa essere oggetto di un attacco. E’ dicostituzione e statura media e di temperamento e idee politiche moderate. E’ anche molto modesto,pacato nel parlare e schivoe, dalla dimensione del suo studio scarno e senza decorazioni presso il Lawrence Livermore National Laboratory, potreste scambiarlo per un contabile. Se lo incontraste in una stanza con parecchia altra gente, potreste anche non notarlo. Ma Santer non è un contabile e il mondo ha avuto modo di conoscerlo. Egli è uno dei più illustri scienziati mondiali, insignito nel 1998 del Mac Arthur “Genius Award” e di numerosi premi e riconoscimenti da parte del suo Ente, il Dipartimento dell’Energia degli USA, in quanto ha fatto più di qualsiasi altro per dimostrare che è il genere umano a provocare il riscaldamento globale. Sin da quando si laureò a metà degli anni 1980, ha cercato di capire come funziona il Clima della Terra, e se siapossibile affermare con certezza che l’attività dell’uomo è alla base del cambiamento. Ha dimostrato che la risposta alla domanda è sì. (altro…)

CO2Protocollo di KyotoRecord

La banalità dei record del clima

Dal punto di vista della comunicazione il problema del cambiamento climatico è poco e - allo stesso tempo - troppo catastrofico. Repubblica-aprile-più-inquinanto-della-storia-senza-figuraÈ poco catastrofico se misurato coi criteri del catastrofismo giornalistico: non sono previste le onde gigantesche dei film di Hollywood, o scenari di distruzione totale generalizzata. Molti impatti si stanno già verificando, e per alcuni la devastazione non è molto lontana da quella costruita con effetti speciali (come si può vedere in questo video sul “storm surge” causato dal ciclone Hayan). D’altra parte, i disastri più o meno direttamente legati al cambiamento climatico sono numerosi e ripetitivi. Sono distruzioni ricorrenti, in aumento progressivo, come sanno gli assicuratori. (altro…)
Impatti

Gli impatti del cambiamento climatico negli USA

La Valutazione Nazionale del Clima degli Stati Uniti realizzata su mandato del Governo, mostra come il cambiamento climatico sta impattando su diverse aree della nazione. Pubblichiamo la traduzione di un articolo di Kevin Kennedy e C. Forbes Tompkins pubblicato sul sito del World Resource Institute. Foto di Master Sgt. Mark C. Olsen, US Air Force/New Jersey National Guard.  Gli impatti del cambiamento climatico non sono solo una minaccia che riguarda il futuro, di essi si stanno già risentendo le conseguenze in ogni regione degli Stai Uniti. (altro…)
CO2Psicologia

La soglia psicologica dei 400 ppm di CO2

Lo scorso mese di Aprile è stato il primo, da quando si fanno misure, in cui la concentrazione di CO2 atmosferica a Mauna Loa ha superato i 400 ppm. Climatologicamente tale soglia non ha un significato particolare, ma è un’occasione per ricordarci dove stiamo andando.

  Il concetto di “soglia psicologica” è tipico del mondo economico, dove alcune decisioni che vengono prese sono, o possono essere, condizionate da un suo superamento. Nella scienza del clima, come in qualunque altra scienza, non esistono; al più possono esistere soglie fisiche, non psicologiche (ad esempio, la temperatura di ebollizione dell’acqua, il punto di rugiada). Nella scienza del clima un tema di grande interesse è la presenza di soglie, chiamate “tipping point”, per alcune componenti del sistema climatico. Ma la psicologia non c’entra. Eppure, quando nel Maggio del 2013 i valori misurati di concentrazione di CO2 atmosferica presso la stazione di Mauna Loa (nella foto a fianco) hanno superato per qualche giorno i 400 ppm, in molti hanno parlato di superamento di una soglia. Ma si tratta di una soglia psicologica, dovuta alla particolare impressione che danno i numeri tondi. Quest’anno, come era facile aspettarsi, il superamento della soglia psicologica dei 400 ppm è stato ben più consistente: è arrivato quasi due mesi prima ma, soprattutto, la soglia è stata superata quotidianamente per tutto il mese di aprile, e quindi, ovviamente, l’ha superata anche la media del mese (il valore medio è stato di 401,3). (altro…)
Bilancio radiativoEffetto SerraEnergiaFenomenologiaSoleTemperature

L’effetto serra e il motore del sistema climatico

Mentre si discute del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti climatici, può essere utile fermarsi per capire (o ripassare) l’origine del problema, ossia la presenza di un effetto serra che è un tassello fondamentale del bilancio energetico e del sistema climatico terrestre, il cui  “motore” è il riscaldamento differenziale del pianeta causato dalla radiazione del Sole.   L'energia che guida il sistema climatico proviene dal Sole: sono del tutto trascurabili (al più allo 0,03%) gli apporti dovuti ad altre sorgenti esterne (stelle o altri sistemi extrasolari) o interne (attività geotermica o combustioni antropiche). Quando l'energia del Sole raggiunge la Terra, è parzialmente assorbita da diverse componenti del sistema climatico. L'energia assorbita viene riconvertita in calore, che riscalda la Terra e la rende abitabile. L’assorbimento di radiazione solare non è uniforme nello spazio e nel tempo, e già soltanto questo fatto origina il complicato pattern termico e le variazioni stagionali del nostro clima. (altro…)
Migrazioni

La pericolosa ricerca di purezza e perfezione

Il documentario “Planet of the humans” di Jeff Gibbs, produttore esecutivo il noto regista Michael Moore, è una rozza e manipolatrice operazione di mistificazione complottistica sul tema della mitigazione del cambiamento climatico. Un esempio dell’ambientalismo parolaio che preferisce costruire con argomenti vecchi e superati la tesi del “tutto sbagliato… tutto da rifare”; senza proporre in alternativa niente di serio, se non le solite prediche. È ormai chiaro che sia arrivato il momento di darsi da fare per ridurre le emissioni...
Negoziato

Emergenza Coronavirus: un’occasione epocale per far cambiare direzione alle emissioni globali di gas climalteranti

Il rinvio della COP26, il Green Deal europeo e il crollo del prezzo del petrolio       L’annuncio del rinvio della COP26 da parte della Presidenza UK, inevitabile data l’emergenza Coronavirus in corso, ha destato la preoccupazione che il riscaldamento globale venga considerato un problema che in questo momento l’umanità non si può permettere di affrontare. Pur se il 2020 avrebbe dovuto essere un anno cruciale per il negoziato globale sul clima, in quanto erano attesi i rilanci degli...
Video

Lezioni climalteranti

Oltre alle 60 conferenze o lezioni disponibili sul web, segnalate in un precedente post (40 in italiano e 20 in inglese), Climalteranti ha avviato un progetto per rendere disponibile sul proprio canale Youtube alcune lezioni più specifiche inerenti la scienza del clima, le azioni di adattamento e mitigazione e le politiche sul clima, che saranno incluse in una playlist “Lezioni climalteranti”. L’obiettivo di queste lezioni, come spiegato nella breve Introduzione, è di fornire ai ragazzi e alle ragazze che sono...
Protocollo di Kyoto

Il Museo delle Tecnologie dell’Antropocene

Il mese scorso, appena prima di questa emergenza sanitaria, ho visitato il “Museum of Anthropocene Technology” (MAT) a Laveno Mombello. È un piccolo museo creato da Frank Raes, che fino a poco tempo fa lavorava presso il Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra. Lì ha diretto le ricerche sull’inquinamento atmosferico e sui cambiamenti climatici. Da 10-15 anni Frank è attivo sulla comunicazione della crisi climatica e il MAT è il suo modo di continuare questo lavoro. Da tempo...
Emissionitendenza

L’effetto del coronavirus nella lotta allo smog e al riscaldamento globale

In questi giorni in cui l’epidemia coronavirus ha fermato l’Italia ed è ormai diventata una pandemia globale, si è iniziato a discutere se la riduzione delle attività lavorative, la chiusura delle scuole e il forte calo dei trasporti, che dopo la Cina ormai riguarda tante nazioni del mondo, possa contribuire alla lotta allo smog e al cambiamento climatico, a causa della riduzione delle emissioni inquinanti e di gas serra. Nel caso della Cina, una dettagliata analisi di Carbon Brief ha...
InformazioneInternet

Conferenze e lezioni sul clima sul web

In questi giorni di emergenza sanitaria Coronavirus (a proposito, facciamo tutti il possibile per limitare i contagi, ha la sua utilità, vedi figura a fianco), molti si stanno rivolgendo al web per trovare alternative alle lezioni sospese su scala nazionale. Inoltre, tutti i seminari e convegni sul tema del cambiamento climatico sono stati sospesi. Proponiamo qui un primo elenco di video disponibili sul web in cui si parla adeguatamente del cambiamento climatico, ricordando in generale la sezione link del nostro...
GhiacciRicerca

Il ritiro dei ghiacciai dell’Everest visto dal Laboratorio Piramide e l’importanza della ricerca in alta quota

Riportiamo i risultati più recenti delle campagne glacio-idrologiche condotte nell’Himalaya nepalese in collaborazione con l’Associazione EVK2CNR ed il Laboratorio Piramide (5050 m s.l.m.), che mostrano l’inequivocabile stato di sofferenza delle coltri glaciali anche a tali quote e la necessità di continuare a studiare, per proporre approcci affidabili all’adattamento.            Il laboratorio Piramide ai piedi dell’Everest. Foto di Gabriele Confortola, Maggio 2014.   I ghiacciai dell’Himalaya: una inestimabile riserva d’acqua È ormai chiaro come il cambiamento climatico...
Amici

Ciao Mauro, e grazie

Nei giorni scorsi ci ha lasciato improvvisamente quanto inaspettatamente Mauro Pomatti, a 44 anni mentre usciva di casa per andare al lavoro. Mauro è stato dal primo giorno la mente informatica di Climalteranti, il “sistemista” come si dice in gergo, ossia colui che ha gestito la connessione con il mondo esterno del blog, che ne ha curato gli aggiornamenti, la presenza online, i backup e l’ha difeso da attacchi di hacker (e ce ne sono stati!). Ha fatto tutto questo...
EmissioniTrasporti

La doppia sfida CO2 / qualità dell’aria e l’inevitabile ascesa delle auto elettriche

I costruttori di autovetture e veicoli commerciali leggeri devono rispettare i limiti sulle emissioni inquinanti delle categorie Euro, resi più severi dalle nuove modalità di misura, e quelli sulle emissioni di CO2 allo scarico medie dalla flotta di veicoli immatricolati. La spinta regolatoria, seguita dal mercato e dalla sensibilità ambientale dei consumatori, è la leva che sta forzando in Europa l’avvio dell’elettrificazione del trasporto privato. Le principali difficoltà tecniche che incontrano i costruttori di autovetture e veicoli commerciali leggeri consistono...
BufaleTecnologie

La ricetta verde di Trump non esiste

Dopo tanti anni a disinformare sulla scienza del clima, ora l’Istituto Bruno Leoni vorrebbe convincerci che tutto si aggiusterà solo con l’innovazione tecnologica guidata dal libero mercato del quale fidarsi ciecamente, l’unico in grado di risolvere la crisi climatica. Una tesi priva di fondamento.   L’articolo di Alberto Mingardi su La Stampa del 24 gennaio 2020 “La ricetta verde di Trump” è un esempio di quale siano oggi gli argomenti di chi vuole impedire le azioni contro il cambiamento climatico,...