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Una finestra che si sta chiudendo

A fine ottobre è stato presentato l’Emissions gap report dell’UNEP, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite. Quali sono i principali elementi di questo rapporto e a che punto siamo nell’Unione Europea e in Italia?

Il rapporto valuta l’efficacia delle azioni intraprese finora, a livello globale, nel ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Il messaggio principale è riassunto bene nell’immagine di copertina: una finestra che si sta chiudendo – simbolo del poco tempo rimasto a disposizione – raggiungibile con una scala traballante, per indicare la difficoltà della sfida.

Perché la finestra si sta chiudendo?

Partiamo dall’inizio. Nel 2015 a Parigi, praticamente tutti i paesi del mondo si sono impegnati a ridurre le emissioni di origine antropica in modo tale da mantenere l’aumento della temperatura globale a fine secolo ben al di sotto dei 2oC rispetto all’epoca preindustriale, cercando anzi di non superare 1.5oC. Per raggiungere questo obiettivo possiamo riconoscere i seguenti tipi di impegni da parte dei paesi:

  1. Impegni di lungo termine, intorno al 2050 o 2060. Si tratta di impegni a volte generici, ma importanti per indicare la direzione.
  2. Impegni di medio termine, intorno al 2030 (i cosiddetti Nationally Determined Contributions, o NDC), che ogni paese deve periodicamente comunicare alle Nazioni Unite; per questi impegni esistono protocolli di rendicontazione periodica, per valutare in modo trasparente il raggiungimento o meno degli obiettivi e l’implementazione di adeguate politiche nazionali.
  3. Attuazione di politiche nazionali di riduzione delle emissioni o di modifica del sistema energetico, e rendicontazione delle emissioni alle Nazioni Unite.

Il rapporto UNEP ci dice a che punto siamo in questo processo. In altre parole, qual è la distanza tra parole e azioni.

Come siamo messi a livello globale? Continue Reading »

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Limitare i cambiamenti climatici a breve termine e migliorare la qualità dell’aria

Uno studio scientifico apparso a Gennaio sulla rivista scientifica Science spiega che un numero limitato di misure di riduzione delle emissioni di agenti inquinanti puo’ sostanzialmente mitigare il riscaldamento globale e allo stesso tempo produrre benefici significativi sulla salute umana e sulla produzione di cibo.

Temperature (variazioni rispetto al periodo pre-industriale) osservate fino al 2009 e simulate per gli anni successivi secondo vari scenari del futuro (Shindell et al, 2012)

 

Finora, grande attenzione e’ stata rivolta all’anidride carbonica (CO2) poiche’ di essa e’ la maggior parte delle emissioni dovute all’attivita’ dell’uomo che sono causa del riscaldamento climatico. La CO2 e altri gas serra hanno una lunga vita media nell’atmosfera (da qualche anno a centinaia d’anni), a causa di cio’ sono necessari impegni su scala internazionale per la diminuzione delle loro emissioni e poter cosi’ avere un effetto efficace sul clima, a scala globale e a lungo termine. Continue Reading »

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