Premio

Premio “A qualcuno piace caldo” 2018

Il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici è tradizionalmente l’occasione per assegnare il Premio “A qualcuno piace caldo”, “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”. Come per l’anno 2017, in cui il premio non è stato assegnato, per l’anno 2018 i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti non hanno trovato negli interventi sui principali quotidiani nazionali e in televisione un candidato davvero meritevole del premio. Il più prolifico nel proporre tesi di negazione della scienza del clima è stato anche nel 2018 il solito prof. Franco Battaglia, già vincitore della prima edizione del premio, ormai intrappolato in una litania di stupidaggini (vedi qui e qui) con cui cerca di nascondere la sua clamorosa incapacità di pubblicare alcun articolo scientifico sulle riviste internazionali del settore (solo due negli ultimi 25 anni!), e che induce ormai a catalogare il suo caso nella categoria della mitomania scientifica. Si è quindi deciso di assegnare il premio al Dott. Gianluca Alimonti, ricercatore INFN, che con minore visibilità e impatto comunicativo continua a proporre tesi senza fondamento basate su grafici farlocchi (vedi qui, qui, o qui per il 2019). (altro…)
Attivismo

Buona settimana per il clima e buon #climatestrike

Dal 23 al 27 settembre si tiene a New York la Settimana per il clima 2019, un appuntamento di grande importanza per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico e per l’aumento degli impegni concreti di riduzione delle emissioni di gas serra. La fitta agenda di appuntamenti riguarda molti aspetti, come si vede dalle 11 categorie in cui sono stati suddivisi gli eventi: Le imponenti manifestazioni di questi giorni, avvenute in tutto il mondo, sono indubbiamente un segno di grande speranza. Climalteranti aderisce alle manifestazioni che in Italia si svolgeranno il 27 settembre, organizzate da Friday for Future Italia, e invita tutti e tutte a partecipare.   Il Comitato Scientifico di Climalteranti
Carbon TaxPolitiche

Introdurre un prezzo minimo sulle emissioni climalteranti: una Iniziativa dei Cittadini Europei

Climalteranti invita ad aderire a un’iniziativa a scala europea per assegnare un costo maggiore alla CO2 scaricata in atmosfera   L’Iniziativa dei Cittadini Europei “A price for carbon to fight climate change” è stata recentemente dichiarata ammissibile dalla Commissione Europea. A breve prenderà avvio la raccolta delle firme necessarie a sottoporre la proposta al Parlamento Europeo. Le firme devono raggiungere la quota di un milione in sette diversi Paesi europei. A quel punto, la proposta contenuta nell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) potrà essere valutata dalla Commissione Europea al fine di essere ammessa all’iter parlamentare. Un’impresa difficile; ma, considerata la crescente attenzione dei cittadini europei per i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, non impossibile. (altro…)
Letture

Alcune letture per le vacanze

Traduzione in italiano del SPM dello Special Report IPCC su 1.5°C È stata pubblicata dalla Società Italiana per la scienza del clima la traduzione in italiano del Sommario per i decisori politici del Rapporto speciale dell’IPCC su 1,5°C di riscaldamento globale. Suggeriamo la lettura, è davvero molto ben fatto, si scarica direttamente qui. E per chi vuole approfondire, qui si trovano tutti i capitoli del Rapporto.   Articoli scientifici Sul Nature e su Nature Geoscience, tre importanti studi di paleoclimatologia sono accessibili in “sola lettura” per un mese Raphael Neukom et al., No evidence for globally coherent warm and cold periods over the preindustrial Common Era. Pages 2k Consortium, Consistent multidecadal variability in global temperature reconstructions and simulations over the Common Era. Stefan Brönniman et al., Last phase of the Little Ice Age forced by volcanic eruptions. Sono commentati da Scott St. George sotto un titolo eloquente: “The aberrant synchrony of present-day warming”. Sul sito del consorzio, sono disponibili tutte le serie di dati e un breve video sulla curva a mazza da hockey di Michael Mann, confermata per l’ennesima volta in occasione dei suoi 20 anni. Nel numero di agosto di Nature Climate Change, l'editoriale riassume il dibattito in corso sulla riforestazione (di cui abbiamo parlato nel post precedente) e presenta le ricerche - entrambe in “sola lettura” - di Rebecca Senior et al. sulla deforestazione nei Tropici che non preserva corridoi di transito per la fauna e danneggia la biodiversità; e di Yan Jiang et al. sulla foresta pluviale del Congo ridotta dalla siccità, insieme alle risorse alimentari dei suoi abitanti. (altro…)
CO2foresteRimozione CO2Traduzioni

Piantare alberi può salvare il clima?

Pubblichiamo la traduzione del post di Stefan Rahmstorf su Realclimate, su un tema che ha fatto recentemente molto discutere   Di recente i media si sono occupati di un nuovo studio pubblicato da ricercatori dell’ETH di Zurigo (Bastin et al. 2019). I ricercatori si sono chiesti quanto carbonio potremmo sequestrare piantando alberi in tutto il mondo laddove i terreni non sono già destinati all’agricoltura o alle città. Dall’aria le foglie degli alberi estraggono carbonio sotto forma di anidride carbonica – CO2 – e poi rilasciano ossigeno – O2 –,  è un bel modo di proteggere il clima. I ricercatori stimano che verrebbero sequestrati 200 miliardi di tonnellate di carbonio… a condizione di piantare oltre mille miliardi di alberi. L'impatto mediatico del nuovo studio è dovuto soprattutto a una dichiarazione del comunicato stampa dell’ETH secondo la quale piantare alberi potrebbe ridurre di due terzi l'aumento di CO2 di origine antropica. Rimediare in gran parte alle conseguenze di uno sviluppo industriale lungo due secoli con una misura così semplice e popolare sembra un sogno! Infatti è subito piaciuto a coloro che sognano tuttora una mitigazione del clima indolore per tutti. Purtroppo è anche troppo bello per esser vero. Si paragonano capre e cavoli, e vengono scordate importanti retroazioni del sistema Terra. Per capirlo, bastano pochi fatti elementari sull’aumento della CO2 in atmosfera. (altro…)
EmergenzaPoliticheVotazioni

Quattro mozioni per agire contro i cambiamenti climatici

Il 5 giugno 2019 sono state discusse in Senato quattro mozioni sul tema dei cambiamenti climatici. Per chi ricorda i passi falsi dei senatori italiani su questo tema (nel 2009, nel 2010 e nel 2014) è sicuramente una buona notizia che tutte e quattro le mozioni presentate non contenevano alcun accenno a posizioni negazioniste. Al contrario,  proponevano impegni chiari ad agire per contrastare il cambiamento climatico. Due di queste mozioni impegnavano anche a dichiarare “lo stato di emergenza climatica”. Sono qui di seguito riassunti gli impegni previsti, mentre i testi completi e i voti di ogni mozione sono disponibili nei rispettivi link. Mozione Ferrazzi et al. (Partito Democratico, Atto n. 1-00085 - Testo 3) – esito votazione qui 1…“…impegna il Governo a dichiarare lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese e ad operare insieme al Parlamento per giungere ad un cambio di direzione in tutti i settori della nostra economia tale da consentire in tempi rapidi e certi, nel rispetto delle indicazioni scientifiche e degli accordi internazionali, la transizione energetica necessaria che spinga il nostro Paese verso la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la progressiva decarbonizzazione dell'economia…” (altro…)
Petizioni

Il riscaldamento globale è di origine antropica

Pubblichiamo la lettera aperta, iniziata da Roberto Buizza il 3 luglio 2019, e al 7 10 luglio * firmata da 205 300 persone di scienza e cultura, tra cui moltissimi esperti di fisica del sistema Terra e del clima, e supportata e firmata da SISC, la Società Italiana Scienze del Clima.   Al Presidente della Repubblica Al Presidente del Senato Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Consiglio dei Ministri 7 luglio 2019

IL RISCALDAMENTO GLOBALE È DI ORIGINE ANTROPICA

È urgente e fondamentale affrontare e risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Chiediamo che l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei, e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l’economia cosi da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050. (altro…)
Ghiacci

Quando i grafici inquietano

L’altro giorno un amico mi ha girato questo grafico sull’andamento della superficie nevosa della calotta di ghiaccio in Groenlandia soggetta a fusione, con la domanda: si sono starati gli strumenti di misurazione? La linea rossa, che mostra la percentuale di superficie di fusione nel 2019, sembra in effetti essere impazzita, fuori scala rispetto ai dati del range interquartile 1981-2010 (ossia dove sono compresi il 50% dei dati de periodo, grigio scuro) o del range interdecile (che comprende il 90% dei dati, grigio chiaro). (altro…)
ErroriMitomania

Accade nel 2019: una petizione per negare la scienza del clima

Sembrerà incredibile, ma alcuni docenti ed ex docenti universitari hanno lanciato una delirante petizione sul clima in cui si negano decenni di scienza del clima e si riciclano i soliti vecchi argomenti del negazionismo climatico. Mentre la comunità scientifica mondiale continua a sfornare pubblicazioni di grande spessore e importanza sul riscaldamento globale in corso e atteso per il futuro (per esempio qui e qui), alcuni docenti universitari italiani  hanno scritto e stanno facendo girare una petizione in cui concludono che sarebbe unicamente la natura e non l’uomo a governare il clima. Ne abbiamo ricevuto una copia, e abbiamo verificato che, ovviamente, la petizione contiene molti errori e falsità, nonché molte delle tesi senza fondamento già proposte da Franco Battaglia e Nicola Scafetta, più volte confutate anche su Climalteranti. Nello spirito di servizio che anima questo blog, rendiamo disponibile qui la petizione con l’analisi dei principali errori. (altro…)
The carbon map, cumulative emissions 1850-2011
inattivismoMitigazione

Le tesi dell’inattivismo climatico – parte III: il nostro contributo è piccolo

Un altro classico del discorso inattivista sul clima consiste nel definire poco importanti le riduzioni delle emissioni italiane o europee, in quanto sarebbero solo una piccola quota delle emissioni globali. Generalmente si cita il contributo percentuale alle emissioni globali dell’Europa, altre volte quello dell’Italia, per dire che la loro riduzione darebbe scarsi benefici al clima del pianeta. Mettendo questi contributi in contrapposizione a quelli della Cina o di altri paesi. Altre volte si cita quale sarebbe la riduzione nelle temperature...
inattivismoRinnovabili

Le tesi dell’inattivismo climatico – parte II: e allora la Cina?

Una delle tesi più frequenti dell’inattivismo climatico è il riferimento ad un presunto disimpegno della Cina sulle politiche climatiche: tesi smentita dalla realtà, dato che il paese sta affrontando una drastica e complessa transizione del settore energetico e ambisce ad assumere la leadership della lotta ai cambiamenti climatici nel nuovo ordine mondiale che si sta definendo. Negli ultimi tempi ha preso piede nella retorica dell’inattivismo climatico un argomento che appare efficace, quello secondo cui la Cina continua a costruire centrali...
Fossil fuel harms on the human boby
FotovoltaicoinattivismoRinnovabili

Le tesi dell’inattivismo climatico – parte I: gli impatti dell’energia solare e eolica

Sul sito del Corriere della Sera sono state riproposte molte tesi tipiche dell’inattivismo climatico, che hanno l’obiettivo di rallentare la transizione energetica. Pubblichiamo qui la prima parte di una serie di post che hanno l’obiettivo di confutare queste argomentazioni, partendo da quella secondo cui gli impianti di energia rinnovabile, e in particolare di solare fotovoltaica e eolica, avrebbero forti impatti ambientali, o che non sarebbero convenienti da un punto di vista ambientale. Una tesi basata su esagerazioni, distorsioni e a...
IncertezzaNegazionismo

Quando la scienza si piega alla politica: il negazionismo climatico nel rapporto del Dipartimento dell’Energia USA

Il 23 luglio 2025, il Dipartimento dell’Energia (DOE) degli Stati Uniti ha pubblicato un documento intitolato A Critical Review of Impacts of Greenhouse Gas Emissions on the U.S. Climate. Il rapporto si vorrebbe proporre come una revisione critica del consenso scientifico sui cambiamenti climatici, in aperto contrasto rispetto agli esiti consolidati del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (AR6), che rappresenta la sintesi più autorevole, completa e condivisa della letteratura scientifica sul clima. La pubblicazione del DOE è volta a sostenere...
MitigazioneProtesteRinnovabili

Tira un gran brutto vento

L’Italia ha un grosso problema con l’energia eolica, ma non è quello di cui si parla di solito sui media e sui social: il problema principale dell’eolico italiano è che se ne installa troppo poco. I dati Terna dicono infatti che a maggio 2025 sono presenti in Italia solo circa 13 GW eolici, a fronte di quasi 40 GW di potenza fotovoltaica. Inoltre, il ritmo delle nuove installazioni è lentissimo rispetto alle esigenze della decarbonizzazione. Infatti, mentre tra dicembre 2023...
Recensione

Diluvio, un grande romanzo sulla crisi climatica

Nel suo fortunato saggio La grande cecità, lo scrittore Amitav Ghosh aveva osservato come la letteratura contemporanea avesse ignorato o quantomeno sottovalutato il tema del cambiamento climatico. Secondo lo scrittore indiano, “Il cambiamento climatico è troppo impensabile per la nostra cultura narrativa; la sua esclusione è una delle forme di “cecità” della nostra epoca.”. Secondo Gosh, pensare alla crisi climatica come qualcosa di eccezionale, improbabile e non realistico, porta scrittori e in generale gli intellettuali a relegarla nel genere della...
RecensioneStoriaTemperature

La storia del clima in Italia

È da poco uscito l’ultimo libro del climatologo Luca Mercalli, una cronistoria del clima nel nostro territorio nazionale, dalla preistoria ai giorni nostri. Un racconto che unisce la scienza del clima alla storia e alla cultura del nostro paese, frutto di decenni di ricerche, ricchissimo di storie, di rimandi alle fonti e di citazioni di lavori scientifici. Un lavoro prezioso e originale, raccomandato a chiunque voglia meglio capire cosa è stato il clima che abbiamo ormai così pesantemente alterato, ed...
Climalteranti.it
Appello

Il momento delle scelte: un obiettivo di riduzione del -90 al 2040 per l’Unione europea

Nelle prossime settimane il Consiglio europeo dovrà raggiungere un accordo sull’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra europee nel 2040, da inserire nel terzo NDC che l’Unione europea dovrà comunicare in settembre all’UNFCCC. La precedente Commissione europea aveva nel febbraio 2024 proposto una riduzione del -90% (rispetto al 1990), sulla base di una “valutazione di impatto” (qui una valutazione dell’ European Parliamentary Research Service) e assumendo il valore inferiore dell’intervallo di riduzione raccomandato dall’ESABCC (European Scientific Advisory Board on...
Religione

Il clima come bene comune

Nel dibattito sul pontificato di Papa Francesco, recentemente scomparso, poco spazio ha ricevuto l’attivismo del Pontefice sulla questione climatica, che si è manifestato in numerosi atti. Innanzitutto la lettera enciclica Laudato Si’- sulla cura della casa comune pubblicata nel 2015, cui ha fatto seguito nel 2023 l’esortazione apostolica Laudate Deum – a tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica. Inoltre, col pontificato di Bergoglio, la Santa Sede è diventata parte dell’UNFCCC, ha ratificato l’Accordo di Parigi (presentando il...
Emissioni

L’Italia si sta allontanando dai suoi obiettivi sul clima

I dati dell’inventario nazionale delle emissioni di gas serra, da poco pubblicati da ISPRA, mostrano come per il terzo anno consecutivo l’Italia registri emissioni maggiori di quelle previste dagli impegni assunti in ambito europeo. Pur se anche nel 2023 le emissioni italiane di gas serra sono diminuite, la riduzione è ben al di sotto di quanto previsto dagli obiettivi approvati dall’Italia. Aumenta dunque la quantità di emissioni che sarà da recuperare entro il 2030, rendendo il raggiungimento dell’obiettivo sempre più...