Protocollo di Kyoto

FAQ – domande più frequenti (e risposte)

Climalteranti ha predisposto un nuovo servizio per quanti vogliono reperire informazioni per capire il dibattito sul tema dei cambiamenti climatici. Nella pagina FAQ (Frequently Asked Question), sono reperibili le più frequenti domande degli scettici, seguite dalle risposte fornite dal mondo scientifico. Le risposte sono state create dagli autori del sito Skeptical Science e tradotte in italiano da Luigi Ciattaglia. A queste sono state affiancate alcune risposte fornite dai post pubblicati su Climalteranti.it, altre saranno aggiunte man mano che i post saranno pubblicati. Ringraziamo per l’aiuto Roberto Guizzi e Elena Bonapace, Affiliate Members del Climate Project Italia. Le domande sono suddivise nelle seguenti categorie:   Buona lettura.
COPNegoziazioni

L’incerto futuro del Protocollo di Kyoto

Sta per iniziare la conferenza di Durban: la situazione delle negoziazioni per un secondo accordo sul clima si presenta molto diversa da quella – tutto sommato semplice – fondata su accordi vincolanti di riduzione delle emissioni. Da quando nel 1997 è stato approvato il Protocollo di Kyoto, e ancor di più dopo la sua entrata in vigore nel febbraio del 2005, “Kyoto” è stata una parola che ha accompagnato numerose azioni di enti pubblici o individuali di riduzione delle emissioni; una parola inserita nel nome di organizzazioni e progetti, osservatori, master, sportelli per le aziende, dichiarazioni e impegni concreti. Insomma, una parola simbolo delle politiche sul clima. Sempre più spesso si sente dire che il protocollo di Kyoto è morto, ha fallito, che è stato o va abbandonato. Quanto c’è di vero in queste affermazioni? E quali sarebbero le conseguenze per le politiche sul clima, per il futuro climatico del pianeta? Per rispondere, occorre capire come funzionano le trattative, i tavoli negoziali e le forze in gioco. Questo sarà l’oggetto di questo e dei prossimi post. (altro…)
Modelli ClimaticiOceaniRiscaldamento

Riscaldamento globale e contenuto di calore degli oceani

Traduciamo un post di Gavin Schmidt, su Real Climate, che spiega perché il riscaldamento degli oceani è una buona misura dello squilibrio energetico del pianeta, e un utile complemento alle serie storiche delle temperature alla superficie. Noi di Real Climate abbiamo trattato l’argomento diverse volte, per esempio nel 2005, 2008 e 2010 [Su Climalteranti avevamo segnalato qui tre post sul tema di Antonello Pasini, ndt]. Tuttavia, negli ultimi mesi sono usciti diversi nuovi articoli su questo legame, che forniscono alcune interessanti prospettive sull’argomento che di certo rimarrà di attualità ora che i modelli in CMIP5 cominciano ad essere analizzati. L’articolo più recente è stato un nuovo studio, pubblicato dal NCAR a fine settembre, che esaminava cosa succede nei modelli climatici all’OHC, quando si verificano occasionali periodi di 10 anni senza trend nelle temperature superficiali globali [Meehl et al, 2011]. E’ noto - o almeno dovrebbe esserlo - che le simulazioni della fine del 20° secolo e dell’inizio del 21° non producono incrementi termici monotònici a scala temporale annuale o decennale. (altro…)
Artico e AntarticoOzono

E intanto…’sto buco dell’ozono? (parte terza)

Nella primavera del 2011 si è formata una voragine nello strato dell’ozono stratosferico al di sopra dell’Artico, analogo a quella che stagionalmente da alcuni decenni appare sull’Antartide. La storia trentennale dell’ozono stratosferico porta quindi altri insegnamenti.

Figure 1a e 1b – La concentrazione colonnare dell’ozono sull’Artide e l’entità della sua diminuzione al 26 marzo 2011 (Fonte: Garcia, 2011).

  In marzo e ottobre 2011, lo stato dell’ozono stratosferico è tornato al centro dell’attenzione della comunità scientifica e dei media: per alcuni mesi si è registrata una pericolosa sacca di bassa concentrazione di Ozono sull’Artide, che ha interessato in particolare la Groenlandia nord orientale e le coste atlantiche della Scandinavia, nonché, in misura minore, tutte le isole e le coste del Nord canadese e della Siberia, l’Islanda e il centro della Groenlandia stessa (Figure 1a e 1b). (altro…)
ImpattiPrecipitazioniStatistiche

L’impatto combinato dei cambiamenti del clima e dell’uso del suolo

L’effetto combinato del riscaldamento globale, foriero al contempo di desertificazione e di eventi climatici estremi, e della modifica dell’uso dei suoli nelle ultime decadi, ha portato ad una situazione di aumento del rischio alluvionale, che si esplicita nella crescente probabilità di occorrenza di eventi di notevole intensità. I recenti casi delle alluvioni in Liguria confermano che tale circostanza si verifica negli ambienti mediterranei, ma non solo, della penisola italiana.   Anche nell’area mediterranea, i cambiamenti climatici e i conseguenti processi di desertificazione possono avere importanti effetti di modifiche del ciclo dell’acqua. Numerosi studi apparsi nella letteratura scientifica, e la sintesi effettuata nei rapporti dell’IPCC, indicano tra le conseguenze più rilevanti del climate change: a)      Diminuzione degli afflussi complessivi di precipitazione b)      Inasprimento degli eventi estremi (i.e. piogge brevi più intensa e più   lunghi periodi di tempo asciutto) c)      Crescita dell’evapotraspirazione e riduzione del contenuto d’acqua dei suoli. d)     Diminuzione dei deflussi in alveo nelle stagione secca e)      Piene più intense durante gli eventi temporaleschi f)       Perdita di suolo vegetazione, maggiore incidenza e pericolosità degli eventi di incendi boschivi Gli impatti dei cambiamenti climatici sono quindi legati a un'altra modifica profonda portata dalle attività umane, quella derivante dalla modifica dell’uso del suolo. (altro…)
AttribuzioneImpattiPrecipitazioni

Clima, tempeste e alluvioni

  Le disastrose alluvioni a Genova e nel Levante ligure rendono legittima la domanda che riecheggia nei media: l’uomo sta interferendo con la forza della natura, aumentando la frequenza dei fenomeni di precipitazione intensa? Non è una domanda nuova: negli Stati Uniti è stata aspramente dibattuta dopo i disastri causati da numerosi uragani (Irene, Katrina, Ike, Mitch, ecc.), come raccontato nel libro “Storm World” di Chris Mooney. In Italia il tema è stato poco considerato, ma è colpa dei cambiamenti climatici quanto successo a Monterosso o a Genova? E in Pakistan, a Bangkok o in America centrale?   Molti commentatori e studiosi hanno risposto affermativamente, e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermatoSono tributi molto dolorosi che paghiamo per quelli che, purtroppo, o sono cambiamenti o gravi turbamenti climatici”. Altri la pensano diversamente: “non esistono correlazione con il riscaldamento globale generale”, le alluvioni ci sono sempre state, e i danni ora sono solo più gravi per il maggior numero di persone presenti sul pianeta e l’espansione delle città. In effetti, i libri di storia e i quotidiani degli scorsi decenni sono pieni di esempi di altre alluvioni, un lungo elenco di morte e distruzione portata dalla “natura matrigna”; e dalla recente cementificazione del territorio, senza dubbio imponente e per molti aspetti scriteriata. Per prima cosa, la domanda “è colpa dei cambiamenti climatici quanto successo a Monterosso o Genova?” è mal posta: è impossibile dimostrare se e in che modo una singola tempesta o un uragano sia provocato dai cambiamenti climatici. (altro…)
AbbagliStatisticheTemperatureTrend

Ecco perché il riscaldamento globale non si è fermato

L'analisi dei dati mostra che non abbiamo motivo di ritenere che il riscaldamento globale si sia fermato o abbia rallentato; le affermazioni del contrario non trovano supporto nei dati.   Molto spesso si sente dire che la temperatura media globale ha smesso di aumentare dal 1998 o da qualche altra data (sempre successiva al 1998). Tralasciando il fatto che questo non è comunque l'unico indicatore di un pianeta che si sta scaldando, quando queste affermazioni vengono (a volte) da una fonte supposta autorevole  diventa necessario guardare i dati in dettaglio. (altro…)
Temperature

Progetto BEST: un’altra conferma dell’aumento delle temperature globali

Un recente progetto di ricerca conferma, ancora una volta, i dati delle temperature globali e il riscaldamento globale in atto.   Il progetto BEST - Berkeley Earth Surface Temperature guidato dal Prof. Richard Muller si era ripromesso di “risolvere le attuali critiche alle precedenti analisi di temperatura”, critiche che erano ritenute fondate e che meritavano un approfondimento. Per arrivare a questo risultato sono stati analizzati i dati di 39.000 stazioni, oltre 5 volte quelle attualmente utilizzate dagli altri gruppi di ricerca, ed è stato sviluppato un nuovo metodo di analisi indipendente. I dettagli sono stati recentemente resi pubblici in un lavoro sottomesso per la pubblicazione. (altro…)
Convegni

Cassandra nel XXI secolo

Climalteranti.it invita a partecipare al Quinto convegno nazionale ASPO-Italia, Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio, che si terrà Venerdì 28 ottobre 2011, dalle 9:00 alle 19:00, presso la Sala delle Feste - Palazzo Bastogi, Consiglio Regionale della Toscana, via Cavour, 18 a Firenze.

Titolo del convegno che sarà trasmesso in diretta video sulla homepage del portale del Consiglio Regionale della Toscana è “Cassandra nel XXI secolo. Clima, energia e cibo: fra informazione e disinformazione, crescita della consapevolezza pubblica e politiche appropriate”.

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Climalteranti.it
Dibattito

Una risposta a Beppe Severgnini: non c’è la libertà di disinformare

Sulla rubrica “Italians” del Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha sostenuto in risposta alla lettrice Sara Milanesi la necessità di pubblicare tutte le opinioni, anche quelle che negano la scienza del clima. Pubblichiamo la replica di Paolo Gabrielli, in cui si spiega come la libertà d’opinione non dovrebbe essere confusa con la libertà di disinformare.   Lettera di Sara Milanesi Caro Beppe, che vergogna che pubblichiate lettere disinformanti come “Global Warming: e l’alto Medioevo?” di mercoledì 16 ottobre senza neppure...
DisinformazioneErroriMitomaniaTelevisioni

Un delirio a Otto e mezzo: altri record per il Prof. Battaglia

Nella puntata di Otto e mezzo del 28 settembre, il presunto esperto Prof. Franco Battaglia è riuscito a proferire 24 fra falsità e dati sbagliati sul tema dei cambiamenti climatici nei suoi 11 interventi durati in tutto 10’33”. In media, un errore ogni 26 secondi. Ogni volta che prende la parola in media riesce a dire almeno due cose sbagliate. Abbiamo scritto una lettera alla conduttrice. È stata inoltre creata su Change.org una petizione “Cambiamenti climatici: nessuno spazio per posizioni...
Premio

Premio “A qualcuno piace caldo” 2018

Il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici è tradizionalmente l’occasione per assegnare il Premio “A qualcuno piace caldo”, “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”. Come per l’anno 2017, in cui il premio non è stato assegnato, per l’anno 2018 i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti non hanno trovato negli interventi sui principali quotidiani...
Attivismo

Buona settimana per il clima e buon #climatestrike

Dal 23 al 27 settembre si tiene a New York la Settimana per il clima 2019, un appuntamento di grande importanza per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico e per l’aumento degli impegni concreti di riduzione delle emissioni di gas serra. La fitta agenda di appuntamenti riguarda molti aspetti, come si vede dalle 11 categorie in cui sono stati suddivisi gli eventi: Youth & Climate Activism Energy Transition Industry Transition Clean Transport, Buildings and Infrastructure Food, Land and Nature...
Carbon TaxPolitiche

Introdurre un prezzo minimo sulle emissioni climalteranti: una Iniziativa dei Cittadini Europei

Climalteranti invita ad aderire a un’iniziativa a scala europea per assegnare un costo maggiore alla CO2 scaricata in atmosfera   L’Iniziativa dei Cittadini Europei “A price for carbon to fight climate change” è stata recentemente dichiarata ammissibile dalla Commissione Europea. A breve prenderà avvio la raccolta delle firme necessarie a sottoporre la proposta al Parlamento Europeo. Le firme devono raggiungere la quota di un milione in sette diversi Paesi europei. A quel punto, la proposta contenuta nell’Iniziativa dei Cittadini Europei...
LavoroOndate di caloreRecordTemperature

Record di caldo e prime “mobilitazioni climatiche” sindacali in Italia

Durante un’estate rovente in gran parte dell’Europa, in Italia sono avvenuti i primi scioperi contro condizioni di lavoro insostenibili per via delle ondate di calore, rese più frequenti e intense dal riscaldamento globale.   Simone Casadei, Sylvie Coyaud, Mario Grosso, Stefano Caserini, Federico Antognazza
Letture

Alcune letture per le vacanze

Traduzione in italiano del SPM dello Special Report IPCC su 1.5°C È stata pubblicata dalla Società Italiana per la scienza del clima la traduzione in italiano del Sommario per i decisori politici del Rapporto speciale dell’IPCC su 1,5°C di riscaldamento globale. Suggeriamo la lettura, è davvero molto ben fatto, si scarica direttamente qui. E per chi vuole approfondire, qui si trovano tutti i capitoli del Rapporto.   Articoli scientifici Sul Nature e su Nature Geoscience, tre importanti studi di paleoclimatologia...
CO2foresteRimozione CO2Traduzioni

Piantare alberi può salvare il clima?

Pubblichiamo la traduzione del post di Stefan Rahmstorf su Realclimate, su un tema che ha fatto recentemente molto discutere   Di recente i media si sono occupati di un nuovo studio pubblicato da ricercatori dell’ETH di Zurigo (Bastin et al. 2019). I ricercatori si sono chiesti quanto carbonio potremmo sequestrare piantando alberi in tutto il mondo laddove i terreni non sono già destinati all’agricoltura o alle città. Dall’aria le foglie degli alberi estraggono carbonio sotto forma di anidride carbonica –...
EmergenzaPoliticheVotazioni

Quattro mozioni per agire contro i cambiamenti climatici

Il 5 giugno 2019 sono state discusse in Senato quattro mozioni sul tema dei cambiamenti climatici. Per chi ricorda i passi falsi dei senatori italiani su questo tema (nel 2009, nel 2010 e nel 2014) è sicuramente una buona notizia che tutte e quattro le mozioni presentate non contenevano alcun accenno a posizioni negazioniste. Al contrario,  proponevano impegni chiari ad agire per contrastare il cambiamento climatico. Due di queste mozioni impegnavano anche a dichiarare “lo stato di emergenza climatica”. Sono...
Climalteranti.it
Petizioni

Il riscaldamento globale è di origine antropica

Pubblichiamo la lettera aperta, iniziata da Roberto Buizza il 3 luglio 2019, e al 7 10 luglio * firmata da 205 300 persone di scienza e cultura, tra cui moltissimi esperti di fisica del sistema Terra e del clima, e supportata e firmata da SISC, la Società Italiana Scienze del Clima.   Al Presidente della Repubblica Al Presidente del Senato Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Consiglio dei Ministri 7 luglio 2019 IL RISCALDAMENTO GLOBALE È DI...