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15 Novembre 2013

Il ritiro dei ghiacci del Kilimanjaro: regola o eccezione?

Categorie: Ghiacci, Riscaldamento Globale  -  Postato da: 

I ghiacci del Kilimanjaro si stanno ritirando, come del resto tutti i ghiacciai alle medie e basse latitudini. Tuttavia lo studio dei processi che causano questa contrazione ha messo in luce nuovi e interessanti meccanismi. Ma, anche in questo caso, il riscaldamento globale sembra guidare questi processi.

 

É possibile che un ghiacciaio esposto ad una temperature dell’aria costantemente inferiore a 0 °C possa ritirarsi? La risposta è certamente sì e forse il caso più eclatante è quello della calotta di ghiaccio del  Kilimanjaro (5895 m, Tanzania), il monte ed il vulcano più elevato d’Africa.

Fig. 1: I margini verticali di un settore della calotta di ghiaccio del Kilimanjaro

 

Secondo le osservazioni disponibili, la calotta sommitale del Kilimanjaro si sta ritirando a partire almeno dal 1912 e, ad oggi, ha perso circa l’85% della superficie originaria. Nonostante sulla sommità di questo vulcano la temperatura media dell’aria sia -7 °C, gli ultimi  rimasugli della calotta glaciale continuano a ritirarsi inesorabilmente e la loro scomparsa è prevista tra il 2020 ed 2040. Continua a leggere…


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9 Novembre 2013

L’interpretatore creativo della BBC

Categorie: Disinformazione, Sole  -  Postato da: 

La scelta del titolo di un articolo è importante perché, indipendentemente da cosa il lettore leggerà davvero, il titolo resterà impresso. Non sorprende quindi che Paul Hudson, nel suo blog sul sito della BBC, abbia usato un titolo pensato per attirare l’attenzione: Real risk of a Maunder Minimum ‘Little Ice Age’ says leading scientist. Parla di un eminente scienziato che mette in guardia dal rischio di una “Piccola Era Glaciale”, decisamente un ribaltamento rispetto alla prospettiva di un riscaldamento globale in atto e (facilmente) prevedibile per il prossimo futuro.
Nell’articolo Hudson parla dell’attività solare e del suo possibile prossimo minimo e, sempre citando lo scienziato, conclude facendo riferimento alle profonde implicazioni che questo avrebbe sulle scelte di politica energetica. Continua a leggere…


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3 Novembre 2013

Lo strano caso del giornalista che non sa leggere

Categorie: Bufale, Temperature  -  Postato da: 

 

Abbiamo già avuto modo di mostrare su Climalteranti come, sul tema dei cambiamenti climatici, l’aderenza degli articoli di Danilo Taino alla realtà sia un optional.
L’11 ottobre su Sette, il magazine del Corriere della Sera, ne troviamo un’altra prova. “Lo strano caso dell’effetto serra” ripropone già nel sottotitolo la falsità già scritta in precedenza dallo stesso Taino, secondo cui “Dal 1998 la temperatura media della Terra non aumenta” (in realtà l’aumento c’è, è solo un po’ inferiore all’aumento dei decenni precedenti). Segue un’altra affermazione “Ma perché gli organismi preposti a tenerla sotto controllo mantengono toni allarmistici?”, che smentisce quanto sostenuto dallo stesso Taino in un articolo precedente, ossia che l’ultimo rapporto dell’IPCC abbia ridimensionato l’allarme per il clima globale, rispetto al precedente Quarto Rapporto. Continua a leggere…


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28 Ottobre 2013

Perché le precipitazioni saranno più intense nella regione Euro-Mediterranea

Categorie: Eventi estremi, Fenomenologia, Modelli Climatici, Precipitazioni, Proiezioni  -  Postato da: 

Nel precedente post abbiamo visto come nella zona Euro-Mediterranea i modelli utilizzati da numerosi centri di ricerca prevedono in uno scenario ad alte emissioni l’aumento della frequenza e entità degli eventi di precipitazioni molto intense, rappresentate dallo “stiramento” della coda della distribuzione della precipitazione.

Questa proiezioni sono consistenti con l’aumento della capacità dell’atmosfera di trattenere acqua, definito dall’equazione di Clausius–Clapeyron. Questa relazione permette di stabilire la quantità di acqua che può essere presente in un volume d’aria in funzione dal valore di temperatura, ed  è particolarmente rilevante per gli eventi intensi di precipitazione (Tebaldi et al. 2006, Giorgi et al. 2011), quelli che più di tutti tendono a svuotare la colonna d’acqua disponibile in atmosfera (Allen and Ingram 2002, Allan and Soden 2008). Secondo l’equazione di Clausius-Clapeyron, per ogni aumento di temperatura di 1oC, l’atmosfera aumenta la propria capacità di trattenere acqua del 7%.

Nel lavoro presentato nel precedente post, la differenza tra il 99mo percentile ed il 90mo percentile  (99p-90p) della precipitazione giornaliera ottenuta dalle simulazioni CMIP5 viene utilizzata per quantificare le potenziali variazioni nella larghezza della parte destra della distribuzione di precipitazione (ovvero del range di valori che possono essere attribuiti ad un evento di precipitazione intensa) in uno scenario di clima futuro per la fine del ventunesimo secolo. Continua a leggere…


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21 Ottobre 2013

In futuro precipitazioni più intense nella regione Euro-Mediterranea

Categorie: Eventi estremi, Modelli Climatici, Precipitazioni, Proiezioni  -  Postato da: 

Secondo i modelli matematici, nella regione Euro-Mediterranea col procedere del surriscaldamento globale in un potenziale scenario ad alte emissioni aumenterà l’intensità delle precipitazioni e la frequenza degli eventi di precipitazioni molto intense.

 

In un lavoro pubblicato sulla rivista Journal of Climate, con alcuni colleghi ho studiato come possono variare gli eventi di precipitazione intensa in un clima più caldo sulla regione Euro-Mediterranea.

La ricerca ha utilizzato i risultati ottenuti da 20 modelli climatici (vedi elenco in appendice in fondo al post) partecipanti al quinto Coupled Model Intercomparison Project (CMIP5, Meehl  and Bony 2012, Taylor et al. 2012), gli stessi modelli utilizzati nella stesura del quinto Assessment Report (AR5) dell’IPCC.

I cambiamenti associati alle precipitazioni intense sono stati valutati mediante il confronto dei risultati ottenuti durante l’ultimo quarantennio del ventunesimo secolo (2061-2100) e il periodo storico (1966-2005) assumendo come scenario di clima futuro l’RCP8.5 (Representative Concentration Pathway 8.5), Riahi et al. 2011). Continua a leggere…


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14 Ottobre 2013

“2052”, ritorno al (grigio) futuro

Categorie: Adattamento, Mitigazione, Proiezioni, Recensione  -  Postato da: 

Un nuovo meditato scenario di Jørgen Randers sul futuro che ci aspetta se i decisori non decidono e prevale l’inerzia.

 

Mentre l’IPCC analizza, commenta e riassume tutte le posizioni espresse su riviste scientifiche e assimilabili, necessariamente giungendo a posizioni intermedie di consenso, singoli esperti, basandosi sulla loro storia, possono proporre scenari che ritengono a loro avviso i più probabili.

Jørgen Randers ha tutte le carte in regole per proporre, nel suo ultimo libro “2052”, uno scenario complessivo, globale e regionale, degli andamenti economici e sociali: un terzo di vita passato da ricercatore, un terzo da policymaker, ed un terzo nel mondo del business.

Sulla scorta di questa esperienza Randers sostiene che i decisori che contano oggi trascurano i cambiamenti climatici e fanno poco o nulla: nei migliori dei casi citano retoricamente il problema, a volte indicono qualche esperimento pilota, ma non si passa davvero a quella trasformazione epocale che la sfida richiederebbe. E quindi che succederà? PIL sempre al centro delle policy, crescita affaticata dall’esaurimento progressivo delle risorse più a buon mercato e, novità rilevante, costi rapidamente crescenti a causa del mancato adattamento Gli investimenti per la mitigazione crescono troppo lentamente e aumentano quelli necessitati, a valle degli eventi climatici estremi. Insomma: tante nuove ricostruzioni di città dopo gli alluvioni, dopo le frane, dopo gli uragani, ecc. Continua a leggere…


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8 Ottobre 2013

La disinformazione sul clima di Danilo Taino

Categorie: Bufale, Disinformazione  -  Postato da: 

L’articolo pubblicato sul Corriere 8 giorni prima dell’uscita del Quinto rapporto IPCC, basato su “indiscrezioni trapelate” descriveva un’inesistente ridimensionamento del problema ipotizzando una possibile revisione sulle politiche globali riguardanti emissioni climalteranti. In realtà era basato su dati sbagliati e affermazioni false.

Fra gli errori commessi nel commentare l’uscita del Quinto rapporto IPCC (che sarà presentato a Milano il 10 ottobre), quelli di Daino Taino nel suo articolo del 19 settembre sul Corriere della Sera sono stati numerosi. Otto giorni prima dell’uscita del rapporto stesso, ha commentato una presunta “bozza che si discuterà a Stoccolma”. Ora che il primo volume del Quinto Rapporto IPCC è stato pubblicato si può verificare che quasi tutte le tesi sostenute da Taino erano false, a partire da quella secondo cui esso avrebbe “significativamente attenuato” “l’allarme sollevato dal documento IPCC precedente”.

Scrive Taino: “La cosa più interessante del documento – quasi duemila pagine riassunte in un estratto di una trentina – sono le previsioni sullaumento della temperatura futura: secondo le indiscrezioni, il ridimensionamento contenuto nel documento è, rispetto al 2007, non enorme ma sufficiente a cambiare sostanzialmente le conseguenze a cui si arriva”.
Quale sarà questo “ridimensionamento”?
Sei anni fa, lIpcc sosteneva che laumento di lungo periodo (qualche secolo) di oltre due gradi della temperatura sarebbe stato «probabile» e che un aumento sopra 1,5 gradi «molto probabile». La bozza del documento che si discuterà a Stoccolma sostiene invece che è «estremamente probabile» un aumento di oltre un grado e «probabile» una crescita sopra gli 1,5 gradi centigradi rispetto alle temperature precedenti la rivoluzione industriale. Se invece che al lungo periodo si guardano i prossimi 70 anni, il documento in discussione parla di un aumento «probabile» tra uno e 2,5 gradi ed «estremamente improbabile» sopra i tre gradi: nel 2007 si dava per «molto probabile» una crescita tra uno e tre gradi”.
Le frasi sono parecchio confuse, ma in sostanza secondo Taino sarebbe giudicato oggi “probabile” quello che nel 2007 si giudicava come “molto probabile”. Continua a leggere…


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27 Settembre 2013

Le 10 conferme del Quinto Rapporto IPCC

Categorie: Protocollo di Kyoto  -  Postato da: 

Le 35 pagine del sommario per i decisori politici del Quinto Rapporto IPCC confermano, ancora una volta, la solidità della scienza del clima  e l’ampiezza delle variazioni del clima del pianeta già avvenute e attese per i prossimi decenni. climate change IPCC 2013 report
La notizia è che non ci sono sorprese: più dati e più risultati dei modelli confermano, con maggiore precisioni e dettagli, quanto già si sapeva

Da poche ore è stato pubblicato il Sommario per i Decisori Politici (SPM) del Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (AR5), un’altra pietra miliare per l’avanzamento delle conoscenza scientifiche sul cambiamento climatico.

Sergio Castellari, responsabile del Focal Point IPCC per l’Italia che ha seguito dal vivo le fasi di approvazione del SPM, ha emanato un comunicato stampa (disponibile qui insieme ad una comunicazione molto dettagliata sui contenuti dell’AR5), che ben riassume le conclusioni a cui sono giunte le centinai di scienziati coinvolti.

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24 Settembre 2013

Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2012

Categorie: Ghiacci, Premio  -  Postato da: 

Come da tradizione, in coincidenza con l’estensione minima dei ghiacci artici (nota 1), i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it hanno votato il vincitore del premio “A qualcuno piace caldo”. Per l’anno 2012  è risultato essere Antonino Zichichi.

Il premio, che sarà inviato dal Comitato Scientifico al premiato, è una copia del Sommario per i Decisori Politici e del Sommario Tecnico del Quinto Rapporto IPCC-WG1, che sarà disponibile a partire da questo venerdì e sarà stampato nelle prossime settimane.

 

 

PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2012

 

Antonino Zichichi

Motivazione

Per la perseveranza nel diffondere affermazioni errate o senza fondamento sul tema dei cambiamenti climatici, con argomenti spesso risibili e non supportati da alcuna pubblicazione scientifica sul tema.

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19 Settembre 2013

Le 5 fasi del negazionismo climatico

Categorie: Negazionismo, Negazionisti  -  Postato da: 

 

In previsione dell’imminente uscita del Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, gli oppositori delle azioni contro i cambiamenti climatici hanno iniziato una campagna volta a screditare la scienza del clima e a creare confusione diffondendo bugie e dati falsi. In Italia ha iniziato Danilo Taino sul Corriere della Sera, con un articolo in cui si ritrovano molti degli argomenti di cui si è occupato questo articolo del Guardian, di cui pubblichiamo la traduzione.    

AGGIORNAMENTO 24/9/13: Sergio Castellari, IPCC Focal Point per l’Italia, ha commentato qui gli articoli recentemente pubblicati dalla stampa italiana in conseguenza delle anticipazioni sul Quinto Rapporto di Valutazione sui cambiamenti climatici dell’IPCC.


Daily MailLa sintesi del 5° Rapporto IPCC sul Cambiamento Climatico, che uscirà il 27 settembre, dovrebbe riaffermare con maggior confidenza che l’uomo è responsabile del riscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico. Dalle anticipazioni del Rapporto apparse sui media, sembra che gli scettici climatici cerchino di limitare i danni diffondendo notizie costruite ad hoc. Solamente nella scorsa settimana abbiamo visto: Continua a leggere…


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11 Settembre 2013

Altri scivoloni di Giovanni Sartori

Categorie: Disinformazione, Errori  -  Postato da: 

L’articolo di Giovani Sartori “Previsioni del tempo”, pubblicato sul Corriere della Sera del 15 agosto, meriterebbe di essere ignorato come l’ennesimo scritto disinformato di una persona non competente in materia, se non fosse stato pubblicato come editoriale in prima pagina su uno dei più importanti quotidiani italiani, che ha una tiratura di circa 500.000 copie.
Giovanni Sartori è un famoso politologo, esperto di scienza politica e sistemi elettorali, che tutti gli anni a ferragosto scrive un editoriale occupandosi dei problemi dell’ambiente.  Come detto, non ha particolari competenze su questi temi, ma il suo punto di vista  sulla questione ha suscitato interesse un po’ per l’autorevolezza del personaggio, un po’ per la schiettezza e spigolosità con cui esprime i suoi argomenti.
Negli anni, Sartori ha preso in considerazione diversi grandi temi ambientali, segnalando spesso l’incapacità e i ritardi nella politica nell’affrontarli. Se si guarda anche solo l’indice del libro “Il paese degli struzzi. Clima, ambiente, sovrappopolazione” (Edizioni Ambiente) si nota come il tema della demografia è uno dei fili conduttori dei suoi scritti, ma molta rilevanza ha ricevuto anche quello dei cambiamenti climatici. Sartori più volte ha scritto sui pericoli del riscaldamento globale, e sulla necessità di azioni per ridurre le emissioni.
L’imprecisione nei commenti e le semplificazioni dell’analisi sono state controbilanciate da chiarezza espositiva e da uno sguardo coraggioso, in controtendenza con l’incapacità di altri commentatori (ad esempio, Pierluigi Battista) nel affrontare il tema del clima come una grande e importante questione globale. Titoli come “Il riscaldamento della Terra sconvolge il clima” o “Il texano tossico che affonda Kyoto” non sono comuni nel panorama editoriale italiano. Continua a leggere…


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31 Agosto 2013

L’inevitabilità dell’innalzamento del livello del mare

Categorie: livello del mare, Oceani  -  Postato da: 

Pubblichiamo la traduzione di questo post di Anders Levermann pubblicato su Realclimate, sul tema di uno degli impatti più importanti dei cambiamenti climatici

Piccoli numeri possono avere grandi implicazioni. Il livello del mare è cresciuto poco meno di 0,2 metri durante il ventesimo secolo, principalmente come conseguenza all’aumento di temperatura di 0,8°C che l’umanità ha causato attraverso le emissioni di gas serra. Forse può non apparire come qualcosa di cui preoccuparsi ma non c’è dubbio che per il prossimo secolo, il livello del mare salirà in maniera significativa. Ora, la domanda da un milione di dollari è: quanto?

Il livello superiore di due metri, attualmente indicato nella letteratura scientifica, sarebbe estremamente problematico e costoso per molte regioni costiere e il livello del mare non si arresterà alla fine del 21° secolo. Dati storici mostrano che il livello del mare fosse più alto ogni volta che clima terrestre era più caldo di oggi, e non di un paio di centimetri ma di parecchi metri. Questa inevitabilità è dovuta all’inerzia degli oceani e delle masse glaciali del pianeta e ci sono due cause principali per la perpetua reazione del livello del mare alle nostre perturbazioni .

Una è dovuta alla longevità del riscaldamento da anidride carbonica nell’atmosfera. Una volta emessa, l’anidride carbonica  causa un riscaldamento plurisecolare che può essere contenuto significativamente solo se rimuovendo i gas serra. Questo perché la capacità di assorbimento sia del calore che dell’anidride carbonica da parte degli oceani si è ridotta, di conseguenza la temperatura resta elevata per secoli se non per millenni. Com’è ovvio, non tagliare le emissioni aggraverebbe ulteriormente il problema. Continua a leggere…


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11 Agosto 2013

Candidati per il Premio “A qualcuno piace caldo 2012”

Categorie: Premio  -  Postato da: 

Come ogni anno, la pausa della vacanze estive è per Climalteranti il momento per valutare la rosa di candidati al tradizionale Premio “A qualcuno piace caldo”, assegnato “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”.

La buona notizia di quest’anno è che la lista dei candidati al premio per lo scorso anno, il 2012, è molto scarna. Come già notato un anno fa, il discorso negazionista sui cambiamenti climatici si è affievolito parecchio, ha perso smalto, verve, spazio sui quotidiani e in televisione. Su giornali e in televisioni gli scritti di chiaro stampo negazionista sono stati nel 2012 molto scarsi, nettamente meno degli anni precedenti (2008, 2009, 2010 e 2011). Per Corriere della Sera e La Stampa sono di fatto riconducibili agli articoli pubblicati il 21 agosto 2012 per riportare le tesi dell’ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus nei meeting sulle emergenze planetarie di Erice, rispettivamente Klaus a Erice e l’ effetto serra: «Gli allarmisti? Come i soviet» e Riscaldamento globale tra scienza e ideologia. Continua a leggere…


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2 Agosto 2013

Ma le statistiche del caldo stanno cambiando

Categorie: Comunicazione, Eventi estremi, Meteorologia, Temperature  -  Postato da: 

Anche quest’anno, le temperature estive elevate hanno portato le polemiche sui toni allarmistici usati da alcuni media che dall’allarme meteorologico traggono visibilità e profitti. È indubbia la superficialità di questo tipo di meteo-spettacolo, cosa nota e motivata dal fatto che l’allarmismo cattura l’attenzione, aumenta contatti o fa vendere più copie; le critiche alla spettacolarizzazione e all’esasperazione dei toni sono più che giustificate, anche perché favoriscono l’allarmismo della favola di Esopo, del continuo allarme per l’arrivo del lupo che fa abbassare la soglia di attenzione.
C’è però un altro aspetto che va segnalato, e che meriterebbe attenzione: l’incapacità del mondo dell’informazione di inquadrare questi eventi in un contesto adeguato.
Un esempio è l’articolo apparso sul Corriere della Sera del 25 luglio a firma Elvira Serra.

Il titolo, «Arriva Caronte». «Impossibile», prende sul serio e rilancia la pratica in voga in certi siti di previsioni meteo di dare nomi arbitrari e un po’ sciocchi a fenomeni meteorologici (vedi questo precedente post).
L’inizio dell’articolo parte da una questione reale ed importante, la necessità di difendersi dalle temperature alte, importante in particolare per gli anziani.
“Quell’email prima lo commosse, poi lo indignò. «Ci dica lei se il condizionatore lo dobbiamo comprare oppure no. Sa, dovremmo prenderlo a rate altrimenti non ce la facciamo…». Era una coppia di pensionati che scriveva al meteorologo di La7 Paolo Sottocorona: i titoli di TG e giornali davano un caldo assassino (più o meno) e loro, piuttosto che soccombere alla colonnina di mercurio, si stavano rassegnando all’acquisto non programmato.
Il meteorologo Sottocorona prima giustamente descrive l’esagerazione del problema (“caldo assassino”, “soccombere alla colonnina di mercurio”) poi descrive una soluzione basata sull’improvvisazione (l’acquisto di un condizionatore in risposta all’allarmismo meteo). La giusta contestazione per questo atteggiamento finisce però in una confusa negazione dell’esistenza del problema stesso. Continua a leggere…


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24 Luglio 2013

Quindici anni di mazze da hockey

Categorie: Paleoclimatologia, Temperature  -  Postato da: 

Nell’aprile del 1998 la rivista Nature pubblicò una ricostruzione delle temperature medie globali a partire dal 1400. Michael Mann, Raymond Bradley e Malcolm Hughes lavevano calcolata con un nuovo metodo che, presto adottato e migliorato, da allora ha prodotto  numerose ricostruzioni analoghe.

Basandosi su lavori precedenti di paleoclimatologia, gli autori per la prima volta utilizzarono un metodo statistico per “trasformare” le serie di indicatori locali in una serie spazio-temporale su scala planetaria. L’anno successivo gli stessi autori pubblicarono un secondo articolo focalizzato sull’emisfero nord andando però indietro nel tempo fino all’anno mille. Questo secondo lavoro meriterà gli onori della cronaca due anni dopo quando venne inserito del terzo rapporto dell’IPCC.

Fig. 1: Anomalia della temperatura nell’emisfero nord. Curva azzurra: serie annuale; curva nera: smoothing su 40 anni; banda grigia: 2 deviazioni standard; curva rossa: serie strumentale; linea rossa a tratteggio: trend fino al 1850. (Figura 2.20 del IPCC Third Assessment Report). Continua a leggere…


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