Return of the river: l’epopea del fiume Elwha e delle sue dighe
Ambientato nello stato di Washington, USA, il documentario racconta l’epopea del fiume Elwha, imbrigliato da impianti idroelettrici fin dai primi del ‘900 e il lavoro di scienziati, politici e comunità locali per restituirlo alla condizione originale. Interessante per riflettere sui conflitti fra i diritti umani, la salvaguardia dell’ambiente e il necessario aumento della produzione di energia rinnovabile.
Il film Return of the River segue per quattro anni il progetto di rimozione di due impianti idroelettrici (dam removal) sul fiume Elwha, iniziato nel 2011 con l’abbattimento della diga di Elwha e terminato nel 2014, con quello della diga del Glines Canyon. Prodotto da Sarah Hurt, per la regia di John Gussman e Jessica Plumb, è ora disponibile in HD e può essere acquistato in DVD o affittato per la visione singola.
La storia. Il fiume Elwha è situato nel Parco della Olympic Peninsula, nello stato di Washington, pochi km a nord di Seattle. Nel tardo ‘800, la conquista dell’ovest e la necessità di legna per costruzione e di energia spinse i coloni americani ad occupare l’area della penisola, di fatto invadendo l'habitat della tribù indiana degli Elwha Klallan, stanziali del posto. Già nel 1910 la costruzione della diga di Elwha (seguita nel 1926 dalla diga di Glines Canyon) portò alla regimazione del fiume, con il successivo utilizzo delle acque per scopi idroelettrici. Le dighe portarono ad un rapido sviluppo della popolazione locale, ma il prezzo ambientale e sociale da pagare fu da subito chiaro. Gli sbarramenti fluviali bloccarono le migrazioni dei salmoni, interruppero il flusso di sedimenti e legna, oltre a provocare la sommersione di abitazioni e siti sacri per le tribù locali. (altro…)
Before the flood, un film da vedere
L’attore e produttore Leonardo di Caprio e il regista Fisher Stevens hanno realizzato un bel film-documentario sul tema del cambiamento climatico, intitolato “Before the flood - Punto di non ritorno”, che può essere visto gratuitamente qui in italiano (e qui in inglese), noleggiato o acquistato su diverse piattaforme (qui).
Il film-documentario racconta il viaggio di Di Caprio come ambasciatore delle Nazioni Unite sul tema del cambiamento climatico, un racconto interessante, ricco di contenuti ma soprattutto di immagini mozzafiato: un collage di riprese eccezionali sui ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide, sulle alluvioni, sulla distruzione delle barriere coralline. Ma anche sui villaggi indiani poveri di energia, sulla Gigafactory Tesla, sulle assemblee dell’ONU. (altro…)
I risultati di Marrakech
La COP22, la 22° sessione della Conferenza della Parti della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici che si è svolta a Marrakech dal 7 al 18 novembre, ha visto un leggero calo del numero di partecipanti ed ha riscosso inevitabilmente meno interesse mediatico della precedente COP21, culminata dall’Accordo di Parigi.
La COP22 ha visto l’approvazione dell’Alleanza di Marrakech per l’azione climatica globale, della una Dichiarazione dei Capi di Stato ma anche moltissimi altri documenti (25 documenti della COP22 propriamente detta, derivante direttamente dalla Convenzione Quadro, 8 della CMP – il meeting delle parti del Protocollo di Kyoto e 2 del CMA - il meeting delle parti dell’Accordo di Parigi, riunito per la prima volta). Tutti testi difficilmente comprensibili per chi non segue nel dettaglio il negoziato. (altro…)
L’effetto-Trump sulle politiche sul clima

Le obiezioni legittime, e quelle illegittime
Paolo Mieli ha scritto sul Corriere della Sera del 7 novembre 2016 un editoriale (“I dati, i dubbi e gli eccessi sul cambiamento climatico”) davvero strano. Nella prima parte ci sono diverse affermazioni sensate (ad esempio: “è del tutto ragionevole che, sia pure a titolo precauzionale, vengano prese misure anche drastiche per combattere il global warming”); nella seconda parte ci sono molte inesattezze, ragionamenti fallaci e fatti non veri.
Qui di seguito ci concentriamo solo su alcuni dei passaggi (in seguito in corsivo) più infondati dal punto di vista scientifico, e rimandiamo ad altre analisi (su Oca Sapiens e Valigia Blu) per disamine più complete. Vogliamo pensare che Paolo Mieli sia semplicemente poco preparato nel campo, e speriamo che quanto scriviamo di seguito possa essergli utile.
“È invece irrazionale dar retta ai sostenitori della tesi che questo sia un campo delle certezze assolute (tra loro molti attori cinematografici, spiccano per spirito militante Leonardo DiCaprio e Arnold Schwarzenegger).” (altro…)
Due ghiacciai d’alta quota collassano in Tibet: nuovi effetti del cambiamento climatico?
Il ritiro dei ghiacciai d’alta quota per fusione della parte terminale è un fenomeno ampiamente diffuso a livello globale. Durante l’estate sono però avvenuti in Tibet i collassi catastrofici di due ghiacciai adiacenti. Ed hanno sorpreso tutti.
Lo scorso 17 luglio era probabilmente un giorno estivo come tanti altri sugli aridi pascoli d’altissima quota nei pressi del lago Aru nella parte nord-occidentale del plateau Tibetano, in Cina (Fig. 1).
Fig. 1 Mappa dell’altopiano tibetano con la posizione del lago Aru indicata dal segnaposto rosso (fonte: Google maps). (altro…)
Tra Enciclica e Accordo di Parigi: addio ai fossili, benvenuta resilienza
L’ultimo, già premiato, libro di Luca Lombroso apre il dibattito a temi nuovi, dando una spallata al passato.
Se nel suo precedente “Dipende da Te, 101 cose da fare per salvare il pianeta e vivere meglio” il meteorologo e divulgatore ambientale Luca Lombroso mostrava come sia possibile “coltivare il proprio giardino”, anche in assenza di grandi accordi internazionali, nel nuovo libro “Ciao fossili. Cambiamenti climatici: resilienza e futuro post carbon” (Edizioni Artestampa, 256 pagine) Lombroso descrive invece il cielo che si sta sgombrando tra Enciclica, Accordo di Parigi e modifiche di fondo dello scenario economico-sociale.
Sempre con capitoletti brevissimi di 1-2 pagine, che alternano ragionamenti a slogan di sintesi. Non senza posizioni originali che sollecitano il dibattito. (altro…)
Settimane importanti per il clima

L’Agente Betulla contro l’Accordo di Parigi

Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2015
PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2015
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2019: tanto per cambiare, ancora un anno sul podio

Le foreste ci salveranno?

L’ambiguo insuccesso della COP25

La COP25 di Madrid e l’art. 6 dell’accordo di Parigi

Mercanti di dubbi

Appello degli scienziati del mondo sull’emergenza climatica

L’esperto di energia che fa errori madornali sul cambiamento climatico

Una risposta a Beppe Severgnini: non c’è la libertà di disinformare

Un delirio a Otto e mezzo: altri record per il Prof. Battaglia
