Non ci sono pasti gratis, ma non è un pasto costoso

Non si scherza con la salute!

Altre invenzioni dal “fantasy editor” del Corriere

Quinto rapporto IPCC: (molti) impatti, (poco) adattamento, (grandi) vulnerabilità

Da Bonn, aggiornamenti sui negoziati climatici
Ogni anno la Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione Quadro dell’ONU sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), attira l’attenzione di tutti gli organi di informazione. Tuttavia, i negoziati sul clima sono un processo continuativo, che non è limitato ad un singolo incontro annuale. Più volte l’anno vi sono incontri supplementari che, anche se poco seguiti dalla stampa, sono essenziali per mediare fra le posizioni dei diversi paesi.
Uno di questi incontri si è chiuso nella serata di Venerdì 14 Marzo a Bonn, in Germania. Formalmente, si è trattato della quarta parte della seconda sessione del gruppo di lavoro sulla Piattaforma di Durban (Ad Hoc Working Group on the Durban Platform for Enhanced Action, ADP 2-4). Il tema dell’incontro era duplice: in primo luogo continuare lo sviluppo di un trattato globale sul clima, da firmare entro il 2015 e da implementare entro il 2020. In secondo luogo definire un piano di mitigazione da oggi al 2020.
Come raccontato nei resoconti precedenti, all’interno di questi due filoni si sviluppa un grande varietà di tematiche, che vanno dalla finanza climatica all’efficienza energetica, al ruolo dei paesi in via di sviluppo. Rimandiamo chi fosse interessato ad un resoconto esaustivo dell’incontro al sommario dell’IISD. I documenti ufficiali riguardanti l’incontro sono invece disponibili direttamente sul sito dell’UNFCCC, compresi i video dei principali momenti negoziali (nella pagina webcast). (altro…)
Le “Madeleines” del negazionismo climatico

Prospettive di riduzione di gas serra dal trasporto su strada
Figura 1: emissioni medie di CO2 per le nuove auto immatricolate in Europa
E l’Italia? Complice la crisi e la nostra innata propensione a dare un occhio al portafogli domestico/famigliare con anche un po’ di lungimiranza (magari tramite l’acquisto di auto bi-fuel o di bassa cilindrata e peso [2]), l’Italia nel 2011 ha già raggiunto l’obiettivo europeo previsto per il 2015 ed è ulteriormente migliorata nel 2012 attestandosi a 126,2 g CO2/km, contro una media europea pari a 132,2 g CO2/km [3]: siamo secondi di pochissimo dietro solo ai nostri sempiterni amici/rivali francesi (124,4 g CO2/km nel 2012). (altro…)Il ruolo della mobilità elettrica nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti

Capire il clima che cambia: le teleconnessioni NAO e El Niño
Se vedi qualcosa, dì qualcosa



2019: tanto per cambiare, ancora un anno sul podio

Le foreste ci salveranno?

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Mercanti di dubbi

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L’esperto di energia che fa errori madornali sul cambiamento climatico

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