Settimane importanti per il clima
Nelle ultime settimane sono avvenuti tanti fatti importanti, se non di portata storica, per le politiche sul clima. Un breve riassunto.
Limiti alle emissioni dell’aviazione
Il 27 settembre è stato raggiunto il primo accordo di limitazione delle emissioni dei trasporti aerei internazionali, approvato nell’assemblea ICAO (l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile). L’accordo è basato su uno schema di riduzione e compensazione delle emissioni, chiamato CORSIA, che prevede di stabilizzare ai livelli del 2020 le emissioni di CO2 di questo settore in forte crescita. Dettagli qui e qui. (altro…)
Il 27 settembre è stato raggiunto il primo accordo di limitazione delle emissioni dei trasporti aerei internazionali, approvato nell’assemblea ICAO (l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile). L’accordo è basato su uno schema di riduzione e compensazione delle emissioni, chiamato CORSIA, che prevede di stabilizzare ai livelli del 2020 le emissioni di CO2 di questo settore in forte crescita. Dettagli qui e qui. (altro…) L’Agente Betulla contro l’Accordo di Parigi
Sono questi giorni cruciali per il negoziato internazionale sul clima. Dopo la ratifica dell’Accordo di Parigi da parte dell’India e quella ormai probabile, il prossimo venerdì, da parte dell’Unione Europea, sarà raggiunta la quota minima di emissione (55%) che sancisce l’entrata in vigore l’Accordo di Parigi (il numero di paesi sono già più di 55).
L’articolo 21 dell’Accordo prevede infatti che l’accordo “entri in vigore a trenta giorni dalla data di avvenuta ratifica da parte di almeno 55 Parti della Convenzione, le cui emissioni di gas climalteranti rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali” (tradurre); quindi l’entrata in vigore formale sarà il 6 novembre, il giorno di inizio della COP22 a Marrakech.
È un altro grande successo del negoziato sul clima, da festeggiare adeguatamente, e su cui torneremo in un prossimo post.
Che questo sia questo un momento storico lo si può capire anche dall’apertura di prima pagina e dalle due intere pagine dedicate alla ratifica dell’Accordo di Parigi da un quotidiano nazionale, Libero.
Tre articoli di chiaro stampo negazionista e contrari alle politiche sul clima, firmati da Renato Farina, Marco Gorra e Tommaso Montesano. Articoli spazzatura come non se ne leggevano da tempo, con errori, falsità e dati inventati. (altro…)
Che questo sia questo un momento storico lo si può capire anche dall’apertura di prima pagina e dalle due intere pagine dedicate alla ratifica dell’Accordo di Parigi da un quotidiano nazionale, Libero.
Tre articoli di chiaro stampo negazionista e contrari alle politiche sul clima, firmati da Renato Farina, Marco Gorra e Tommaso Montesano. Articoli spazzatura come non se ne leggevano da tempo, con errori, falsità e dati inventati. (altro…) Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2015
Anche quest’anno, il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici (nota 1) è l’occasione per l’assegnazione del Premio “A qualcuno piace caldo”, “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”.
Esaminati i pretendenti per l’anno 2015, i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti hanno per la prima volta assegnato il premio ex-aequo, ai giornalisti Annalisa Chirico e Aldo Grasso.
PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2015
(altro…)La proposta di Effort Sharing europeo al 2030: -33% per l’Italia
È stata presentata in luglio dalla Commissione Europea la proposta legislativa per l’Effort Sharing Regulation, ovvero la suddivisione tra gli Stati Membri dell’obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 rispetto al 1990 (già approvato nel 2014 con il “2030 climate and energy goals for a competitive, secure and low-carbon EU economy”).
È opportuno ricordare come l’obiettivo europeo al 2030 è stato scomposto in due parti: da una parte un obiettivo di riduzione delle emissioni per i grandi impianti industriali che ricadono nell’Emission Trading Europeo (abbreviato con “EU-ETS”: centrali elettriche, cementerie, acciaierie, raffinerie, ecc., elenco completo qui), dall’altra un obiettivo di emissioni degli altri settori (chiamati ESD: emissioni da riscaldamento edifici, trasporti, emissioni non CO2 da agricoltura, rifiuti, piccola industria, ecc). Gli obiettivi al 2030, riportati nell’INDC trasmesso dall’Unione Europea nell’ambito dell’Accordo di Parigi, sono:
- per il settore EU-ETS, riduzione del 43% complessivo rispetto alle emissioni del 2005;
- per il settore non EU-ETS, riduzione del 30% rispetto alle emissioni del 2005.
La proposta di Effort Sharing (“condivisione dello sforzo”) si riferisce alle sole emissioni derivanti dai settori non EU-ETS, e suddivide il -30% europeo fra gli Stati Membri, con obiettivi differenziati mostrati nel grafico a fianco. Sono obiettivi decisi sulla base di valutazioni tecniche economiche volte a valutare la “difficoltà” che si ritiene gli Stati faranno nel ridurre le emissioni (ad esempio uno dei confronti utilizzati è quello del valore dei PIL nazionali rispetto alla media EU, si veda lo Studio dell’impatto delle misure di riduzione), chi ha PIL più alto deve ridurre di più. (altro…) Appello per reintrodurre Scala Mercalli nel palinsesto RAI
Com’è noto, tra febbraio ed aprile del 2015 e del 2016 RAI3 ha ospitato due minicicli di sei trasmissioni settimanali chiamate “Scala Mercalli” (tuttora visionabili negli archivi della RAI), condotte da Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo ben noto al pubblico per la sua pluriennale partecipazione alla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio.
Scala Mercalli ha un titolo che gioca volutamente sull’omonimia tra la scala Mercalli dei terremoti, rielaborata dal geologo Giuseppe Mercalli, e il nome di Luca Mercalli. La scala Mercallli, rielaborata all’inizio del ventesimo secolo sulla base della scala ottocentesca definita da Rossi e Forel per la misurazione dell’intensità dei terremoti attraverso l’analisi delle conseguenze prodotte sulle cose, era composta inizialmente da 10 gradi e successivamente modificata e portata a 12 gradi da Cancani, e fu infine rivista nel 1930 da Sieberg; tuttavia, ancor oggi porta ancora il nome di Mercalli per semplicità). Come lo stesso Luca spiega, il titolo della trasmissione gioca con un’analogia con le problematiche ambientali di oggi, con lo scopo di fissare le idee e attirare l’attenzione su argomenti poco noti, e soprattutto poco discussi sulla televisione italiana: “abbiamo cercato comunque di attenerci il più possibile alle priorità assegnate ai diversi processi naturali dai lavori di Johan Rockstrom (2009) e di William Steffen (2014) sui confini planetari sicuri” (link qui alla citazione). (altro…) I cambiamenti del clima e le migrazioni
Le migrazioni degli esseri umani sono oggi al centro delle cronache quotidiane, in particolare per gli sbarchi di migliaia di persone sulle coste italiane e greche, i muri e i fili spinati eretti in molte parti d’Europa, la difficoltà delle politiche di gestione dei flussi e dell’accoglienza.
Le stragi continue, le azioni improvvisate in molte nazioni, le polemiche, ci raccontano dell’incapacità di una larga parte della politica e dell’opinione pubblica ad affrontare il fenomeno, a riconoscerne la portata storica, le sue cause profonde o contingenti.
Inoltre, sempre più spesso si parla di migranti ambientali, e di profughi climatici: gli studi raccontano dell’influenza diretta o indiretta delle siccità sulle migrazioni, arrivano le notizie dei piani degli abitanti delle isolette del Pacifico per trovarsi nuovi territori quando l’aumento del livello del mare renderà inabitabili le loro terre.
Eppure le migrazioni esistono da sempre, hanno accompagnato la storia degli esseri umani; le variazioni climatiche sono solo uno dei fattori che spingono le persone a spostarsi; il clima è già cambiato ma i cambiamenti registrati fino ad oggi sono poca cosa rispetto a quanto potrebbe succedere in questo secolo. Insomma, la questione è parecchio complessa, sfuggente.
Per questo motivo è particolarmente utile e benemerito il libro “Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre ed è meglio così”, di Valerio Calzolaio e Telmo Pievani (Einaudi, 130 pagine, 12 euro). Un libro che affronta il tema delle migrazioni in profondità, da una prospettiva evoluzionistica, spiegando come Homo sapiens da sempre si è adattato al “contesto” in cui si è trovato, “migrando pur non diventando una specie migrante”, con “un processo che a noi sembra istantaneo, dando l’impressione di un’unica uniforme migrazione, mentre è composto di tanti piccoli, incerti spostamenti, spesso falliti”. Il racconto dei diversi “Out of Africa” delle diverse specie e gruppi del genere Homo è sintetico e aggiornato, consigliabile anche a chi ha già letto gli altri bei libri di Pievani (suggerisco in particolare “La vita inaspettata. Il fascino di un'evoluzione che non ci aveva previsto”, e “Homo sapiens”); e permette di capire perché quanto oggi sta succedendo ha in parte una lunga storia ma è per altri aspetti inedito. (altro…) Da Parigi a Marrakech: cosa sta succedendo ai negoziati sul clima?
Lo scorso 12 dicembre, a Parigi, è stato raggiunto lo “storico” Accordo (illustrato da Climalteranti in questi precedenti post) che per la prima volta vede la quasi totalità dei Paesi (sviluppati ed in via di sviluppo) impegnarsi a lavorare assieme, nella stessa piattaforma, per contrastare i cambiamenti climatici. A Marrakech ci sarà il passo successivo.
Al fine di rendere l’Accordo di Parigi operativo, il primo passo è stato compiuto a New York lo scorso 22 aprile (vedi questo post), con la cerimonia di firma da parte dei Capi di Stato e di Governo, i quali hanno così impegnato i propri Paesi ad avviare le procedure nazionali di ratifica: per entrare in vigore, infatti, l’Accordo dovrà essere ratificato da almeno 55 Paesi rappresentanti almeno il 55% delle emissioni globali. (altro…)
Al fine di rendere l’Accordo di Parigi operativo, il primo passo è stato compiuto a New York lo scorso 22 aprile (vedi questo post), con la cerimonia di firma da parte dei Capi di Stato e di Governo, i quali hanno così impegnato i propri Paesi ad avviare le procedure nazionali di ratifica: per entrare in vigore, infatti, l’Accordo dovrà essere ratificato da almeno 55 Paesi rappresentanti almeno il 55% delle emissioni globali. (altro…) Franco Battaglia sbaraglia gli avversari: 112 errori in 31 pagine
In un libretto uscito allegato a il Giornale, il professore dell’Università di Modena ha riproposto le sue solite sciocchezze sul tema del riscaldamento globale. Un’analisi di dettaglio ha contato 112 affermazioni sbagliate, di cui 16 nel primo capitolo, nientemeno che una “Lettera al Papa”.
Nel libretto uscito nelle edicole il 6 luglio con “Il Giornale”, poche settimane dopo il “Mein Kampf”, intitolato “Mezze stagioni, mezze verità. Contro il falso mito del riscaldamento globale”, il Prof. Franco Battaglia ha stabilito un nuovo record, in grado di polverizzare tutte le precedenti prestazioni sue e di altri negazionisti climatici.
Nelle 31 pagine del testo anche questa volta non si trovano nuovi argomenti o tesi scientifiche, molte delle cose scritte sono confutate da anni, a partire dal capitolo a lui dedicato di “A qualcuno piace caldo”. La cosa interessante è anzi che sono riproposti gli stessi argomenti, senza curarsi del fatto che in molti casi sia stata la realtà, e non solo la scienza del clima, a confutarli.
Molti sono i tratti divertenti del libretto, a partire dal Capitolo 1, la “Lettera al Papa” presentata nel preambolo con “Era il giugno 2015 quando alla Casa Santa Marta ricevettero la lettera. Da Francesco a Francesco” (uno dei due Francesco è Battaglia, l’altro è solo il Papa), e che contiene frasi come “Temo, allora, che il diavolo si sia insinuato nei cuori di coloro che L’hanno consigliata” e “credo che a volte non sia stato lo Spirito Santo la Sua guida”. Notare che la versione online della lettera (che si può leggere qui), pubblicata nel settembre 2015, contiene molti numeri diversi da quella del libretto de Il Giornale, anche questi sbagliati.
Nello spirito di servizio di questo blog, ci limitiamo ad una sintetica enumerazione dei 16 evidenti errori presenti nel primo capitolo. (altro…)
Nel libretto uscito nelle edicole il 6 luglio con “Il Giornale”, poche settimane dopo il “Mein Kampf”, intitolato “Mezze stagioni, mezze verità. Contro il falso mito del riscaldamento globale”, il Prof. Franco Battaglia ha stabilito un nuovo record, in grado di polverizzare tutte le precedenti prestazioni sue e di altri negazionisti climatici.
Nelle 31 pagine del testo anche questa volta non si trovano nuovi argomenti o tesi scientifiche, molte delle cose scritte sono confutate da anni, a partire dal capitolo a lui dedicato di “A qualcuno piace caldo”. La cosa interessante è anzi che sono riproposti gli stessi argomenti, senza curarsi del fatto che in molti casi sia stata la realtà, e non solo la scienza del clima, a confutarli.
Molti sono i tratti divertenti del libretto, a partire dal Capitolo 1, la “Lettera al Papa” presentata nel preambolo con “Era il giugno 2015 quando alla Casa Santa Marta ricevettero la lettera. Da Francesco a Francesco” (uno dei due Francesco è Battaglia, l’altro è solo il Papa), e che contiene frasi come “Temo, allora, che il diavolo si sia insinuato nei cuori di coloro che L’hanno consigliata” e “credo che a volte non sia stato lo Spirito Santo la Sua guida”. Notare che la versione online della lettera (che si può leggere qui), pubblicata nel settembre 2015, contiene molti numeri diversi da quella del libretto de Il Giornale, anche questi sbagliati.
Nello spirito di servizio di questo blog, ci limitiamo ad una sintetica enumerazione dei 16 evidenti errori presenti nel primo capitolo. (altro…) Gli amici della serra
Un’associazione che si autodefinisce ambientalista continua a proporre tesi tendenziose e strampalate che mettono in discussione i risultati della scienza del clima.
Fanno ormai quasi tenerezza i tentativi, fortunatamente sempre più rari, di chi cerca di mettere in discussione i capisaldi della scienza del clima, e la serietà del lavoro degli scienziati che lavorano ai rapporti IPCC. Se non sorprende leggere questi argomenti su quotidiani come Il Giornale o Il Foglio, stupisce leggerli sul notiziario di un’associazione che si chiama “Amici della Terra” e si definisce ambientalista*.
Negli ultimi anni su L’Astrolabio sono stati proposti molti interventi finalizzati a mettere in discussione la scienza del clima, e le conseguenti preoccupazioni. Con argomenti deboli se non infondati, alla faccia della pretesa di mantenere un “alto standard scientifico-tecnico” o addirittura di essere portavoce di un “ambientalismo intelligente” che utilizza un “approccio razionale”, e che ha la capacità di “smontare suggestioni e falsi miti”. (altro…)
Fanno ormai quasi tenerezza i tentativi, fortunatamente sempre più rari, di chi cerca di mettere in discussione i capisaldi della scienza del clima, e la serietà del lavoro degli scienziati che lavorano ai rapporti IPCC. Se non sorprende leggere questi argomenti su quotidiani come Il Giornale o Il Foglio, stupisce leggerli sul notiziario di un’associazione che si chiama “Amici della Terra” e si definisce ambientalista*.
Negli ultimi anni su L’Astrolabio sono stati proposti molti interventi finalizzati a mettere in discussione la scienza del clima, e le conseguenti preoccupazioni. Con argomenti deboli se non infondati, alla faccia della pretesa di mantenere un “alto standard scientifico-tecnico” o addirittura di essere portavoce di un “ambientalismo intelligente” che utilizza un “approccio razionale”, e che ha la capacità di “smontare suggestioni e falsi miti”. (altro…) Le water towers dell’Asia a rischio per il cambiamento climatico: cosa riserva il futuro ?
Le water towers dell’Asia stanno subendo gli effetti dei cambiamenti climatici. Dopo aver recentemente esplorato il clima futuro, proponiamo nel post i risultati di studi recenti che esplorano il futuro dei ghiacciai del sistema Hindu-Kush, Karakoram e Himalaya.
Campo base Nepalese dell’Everest, ghiacciaio del Khumbu, 5500 mslm, Maggio 2014. Foto di Daniele Bocchiola
Abbiamo di recente commentato i possibili futuri del clima globale. Il ventaglio di possibili scenari climatici forniti dall’IPCC delinea alcune tendenze generali assodate, come i forti impatti nelle aree di alta quota del pianeta. Le water towers, torri dall’acqua dell’Asia, Hindu Kush, Karakoram e Himalaya (HKKH), sono a forte rischio in un quadro di cambiamento climatico. (altro…)
Quando i grafici inquietano
L’altro giorno un amico mi ha girato questo grafico sull’andamento della superficie nevosa della calotta di ghiaccio in Groenlandia soggetta a fusione, con la domanda: si sono starati gli strumenti di misurazione? La linea rossa, che mostra la percentuale di superficie di fusione nel 2019, sembra in effetti essere impazzita, fuori scala rispetto ai dati del range interquartile 1981-2010 (ossia dove sono compresi il 50% dei dati de periodo, grigio scuro) o del range interdecile (che comprende il 90% dei...
Accade nel 2019: una petizione per negare la scienza del clima
Sembrerà incredibile, ma alcuni docenti ed ex docenti universitari hanno lanciato una delirante petizione sul clima in cui si negano decenni di scienza del clima e si riciclano i soliti vecchi argomenti del negazionismo climatico. Mentre la comunità scientifica mondiale continua a sfornare pubblicazioni di grande spessore e importanza sul riscaldamento globale in corso e atteso per il futuro (per esempio qui e qui), alcuni docenti universitari italiani hanno scritto e stanno facendo girare una petizione in cui concludono che...
Conoscere le emissioni, per meglio impostare il cambiamento
“If you can’t measure something you can’t manage it”. Cioè, se non puoi misurare, non puoi gestire il radicale cambiamento necessario per fronteggiare la sfida climatica. Cosi’ Jian Lu, Director of Science dell’UNEP (United Nations Environment Programme), e Hoesung Lee, Chair dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), hanno introdotto i lavori della 49a plenaria IPCC a Kyoto, Giappone, dall’8 al 12 Maggio 2019 (nella foto). Il principale obiettivo era di far approvare dai rappresentanti dei governi di tutto il mondo un...
Chi chiede tagli drastici alle emissioni ha ragione
Lasciando perdere gli insulti degli ex-negazionisti, più interessante è ragionare su alcune critiche più articolate e ragionate rivolte a quanto Greta Thunberg sostiene nei suoi discorsi. È il caso del testo “Perché Greta Thunberg è una foglia di fico e l’ideologia ha la meglio sulla realtà” di Enrico Mariutti, ricercatore e analista in ambito economico ed energetico, pubblicato del blogEconopoly del Sole-24 Ore. L’articolo è ben scritto, con argomenti esposti in modo chiaro e con pacatezza; non mancano tuttavia gli...
Dal negazionismo al livore: e magari chiedere scusa?
Il negazionismo ha finito gli argomenti ed è passato agli insulti: gli stessi che fino a ieri negavano l’aumento delle temperature o le responsabilità umane, oggi gettano fango e livore su Greta Thunberg. Il grande aumento dell’interesse dei giovani e dei media per la questione climatica ha portato molti commentatori a discutere sulla giovane attivista svedese Greta Thunberg, che è riconosciuta come l’ispiratrice delle manifestazioni di “Fridays for future, Strike4 Climate e “Extinction Rebellion” avvenute in tutto il mondo, in...
Il fiume ed i laghi della pianura ai minimi storici
L’inverno secco del 2019 ha avuto come conseguenza l’abbassamento del livello del Fiume Po, documentato da diversi articoli e reportage. Altresì ai minimi storici è il livello dei grandi laghi della pianura padana, con potenziali carenze di acqua per l’irrigazione. Tali eventi di magra si ripetono da almeno tre lustri. Si riportano qui alcune statistiche e riflessioni sul possibile legame con le variazioni climatiche recenti. Figura 1. Po a Ponte della Becca. Da: Corriere della Sera. Viaggio del drone...
La scienza del clima non è un’opinione: dai dati emerge la realtà
L’analisi climatica è un campo dove la grande mole di dati può essere fuorviante, rendendo difficoltosa la comprensione dei fenomeni. Come dunque individuare le tendenze di fondo ed assicurarne la “robustezza”, o affidabilità? Qui presentiamo alcuni esempi su come viene affrontata questa complessa questione. “È una scienza inesatta” (una visione fallace della scienza del clima, che non si basa certo sulle opinioni di singoli scienziati). Quando si parla di scienza del clima, il discorso si concentra spesso sulle serie storiche...
Anche un premio Nobel può raccontare cose sbagliate sul clima
In una seduta del Senato nel 2014 il Premio Nobel Carlo Rubbia fece numerose affermazioni infondate o chiaramente sbagliate sui cambiamenti climatici, rilanciando tanti miti del negazionismo climatico già più volte confutati. Da tempo ci arrivano inviti a confutare quanto sostenuto sul tema dei cambiamenti climatici dal Senatore Carlo Rubbia il 26 novembre 2014, durante la seduta congiunta delle commissioni 3a (Affari esteri, emigrazione) e 13a (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato della Repubblica e III (Affari esteri e comunitari)...
Buon #climatestrike
Il 15 marzo in tutto il mondo ci sarà una grande mobilitazione contro i cambiamenti climatici, fatta da tanti giovani che hanno raccolto l’appello lanciato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg. Climalteranti con questo post invia un messaggio di appoggio a tutti i manifestanti. Care ragazze e cari ragazzi, Grazie della vostra iniziativa. Siamo un gruppo di studiosi che da più di 10 anni su questo blog cerca di far capire gli aspetti scientifici e strategici dell’evoluzione del clima, e le...
Quanto sono aumentate le temperature medie in Italia?
Numerosi giornali e altri mezzi di informazione hanno riportato la notizia del record nel 2018 delle temperature medie in Italia, derivanti dai dati raccolti ed elaborati dall’ISAC-CNR. In alcune notizie si può leggere che sono aumentate di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, in altre 1,58° C sopra la media dell’ultimo trentennio. Il motivo di questa diversità dei valori forniti si spiega nella mancanza di attenzione verso un fattore importante che deve essere legato al valore numerico dell’aumento delle temperature, ossia il...
