AdattamentoMitigazioneProiezioniRecensione

“2052”, ritorno al (grigio) futuro

Un nuovo meditato scenario di Jørgen Randers sul futuro che ci aspetta se i decisori non decidono e prevale l’inerzia.   Mentre l’IPCC analizza, commenta e riassume tutte le posizioni espresse su riviste scientifiche e assimilabili, necessariamente giungendo a posizioni intermedie di consenso, singoli esperti, basandosi sulla loro storia, possono proporre scenari che ritengono a loro avviso i più probabili. Jørgen Randers ha tutte le carte in regole per proporre, nel suo ultimo libro “2052”, uno scenario complessivo, globale e regionale, degli andamenti economici e sociali: un terzo di vita passato da ricercatore, un terzo da policymaker, ed un terzo nel mondo del business. Sulla scorta di questa esperienza Randers sostiene che i decisori che contano oggi trascurano i cambiamenti climatici e fanno poco o nulla: nei migliori dei casi citano retoricamente il problema, a volte indicono qualche esperimento pilota, ma non si passa davvero a quella trasformazione epocale che la sfida richiederebbe. E quindi che succederà? PIL sempre al centro delle policy, crescita affaticata dall’esaurimento progressivo delle risorse più a buon mercato e, novità rilevante, costi rapidamente crescenti a causa del mancato adattamento Gli investimenti per la mitigazione crescono troppo lentamente e aumentano quelli necessitati, a valle degli eventi climatici estremi. Insomma: tante nuove ricostruzioni di città dopo gli alluvioni, dopo le frane, dopo gli uragani, ecc. (altro…)
BufaleDisinformazione

La disinformazione sul clima di Danilo Taino

L’articolo pubblicato sul Corriere 8 giorni prima dell’uscita del Quinto rapporto IPCC, basato su “indiscrezioni trapelate” descriveva un’inesistente ridimensionamento del problema ipotizzando una possibile revisione sulle politiche globali riguardanti emissioni climalteranti. In realtà era basato su dati sbagliati e affermazioni false. Fra gli errori commessi nel commentare l’uscita del Quinto rapporto IPCC (che sarà presentato a Milano il 10 ottobre), quelli di Daino Taino nel suo articolo del 19 settembre sul Corriere della Sera sono stati numerosi. Otto giorni prima dell’uscita del rapporto stesso, ha commentato una presunta “bozza che si discuterà a Stoccolma”. Ora che il primo volume del Quinto Rapporto IPCC è stato pubblicato si può verificare che quasi tutte le tesi sostenute da Taino erano false, a partire da quella secondo cui esso avrebbe “significativamente attenuato” “l’allarme sollevato dal documento IPCC precedente”. Scrive Taino: “La cosa più interessante del documento - quasi duemila pagine riassunte in un estratto di una trentina - sono le previsioni sull'aumento della temperatura futura: secondo le indiscrezioni, il ridimensionamento contenuto nel documento è, rispetto al 2007, non enorme ma sufficiente a cambiare sostanzialmente le conseguenze a cui si arriva”. Quale sarà questo “ridimensionamento”? “Sei anni fa, l'Ipcc sosteneva che l'aumento di lungo periodo (qualche secolo) di oltre due gradi della temperatura sarebbe stato «probabile» e che un aumento sopra 1,5 gradi «molto probabile». La bozza del documento che si discuterà a Stoccolma sostiene invece che è «estremamente probabile» un aumento di oltre un grado e «probabile» una crescita sopra gli 1,5 gradi centigradi rispetto alle temperature precedenti la rivoluzione industriale. Se invece che al lungo periodo si guardano i prossimi 70 anni, il documento in discussione parla di un aumento «probabile» tra uno e 2,5 gradi ed «estremamente improbabile» sopra i tre gradi: nel 2007 si dava per «molto probabile» una crescita tra uno e tre gradi”. Le frasi sono parecchio confuse, ma in sostanza secondo Taino sarebbe giudicato oggi “probabile” quello che nel 2007 si giudicava come “molto probabile”. (altro…)
Protocollo di Kyoto

Le 10 conferme del Quinto Rapporto IPCC

Le 35 pagine del sommario per i decisori politici del Quinto Rapporto IPCC confermano, ancora una volta, la solidità della scienza del clima  e l’ampiezza delle variazioni del clima del pianeta già avvenute e attese per i prossimi decenni. climate change IPCC 2013 report La notizia è che non ci sono sorprese: più dati e più risultati dei modelli confermano, con maggiore precisioni e dettagli, quanto già si sapeva Da poche ore è stato pubblicato il Sommario per i Decisori Politici (SPM) del Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (AR5), un’altra pietra miliare per l’avanzamento delle conoscenza scientifiche sul cambiamento climatico. Sergio Castellari, responsabile del Focal Point IPCC per l’Italia che ha seguito dal vivo le fasi di approvazione del SPM, ha emanato un comunicato stampa (disponibile qui insieme ad una comunicazione molto dettagliata sui contenuti dell’AR5), che ben riassume le conclusioni a cui sono giunte le centinai di scienziati coinvolti. (altro…)
GhiacciPremio

Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2012

Come da tradizione, in coincidenza con l’estensione minima dei ghiacci artici (nota 1), i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it hanno votato il vincitore del premio “A qualcuno piace caldo”. Per l’anno 2012  è risultato essere Antonino Zichichi. Il premio, che sarà inviato dal Comitato Scientifico al premiato, è una copia del Sommario per i Decisori Politici e del Sommario Tecnico del Quinto Rapporto IPCC-WG1, che sarà disponibile a partire da questo venerdì e sarà stampato nelle prossime settimane.  

 

PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2012

 

Antonino Zichichi

Motivazione

Per la perseveranza nel diffondere affermazioni errate o senza fondamento sul tema dei cambiamenti climatici, con argomenti spesso risibili e non supportati da alcuna pubblicazione scientifica sul tema.

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NegazionismoNegazionisti

Le 5 fasi del negazionismo climatico

  In previsione dell’imminente uscita del Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, gli oppositori delle azioni contro i cambiamenti climatici hanno iniziato una campagna volta a screditare la scienza del clima e a creare confusione diffondendo bugie e dati falsi. In Italia ha iniziato Danilo Taino sul Corriere della Sera, con un articolo in cui si ritrovano molti degli argomenti di cui si è occupato questo articolo del Guardian, di cui pubblichiamo la traduzione.     AGGIORNAMENTO 24/9/13: Sergio Castellari, IPCC Focal Point per l’Italia, ha commentato qui gli articoli recentemente pubblicati dalla stampa italiana in conseguenza delle anticipazioni sul Quinto Rapporto di Valutazione sui cambiamenti climatici dell’IPCC. Daily MailLa sintesi del 5° Rapporto IPCC sul Cambiamento Climatico, che uscirà il 27 settembre, dovrebbe riaffermare con maggior confidenza che l’uomo è responsabile del riscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico. Dalle anticipazioni del Rapporto apparse sui media, sembra che gli scettici climatici cerchino di limitare i danni diffondendo notizie costruite ad hoc. Solamente nella scorsa settimana abbiamo visto: (altro…)
DisinformazioneErrori

Altri scivoloni di Giovanni Sartori

L’articolo di Giovani Sartori “Previsioni del tempo”, pubblicato sul Corriere della Sera del 15 agosto, meriterebbe di essere ignorato come l’ennesimo scritto disinformato di una persona non competente in materia, se non fosse stato pubblicato come editoriale in prima pagina su uno dei più importanti quotidiani italiani, che ha una tiratura di circa 500.000 copie. Giovanni Sartori è un famoso politologo, esperto di scienza politica e sistemi elettorali, che tutti gli anni a ferragosto scrive un editoriale occupandosi dei problemi dell’ambiente.  Come detto, non ha particolari competenze su questi temi, ma il suo punto di vista  sulla questione ha suscitato interesse un po’ per l’autorevolezza del personaggio, un po’ per la schiettezza e spigolosità con cui esprime i suoi argomenti. Negli anni, Sartori ha preso in considerazione diversi grandi temi ambientali, segnalando spesso l’incapacità e i ritardi nella politica nell’affrontarli. Se si guarda anche solo l’indice del libro “Il paese degli struzzi. Clima, ambiente, sovrappopolazione” (Edizioni Ambiente) si nota come il tema della demografia è uno dei fili conduttori dei suoi scritti, ma molta rilevanza ha ricevuto anche quello dei cambiamenti climatici. Sartori più volte ha scritto sui pericoli del riscaldamento globale, e sulla necessità di azioni per ridurre le emissioni. L’imprecisione nei commenti e le semplificazioni dell’analisi sono state controbilanciate da chiarezza espositiva e da uno sguardo coraggioso, in controtendenza con l’incapacità di altri commentatori (ad esempio, Pierluigi Battista) nel affrontare il tema del clima come una grande e importante questione globale. Titoli come “Il riscaldamento della Terra sconvolge il clima” o “Il texano tossico che affonda Kyoto” non sono comuni nel panorama editoriale italiano. (altro…)
livello del mareOceani

L’inevitabilità dell’innalzamento del livello del mare

Pubblichiamo la traduzione di questo post di Anders Levermann pubblicato su Realclimate, sul tema di uno degli impatti più importanti dei cambiamenti climatici Piccoli numeri possono avere grandi implicazioni. Il livello del mare è cresciuto poco meno di 0,2 metri durante il ventesimo secolo, principalmente come conseguenza all’aumento di temperatura di 0,8°C che l’umanità ha causato attraverso le emissioni di gas serra. Forse può non apparire come qualcosa di cui preoccuparsi ma non c’è dubbio che per il prossimo secolo, il livello del mare salirà in maniera significativa. Ora, la domanda da un milione di dollari è: quanto? Il livello superiore di due metri, attualmente indicato nella letteratura scientifica, sarebbe estremamente problematico e costoso per molte regioni costiere e il livello del mare non si arresterà alla fine del 21° secolo. Dati storici mostrano che il livello del mare fosse più alto ogni volta che clima terrestre era più caldo di oggi, e non di un paio di centimetri ma di parecchi metri. Questa inevitabilità è dovuta all’inerzia degli oceani e delle masse glaciali del pianeta e ci sono due cause principali per la perpetua reazione del livello del mare alle nostre perturbazioni . Una è dovuta alla longevità del riscaldamento da anidride carbonica nell’atmosfera. Una volta emessa, l’anidride carbonica  causa un riscaldamento plurisecolare che può essere contenuto significativamente solo se rimuovendo i gas serra. Questo perché la capacità di assorbimento sia del calore che dell’anidride carbonica da parte degli oceani si è ridotta, di conseguenza la temperatura resta elevata per secoli se non per millenni. Com’è ovvio, non tagliare le emissioni aggraverebbe ulteriormente il problema. (altro…)
Premio

Candidati per il Premio “A qualcuno piace caldo 2012”

Come ogni anno, la pausa della vacanze estive è per Climalteranti il momento per valutare la rosa di candidati al tradizionale Premio “A qualcuno piace caldo”, assegnato “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”. La buona notizia di quest’anno è che la lista dei candidati al premio per lo scorso anno, il 2012, è molto scarna. Come già notato un anno fa, il discorso negazionista sui cambiamenti climatici si è affievolito parecchio, ha perso smalto, verve, spazio sui quotidiani e in televisione. Su giornali e in televisioni gli scritti di chiaro stampo negazionista sono stati nel 2012 molto scarsi, nettamente meno degli anni precedenti (2008, 2009, 2010 e 2011). Per Corriere della Sera e La Stampa sono di fatto riconducibili agli articoli pubblicati il 21 agosto 2012 per riportare le tesi dell’ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus nei meeting sulle emergenze planetarie di Erice, rispettivamente Klaus a Erice e l’ effetto serra: «Gli allarmisti? Come i soviet» e Riscaldamento globale tra scienza e ideologia. (altro…)
ComunicazioneEventi estremiMeteorologiaTemperature

Ma le statistiche del caldo stanno cambiando

Anche quest’anno, le temperature estive elevate hanno portato le polemiche sui toni allarmistici usati da alcuni media che dall’allarme meteorologico traggono visibilità e profitti. È indubbia la superficialità di questo tipo di meteo-spettacolo, cosa nota e motivata dal fatto che l’allarmismo cattura l’attenzione, aumenta contatti o fa vendere più copie; le critiche alla spettacolarizzazione e all’esasperazione dei toni sono più che giustificate, anche perché favoriscono l’allarmismo della favola di Esopo, del continuo allarme per l’arrivo del lupo che fa abbassare la soglia di attenzione. C’è però un altro aspetto che va segnalato, e che meriterebbe attenzione: l’incapacità del mondo dell’informazione di inquadrare questi eventi in un contesto adeguato. Un esempio è l’articolo apparso sul Corriere della Sera del 25 luglio a firma Elvira Serra.

Il titolo, «Arriva Caronte». «Impossibile», prende sul serio e rilancia la pratica in voga in certi siti di previsioni meteo di dare nomi arbitrari e un po’ sciocchi a fenomeni meteorologici (vedi questo precedente post). L’inizio dell’articolo parte da una questione reale ed importante, la necessità di difendersi dalle temperature alte, importante in particolare per gli anziani. “Quell’email prima lo commosse, poi lo indignò. «Ci dica lei se il condizionatore lo dobbiamo comprare oppure no. Sa, dovremmo prenderlo a rate altrimenti non ce la facciamo...». Era una coppia di pensionati che scriveva al meteorologo di La7 Paolo Sottocorona: i titoli di TG e giornali davano un caldo assassino (più o meno) e loro, piuttosto che soccombere alla colonnina di mercurio, si stavano rassegnando all’acquisto non programmato. Il meteorologo Sottocorona prima giustamente descrive l’esagerazione del problema (“caldo assassino”, “soccombere alla colonnina di mercurio”) poi descrive una soluzione basata sull’improvvisazione (l’acquisto di un condizionatore in risposta all’allarmismo meteo). La giusta contestazione per questo atteggiamento finisce però in una confusa negazione dell’esistenza del problema stesso. (altro…)

PaleoclimatologiaTemperature

Quindici anni di mazze da hockey

Nell'aprile del 1998 la rivista Nature pubblicò una ricostruzione delle temperature medie globali a partire dal 1400. Michael Mann, Raymond Bradley e Malcolm Hughes lavevano calcolata con un nuovo metodo che, presto adottato e migliorato, da allora ha prodotto  numerose ricostruzioni analoghe. Basandosi su lavori precedenti di paleoclimatologia, gli autori per la prima volta utilizzarono un metodo statistico per “trasformare” le serie di indicatori locali in una serie spazio-temporale su scala planetaria. L'anno successivo gli stessi autori pubblicarono un secondo articolo focalizzato sull'emisfero nord andando però indietro nel tempo fino all'anno mille. Questo secondo lavoro meriterà gli onori della cronaca due anni dopo quando venne inserito del terzo rapporto dell'IPCC.

Fig. 1: Anomalia della temperatura nell'emisfero nord. Curva azzurra: serie annuale; curva nera: smoothing su 40 anni; banda grigia: 2 deviazioni standard; curva rossa: serie strumentale; linea rossa a tratteggio: trend fino al 1850. (Figura 2.20 del IPCC Third Assessment Report). (altro…)

Ghiacci

Quando i grafici inquietano

L’altro giorno un amico mi ha girato questo grafico sull’andamento della superficie nevosa della calotta di ghiaccio in Groenlandia soggetta a fusione, con la domanda: si sono starati gli strumenti di misurazione? La linea rossa, che mostra la percentuale di superficie di fusione nel 2019, sembra in effetti essere impazzita, fuori scala rispetto ai dati del range interquartile 1981-2010 (ossia dove sono compresi il 50% dei dati de periodo, grigio scuro) o del range interdecile (che comprende il 90% dei...
ErroriMitomania

Accade nel 2019: una petizione per negare la scienza del clima

Sembrerà incredibile, ma alcuni docenti ed ex docenti universitari hanno lanciato una delirante petizione sul clima in cui si negano decenni di scienza del clima e si riciclano i soliti vecchi argomenti del negazionismo climatico. Mentre la comunità scientifica mondiale continua a sfornare pubblicazioni di grande spessore e importanza sul riscaldamento globale in corso e atteso per il futuro (per esempio qui e qui), alcuni docenti universitari italiani  hanno scritto e stanno facendo girare una petizione in cui concludono che...
EmissioniInventario emissioni

Conoscere le emissioni, per meglio impostare il cambiamento

“If you can’t measure something you can’t manage it”. Cioè, se non puoi misurare, non puoi gestire il radicale cambiamento necessario per fronteggiare la sfida climatica. Cosi’ Jian Lu, Director of Science dell’UNEP (United Nations Environment Programme), e Hoesung Lee, Chair dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), hanno introdotto i lavori della 49a plenaria IPCC a Kyoto, Giappone, dall’8 al 12 Maggio 2019 (nella foto). Il principale obiettivo era di far approvare dai rappresentanti dei governi di tutto il mondo un...
CostiImpattiPoliticheRimozione CO2

Chi chiede tagli drastici alle emissioni ha ragione

Lasciando perdere gli insulti degli ex-negazionisti, più interessante è ragionare su alcune critiche più articolate e ragionate rivolte a quanto Greta Thunberg sostiene nei suoi discorsi. È il caso del testo “Perché Greta Thunberg è una foglia di fico e l’ideologia ha la meglio sulla realtà” di Enrico Mariutti, ricercatore e analista in ambito economico ed energetico, pubblicato del blogEconopoly del Sole-24 Ore. L’articolo è ben scritto, con argomenti esposti in modo chiaro e con pacatezza; non mancano tuttavia gli...
NegazionistiOffese

Dal negazionismo al livore: e magari chiedere scusa?

Il negazionismo ha finito gli argomenti ed è passato agli insulti: gli stessi che fino a ieri negavano l’aumento delle temperature o le responsabilità umane, oggi gettano fango e livore su Greta Thunberg. Il grande aumento dell’interesse dei giovani e dei media per la questione climatica ha portato molti commentatori a discutere sulla giovane attivista svedese Greta Thunberg, che è riconosciuta come l’ispiratrice delle manifestazioni di “Fridays for future, Strike4 Climate e “Extinction Rebellion” avvenute in tutto il mondo, in...
AcquaImpattiSiccitàtendenza

Il fiume ed i laghi della pianura ai minimi storici

L’inverno secco del 2019 ha avuto come conseguenza l’abbassamento del livello del Fiume Po, documentato da diversi articoli e reportage. Altresì ai minimi storici è il livello dei grandi laghi della pianura padana, con potenziali carenze di acqua per l’irrigazione. Tali eventi di magra si ripetono da almeno tre lustri. Si riportano qui alcune statistiche e riflessioni sul possibile legame con le variazioni climatiche recenti.   Figura 1. Po a Ponte della Becca. Da: Corriere della Sera. Viaggio del drone...
FenomenologiaProiezioni

La scienza del clima non è un’opinione: dai dati emerge la realtà

L’analisi climatica è un campo dove la grande mole di dati può essere fuorviante, rendendo difficoltosa la comprensione dei fenomeni. Come dunque individuare le tendenze di fondo ed assicurarne la “robustezza”, o affidabilità? Qui presentiamo alcuni esempi su come viene affrontata questa complessa questione. “È una scienza inesatta” (una visione fallace della scienza del clima, che non si basa certo sulle opinioni di singoli scienziati). Quando si parla di scienza del clima, il discorso si concentra spesso sulle serie storiche...
DisinformazioneErrori

Anche un premio Nobel può raccontare cose sbagliate sul clima

In una seduta del Senato nel 2014 il Premio Nobel Carlo Rubbia fece numerose affermazioni infondate o chiaramente sbagliate sui cambiamenti climatici, rilanciando tanti miti del negazionismo climatico già più volte confutati. Da tempo ci arrivano inviti a confutare quanto sostenuto sul tema dei cambiamenti climatici dal Senatore Carlo Rubbia il 26 novembre 2014, durante la seduta congiunta delle commissioni 3a (Affari esteri, emigrazione) e 13a (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato della Repubblica e III (Affari esteri e comunitari)...
Attivismo

Buon #climatestrike

Il 15 marzo in tutto il mondo ci sarà una grande mobilitazione contro i cambiamenti climatici, fatta da tanti giovani che hanno raccolto l’appello lanciato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg. Climalteranti con questo post invia un messaggio di appoggio a tutti i manifestanti. Care ragazze e cari ragazzi, Grazie della vostra iniziativa. Siamo un gruppo di studiosi che da più di 10 anni su questo blog cerca di far capire gli aspetti scientifici e strategici dell’evoluzione del clima, e le...
Temperature

Quanto sono aumentate le temperature medie in Italia?

Numerosi giornali e altri mezzi di informazione hanno riportato la notizia del record nel 2018 delle temperature medie in Italia, derivanti dai dati raccolti ed elaborati dall’ISAC-CNR. In alcune notizie si può leggere che sono aumentate di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, in altre 1,58° C sopra la media dell’ultimo trentennio. Il motivo di questa diversità dei valori forniti si spiega nella mancanza di attenzione verso un fattore importante che deve essere legato al valore numerico dell’aumento delle temperature, ossia il...