Ghiacci

La fusione dei ghiacci in Groenlandia

Un errore comparso sul nuovo Times Comprehensive Atlas of the World è servito a Gavin Schmidt per parlare, su Realclimate, dello stato – pessimo - dei ghiacci groenlandesi, in un post di cui pubblichiamo la traduzione.   In Groenlandia, il 2010 aveva battuto il record di superficie fusa (Tedesco et  al, 2011) e le cifre del 2011 erano attese con impazienza. Marco Tedesco e il suo gruppo le hanno rese disponibili di recente, per puro caso in contemporanea con un’altra (con)fusione creata dal nuovo atlante del Times di Londra.  L’anomalia dell’indice di fusione è il numero dei giorni in cui è rilevabile una fusione della superficie ghiacciata  rispetto al periodo di riferimento 1979-2010. Più alto è il numero, più sono stati i giorni di fusione. Benché i livelli record del 2010 non siano stati raggiunti, a seconda delle analisi il 2011 si attesta comunque tra  il terzo ed il sesto anno in classifica. L’analisi del bilancio di massa superficiale, ottenuta con modelli regionali, dimostra che negli ultimi anni un crescente squilibrio tra accumulo nevoso e ruscellamento sta abbassando l’altezza dei ghiacci persino in assenza di loro effetti dinamici (che si verificano anch’essi, soprattutto ai margini della calotta glaciale). (altro…)
GhiacciaiPaleoclimatologia

La fatica della scienza

A 3900 metri sul ghiaccio sommitale dell’Ortles si è svolta un’importante ricerca per ricostruire il clima passato delle Alpi Orientali. Ancora oggi numerose sono le tesi complottiste, secondo cui tutti gli scienziati sarebbero complici (o vittime) di una macchinazione mondiale, volta a spaventare il mondo esagerando e addirittura inventando i pericoli del riscaldamento globale. Oltre alle tante ragioni scientifiche più volte discusse, uno dei motivi per cui queste tesi sono poco sensate è che non tengono conto di un aspetto molto semplice, ossia quanto può essere faticosa la ricerca sul clima. Gli scienziati passano settimane, mesi, anni a leggere, studiare, a scrivere, a discutere, a spiegare, a fare analisi statistiche e preparare grafici, tabelle ecc. A volte intere giornate alla scrivania, a volte la notte al computer a scrivere pezzi di codice o a controllare e ricontrollare dati; per non dire dei sabati e delle domeniche sacrificate, per finire un articolo, una presentazione o in qualche aeroporto. Fra le migliaia di scienziati che studiano il clima saranno anche degli scansafatiche, ma la stragrande maggioranza è gente che lavora sodo, con passione. Possibile che tutti siano così fessi da buttare anni di lavoro, a volte gli anni migliori della propria vita, per una truffa? Non è ovvio che sarebbero i primi a denunciarla, per poi occuparsi d’altro? (altro…)
CO2Storia

John Tyndall e l’assorbimento del calore radiante

150 anni fa John Tyndall presentava alla Royal Society il suo lavoro sull'assorbimento del calore radiante da gas e vapori ponendo così le basi per la costruzione della moderna teoria del clima.       Mentre nel 1861 si costruiva l'Italia unita, John Tyndall "dettava la sua lezione" davanti alla Royal Society sull'assorbimento di "calore radiante" nei gas. Non che i due eventi abbiano una qualche relazione; ma così come l'Italia di oggi è frutto degli eventi passati, ciò che oggi è la scienza del clima è frutto anche di quel lavoro pionieristico di Tyndall. Come è costume ancora oggi, Tyndall inizia riconoscendo il contributo di idee ed esperienze di chi l'ha preceduto. Fra questi non poteva certo mancare De Saussurre e le sue misure di radianza solare in quota, che lo portò a scoprire quanto fosse più intensa che al livello del mare. Non poteva nemmeno mancare Fourier, che da considerazioni sulla propagazione del calore dedusse il ruolo dell'atmosfera e per questo è considerato da molti il "padre" dell'effetto serra. Molto meno noto, o del tutto sconosciuto, ai più è Macedonio Melloni, italiano fuggito all'estero per motivi politici (Enrico Fermi non è stato nè il primo nè l'unico, purtroppo) del quale Tyndall cita "l'ammirevole apparecchio termo-elettrico" e parla di lui come un "così ecellente sperimentatore". . (altro…)
ErroriProiezioniscommesseTemperature

Una previsione da cestinare

La rivista “Normale”, periodico semestrale dell’Associazione Normalisti, ha pubblicato di recente una “disfida” fra me e Nicola Scafetta sul tema dei cambiamenti climatici, che si può leggere qui (pagine 2-16).

Come in occasioni precedenti, la formula ha previsto due articoli iniziali e due reciproche repliche. I lettori possono quindi farsi un’idea di rispettivi argomenti; l’analisi degli argomenti utilizzati da Scafetta nella sua replica saranno oggetto di un prossimo post.

Voglio qui ritornare su quanto già scritto in quanto due errori redazionali hanno alterato le due ultime immagini della mia replica, che ripropongo in questo post.

La figura 3 corretta è questa a fianco, e rappresenta la ricostruzione delle temperature degli ultimi 2000 anni nella zona artica. Le temperature sono espresse in termini di variazioni rispetto al valore medio 1961-1990. La linea retta rappresenta la tendenza media fino al 1900. Fonte del grafico è il lavoro di Kaufman pubblicato su Science, che avevo pubblicato nel mio libro Guida alle leggende sul clima che cambia con il permesso degli autori. (altro…)

ComunicazionePsicologia

Gli ostacoli cognitivi ai cambiamenti climatici

Perché si fatica a comprendere il problema dei cambiamenti climatici – e ancora di più a reagire? . Il problema dei cambiamenti climatici si è rivelato negli anni particolarmente difficile da affrontare per molteplici fattori. I tentativi di risoluzione attraverso trattati internazionali sulle emissioni sono risultati finora inefficaci, e non sono riusciti ad arrivare all'individuo, ad abbattere i dubbi, a realizzare un cambiamento comportamentale. L'urgenza di porre rimedio a una situazione che si avvia a essere irreparabile si scontra con una diffusa inerzia da parte delle persone, che parzialmente deriva dall'idea che il problema debba essere risolto "dall'alto": l'azione individuale viene percepita come inutile e inefficace. Tuttavia, i dati della International Energy Agency mostrano che le emissioni pro-capite legati ai consumi residenziali hanno un peso notevole nel bilancio complessivo della produzione di CO2, cosa di recente messa in risalto anche da un Background Paper del 2010 World Development Report della World Bank. L'azione individuale ha quindi un'enorme potenzialità nel modificare il drammatico scenario climatico, una potenzialità che non va persa. In questo contesto si rende necessaria un'indagine che riesca a sbrogliare alcuni nodi del comportamento umano che rendono difficile la realizzazione del cambiamento che la questione climatica impone. In molti casi si è mostrato fallimentare il proposito di modificare il comportamento degli individui considerandoli dei meri ricettori di stimoli, tentando cioè di dirigerne le azioni attraverso meccanismi che ne riducono il processo decisionale a un modello stimolo-risposta - attraverso, ad esempio, l'uso di strumenti quali incentivi e sanzioni, come conferma una recente indagine dell'Eurobarometer. (altro…)
Premio

Assegnato il premio “A qualcuno piace caldo” 2010

In seguito alla votazione effettuata dai membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it, il vincitore del premio “A qualcuno piace caldo” per l’anno 2010 è risultato essere il quotidiano “Il Corriere della Sera”.

Il premio che sarà inviato dal Comitato Scientifico al direttore de Il Corriere della Sera è una copia del libro “Guida alle leggende sul clima che cambia”.

 

PREMIO “A QUALCUNO PIACE CALDO” 2010

 

 

"Per la pubblicazione di articoli contenenti gravi errori e imprecisioni sul tema dei cambiamenti climatici, con titoli e sottotitoli che ripropongono tesi fuorvianti, non provate o palesemente false, volte a screditare le scienze del clima. Dispiace che un quotidiano autorevole come il Corriere della Sera fatichi a mostrare ai propri lettori la mole di evidenze scientifiche già disponibili sul tema, sottolineando in modo sistematico, in particolare nei titoli, dubbi ed incertezze".

 

Una dozzina di titoli sul clima usciti nel 2010:

Se il conto dei cicloni non torna. Accuse agli scienziati dell'Onu

Himalaya bene, il resto male

L’ONU accusa (e manda a casa) gli allarmisti dell’effetto serra

Le bugie e i trucchi sul clima. «Cacciate il Nobel Pachauri»

Urgente allarme cercasi

Le scomode (e dubbie) verità di Al Gore

Neo Dogmatici. Quando gli scienziati non ammettono errori

Oceani freddi. E il Medioevo morì di caldo

Meno vapore acqueo. La Terra si raffredda

Dati sul clima. L’ONU ordina una “revisione

Il clima preistorico dal caldo al freddo. Ma l’uomo non c’entra

Al secondo e terzo posto si sono classificati Franco Battaglia e Adriano Mazzarella.

Guarda qui gli altri candidati.

PS

Quest’anno il minimo del ghiaccio marino artico è il secondo mai registrato.

.

. . . . . . . . . . .
Emissionirifiuti

Ridurre i gas serra dal ciclo dei rifiuti

Una corretta gestione dei rifiuti, finalizzata a ridurre drasticamente il ricorso alla discarica a favore del riciclo dei materiali e del recupero energetico ad alta efficienza dal rifiuto residuo può contribuire in maniera significativa alla riduzione delle emissioni di gas serra dal settore. Un recente studio dell’European Environmental Agency quantifica in 78 milioni di tonnellate di CO2 equivalente il risparmio annuale che si può conseguire in Europa nell’ipotesi di abbandonare totalmente lo smaltimento in discarica nell’anno 2020. Balle di PET separato meccanicamente dal flusso di plastica raccolto per via differenziata pronto per il riciclo In attesa che una foresta artificiale o una mongolfiera gigante ci vengano in soccorso nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, conviene tornare con i piedi per terra e focalizzarci ancora una volta su quella che è la via maestra per affrontare seriamente il problema: la riduzione delle emissioni di gas serra. In questo senso, una corretta ed avanzata gestione dei rifiuti può fornire un contributo tutt'altro che trascurabile, come ci illustra un recente rapporto pubblicato dall'European Environmental Agency (EEA) di Copenhagen, Agenzia il cui compito consiste nel fornire informazioni valide e indipendenti sull'ambiente. Il rapporto "Waste opportunities - Past and future climate benefits from better municipal waste management in Europe" affronta la tematica con l'approccio del "ciclo di vita", ben noto a coloro che si occupano specificamente della gestione dei rifiuti, in contrasto con l'approccio settoriale dell'IPCC. Per quest'ultimo la gestione dei rifiuti rappresenta unicamente una sorgente di emissioni di gas serra in atmosfera, con tipologie e quantitativi differenti a seconda della tecnologia di trattamento considerata (discarica, digestione anaerobica, incenerimento senza recupero energetico). Ad esempio le emissioni dalle discariche sono costituite essenzialmente dalla quota parte di metano contenuto all'interno della frazione di biogas non captato, quelle dall'incenerimento dalla CO2 di origine fossile emessa al camino, e così via. (altro…)
Comunicazione

Appuntamenti sul clima in settembre

Mentre sui quotidiani trovano spazio tesi infondate sul ruolo dei gas serra o idee improbabili su come risolvere il problema, nel mese di settembre sono previsti numerosi appuntamenti per approfondire e discutere il tema dei cambiamenti climatici. Il cuore è a Trento, nel ciclo di incontri Trentino Clima 2011 - Climatica... mente cambiando, dal 5 all'11 settembre, ma anche a Mantova, nell'ambito del Festival Letteratura, dal 7 all'11 al settembre.

In più il 24 settembre ci sarà la giornata di mobilitazione internazionale sul clima “Moving planet”, promossa da 350.org, con appuntamenti da quest’anno anche a Milano e Roma.

La rassegna di Trento è ricchissima, con Conferenze pubbliche, Aperitivi climatici, Convegni scientifici , Spettacoli, Workshop tematici, escursioni sui ghiacci, giochi col clima e altri appuntamenti e eventi collaterali, persino una "Tombola dell'energia e del clima". Del ricco programma, disponibili qui e qui come pdf, segnaliamo in seguito alcuni incontri che vedono coinvolti membri del Comitato Scientifico di Climalteranti, molti dei quali si troveranno giovedi' 8 settembre alle 20 presso la caratteristica Antica Birreria Pedavena. (altro…)
EmissioniInventario emissioniProtocollo di Kyoto

Calano le emissioni di gas serra; solo colpa della crisi?

L'ISPRA ha realizzato l'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra per l'anno 2009, in accordo con quanto previsto nell'ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) del protocollo di Kyoto. Nell'ultima comunicazione all'UNFCCC sulle emissioni di gas serra  in Italia, relativa al periodo dal 1990 al 2009, si registra per il secondo anno consecutivo una diminuzione delle emissioni nazionali totali dei sei gas serra. Nel 2009 le emissioni sono diminuite del 9,4% rispetto al 2008 e del 5,4% rispetto al 1990, anno base di riferimento per l'impegno nazionale di riduzione del 6,5% da raggiungere nel periodo 2008-2012. (altro…)
Premio

Candidati Premio “A qualcuno piace caldo 2010”

Insieme alla pausa estiva arriva il momento di valutare i candidati all'ormai tradizionale Premio "A qualcuno piace caldo", assegnato "alla persona o all'organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione". Il vincitore sarà scelto dal Comitato Scientifico (fra i candidati selezionati per l'anno 2010, in seguito elencati in ordine alfabetico). La proclamazione avverrà il giorno in cui il ghiaccio marino artico raggiunge la sua estensione minima, circa a metà settembre. Tutti i lettori sono inviati a usare lo spazio dei commenti per: - segnalare altri possibili candidati - dare indicazioni aggiuntive sui candidati già selezionati, relative all'anno 2010 - fornire indicazioni per il voto ai membri del Comitato Scientifico - proporre una motivazione per il premio. Buone vacanze a tutti. Franco Battaglia, già vincitore del premio nell'anno 2007, per il surreale "I ghiacciai non si sciolgono. Un'altra ecoballa che scoppia" del 22 gennaio 2010, nonché per l'articolo del 13 dicembre 2010, in cui, oltre alla solita raffica di insulti verso i partecipanti alle Conferenze sul clima, è riuscito a sbagliare in una sola frase 6 numeri su 7. Pierluigi Battista, per "Urgente allarme cercasi" e "Le scomode (e dubbie) verità di Al Gore", articoli esemplari di un giornalista che si atteggia a chiacchieratore da bar sul tema del riscaldamento globale. Un messaggio tranquillizzante basato su tesi infondate, mancanza di informazioni basilari e confusione tra la realtà e le proprie aspirazioni. Gabriele Beccaria, per due articoli pubblicati su "Tuttoscienze" de La Stampa nel maggio e giugno 2010, in cui rilancia l'allarme di un astronomo russo per un futuro raffreddamento globale e il calo delle temperature inventato da un geologo per una convention delle lobby negazioniste USA. Memorabile l'attacco del giornalista: "Dimenticate tutto quello che pensavate di sapere sui cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale è già finito e adesso siamo prigionieri di una fase di raffreddamento planetario che ci farà battere i denti per un trentennio". Rino Camilleri e Luigi Mariani, per l'articolo "Le Maldive affondano? Una bufala, ma la prova dell'inganno sparisce", secondo cui un albero tagliato sulla spiaggia delle Maldive dimostrerebbe che il mare non si sta alzando. Il Corriere della Sera, che anche nel 2010 sembra avere come scelta redazionale il gettare fango sulla scienza del clima, con titoli e sottotitoli che ripropongono tesi fuorvianti, non provate o palesemente false. Uberto Crescenti e Luigi Mariani, per l'articolo "Anidride carbonica e temperatura globale: prospettiva storica e nessi causali" uscito sull'Italian Journal of Engineering Geology and Environment del dicembre 2010. Come discusso in un precedente post l'opera non rispetta i criteri minimi per la pubblicazione su riviste scientifiche, in compenso allinea una serie impressionante di errori e fraintendimenti, sia nelle tre figure, che nel testo. Guido Guidi, per un post su Climate Monitor in cui fra citazioni dell'Inquisizione e di Savonarola, accusa, dopo molti altri, il compianto climatologo Steve Schneider di aver sostenuto la necessità di spaventare la gente sui pericoli del clima, affermazione smentita dagli scritti e dalle dichiarazioni dello scienziato. Il post selezionato non intende ovviamente  sminuire l'impegno profuso da Guido Guidi nel diffondere di errori o travisamenti, oltre alle tesi di uno dei più attivi centri di disinformazione USA. Adriano Mazzarella, sostenitore dell'approccio olistico ai cambiamenti climatici, che in un comunicato pubblicato sul sito dell'Università di Napoli ha sostenuto che la fusione della calotta artica sia dovuta ad un'attività vulcanica sottomarina. Il premio è proposto in condivisione con l'Università che ospita tuttora il comunicato-panzana nonostante la sua assenza di fondamento scientifico. Angelo Panebianco, che sul Corriere della Sera affronta con lodevole qualunquismo la necessità, per la comunità scientifica, di rappresentare l'incertezza e di comunicarla adeguatamente ai decisori politici. Il giornalista ritiene inoltre i "ricercatori che si occupavano di cambiamenti climatici", colpevoli di "accertate falsificazioni dei dati" e "patente malafede", basandosi sui resoconti parziali e confusi dei quotidiani e ignorando con massima deontologia professionale tutte le evidenze contrarie a quanto da lui affermato. Danilo Taino, per gli articoli "L'ONU accusa (e manda a casa) gli allarmisti dell'effetto serra", e "Le bugie e i trucchi sul clima. «Cacciate il Nobel Pachauri»". Fra la disinformazione da lui ripetuta sul Corriere della Sera, citiamo:"L' Intergovernmental Panel On Climate Change era da tempo sotto accusa per avere esagerato gli effetti dei gas serra";  "Una serie di ricercatori che hanno lavorato per l' Ipcc ammette ormai che alcuni risultati pubblicizzati dal Panel sono errati, se non manipolati"; "Molti si domandano perché il panel dell' Onu abbia evitato di dare risposte convincenti sul fatto che la temperatura della terra dal 2000 non è più salita o è salita di pochissimo". Segnaliamo anche la sua richiesta di dimissioni rivolta al Presidente dell'IPCC, dopo le accuse di "imbrogli" e "forzature" mosse da giornali britannici e successivamente ritrattate.
Ghiacci

Quando i grafici inquietano

L’altro giorno un amico mi ha girato questo grafico sull’andamento della superficie nevosa della calotta di ghiaccio in Groenlandia soggetta a fusione, con la domanda: si sono starati gli strumenti di misurazione? La linea rossa, che mostra la percentuale di superficie di fusione nel 2019, sembra in effetti essere impazzita, fuori scala rispetto ai dati del range interquartile 1981-2010 (ossia dove sono compresi il 50% dei dati de periodo, grigio scuro) o del range interdecile (che comprende il 90% dei...
ErroriMitomania

Accade nel 2019: una petizione per negare la scienza del clima

Sembrerà incredibile, ma alcuni docenti ed ex docenti universitari hanno lanciato una delirante petizione sul clima in cui si negano decenni di scienza del clima e si riciclano i soliti vecchi argomenti del negazionismo climatico. Mentre la comunità scientifica mondiale continua a sfornare pubblicazioni di grande spessore e importanza sul riscaldamento globale in corso e atteso per il futuro (per esempio qui e qui), alcuni docenti universitari italiani  hanno scritto e stanno facendo girare una petizione in cui concludono che...
EmissioniInventario emissioni

Conoscere le emissioni, per meglio impostare il cambiamento

“If you can’t measure something you can’t manage it”. Cioè, se non puoi misurare, non puoi gestire il radicale cambiamento necessario per fronteggiare la sfida climatica. Cosi’ Jian Lu, Director of Science dell’UNEP (United Nations Environment Programme), e Hoesung Lee, Chair dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), hanno introdotto i lavori della 49a plenaria IPCC a Kyoto, Giappone, dall’8 al 12 Maggio 2019 (nella foto). Il principale obiettivo era di far approvare dai rappresentanti dei governi di tutto il mondo un...
CostiImpattiPoliticheRimozione CO2

Chi chiede tagli drastici alle emissioni ha ragione

Lasciando perdere gli insulti degli ex-negazionisti, più interessante è ragionare su alcune critiche più articolate e ragionate rivolte a quanto Greta Thunberg sostiene nei suoi discorsi. È il caso del testo “Perché Greta Thunberg è una foglia di fico e l’ideologia ha la meglio sulla realtà” di Enrico Mariutti, ricercatore e analista in ambito economico ed energetico, pubblicato del blogEconopoly del Sole-24 Ore. L’articolo è ben scritto, con argomenti esposti in modo chiaro e con pacatezza; non mancano tuttavia gli...
NegazionistiOffese

Dal negazionismo al livore: e magari chiedere scusa?

Il negazionismo ha finito gli argomenti ed è passato agli insulti: gli stessi che fino a ieri negavano l’aumento delle temperature o le responsabilità umane, oggi gettano fango e livore su Greta Thunberg. Il grande aumento dell’interesse dei giovani e dei media per la questione climatica ha portato molti commentatori a discutere sulla giovane attivista svedese Greta Thunberg, che è riconosciuta come l’ispiratrice delle manifestazioni di “Fridays for future, Strike4 Climate e “Extinction Rebellion” avvenute in tutto il mondo, in...
AcquaImpattiSiccitàtendenza

Il fiume ed i laghi della pianura ai minimi storici

L’inverno secco del 2019 ha avuto come conseguenza l’abbassamento del livello del Fiume Po, documentato da diversi articoli e reportage. Altresì ai minimi storici è il livello dei grandi laghi della pianura padana, con potenziali carenze di acqua per l’irrigazione. Tali eventi di magra si ripetono da almeno tre lustri. Si riportano qui alcune statistiche e riflessioni sul possibile legame con le variazioni climatiche recenti.   Figura 1. Po a Ponte della Becca. Da: Corriere della Sera. Viaggio del drone...
FenomenologiaProiezioni

La scienza del clima non è un’opinione: dai dati emerge la realtà

L’analisi climatica è un campo dove la grande mole di dati può essere fuorviante, rendendo difficoltosa la comprensione dei fenomeni. Come dunque individuare le tendenze di fondo ed assicurarne la “robustezza”, o affidabilità? Qui presentiamo alcuni esempi su come viene affrontata questa complessa questione. “È una scienza inesatta” (una visione fallace della scienza del clima, che non si basa certo sulle opinioni di singoli scienziati). Quando si parla di scienza del clima, il discorso si concentra spesso sulle serie storiche...
DisinformazioneErrori

Anche un premio Nobel può raccontare cose sbagliate sul clima

In una seduta del Senato nel 2014 il Premio Nobel Carlo Rubbia fece numerose affermazioni infondate o chiaramente sbagliate sui cambiamenti climatici, rilanciando tanti miti del negazionismo climatico già più volte confutati. Da tempo ci arrivano inviti a confutare quanto sostenuto sul tema dei cambiamenti climatici dal Senatore Carlo Rubbia il 26 novembre 2014, durante la seduta congiunta delle commissioni 3a (Affari esteri, emigrazione) e 13a (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato della Repubblica e III (Affari esteri e comunitari)...
Attivismo

Buon #climatestrike

Il 15 marzo in tutto il mondo ci sarà una grande mobilitazione contro i cambiamenti climatici, fatta da tanti giovani che hanno raccolto l’appello lanciato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg. Climalteranti con questo post invia un messaggio di appoggio a tutti i manifestanti. Care ragazze e cari ragazzi, Grazie della vostra iniziativa. Siamo un gruppo di studiosi che da più di 10 anni su questo blog cerca di far capire gli aspetti scientifici e strategici dell’evoluzione del clima, e le...
Temperature

Quanto sono aumentate le temperature medie in Italia?

Numerosi giornali e altri mezzi di informazione hanno riportato la notizia del record nel 2018 delle temperature medie in Italia, derivanti dai dati raccolti ed elaborati dall’ISAC-CNR. In alcune notizie si può leggere che sono aumentate di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, in altre 1,58° C sopra la media dell’ultimo trentennio. Il motivo di questa diversità dei valori forniti si spiega nella mancanza di attenzione verso un fattore importante che deve essere legato al valore numerico dell’aumento delle temperature, ossia il...