RecordStatisticheTemperature

Perché il 2015 sarà (molto probabilmente) un altro anno con temperature record

Alcune quantità di interesse climatico hanno un andamento sufficientemente regolare, tale che ogni anno viene battuto il record. L'esempio più ovvio è la concentrazione di CO2 atmosferica che, almeno da quando sono iniziate le misure sistematiche a Mauna Loa, aumenta anno dopo anno. In alcuni mesi o anni si superano delle soglie che fanno notizia (ad esempio i 400 ppm come media globale, superata nel marzo 2015), ma ogni mese e anno è in realtà si stabilisce un nuovo record, le concentrazioni di CO2 sono superiori a quelle dell’anno precedente. Sono, come scritto in un altro post, record banali.

Non è così per la temperatura, influenzata da una variabilità interannuale di gran lunga superiore al trend. La variabilità è dovuta principalmente al fenomeno El Nino (ENSO), alle piccole variazioni della radiazione solare e alle eruzioni vulcaniche. Il trend dalle emissioni di gas serra dalla attività umane. Il 2014 si è chiuso con il record storico delle temperature globali, quattro anni dopo il precedente nel 2010, a sua volta cinque anni prima del precedente. Negli ultimi 40 anni si sono avuti nove record, in media uno ogni circa quattro anni e mezzo, e solo due volte è stato battuto in due anni consecutivi ('80-'81 e '97-'98). (altro…)

GhiacciaiImpattiProiezioni

Notizie dall’Alpine Glaciology Meeting 2015

I ghiacciai continentali alpini ed extra-alpini sono sentinelle del clima che cambia. Glaciologi da tutta Europa si sono riuniti a Milano per l’Alpine Glaciology Meeting, per fare il punto sull’evoluzione e sul futuro del glacialismo. In questo post, un sunto di quanto emerso nel corso del meeting e della situazione della ricerca glaciale, con particolare attenzione agli effetti dei cambiamenti climatici.

 

Si è tenuto all’Università Statale di Milano, il 7 e 8 Maggio, l’Alpine Glaciology Meeting 2015, (AGM) riunione biennale che riunisce i glaciologi Europei e mondiali per discutere le ultime ricerche in campo glaciologico. Organizzatori, il gruppo del Dipartimento Scienze della Terra Ardito Desio. Il programma del meeting ha incluso diversi temi, dal monitoraggio dei ghiacciai alpini, alla morfologia e glaciologia alpina, dall’idrologia alle moderne tecnologie di monitoraggio (satelliti, droni, etc.), fino allo studio della vita sui ghiacciai, in grado di ospitare vegetazione, fauna microbica ed insetti, con effetti rilevanti sull’albedo glaciale e sui bilanci energetici. E’ stato inoltre presentato il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, di cui abbiamo dato notizia in un precedente post su Climalteranti. Oltre agli interventi orali, per lo più presentati da dottorandi e giovani ricercatori come consuetudine all’AGM, è stata presentata un’ampia galleria di poster.

Nella serata di giovedì 7, Claudio Smiraglia e Luca Mercalli hanno animato un grazioso dibattito, ripercorrendo le tappe del glacialismo italiano dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, e discutendo dei cambiamenti climatici e globali e del loro effetto sulle coperture glaciali. Intervento concluso da Luca Mercalli con la lapidaria sentenza: “Contro la termodinamica non ha mai vinto nessuno !(altro…)

Eventi estremiImpattiPrecipitazioniSiccità

Come i cambiamenti climatici hanno influito sulla guerra in Siria

Un recente articolo scientifico ha mostrato in modo chiaro come le tendenze di aumento delle temperature e di diminuzione delle precipitazioni nella mezzaluna fertile, legate al riscaldamento globale antropogenico, hanno reso molto più probabile il verificarsi di siccità disastrose, come quella del 2007-2010; questa ha causato una migrazione di massa di contadini verso le città siriane, fattore che ha contribuito alla rivolta contro il regime di Bashar al-Assad, in seguito degenerata in una guerra civile. Ma è la conclusione dell’articolo che dovrebbe far ancor più riflettere. Ci sono a volte articoli scientifici che si leggono d’un fiato, e che impressionano per la loro chiarezza, nonché per la loro importanza. Perché mostrano con la freddezza e la serietà dei dati quali sono le conseguenze del riscaldamento globale causato dalle attività umane che già si stanno manifestando. Lo studio pubblicato nel marzo 2015 sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” da 6 studiosi della Università della California e della Columbia University, intitolato “Climate change in the Fertile Crescent and implications of the recent Syrian drought è uno di questi. Oggetto dell’articolo è la mezzaluna fertile, cioè quella parte del pianeta dove gli esseri umani hanno iniziato a praticare l’agricoltura e la pastorizia, 12 mila anni fa. Molti considerano queste pratiche come l’origine della civiltà umana moderna. Proprio questa zona è stata colpita nel periodo 2007-2010 dal peggior periodo siccitoso da quando esistono dati strumentali di precipitazioni. Una siccità che ha avuto un effetto catastrofico verso un settore, quello agricolo, già messo in crisi da politiche insostenibili di sussidi e di irrigazione tramite pompaggi di acque di falda, che hanno causato il loro progressivo impoverimento. (altro…)
Black CarbonDisinformazioneTecnologie

Riduzione delle emissioni di black carbon: funzionano i filtri antiparticolato?

Una delle emissioni climalteranti che più contribuiscono al riscaldamento globale, seppur poco conosciuta, è quella di black carbon, piccole particelle carboniose derivanti dalla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse. Sono anche particelle molto pericolose per la salute, per cui la riduzione delle emissioni di black carbon rappresenta una delle azioni cosiddette “win & win”, ossia utili per affrontare il tema del riscaldamento globale e dell’inquinamento atmosferico. Diversi inventari delle emissioni hanno indicato fra le sorgenti principali la combustione della legna e quella nei motori dei veicoli diesel (qui uno studio sulla Lombardia). La tecnologia proposta e già utilizzata a livello europeo per ridurre le emissioni di black carbon dai mezzi diesel è quella dei filtri antiparticolato. Eppure in Italia diversi mezzi di informazione, due puntate di Report (qui e qui) e un recente articolo del Fatto Quotidiano (qui) hanno messo in discussione l’utilità di questi dispositivi. Utilizzando argomenti poco fondati e citando genericamente studi e letteratura scientifica secondo i quali “i filtri antiparticolato sono sostanzialmente inutili (se non dannosi) ai fini del contenimento delle “polveri sottili”” e addirittura “con l’installazione dei Fap i danni per la salute sono potenzialmente persino maggiori” senza riportarne i riferimenti precisi (autori, titolo, rivista, anno etc.). (altro…)
COPNegoziazioni

Negoziati sul clima: arrivano i primi impegni in vista della COP21 di Parigi

Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Svizzera e Messico sono riusciti a rispettare la prima scadenza del 31 marzo per presentare i propri obiettivi nazionali volontari. Ed è arrivata anche la submission da parte del primo paese africano: il Gabon.   Continua il percorso negoziale dei paesi verso la COP21 di Parigi, conferenza della Convenzione Quadro ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che il prossimo dicembre avrà il compito di approvare un secondo accordo globale per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Come stabilito lo scorso dicembre alla COP20 di Lima, il 31 marzo era il primo termine (“per i paesi in grado di rispettarlo”) per presentare il proprio INDC (Intended Nationally Determined Contribution), ovvero quel pacchetto di misure che tutti (o quasi) i paesi intendono avanzare nel corso del summit di Parigi per il periodo 2020-2030, subentrando dunque a quelle del secondo periodo d’impegno del Protocollo di Kyoto. Qui sotto riportiamo gli impegni di riduzione delle emissioni contenuti nei primi 7 INDCs, presentati da 34 delle 195 Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (l’Unione Europea ha trasmesso i suoi impegni a nome di 28 Stati Membri), commentando alcuni dettagli su alcuni aspetti delicati, l’inclusione o meno negli obiettivi del settore dell’uso del suolo e delle foreste (LULUCF, in sostanza gli assorbimenti di CO2 delle foreste), e l’utilizzo di crediti del mercato del carbonio. (altro…)
CatastrofismoComunicazioneGiornaligiornalistiTelevisioni

Quando il critico televisivo vuole essere rassicurato

Il commento di Aldo Grasso alla trasmissione “Scala Mercalli”, pubblicato sul Corriere della Sera del 16 marzo, non stupisce chi da tempo segue gli interventi sui cambiamenti climatici degli editorialisti tuttologi del quotidiano milanese, da Pierluigi Battista a Danilo Taino. Frasi senza significato, argomentazioni contraddittorie, affermazioni senza fondamento, toni derisori: un trash logico, lessicale, morale”, il giudizio di Antonio Calafati su una parte consistente del giornalismo nostrano è ancora attuale, e ben si adatta al critico televisivo del Corriere.

Non é la prima volta che Aldo Grasso si lamenta per il fatto che si parli di cambiamenti climatici in televisione. Già il 30 aprile del 2007 Grasso aveva rivolto le medesime accuse a Luca Mercalli, reo di non limitarsi alle previsioni del tempo, e aveva indicato il modo alternativo e più gradito con cui si dovrebbe trattare il tema, “le splendide meteorine di Emilio Fede” (oggi preferisce “lo stile rassicurante di Piero Angela”). (altro…)

EmissioniTemperatureTrend

Il clima di mia figlia e il mio

Qualche giorno fa mia figlia mi ha chiesto se era vero che il 2014 è stato l'anno più caldo. Benché con il padre che si ritrova non è raro che senta parlare di cambiamenti climatici non mi aveva mai fatto una domanda specifica sui record di temperatura. Riflettendoci, mia figlia aveva solo 12 anni nel 2010, l'anno record precedente. Non è quindi strano che non ne avesse parlato e forse non ne era nemmeno a conoscenza. La domanda di mia figlia mi ha spinto a confrontare il clima vissuto da lei rispetto ai miei primi sedici anni. Non mi era mai capitato di farlo e nonostante siano anni che mi interesso di clima, non l'avevo mai vista in questi termini. Devo ammettere che questo punto di vista “personale” mi ha sorpreso.   Mia figlia ha vissuto in un clima globale in media 0,57 °C più caldo rispetto a me. Per confronto, la differenza fra mio padre e me è stata quasi nulla, solo -0,02 °C. Io ho vissuto un solo anno record, il 1973 più caldo di soli 0,.01 °C rispetto al record precedente ventinove anni prima; lei ne ha vissuti già quattro (1998, 2005, 2010 e 2014). Il mio anno più caldo è stato 0,24 °C al di sotto del suo anno più freddo e la differenza fra il mio più freddo e il suo più caldo è stata di 0,87 °C. Il mio clima trentennale è stato sostanzialmente stabile mentre il suo si riscalda ad un ritmo di 0,17 °C ogni decennio. (altro…)
InformazioneTelevisioni

Scala Mercalli, si parla di clima in televisione in prima serata

Dal 28 febbraio, inizia un programma in cui in prima serata sulla televisione italiana si parlerà anche di cambiamenti climatici. È un evento a suo modo storico, che segna – finalmente – anche per la televisione italiana la presa di coscienza dell’importanza di un tema a lungo snobbato. Il programma è “Scala Mercalli - I gradi della crisi ambientale e la via della sostenibilità”, ideato e condotto da Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana, il volto più conosciuto per la televisione italiana sulle tematiche dei cambiamenti climatici, noto per gli interventi nella trasmissione “Che tempo che fa”, in cui ha parlato spesso di clima e di altri temi ambientali. L’avvio di questa trasmissione era stata annunciata da Luca a Venezia durante la tavola rotonda “Caccia al tesoro nella miniera dei dati. Innovazione, conoscenza e comunicazione del clima” che si svolse il 30 settembre 2014 durante la Seconda Assemblea della Società Italiana per la Scienza del Clima, in cui si era discusso dell’importanza di far conoscere ai grandi numeri del pubblico televisivo il problema dei cambiamenti climatici e le risposte possibili. Già nella prima puntata di Scala Mercalli, in onda alle 21.30 di sabato 28 febbraio su Rai3, si parlerà delle evidenze scientifiche sui cambiamenti climatici, attraverso documentari originali girati in tutto il mondo in cui saranno mostrati i risultati delle ricerche scientifiche e le ricadute sulla vita quotidiana del cambiamento climatico. Si parlerà anche di risorse, con ospiti in studio Ugo Bardi e Tim Jackson. (altro…)
AgricolturaConflittiImpatti

Cambiamento climatico e conflitti globali: c’è un nesso causale?

Studi recenti indicano che in fase di cambiamento climatico si verificano maggiori conflitti tra gli Stati, per la terra, l’uso delle risorse, per l’acqua dei grandi fiumi. C’è un nesso causale? Gli scienziati dibattono, ma se così fosse, l’umanità avrebbe un motivo in più per contrastare il riscaldamento globale.

 

Diversi articoli recenti su autorevoli organi di stampa e riviste internazionali (The Guardian, 2014; RTCC; 2014; HUFFPOST-GREEN, 2014; BBC News, 2013; Scientific American, 2009) e nazionali (LIMES, 2014; Repubblica, 2014) indicano il cambiamento climatico come con-causa sostanziale di conflitti a livello mondiale. Variazioni della temperature e delle precipitazioni, riportano tali articoli, sono correlati ad incrementi locali dei comportamenti violenti, ed ad un aumento dei conflitti transnazionali e delle guerre. Il cambiamento climatico influenza l’economia, specialmente in paesi fortemente agricoli variando i raccolti ed il costo delle derrate (vedi: RIO+20, sicurezza alimentare e cambiamento climatico). Variazioni della situazione economica e della ricchezza possono influenzare il comportamento delle popolazioni, e lo sviluppo di movimenti violenti. Il global warming sarebbe dunque da contrastare anche per l’effetto nefasto sui conflitti a scala globale. (altro…)

RecordTemperatureTrend

L’en plein dei record delle temperature

Con la pubblicazione dei dati del UK-MetOffice, sono disponibili i dati dei 5 più noti centri di ricerca che analizzano i dati delle temperature globali (gli altri sono NASA-GISS, NOAA-NCDC, JMA e Berkeley Earth). Secondo tutte queste fonti, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, ovvero da più di 130 anni. Come già scritto nella precedente analisi realizzata sulla base dei dati grezzi, il confronto dei valori forniti dai centri di ricerca non è facile, perché sono diversi i modi di elaborazione dei dati, i modi con cui si stima la media globale delle temperature partendo da un set di misurazioni distribuito non omogeneamente sulla superficie terrestre. Ognuno di questi enti esprime, infatti, i dati delle temperature in termini di “anomalie” rispetto ad un valore medio, ma con assunzioni diverse sul periodo di riferimento: (altro…)

Migrazioni

La pericolosa ricerca di purezza e perfezione

Il documentario “Planet of the humans” di Jeff Gibbs, produttore esecutivo il noto regista Michael Moore, è una rozza e manipolatrice operazione di mistificazione complottistica sul tema della mitigazione del cambiamento climatico. Un esempio dell’ambientalismo parolaio che preferisce costruire con argomenti vecchi e superati la tesi del “tutto sbagliato… tutto da rifare”; senza proporre in alternativa niente di serio, se non le solite prediche. È ormai chiaro che sia arrivato il momento di darsi da fare per ridurre le emissioni...
Negoziato

Emergenza Coronavirus: un’occasione epocale per far cambiare direzione alle emissioni globali di gas climalteranti

Il rinvio della COP26, il Green Deal europeo e il crollo del prezzo del petrolio       L’annuncio del rinvio della COP26 da parte della Presidenza UK, inevitabile data l’emergenza Coronavirus in corso, ha destato la preoccupazione che il riscaldamento globale venga considerato un problema che in questo momento l’umanità non si può permettere di affrontare. Pur se il 2020 avrebbe dovuto essere un anno cruciale per il negoziato globale sul clima, in quanto erano attesi i rilanci degli...
Video

Lezioni climalteranti

Oltre alle 60 conferenze o lezioni disponibili sul web, segnalate in un precedente post (40 in italiano e 20 in inglese), Climalteranti ha avviato un progetto per rendere disponibile sul proprio canale Youtube alcune lezioni più specifiche inerenti la scienza del clima, le azioni di adattamento e mitigazione e le politiche sul clima, che saranno incluse in una playlist “Lezioni climalteranti”. L’obiettivo di queste lezioni, come spiegato nella breve Introduzione, è di fornire ai ragazzi e alle ragazze che sono...
Protocollo di Kyoto

Il Museo delle Tecnologie dell’Antropocene

Il mese scorso, appena prima di questa emergenza sanitaria, ho visitato il “Museum of Anthropocene Technology” (MAT) a Laveno Mombello. È un piccolo museo creato da Frank Raes, che fino a poco tempo fa lavorava presso il Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra. Lì ha diretto le ricerche sull’inquinamento atmosferico e sui cambiamenti climatici. Da 10-15 anni Frank è attivo sulla comunicazione della crisi climatica e il MAT è il suo modo di continuare questo lavoro. Da tempo...
Emissionitendenza

L’effetto del coronavirus nella lotta allo smog e al riscaldamento globale

In questi giorni in cui l’epidemia coronavirus ha fermato l’Italia ed è ormai diventata una pandemia globale, si è iniziato a discutere se la riduzione delle attività lavorative, la chiusura delle scuole e il forte calo dei trasporti, che dopo la Cina ormai riguarda tante nazioni del mondo, possa contribuire alla lotta allo smog e al cambiamento climatico, a causa della riduzione delle emissioni inquinanti e di gas serra. Nel caso della Cina, una dettagliata analisi di Carbon Brief ha...
InformazioneInternet

Conferenze e lezioni sul clima sul web

In questi giorni di emergenza sanitaria Coronavirus (a proposito, facciamo tutti il possibile per limitare i contagi, ha la sua utilità, vedi figura a fianco), molti si stanno rivolgendo al web per trovare alternative alle lezioni sospese su scala nazionale. Inoltre, tutti i seminari e convegni sul tema del cambiamento climatico sono stati sospesi. Proponiamo qui un primo elenco di video disponibili sul web in cui si parla adeguatamente del cambiamento climatico, ricordando in generale la sezione link del nostro...
GhiacciRicerca

Il ritiro dei ghiacciai dell’Everest visto dal Laboratorio Piramide e l’importanza della ricerca in alta quota

Riportiamo i risultati più recenti delle campagne glacio-idrologiche condotte nell’Himalaya nepalese in collaborazione con l’Associazione EVK2CNR ed il Laboratorio Piramide (5050 m s.l.m.), che mostrano l’inequivocabile stato di sofferenza delle coltri glaciali anche a tali quote e la necessità di continuare a studiare, per proporre approcci affidabili all’adattamento.            Il laboratorio Piramide ai piedi dell’Everest. Foto di Gabriele Confortola, Maggio 2014.   I ghiacciai dell’Himalaya: una inestimabile riserva d’acqua È ormai chiaro come il cambiamento climatico...
Amici

Ciao Mauro, e grazie

Nei giorni scorsi ci ha lasciato improvvisamente quanto inaspettatamente Mauro Pomatti, a 44 anni mentre usciva di casa per andare al lavoro. Mauro è stato dal primo giorno la mente informatica di Climalteranti, il “sistemista” come si dice in gergo, ossia colui che ha gestito la connessione con il mondo esterno del blog, che ne ha curato gli aggiornamenti, la presenza online, i backup e l’ha difeso da attacchi di hacker (e ce ne sono stati!). Ha fatto tutto questo...
EmissioniTrasporti

La doppia sfida CO2 / qualità dell’aria e l’inevitabile ascesa delle auto elettriche

I costruttori di autovetture e veicoli commerciali leggeri devono rispettare i limiti sulle emissioni inquinanti delle categorie Euro, resi più severi dalle nuove modalità di misura, e quelli sulle emissioni di CO2 allo scarico medie dalla flotta di veicoli immatricolati. La spinta regolatoria, seguita dal mercato e dalla sensibilità ambientale dei consumatori, è la leva che sta forzando in Europa l’avvio dell’elettrificazione del trasporto privato. Le principali difficoltà tecniche che incontrano i costruttori di autovetture e veicoli commerciali leggeri consistono...
BufaleTecnologie

La ricetta verde di Trump non esiste

Dopo tanti anni a disinformare sulla scienza del clima, ora l’Istituto Bruno Leoni vorrebbe convincerci che tutto si aggiusterà solo con l’innovazione tecnologica guidata dal libero mercato del quale fidarsi ciecamente, l’unico in grado di risolvere la crisi climatica. Una tesi priva di fondamento.   L’articolo di Alberto Mingardi su La Stampa del 24 gennaio 2020 “La ricetta verde di Trump” è un esempio di quale siano oggi gli argomenti di chi vuole impedire le azioni contro il cambiamento climatico,...