ScienzaTemperature

Buon 35° compleanno, riscaldamento globale!

Pubblichiamo questa traduzione di post comparso su Realclimate, per ricordare uno degli articoli scientifici più lungimiranti della scienza del clima.

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Il riscaldamento globale è arrivato ai 35 anni. Non solo l'attuale evidente fase di riscaldamento globale dura da circa 35 anni, ma anche il termine "riscaldamento globale" vedrà il suo 35esimo anniversario la settimana prossima. L'8 Agosto 1975 Wally Broecker pubblicò sulla rivista Science l'articolo “Are we on the brink of a pronounced global warming?”. Questa sembra sia la prima volta in cui il termine "riscaldamento globale" è stato usato nella letteratura scientifica (almeno è il primo su oltre 10,000 articoli con questo termine di ricerca nel database ISI degli articoli scientifici). In questo articolo Broecker predisse correttamente che "l'attuale tendenza al raffreddamento lascerà il posto, entro circa un decennio, ad un significativo riscaldamento indotto dall'anidride carbonica", e che "entro i primi anni del prossimo secolo [l'anidride carbonica] avrà portato la temperatura media planetaria oltre i limiti raggiunti durante gli ultimi 1000 anni". Broecker predisse un riscaldamento globale complessivo per il 20esimo secolo causato dalla CO2 di 0.8 °C e si preoccupò per le conseguenze sull'agricoltura e sul livello del mare.

Temperature globali fino al Giugno 2010 secondo i dati GISS della NASA. La linea grigia è la media mobile sui 12 mesi, i punti rossi i valori medi annuali. La linea spessa rossa rappresenta un trend non lineare. Ovviamente Broecker non aveva questi dati a disposizione, nemmeno quelli fino al 1975, perchè la raccolta globale dei dati è stata realizzata non prima dei tardi anni '70 (Hansen et al. 1981). Si è dovuto basare su dati metereologici più limitati. (altro…)

Premio

Assegnato il premio A qualcuno piace caldo 2009

In seguito alla votazione effettuata dai membri del Comitato Scientifico di Climalteranti.it, il vincitore del premio “A qualcuno piace caldo” per l’anno 2009 è risultato essere il quotidiano “Il Giornale”. Di seguito la motivazione. Il premio che sarà inviato dal Comitato Scientifico al direttore de Il Giornale è una copia del libro “Guida alle leggende sul clima che cambia”.

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Premio “A qualcuno piace caldo” 2009

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Per l’opera costante e approfondita di disinformazione sul tema dei cambiamenti climatici, culminata con i due titoli a caratteri cubitali dell’8 gennaio e 23 dicembre 2009, in cui si è approfittato delle nevicate invernali per mettere in discussione il riscaldamento globale, per l’editoriale “La balla spaziale” (sarebbe quella del riscaldamento globale) dell’8 gennaio 2009, nonché per aver ospitato un numero impressionante di articoli poco sensati sul tema dei cambiamenti climatici, a firma di Antonio Zichichi, Franco Battaglia e Paolo Granzotto”.

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Al secondo e terzo posto si sono classificati i Senatori Possa, Malan e Fluttero, al terzo Antonino Zichichi. Guarda qui gli altri candidati.

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FalsificazioniNegazionisti

Claude Allègre vs i climatologi francesi: la bataille per i cambiamenti climatici

Da tempo, i climatologi francesi si scontrano con Claude Allègre, ex dirigente del gruppo di geochimica all’Institut de physique du globe, premio Crafoord nel 1986, e membro dell’Académie des Sciences, ministro per l’educazione, la ricerca e la tecnologia dal 1997 al 2000.

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Nel settembre 2006 sul settimanale l’Express, Claude Allègre usa la pubblicazione di Sepulchre et al. su Science per negare l’esistenza dei cambiamenti climatici dovuti all’attività antropica. Secondo lui, i modelli numerici dimostrano che i ghiacci del Kilimangiaro sono controllati dall’attività tettonica (che si svolge su milioni di anni) la quale influenzerebbe la variabilità dei ghiacci degli ultimi 100 anni... Dagli studi che considerano l’insieme dei ghiacci tropicali («Tropical Glacier Retreat»), come è necessario fare, risulta che negli ultimi decenni essi mostrano un ritiro accelerato che potrebbe essere causato dal riscaldamento globale. A proposito del paper di Monaghan et al. (Science, 2006) Claude Allègre afferma inoltre : “eminenti glaciologi mostrano che il volume dei ghiacci antartici non è variato”. In realtà non parlano affatto di ghiacci ma dei tassi di precipitazione. I climatologi rispondono sullo stesso settimanale, e pubblicano una lettera aperta sul sito web dell’Institut Pierre Simon Laplace. (altro…)
CO2EmissioniMetano

Le emissioni di metano dal permafrost artico e i pericoli per il futuro del clima

Emissioni di metano dal permafrost terrestre e dai bassi fondali delle coste artiche sono state osservate negli ultimi anni. L’ipotesi è che il riscaldamento globale provochi la decomposizione degli idrati di metano cristallini presenti a varie profondità. Ciò provocherebbe un feedback di accelerazione nel riscaldamento stesso. D’altra parte questi composti di inclusione giocano un ruolo strategico, come riserva energetica di gas naturale, molto più abbondante di tutte le fonti fossili accertate.

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Da alcuni anni scienziati svedesi, come Orjan Gustafsson, avevano segnalato l’aumento della concentrazione del metano nell’aria sovrastante i suoli della Lapponia nonché l’emissione di bolle di metano dai bassi fondali delle coste artiche. Da alcuni anni inoltre Katey Walter (in alcuni lavori si firma come K.M.W. Anthony) e i suoi colleghi stanno lavorando sulla fusione del permafrost (il suolo gelato perenne) alaskano, canadese e siberiano: in questi casi la fusione del ghiaccio che permea gli strati superficiali del permafrost provoca la formazione di avvallamenti e depressioni nella pianura sovrastante, con la formazione di piccoli laghi e acquitrini. I sedimenti organici sul fondo di questi laghi fermentano per l’azione di microrganismi anaerobi, con la formazione di metano (K.M Walter, L.C. Smith, F.S. Chapin III, Phil. Trans. Royal Soc.). Più di recente (marzo 2010) l’allarme è stato lanciato da ricercatori russi e svedesi (Shakova e altri, fra cui Gustafsson) che hanno osservato nel mare di Laptev (Siberia centrale) e nel mare della Siberia Orientale, un cospicuo flusso di gas proveniente dai bassi fondali della piattaforma continentale. Ugo Bardi ne ha accennato nel suo blog e io ne ho parlato con Claudio Della Volpe e con Fabio Desicot in un’intervista radiofonica. In verità dal 2008 la temperatura dei fiumi siberiani d’estate supera di ben 4 C la temperatura media degli anni precedenti; si innesca quindi un circuito vizioso: più aumenta il Global Warming più si scaldano i fiumi e i mari costieri. Sarebbe questa la causa delle emissioni di metano dai bassi fondali della piattaforma continentale. Inoltre nel 2009 erano state viste via sonar e simulate fuoriuscire di colonne di bolle di gas dai sedimenti marini ai margini continentali delle isole Spitzbergen (G. Westbrook et al. Geophys. Res. Letters) e M. Reagan, G.J. Moridis Geophys. Res. Letters (riprese anche da Realclimate e tradotto in italiano da Climalteranti). (altro…)
BufaleDisinformazioneProtocollo di KyotoRaffreddamento

Tuttoscienze o tuttobufale?

Su Tuttoscienze due articoli di Gabriele Beccaria hanno annunciato l'imminenza dell'era glaciale, basandosi su tesi infondate di un astrofisico e un geologo, ad un convegno organizzato dalle lobby negazioniste statunitensi. . Nei mesi di maggio e giugno 2010, due articoli di Gabriele Beccaria su "Tuttoscienze" de La Stampa hanno rilanciato l'allarme per un possibile futuro raffreddamento globale. Non è la prima volta che La Stampa lancia l'allarme per una nuova era Glaciale. Parlarne dopo che una larga parte del pianeta è stata avvolta in un caldo torrido può sembrare ironico, ma va ricordato che tempo e clima sono due cose diverse: per lo stesso motivo per cui un singolo inverno freddo non significa l'era glaciale imminente, un'estate più calda della media di per se non è la prova del riscaldamento globale. Tuttavia il riscaldamento globale è dimostrato da una tendenza statisticamente molto significativa, che indica che le temperature medie globali degli ultimi anni sono fra le più alte mai registrate, ed è probabile che il 2010 costituirà un nuovo record. Gli articoli di Beccaria su Tuttoscienze sono invece inconsistenti per ragioni semplici, che hanno a che fare con la mancanza del controllo minimo della credibilità delle fonti che vengono citate, nonché della verifica delle clamorose tesi da questi proposte. A questo si aggiungono una serie di errori meramente giornalistici che danno l'idea della leggerezza con cui è trattata la materia. (altro…)
Premio

Candidati Premio “A qualcuno piace caldo 2009”

Come tutti gli anni, riparte il tradizionale premio “A qualcuno piace caldo”, assegnato “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici con l’intento di impedire, posticipare o rallentare le azioni di mitigazione contro i cambiamenti climatici”. Da quest’anno il vincitore sarà scelto dal Comitato Scientifico fra i dieci candidati selezionati per l’anno 2009, in seguito elencati. La proclamazione avverrà il giorno in cui il ghiaccio marino artico raggiunge la sua estensione minima, circa a metà settembre. Tutti i lettori sono inviati a usare lo spazio dei commenti per: -    segnalare altri possibili candidati -    dare indicazioni aggiuntive sui candidati già selezionati, relative all’anno 2009 -    fornire indicazioni per il voto ai membri del Comitato Scientifico -    proporre una motivazione per il premio. Grazie e buone vacanze (altro…)
ComunicazioneRaffreddamentoRicordi

In ricordo di Steve Schneider

Il 19 luglio è scomparso Stephen Schneider, una persona che ha dato un contributo importantissimo allo studio dei cambiamenti climatici e alla divulgazione pubblica dei risultati della scienza del clima. La biografia e il lavoro di Schneider possono essere letti sui molti siti in cui Steve viene commemorato (ad esempio su Realclimate c’è il bel ricordo di Ben Santer).

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Personalmente, ho avuto modo di apprezzare un’altra delle qualità di Schneider, le grandi capacità di comunicatore, di brillante oratore; gli interventi di Schneider sono sempre apparsi precisi, molto preparati, in grado di riflettere la vastità delle sue conoscenze sul tema. Nei corridoi dell’ultima COP15 a Copenhagen era possibile incrociare Steve che con passo svelto si spostava da uno dei tanti appuntamenti a cui partecipava, e in cui portava lucidità ma anche tanta intelligenza, energia, combattività. (altro…)
AcidificazioneCO2Oceani

Il “gemello cattivo” del surriscaldamento globale

L’acidificazione degli oceani ha pesanti conseguenze sugli ecosistemi marini di tutto il pianeta. La causa di questo fenomeno è l’incremento delle concentrazioni di CO2 atmosferico. Ed è un impatto che ci sarebbe anche se il CO2 non surriscaldasse il pianeta.

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A supporto della necessità di ridurre l’uso di combustibili fossili si citano spesso due argomenti molto validi, il surriscaldamento globale e la riduzione delle riserve dei combustibili fossili, petroliferi in particolare. Ce n’è un terzo, molto importante ma spesso dimenticato. Qualcuno lo chiama il “gemello cattivo” del surriscaldamento globale antropogenico: l’acidificazione delle acque marine conseguente alle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Si tratta di un tipo di impatto che non è legato all’effetto serra, ossia la cattura di energia solare da parte dei “gas-serra” presenti nell’atmosfera: alla base dell’acidificazione dell’acqua dei mari vi è invece una reazione nota a chiunque abbia un po’ di dimestichezza con la chimica. Poi l’unico responsabile è il biossido di carbonio; gli altri gas-serra (tra cui ad esempio il metano) non c’entrano. (altro…)
ComunicazioneDibattitoErroriGiornaliIncertezzaTitoli

L’invenzione delle contrapposizioni scientifiche

Pur se non mancano punti da meglio chiarire sia sul tema dei cambiamenti climatici che sulla teoria dell’evoluzione, l’esistenza del disaccordo scientifico su questi temi è in larga parte il risultato di costruzione giornalistiche.

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Nell’articolo del Prof. Panebianco di cui si è parlato nel post precedente c’è un altro aspetto trattato in modo insoddisfacente, la genericità con cui viene descritta l’esistenza del disaccordo scientifico. Un primo aspetto che viene dimenticato, e sul tema dei cambiamenti climatici è una dimenticanza importante, è che l’esistenza di dati contraddittori e il disaccordo scientifico possono essere il risultato di una volontaria “creazione” dell’incertezza, al fine di prolungare il dibattito, impedendo decisioni indesiderate ad alcuni interessi particolari. Inoltre, le contraddittorietà e i contrasti esistenti, secondo Panebianco, sul clima e sulla teoria dell’evoluzione, sono in larga parte creati dai mezzi di comunicazione, in cui abbondano giornalisti, redattori ed opinionisti che per propria impostazione ideologica o per compiacere gli editori riescono a costruire controversie anche laddove non esistono. C’è davvero oggi un disaccordo nell’attribuzione alle attività umane del riscaldamento degli ultimi decenni? Esiste davvero un contrasto sulle spiegazioni scientifiche dell’origine dell’uomo? Le “teorie alternative” sulle responsabilità del sole, o del creazionismo, sono davvero un punto di dibattito importante fra gli esperti del settore? Pur se ha suscitato clamore che il Vice Presidente del CNR abbia messo in discussione la validità della teoria dell’evoluzione, esiste una reale disputa scientifica sulla teoria dell’evoluzione? No di certo. Pur se periodicamente sono pubblicati articoli che propongono nuove teorie per spiegare i cambiamenti climatici attuali, hanno quel minimo di solidità per diventare argomento di dibattito fra gli esperti del settore? Sembra proprio di no. Questo non significa che, per i cambiamenti cimatici o la teoria dell’evoluzione, tutto sia già stato spiegato, o che ci sia l’unanimità ma piuttosto che il dibattito vero è altrove, su temi molto più complessi, meno “sexy”. (altro…)
ClimategateOceaniRiscaldamento

Alla ricerca dell’energia nascosta

Antonello Pasini ha scritto sul blog Il Kyoto fisso tre post di grande chiarezza e interesse. Il tema è quello del bilancio energetico del pianeta Terra, un tema diventato oggetto di dibattito pubblico verso la fine del 2009, dopo che in una delle mail trafugate presso i server dell’Est Anglia uno dei più grandi esperti del settore, Kevin Trenberth, aveva scritto «Non possiamo spiegare l’assenza di riscaldamento in questo momento storico». “L’assenza di riscaldamento” di cui si parlava nella mail era slang scientifico per indicare l’incapacità di descrivere la variabilità annuale del riscaldamento: il pianeta si scalda, ogni decennio è più caldo del precedente, ma come e perchè un anno o l’altro può essere più o meno caldo, non è ancora spiegato. Questa non è una novità, si sapeva da tempo, tanto che mentre scriveva quella frase lo scienziato allegava alla email l’ultimo suo articolo pubblicato su una rivista scientifica per discutere il tema (e questo non è certo il modo migliore per nascondere un problema, o per truccare i dati). Un interesante problema scientifico venne montato ad arte per farlo sembrare una presunta prova della malafede degli scienziati e della macchinazione mondiale del riscaldamento globale, per la felicità di quanti erano e sono ancora convinti che il riscaldamento del pianeta non sia in corso o si sia interrotto tempo fa (l’ultimo esempio è qui). Ne riparliamo perché la spiegazione di Antonello Pasini, divisa in tre parti, rimette le cose al loro posto e porta molti elementi di riflessione. Invitiamo a leggerla.

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Cambiamenti climatici: alla ricerca dell'energia nascosta Prima parte Seconda parte Terza parte

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Protocollo di KyotoRecordStatisticheTemperature

2019: tanto per cambiare, ancora un anno sul podio

Come ogni anno, diamo uno sguardo alle temperature medie globali dell’anno appena terminato guardando i dati grezzi e “grigliati” NCEP/NCAR. Anche il 2019 non ha battuto il record del 2016, anno di forte fase positiva di El Niño, ma non vi è andato molto distante – questione di decimi – risultando al secondo posto (scalzando il 2017), e probabilmente si classificherà tra il secondo e il terzo posto negli elenchi dei vari database internazionali con cui siamo soliti confrontare i...
AssorbimentiforesteRimozione CO2

Le foreste ci salveranno?

Basta piantare alberi per affrontare la crisi climatica? Aumentare, mantenere e gestire sostenibilmente le foreste è necessario, ma non sufficiente. Pur se piantare nuovi alberi è molto utile, la drastica riduzione delle emissioni di CO2 legate ai combustibili fossili resta inevitabile. “Climate change? Basterebbe una foresta grande come gli Usa”. Cosi titolava il Corriere della Sera, proprio nei giorni del fallimento dellaconferenza ONU sul clima a Madrid. Attraverso un’intervista al Prof. Stefano Mancuso, noto divulgatore scientifico e molto popolare tra...
Accordo di ParigiCOPNegoziazioni

L’ambiguo insuccesso della COP25

La COP25 di Madrid è stata una delle Conferenze della Parti della Convenzione sul clima più tese e concitate degli ultimi anni, finita in grande ritardo e con l’adozione di numerosi documenti che, ancora una volta, hanno scontentato molti. Alle ore 13.55 di domenica 15 dicembre 2019 si è chiusa a Madrid la COP25, con l’adozione di numerose decisioni, disponibili sul sito UNFCCC, fra cui quelle sui punti più controversi, che qui commentiamo. I tre tavoli negoziali (la conferenza della...
Accordo di ParigiCOPNegoziazioni

La COP25 di Madrid e l’art. 6 dell’accordo di Parigi

Si è aperta in questi giorni a Madrid la COP25, la venticinquesima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sul Clima delle Nazioni Unite (UNFCCC), sotto la presidenza cilena. I numerosi tavoli negoziali paralleli riguarderanno principalmente altri punti tecnici relativi all’implementazione dell’Accordo di Parigi, dopo che nella precedente COP24 è stato approvato il “libro delle regole” (Katowice package). Ricordiamo quanto scritto un anno fa sui 5 errori da evitare quando si racconta una COP (“è stato un nulla di fatto”, “i...
DisinformazioneLibri

Mercanti di dubbi

È uscita la versione italiana di “Merchants of doubt” di Naomi Oreskes ed Erik Conway. Un libro importante per capire le radici della disinformazione sul tema dei cambiamenti climatici Pubblicato per la prima volta nel 2010, Mercanti di dubbi è diventato subito uno dei testi di riferimento per chi si occupa di storia della scienza, della medicina e di climatologia, e resta ancora un passaggio ineludibile per capire i rapporti tra scienza, democrazia e informazione. Secondo Naomi Oreskes ed Erik...
AppelloTraduzioni

Appello degli scienziati del mondo sull’emergenza climatica

Pubblichiamo la traduzione dell’appello uscito su Bioscience, sottoscritto da più di 11.000 scienziati da 153 paesi (elenco qui). Una sintesi efficace delle tante solide conoscenze scientifiche sul tema del cambiamento climatico, riassunte in una serie di grafici che mostrano l’inequivocabile andamento degli effetti delle attività umane e delle risposte del sistema climatico. Gli scienziati hanno l’obbligo morale di avvertire chiaramente l’umanità di ogni minaccia catastrofica e di dire le cose come stanno. Sulla base di questo obbligo e degli indicatori...
BufaleCO2DisinformazioneErrori

L’esperto di energia che fa errori madornali sul cambiamento climatico

Da un autore di molti studi su questioni energetiche ed ambientali ci si aspetterebbe la conoscenza delle basi del ciclo del carbonio e dei cambiamenti climatici. E invece… Fra i tanti (troppi) che sui quotidiani e in televisione hanno scritto e detto errori e falsità sul tema dei cambiamenti climatici, uno dei casi più strani è quello di Davide Tabarelli, fondatore e Presidente di NE – Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente, membro dell’Advisory Board dell’ENI sulla transizione...
Climalteranti.it
Dibattito

Una risposta a Beppe Severgnini: non c’è la libertà di disinformare

Sulla rubrica “Italians” del Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha sostenuto in risposta alla lettrice Sara Milanesi la necessità di pubblicare tutte le opinioni, anche quelle che negano la scienza del clima. Pubblichiamo la replica di Paolo Gabrielli, in cui si spiega come la libertà d’opinione non dovrebbe essere confusa con la libertà di disinformare.   Lettera di Sara Milanesi Caro Beppe, che vergogna che pubblichiate lettere disinformanti come “Global Warming: e l’alto Medioevo?” di mercoledì 16 ottobre senza neppure...
DisinformazioneErroriMitomaniaTelevisioni

Un delirio a Otto e mezzo: altri record per il Prof. Battaglia

Nella puntata di Otto e mezzo del 28 settembre, il presunto esperto Prof. Franco Battaglia è riuscito a proferire 24 fra falsità e dati sbagliati sul tema dei cambiamenti climatici nei suoi 11 interventi durati in tutto 10’33”. In media, un errore ogni 26 secondi. Ogni volta che prende la parola in media riesce a dire almeno due cose sbagliate. Abbiamo scritto una lettera alla conduttrice. È stata inoltre creata su Change.org una petizione “Cambiamenti climatici: nessuno spazio per posizioni...
Premio

Premio “A qualcuno piace caldo” 2018

Il raggiungimento dell’estensione minima dei ghiacci artici è tradizionalmente l’occasione per assegnare il Premio “A qualcuno piace caldo”, “alla persona o all’organizzazione italiana che più si è distinta nel diffondere argomentazioni e notizie errate sulla fenomenologia dei cambiamenti climatici, sugli impatti e sui costi e benefici delle misure di mitigazione”. Come per l’anno 2017, in cui il premio non è stato assegnato, per l’anno 2018 i membri del Comitato Scientifico di Climalteranti non hanno trovato negli interventi sui principali quotidiani...